Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ehjtaylor    11/07/2013    0 recensioni
i corridoi,non mi piacevano,ma da quando,in quello della mia scuola,ho incontrato lo sguardo che mi fa stare bene,ho iniziato ad amarli.da quando l'ho incontrato non ho più paura,ma è solo la mia impressione,perché in realtà la paura c'è ancora,degli insulti,della gente,di tutto e di tutti...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono melissa,ho 18 anni e una vita di merda.
una  mattina,il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive,mi svegliai,mi feci una doccia veloce e mi vestii:jeans,felpa,per coprire i tagli,e ai piedi,come sempre,converse.salutai i miei e andai a scuola,pronta per superare tutti gli insulti che,anche se avevo imparato a superare,facevano male…
 
Erano le 8:30 quando entrai in quella dannata scuola.in classe c’erano tutti,ma soprattutto,c’era ronnie.era la prima delle puttane di classe:tacchi alti,pantaloncini e canotte che sembravano più regiseni,ma soprattutto,un cuore di ghiaccio.era la tipica ragazza acida e di pietra che faceva innamorare tutti i ragazzi,ma in particolare,quelli come carlos.lui aveva l’aria da bodyguard,ma non proteggeva nessuno all’infuori della sua puttanella.capelli biondi e occhi chiari,era definito da chiunque lo vedeva per la prima volta,un angelo.si,come no.un angelo con le corna,chiamato ‘demone’.era un bullo e diverse volte mi ha picchiata a sangue.come sottofondo al mio massacro,c’erano ovviamente le risate di ronnie e delle sue amichette zoccole,chissà,forse conosciute sulla tangenziale mentre erano a lavoro.potreste pensare che sono cattiva,ma,credetemi,non è cosi,è solo che dopo tutto questo,si impara ad essere crudeli,solo dentro se stessi,con persone del genere.era il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive e come sempre,tutti si incantavano ad ascoltare le interessantissime storielle dei loro amici su scopate e divertimenti vari.ma io no,io non avevo amici e non ero la tipa da scopate e divertimenti durante l’estate.cosi,ero sola,seduta sul mio banco ad ascoltare musica in attesa dell’arrivo della professoressa.ad un tratto,ronnie,si avvicinò a me,togliendomi le cuffie dalle orecchie con un gesto forte e deciso,si avvicinò ancora di più,facendo toccare le sue labbra con il mio orecchio destro,e mi sussurrò –dai,togliti quelle cazzo di cuffie e raccontaci come hai passato l’estate-.la battuta di ronnie,fu seguita da risate ambigue e sguardi maligni,quegli sguardi che si rivolgono a qualcuno quando si è sul punto di ucciderlo per il ribrezzo che ti fa.per fortuna,arrivò la prof di lettere,a me piace,sia lettere che la prof,dall’anno scorso non è cambiata e sono felice per questo.entrò,tutti si sedettero sulle proprie sedie e la professoressa fitz,si accomodò alla cattedra,iniziando a parlare di autolesionismo.più ne parlava,più il polso sinistro bruciava,sotto le maniche della mia felpa preferita.avevo voglia di piangere e ronnie se ne accorse,cosi iniziò a ridere,scatenando una risata di classe,diciamo,una risata di puttane.rovistai nel mio zaino,presi la lametta e la riposi nella tasca della felpa senza farmi notare,e con il permesso della prof. Andai di corsa in bagno.ero di corsa in corridoio,quando inciampai tra i lacci delle converse che portavo ai piedi e,invece di trovarmi a terra,mi trovai tra le braccia di un ragazzo,era molto bello:capelli di un colore indescrivibile,era moro,ma anche un po’ biondo.per non parlare poi,dei suoi occhi color caramello,nei quali mi persi immediatamente,e,solo dopo alcuni minuti mi resi conto che mi stava chiamando.-ehi,svegliati-,sentii,cosi mi alzai di scatto e la lametta volò via,andando a finire sotto alcuni armadietti.pensai –oh cazzo,sono nella merda-.il ragazzo,si avvicinò agli armadietti,si sdraiò a terra e allungò la mano per tentare di recuperare l’oggetto a lui misterioso.per mia sfortuna,ci riusci,e,quando comprese l’identità dell’oggetto,si rialzò,mi guardò negli occhi prendendomi per mano e disse –ti prego,dimmi che con questa non volevi tagliarti-io restai muta per alcuni secondi guardando il pavimento,poi il mio sguardo,si spostò sui suoi occhi,allora sospirò e disse –ti prego,te lo chiedo per favore,non farlo mai più-io con un tono piuttosto incazzato risposi –sembra facile-e,prima che lui iniziasse una mezza parola,con uno strattone,presi la lametta che lui afferrava con forza,mi voltai e andai in classe,riponendo la lametta nella tasca dei jeans,per non rischiare ancora,e poi, una volta entrata in classe nello zaino,la riposi al solito posto.la campana suonò e quando uscii dal corridoio,fui felice di notare che quel ragazzo non c’era più,anche se,lo ammetto,mi piaceva molto.di corsa andai nell’aula di musica.io amo la musica,senza di essa non sopravviverei.il professore dell’anno passato mi piaceva,era uno con tutte le carte in regola per essere il migliore,ma quest’anno ne arriva uno nuovo,è un uomo,gira voce che si chiami il signor Bieber,non so se sia vero,ma almeno cosi diceva lo spione di classe:Mike.la porta si apri,si sentirono rumori di sedie che giravano e dopo poco tutti erano ai loro posti seduti correttamente.notai il nuovo professore,era non molto alto,aveva dei capelli di un colore indescrivibile,come quelli del ragazzo che incontrai nei corridoi parecchi minuti prima,ma,dubitai che fosse lui.il professore si girò e il mi sguardo cadde sui suoi occhi color caramello,cosi,notai che il ragazzo dei corridoi era il mio nuovo professore di musica.rimasi sorpresa e cercai di non farmi notare subito,ma il mio tentativo falli,perché il suo primo sguardo nell’aula,lo rivolse a me.i suoi meravigliosi occhi color caramello,parlavano chiaro:lui era sorpreso quanto me nel vedermi,ma notai che nello stupore,ci fu anche felicità da parte sua nell’avermi incontrata di nuovo.sorrise,si girò e scrisse alla lavagna “signor Bieber”,si girò di nuovo verso la classe e disse –piacere ragazzi,io sono Justin Bieber,sono il vostro nuovo insegnante di musica.con alcuni di voi ho già avuto incontri,con altri no,ma non preoccupatevi,con il passare del tempo impareremo a conoscerci bene,non è vero?-quel ‘non è vero’,era rivolto a me,ne sono sicura.Ronnie,come tutte le altre puttanelle lo guardava facendo pensieri pervertiti,e questo mi diede molto fastidio,ma non so perché,insomma,a me,del signor Bieber non importa,eppure era come se,ero gelosa di lui e quando lo guardavo,sentivo una sensazione allo stomaco.
  
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