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Autore: yle8    11/07/2013    4 recensioni
Occhi scuri, infuocati dall'ira contro occhi freddi, di ghiaccio, imperscrutabili. Regina fissava Emma con quegli abissi neri, avvolti nell'oscurità più profonda, pieni di odio e di... paura.
Genere: Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- HENRY!!! - Gridarono contemporaneamente le due donne.

- Vado io con lui! - Urlo la mora lanciando una spinta alla bionda. Seguì uno scontro di sguardi che durò qualche breve ma intenso istante. Occhi scuri, infuocati dall'ira contro occhi freddi, di ghiaccio, imperscrutabili. Regina fissava Emma con quegli abissi neri, avvolti nell'oscurità più profonda, pieni di odio e di... paura.

- Vengo anch'io...

“NO!!!” Ma la voce non uscì. Il suono le morì in gola, spezzato dal dolore. Un urlò che Emma non poteva sentire. Un grido sordo, soffocato da rabbia mista a disperazione.

- Mi spiace ma può salire solo una persona... - stava dicendo uno dei soccorritori mentre si affrettava a chiudere le porte. Alcuni istanti dopo l'ambulanza sfrecciò via.

Luci e sirene si allontanarono in fretta dalla scuola, quasi scomparvero nell'oscurità della notte.

 

- Mary Margaret, non devi sentirti in colpa... - cercava di rassicurarla Emma mentre seguiva l'ambulanza. Era visibilmente in ansia ma cercava di non perdere il controllo - ...poteva succedere a chiunque.

- No, no Emma. È colpa mia, colpa mia... solo COLPA MIA!!! Dannazione non dovevo perderli d'occhio, non dovevo... come ho potuto...

- Basta Mary, calmati... vedrai che andrà tutto bene... - Già lo sperava... lo sperava disperatamente... Ti prego Hanry non lasciarmi... Non voglio perderti un'altra volta...

 

Regina continuava a fare avanti ed indietro per l'ampio corridoio dello Storybrooke General Hospital, non riusciva a starsene lì ferma seduta ad aspettare. Doveva far qualcosa, doveva parlare con qualcuno...

Emma era seduta. Accanto c'era Mary Margaret, lo sguardo fisso nel vuoto.

- Voglio sapere come sta! Fatemi entrare!! Io ho il diritto di entrare qui!!! - Tirò un pugno contro il muro. - Devo entrare... APRITE questa dannata porta!!!

- Sì calmi, Signora Mils. - disse un'infermiera passando di corsa. Regina le si aggrappò con forza al braccio bloccandola. - Capisco che sia sconvolta... Ma stanno facendo il possibile...

- Mi faccia entrare!

- Non può entrare così... - continuò intimorita, l'infermiera - Adesso è sotto l'intervento. Appena so qualcosa la chiamo...

Emma si stava avvicinando con un bicchiere d'acqua. - Vattene!

- Cerca di calmarti Regina.

- Chi lo sta operando?
- Il nuovo chirurgo credo....

- Chi è? Perchè “IO” non so nulla?

- Non doveva iniziare oggi ma il doctor Victor...

- Dov'è il doctor Victor?

- Cr-credo... che sia anche lui dentro Signora Mils...suo figlio è nelle mani della migliore equipe...

- Non possiamo fare niente adesso... - le disse Emma, appoggiandole una mano sulla spalla - Dobbiamo solo aspettare... - Regina la scostò in modo brusco.

 

Finalmente dopo lunghe ore angoscianti e interminabili la porta della sala operatoria si aprì.
- Come sta?! - scattarono Regina ed Emma. Sei occhi ansiosi e colmi di speranza puntarono nella stessa direzione.

Regina fissò la donna in camice verde apparsa sulla soglia, il fiato sospeso. Il cuore sembrava essersi fermato. - È fuori pericolo. - Riprese a battere rischiando di esplodere.

- Voglio vederlo, si è svegliato?
- È ancora sotto l'effetto dell'anestesia, l'intervento è andato bene.

- Ma... Come sta?!

- Stiamo aspettando che si svegli, lo terremo sotto osservazione per le prossime 24h. - le rivolse un sorriso, aggiungendo: - Presto potrà entrare.

- Chi è la madre?

- Io! - risposero nel medesimo istante Regina ed Emma. La dottoressa sollevò un sopracciglio, fissando entrambe, prima una poi l'altra.

- Sono io la madre. - intervenne subito Regina senza dare ulteriori spiegazioni.
 

La donna indossava camice, calzari e cuffia. Il volto coperto dalla mascherina emanava sicurezza. Regina si ritrovò per qualche istante riflessa in quello sguardo. Quello sguardo aveva un qualcosa di magnetico... Occhi scuri, profondi che brillavano di una luce abbagliante.

- Lei chi è? Voglio parlare col chirurgo che ha operato mio figlio... - Ruggì quasi, riprendendo il controllo e scacciando via quelle assurde sensazioni.

- Sono io - le porse la mano, presentandosi:

- Marina Ranieri.

- Lei è il nuovo chirurgo pediatrico? - Replicò, il tono era diventato aspro.

- Sì, da oggi lavoro qui. - La voce ferma, sicura.

  
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