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Autore: Fiamma Erin Gaunt    11/07/2013    3 recensioni
Roxanne vuole dimostrare a suo padre di non essere più una bambina. Keira vuole superare suo padre, il leggendario Occhi di falco, e dimostrargli che anche se l’ha abbandonata lei è degna del cognome che porta. Due ragazze dal carattere diverso, una solare e allegra e l’altra fredda e dai modi bruschi, destinate a diventare grandi amiche e a combattere al fianco della ciurma di Cappello di Paglia.
****
- Rubber, possibile che tu non te ne sia reso conto? –
- Di cosa? –
- Come di cosa. Del fatto che Roxanne ha una gigantesca cotta per te! –
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- Non farti illusioni, Zoro, tu non mi piaci. –
- Bene, vedi che la cosa è reciproca? -
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 8

 

Zoro si allenava senza sosta; fin da piccolo aveva notato che la fatica lo aiutava a non pensare e, se c’era una cosa di cui aveva bisogno in quel momento, era sicuramente liberare la mente. Non sapeva bene perché, ma la smania di buttare un occhio verso la zona notte, in cui Keira e quel medicastro si erano eclissati più di un’ora prima, era fastidiosamente forte. Insomma, quella ragazzina poteva fare ciò che preferiva, non era mica affar suo, perché allora gli avevano dato così fastidio tutti quei commenti e quelle risatine in cucina?

- Perché non sono altro che delle pettegole. – borbottò, rispondendosi da solo e menando un fendente ad un’immaginaria sagoma di Law.

Una risata femminile, proveniente dal corridoio alle sue spalle, lo spinse ad interrompere momentaneamente l’allenamento e a voltarsi. Keira e Law stavano tornando sul ponte, lui le stava sussurrando qualcosa all’orecchio e, a giudicare da come lei rideva, probabilmente si trattava di qualcosa di incredibilmente divertente.

Aggrottò la fronte, sistemandosi meglio la bandana e sforzandosi d’ignorarli.

Si diressero verso il parapetto della nave, proprio dove Law aveva assicurato la passerella che gli avrebbe permesso di tornare al suo sottomarino, e il chirurgo si chinò a depositarle un bacio all’angolo della bocca, accarezzandole lievemente una guancia e rivolgendo un beffardo cenno di saluto all’indirizzo dello spadaccino tornato a menare fendenti.

- Finalmente si è tolto dai piedi. – commentò, rinfoderando le spade e sedendosi a terra, la schiena poggiata contro la parete di legno.

- Potresti anche sforzarti di essere gentile con gli ospiti. – lo rimbeccò, fulminandolo con una delle sue solite occhiatacce, che per inciso sembravano essere rivolte unicamente a lui.

- Lo farei se si trattasse di ospiti graditi. –

La spadaccina alzò gli occhi al cielo, sbuffando platealmente e sedendosi sulla balaustra.

- Sei insopportabile quando ti ci metti, lo sai? –

- Tu anche quando non ti ci metti. – replicò a tono.

Un altro sbuffo, seguito da uno sventolio di capelli che, grazie alla brezza marina, portò alle narici del ragazzo un lieve sentore di cannella misto a qualche altro odore per lui irriconoscibile: - Mi domando perché perdo ancora tempo a parlare con uno come te. –

- Già, immagino che Law sia di gran lunga più divertente, a giudicare da come starnazzavi poco fa. –

Keira assottigliò lo sguardo, irritata: - Io non starnazzo mai. –

Il verso incredulo che ricevette in risposta la fece imbestialire ancora di più. In un attimo era in piedi, la spada sfoderata e la lama ad un centimetro dalla faccia di Zoro.

Lo spadaccino si riprese in fretta dalla sorpresa ed incrociò la lama con la sua.

- Sei incredibilmente irritante. –

- E tu saresti capace di far scappare la pazienza ad un santo. –

Un affondo ed una parata.

- Sei un testone. –

- E tu un’insopportabile ragazzina. –

Altro affondo, questa volta del ragazzo, e nuova parata.

- Buzzurro. –

- Acida. –

- Marimo. –

- Serpe. –

Interruppero lo scambio di colpi e d’insulti solo quando si ritrovarono addossati alla balaustra, lei con la schiena schiacciata contro il legno e lui con il petto a ridosso del suo. Erano fronte contro fronte, le labbra che quasi si sfioravano e  alla ragazza venne naturale annullare la distanza che li separava e coinvolgerlo in un bacio mozzafiato. Dopo un istante d’incertezza, lo spadaccino ricambiò, venendo però respinto subito dopo.

- Non farti strane idee, Zoro, tu continui a non piacermi. –

- Neanche tu. –

- Bene. –

- Benissimo. –

Questa volta fu lui a baciarla, aspettandosi una resistenza che non trovò. Doveva ammettere che la ragazzina ci sapeva fare, baciava in modo incredibile.

Si separarono udendo un rumore di passi che veniva nella loro direzione. Keira riacquistò la solita compostezza e gli rivolse un’occhiata ammonitrice: guai a lui se avesse detto anche una sola parola su quei brevi momenti che avevano condiviso.

- Ragazzi, ma allora eravate qui, vi ho cercato ovunque. –

- Ma se questo è stato il primo posto dove abbiamo guardato. – obiettò Rubber, lanciando un’occhiata perplessa a Roxanne, che per tutta risposta scoppiò a ridere: non c’era nulla da fare, quel ragazzo era di una sincerità disarmante.

- D’accordo, magari non li abbiamo proprio cercati ovunque, ma resta il fatto che li stavamo cercando. –

- Giusto. Ho sentito dire che Shanks si trova nelle South Island, facciamo rotta lì e saremo a terra prima di sera. – annunciò Rubber, contento di aver trovato il modo per sdebitarsi della pazienza della sua nuova compagna di viaggi, che sembrava essere l’unica a non trovare motivi per rimproverarlo.

- Sta bene, svegliatemi quando arriviamo a destinazione. – replicò Keira, soffocando uno sbadiglio e  tornando verso la zona notte, Zoro la seguì annunciando che anche lui ne avrebbe approfittato per farsi una dormita.

La ragazza percorse un paio di metri, consapevole del fatto che lo spadaccino la stava seguendo.

- Non mi piace essere seguita. –

- Non ti stavo seguendo. Sei paranoica. –

Si girò a guardarlo, inarcando beffardamente un sopracciglio: - A no? E dimmi, perché hai oltrepassato la tua cabina? –

A quelle parole Zoro si voltò alle sue spalle: possibile che fosse effettivamente passato oltre senza accorgersene? No, l’unica cabina che avevano passato era quella di Frankie. Keira rise divertita, ancora più dallo sguardo piccato del ragazzo. Non ci poteva credere, gliel’aveva fatta un’altra volta.

- Credi a tutto ciò che ti dicono, testa verde? –

- Infida serpe. –

La spadaccina mosse le mani ad indicare che stava solo chiacchierando, senza concludere nulla di fatto: - Sei ripetitivo. –

- E tu insopporta… -

Non concluse la frase perché Keira lo zittì con un bacio.

- Questo per cosa era? – domandò perplesso.

- Perché mi andava… ma non farci l’abitudine, chiaro? –

Detto ciò entrò nella cabina e gli chiuse praticamente la porta in faccia, colpendolo lievemente sul naso.

- Ahia. –

Dall’altra parte giunse la risata della ragazza.

Quella era tutta matta, pensò, mentre un sorriso divertito gli increspava le labbra.

 

*****

 

Erano da poco passate le sette quando attraccarono. Questa volta non si separarono e si diressero compatti verso la locanda principale dell’isola. Presero posto ad un tavolo in un angolo riparato, da cui era possibile sorvegliare tutta l’area circostante, in questo modo non si sarebbero persi l’arrivo del Rosso e del resto della sua ciurma.

Mentre attendevano che Rubber finisse di elencare le decine di portate che desiderava provare, Keira lasciò vagare lo sguardo lungo la sala, esaminando gli avventori. Il suo sguardo venne attratto da una sagoma seduta nell’angolo opposto, interamente vestita di nero e con un mantello drappeggiato su una sola spalla; alla cintura portava quella che aveva tutta l’aria di essere una fondina e sulle spalle, assicurate con un sistema ascellare ad incrocio, erano seminascoste le else di due spade.

Riconobbe la scritta incisa sull’elsa di destra: “Reaper”.

Sì, non aveva alcun dubbio: sapeva perfettamente di chi si trattava. Sfoderò una delle spade, calibrandola per cercare il miglior bilanciamento possibile e la lanciò verso l’individuo. La lama non centrò mai il bersaglio, bloccata da una stoccata fulminea che ne deviò la traiettoria, facendola cadere a terra, a pochi centimetri dai suoi piedi. L’uomo si voltò nella sua direzione, abbagliandola con uno sguardo a metà tra il sarcastico ed il divertito; le fece un lieve cenno: un invito ad avvicinarsi.

Sotto gli sguardi sbalorditi e confusi dei suoi compagni di viaggio, sul volto della ragazza si dipinse un ghigno divertito e assecondò immediatamente la richiesta.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccomi finalmente con il nuovo capitolo… e il primo bacio tra Zoro e Keira, ma se sperate che adesso le cose tra loro due comincino ad andare bene, vi state illudendo, perché io sono una personcina molto cattiva quindi non posso rendere le cose troppo rosa e fiori u.u. Chi sarà mai il misterioso individuo della locanda? Non vi dico nulla, ma vi anticipo che è un personaggio presente in un’altra mia long… Chi sarà mai? Si accettano scommesse. Al prossimo capitolo.

Baci baci,

                       Fiamma Erin Gaunt
  
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