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Autore: DanzaNelFuoco    11/07/2013    1 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest sul forum di efp "NO-PUPU'-NO-PIPI' La Sensazione Di Occlusione che Stringe la Nazione!" indetto da Sakimoto_Sion e Sakimoto_Mitsuki e si è classificata PRIMA!
- Intro:
Le apparenze ingannano. La vendetta è un piatto che va servito freddo. Tutte queste sono perle della saggezza popolare e, per quanto trite e ritrite, sempre vere. Ora prendiamo questi due proverbi e il pranzo di Pasqua alla Tana aggiungiamo Ron, Hermione, i gemelli, Lavanda Brown, un pizzico di Harry, Ginny e Fleur, mescoliamo abbondantemente e decoriamo con i deliziosi plumcake di mamma Weasley e otterremo questa storia.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 La vendetta è dolce, letteralmente 
 
    Primo posto






I gemelli Weasley, alla veneranda età di ventiquattro anni, erano ancora scapoli. Avevano assistito prima al matrimonio tra Bill e Fleur, poi a quello tra Ginny e Harry, minacciando anche poco velatamente quest'ultimo nel caso avesse fatto soffrire la sorella. Avevano partecipato a quello tra Ron ed Hermione, prendendo in giro a più non posso il fratello per farsela con la Prefetta-perfetta-secchiona e facendo imbarazzanti battuti e sulla prima notte di nozze a cui persino Harry aveva riso. Avevano ancor più teatralmente preso parte al matrimonio del fratello Percy con Audrey, interrompendo il pranzo di nozze con uno spettacolo di fuochi d'artificio che andavano a spasso per la sala componendo slogan quali "Se ce l'hai fatta tu c'è una speranza per tutti!", "Sicura Audrey di non essere sotto Imperio?" e "Ma dove l'hai trovata una che ti sopporti, Zuccaposcuola?". Percy era diventato viola, mentre tutti gli invitati, sposa compresa e Molly esclusa, erano scoppiati a ridere per la goliardia. 
Solo loro due e Charlie erano rimasti single. 
Fu per questo che molti si meravigliarono quando Fred Weasley portò a casa per Pasqua una ragazza, ma non una qualunque. Portò a casa Lavanda Brown. 
La carnagione di Ron assunse il colore dei suoi capelli, mentre le labbra di Hermione cominciarono ad assomigliare vagamente a quelle della McGrannitt, Harry sgranò gli occhi, mentre Ginny quasi morì soffocata dalle sue stesse risate. Nessun altro nella sala sembrò capire cosa fosse successo. 
"Oh, ciao a tutti!" disse con fare giulivo Lavanda. Dire che assomigliava ad un'oca era dire poco. 
"Molly, è un piacere conoscerti. Alfred vero?"
"No, in realtà Arthu..."
"Oh, beh, non importa!" lo interruppe. "Tu sei George, sei uguale identico a tuo fratello!" disse ignorando l'orecchio mancante e non prendendo fiato nemmeno per respirare. "Bill, giusto? Tu non sei quella del torneo Tremaghi, Rosé? O forse era Violetté?" disse storpiando il tutto con un orribile accento francese.
"Fleur, in real..."
"E tu devi essere Charlie. Ma non manca un fratello?"
"Sì, Percy e sua moglie..."
"Oh, Hermione! Che bello vederti qui! Oh, non mi dirai che ti sei sposata con RonRonnie!" 
A questo soprannome le nocche di Hermione sbiancarono visibilmente, le dita ad artigliare il bordo del tavolo, la voce forzatamente cortese. 
"Sì, in effet..."
"Ginny ed Harry! Fred mi ha detto di voi! Come siete carini insieme!" 
Il pranzo fu un disastro. Se inizialmente Ron ed Hermione furono gli unici a comportarsi in maniera strana, presto tutti smisero di sopportarla, iniziando da Ginny ed Harry che ridacchiavano ogni dieci secondi passando per la sdegnatissima Fleur ("Come osa chiamarmì 'la sciocca franscesè che non è riuscita a portare fuori sua sœr dal lago'!) e da un evidentemente scocciato Bill per continuare attraverso Alfred/Arthur e infine Molly che dopo l'ennesima critica al suo agnello troppo secco avrebbe preferito che Fred uscisse con uno gnomo da giardino o un Doxi morto. E tra l'altro nessuno era riuscito a parlare più di dieci secondi senza essere interrotto da Lavanda. 
Più tardi si spostarono in cortile e tutti poterono tirare un sospiro di sollievo quando Lavanda disse di aver bisogno del bagno. 
"Oh, no! Sono certa di saperci arrivare da sola, tanto bene Fred mi ha descritto questa casa!" disse troncando sul nascere la discussione su chi dovesse mostrare il bagno all'ospite (Molly cercò di lasciare la patata bollente a Fleur che la rimbalzò a Ginny che prese in mezzo Hermione che suggerì Fred che disse, facendo l'occhiolino, che 'sarebbero stati di ritorno tra venti minuti o forse trenta' e a questo punto Molly si chiese seriamente se suggerire che la accompagnasse uno gnomo).
Non appena Lavanda si alzò dal tavolo tutti tirarono un sospiro di sollievo e cominciarono ad avere una conversazione quasi normale. Cominciarono a rivangare i vecchi tempi e a parlare di Quidditch. 
"Vi rendete conto che aveva persino le lenzuola dei Cannoni di Chudley? Le lenzuola!" sorrise bonariamente Molly.
"Anche adesso non scherza!" ribatté Hermione ridendo. 
"Avevi anche un poster con la faccia del capitano incorniciato da un cuoricino!" 
"Non è colpa mia se era un poster di una rivista di Ginny!" tentò di giustificarsi alle risate di tutti.
"Davvero! Non me lo avevi mai detto! Dai 'RonRon' perché non vai a prendermelo? Ti prego!" gli chiese Hermione fintamente supplicante, facendo scoppiare tutti a ridere. Ron protestò, ma non ci fu verso: dovette andare a prendere quel dannato poster.
Irato entrò nella sua camera, prese dalla scrivania il poster e lo bruciò. 'Ops, non l'ho trovato!' pensò sarcasticamente e si voltò per uscire dalla porta. 
Lavanda entrò dalla porta in quel momento. Sembrava in lacrime. 
"Scusa, sono due ore che cerco il bagno." disse tirando su con il naso. 
"Che succede?" 
Lei si sedette sul letto, nascondendo la faccia in un grande fazzoletto bianco. 
"Ecco, lo vedo benissimo che non sono simpatica a nessuno!" singhiozzò. 
Ron si sedette sul letto e le posò una mano su una spalla.
Nei due secondi successivi accaddero tre cose contemporaneamente: Lavanda fece sparire il fazzoletto, si chinò verso di lui dicendo: "Hai una ciglia, qui, sulla guancia" ed Hermione aprì la porta della stanza dicendo: "Ron, allora! Hai trovato..." .
Poi la scena si congelò. Le parole morirono in bocca ad Hermione, che dopo alcuni interminabili secondi si voltò di corsa e scappò in bagno, prontamente inseguita da Ron. 
"Che stavi facendo, eh?" lo aggredì la moglie, quando Ron fece saltare la porta del bagno con un "Alhomora". 
Ron le spiegò  tutto ciò che era riuscito a capire della confusione di prima ed Hermione poco convinta concesse un "ne parliamo a dopo." 
Tornarono al tavolo dove Lavanda era già seduta e Ron ed Hermione quasi non si parlarono. Ron sembrava molto abbattuto e a fine pasto bevette parecchio Limosprizzo.* Era evidente che ci avesse dato dentro, visto che era riuscito persino a scambiare una smorfia che Hermione aveva fatto a Lavanda per un occhiolino. 
 
Grazie al cielo Lavanda non si trattenne oltre il pranzo, mentre tutti gli altri avrebbero passato la settimana alla tana. 
Chiusi nella vecchia camera di camera di Ron, ora camera di Ron&Hermione, la coppia era in lite. Ron non sapeva spiegare cosa fosse successo e, anche se la moglie era consapevole che lui non aveva fatto niente di male, non era disposta a cedere così in fretta.
"Hermione, insomma! Non so cosa sia successo, cosa devo dirti? Cosa devo fare?" le chiese esasperato.
"Niente, niente... " scosse sconsolata la testa, prima di illuminarsi: "Anzi sì! Dovrai fare una cosa per me."
"Il tuo sguardo è abbastanza sadico da farmi preoccupare." disse circospetto e cauto.
"Fai bene a preoccuparti! Per farti perdonare dovrai fare una cosa impossibile..."
Ron sgranò gli occhi e chiese terrorizzato: "Cosa?"
"Vediamo, vediamo... Ecco, sì! Dovrai far mangiare a Fred una merendina marinara, visto che è stato lui a portare qui Lavanda."
"Fred? Ma è il creatore! Le riconoscerebbe ovunque! Non puoi chiedermi qualcosa di fattibile?"
"No, decisamente no." Il suo ghigno era tremendo.
"Hermione, ti prego..." 
La ragazza fu irremovibile. 
"Tesoro, amore della mia vita, luce dei miei occhi, sole della mia giornata, devo proprio farlo?" chiese infine Ron dopo cinque estenuanti minuti di discussione.
Fu allora che la ragazza perse le staffe. "Ronald Weasley! Mi vuoi dire che tu, che hai aiutato Harry Potter a trovare e ad eliminare gli Horcrux, non saresti in grado di far mangiare uno stupido dolcetto a tuo fratello per vendicarmi?"
"No, non volevo dire questo, solo..."
"Solo, solo! Bene, sai che ti dico? La tua reticenza ti è valsa una penalità! Adesso dovrai far mangiare una merendina marinara a Fred e una a George. Altrimenti dormirai sul divano per il resto della tua miserabile vita! E vedi di non continuare a contraddirmi se non vuoi doverne dare una anche a Molly!" 
Prima di commettere ulteriori danni Il ragazzo acconsentì. 
 
"Uhm, non mi convince." disse Ron ai due gemelli. 
"Cosa, di grazia, non ti convince?" chiese Fred. 
"Non lo so, non sembrano abbastanza vomitevoli... Secondo me volete fregarmi!"
"Perché non le provi allora?" ribatté George. 
"Perché non voglio stare male! Provatele voi, visto che siete voi che dovete venderle!"
Questo era il geniale piano di Ron per la vendetta di Hermione. Era andato a Diagon Alley a trovare i fratelli,che non avevano smesso di lavorare nemmeno a Pasqua, sperando che abboccassero. Dopotutto loro avevano provato su loro stessi i prodotti prima di metterli in vendita. Il magnifico piano però aveva una pecca: all'epoca Fred e George erano due studentelli senza un falci e già pagavano altri perché facessero da cavie, adesso, all'apice della loro carriera, non si sarebbero mai abbassati a provare di persona una merendina marinara.
"Faras!" gridò George. Al richiamo un piccolo mago dalla carnagione scura e dai profondi occhi azzurri arrivò camminando velocemente. 
"Sì, signor Weasley?" chiese cortese, aspettando ordini.
"Saresti così gentile da provare a nostro fratello l'efficacia di queste nuove merendine?" 
Faras sbiancò e con gli occhi sofferenti si accinse a mangiare il dolcetto.
"No!" lo fermò Ron prima che lo mettesse in bocca. L'assaggiatore lo guardò pieno di gratitudine prima di voltarsi verso i gemelli in attesa di contrordine.
"No?" chiese stupito Fred.
"No, potrebbe aver mangiato qualcosa prima per farlo stare male apposta!"
"Allora, fratello, concorderai che io e Fred avremmo potuto fare lo stesso. Quindi perché adesso non compri quella bella scatolina e te ne vai o, in alternativa, te ne vai e basta?" 
Piano A: fallito.
Ron 0, gemelli 1.
 
Due giorni dopo, giusto per non insospettirli troppo, Ron tornò alla carica. L'aver dormito due giorni sul pavimento (non era abbastanza intelligente da trasfigurare la scrivania in un letto) lo aveva abbondantemente convinto a passare all'azione. 
Aveva riflettuto su come far si che Fred e George mangiassero quelle dannate merendine, ma Merlino lo portasse se era riuscito a trovare un idea decente! Le aveva pensate tutte, o almeno così credeva, quando l'occasione si presentò. Stavano facendo dei passaggi con la pluffa nel campetto dietro casa. Ginny ed Harry erano i cacciatori della squadra di Ron, mentre Charlie era il portiere per Fred e George. 
La cosiddetta lampadina si accese dentro la testa di Ron quando sentì Charlie gridare: "Due galeoni che Ron non prende la prossima!" e George ribattere: "Tre che si getta dal lato sbagliato!" 
Così Ron aveva capito che avrebbe dovuto far scommettere i gemelli. Quello non sarebbe stato difficile, il difficile sarebbe stato vincere la scommessa. 
"Per la tua cattiveria punterei contro di te, ma non credo che perdere tre o quattro galeoni per voi sarebbe sufficientemente punitivo. Perciò mettiamo qualcos'altro sul piatto." 
I due gemelli si guardarono l'un l'altro e decisero che valeva la pena ascoltare. 
"Se io la paro voi dovrete... mangiare una merendina marinara." disse recitando malissimo la parte di quello che non ci aveva pensato prima alla punizione. 
I due ghignarono con uno sguardo d'intesa, poi Fred chiese: "E tu?"
"Io?"
"Sì, tu. Cosa ci offrì se invece non la pari?"
"Che ne dici di... due giorni senza bacchetta? Come ai bei vecchi tempi in cui l'unica cosa che potevi fare  era tirarci contro i coltellini per la verdura!"
Ron li guardò malissimo, ma si costrinse ad accettare.
"Andata." 
Dieci minuti dopo consegnava la bacchetta ai due fratelli più grandi. 
Piano B: fallito.
Ron 0, gemelli 2.
 
Hermione si era rifiutata di aiutarlo con qualunque magia. 
"Tu sei tanto stupido da aver scommesso la tua bacchetta, tu ne pagherai le conseguenze." aveva detto inflessibile e a nulla era servita la spiegazione di Ron di volerla accontentare. "Avevi altre cento opzioni prima di scommettere la bacchetta. E no" disse prima di essere interrotta "non ti rivelerò neanche una di quelle cento opzioni! Arrivaci da solo!" 
Ron dovette spremersi le meningi per arrivare ad una soluzione. Certo due giorni senza bacchetta erano terribili, soprattutto in vista delle ritorsioni dei fratelli,  ma non tanto quanto dormire sul pavimento. Dunque fece la cosa che avrebbe dovuto fare subito: chiese a Mamma Molly di preparare dei dolcetti.
I plumcake per la "festicciola a casa di Neville" erano adagiati dolcemente su quattro teglie grandi come una porta. Con tutti quei dolcetti avrebbe potuto mangiare un reggimento! Ora che ci pensava, i Weasley erano un reggimento!
Si riscosse dai suoi pensieri solo quando sentì la teglia... ehm, la porta di casa aprirsi e i due gemelli parlottare tra loro nell'ingresso. Mischiò due merendine al resto dei dolci che aveva messo su un piatto e avendo cura di sceglierne uno sicuro, cominciò a mangiarlo.
I gemelli entrarono nella cucina profumata dall'odore dei plumcake ben cotti e morbidi. Ron offrì ai due appena arrivati le merendine, ma loro scansarono la mano e presero un dolce sicuro.
"Spiegati: cos'è la tua nuova ossessione di farci mangiare merendine marinare?" chiese George dando un morso al plumcake. 
Ron arrossì fino alla punta delle orecchie. 
"Sì, Ron, dicci!" 
Il ragazzo, messo alle strette, dopo aver tentato di negare, dovette raccontare tutto: della storia di Lavanda, del 'ricatto' di Hermione, delle notti sul pavimento e dei suoi piani stupidi.
Dopo aver sentito tutta la storia i due ragazzi scoppiarono a ridere veramente divertiti.
"Dai, Ron! Se ci fai un'offerta di pace, diremo a Hermione di come ci hai fregati, ok?" propose Fred.
"Offerta di pace?" chiese Ron scettico. "Cosa intendi?"
"Uhm, ecco... Perché non ci mangiamo un dolcetto mentre ci pensiamo?" fece George passandone due ai fratelli e prendendo e uno per sé.
"Potremmo..." tentò di dire, ma fu interrotto da Ron che lo spintonò nella sua corsa verso il bagno.
"Non mi sembra un granché come offerta di pace." celiò Fred.
"Uhm, no, ma potrebbe derivare dal fatto che io gli abbia, involontariamente, certo, passato il dolce sbagliato." disse sghignazzando l'altro, le parole quasi coperte dai conati del fratello chiuso in bagno.
"Voi! Come avete potuto?" chiese Ron emergendo dal bagno.
"Ehm ehm" tossicchiò una voce femminile ricordando in modo inquietante la Umbridge. "In realtà sono stata io."
Hermione entrò lentamente in cucina, mentre la mandibola di Ron toccava terra. Il mondo stava per caso cominciando a girare a rovescio? 
"Perché?" fu l'unica cosa che fu in grado di chiedere.
"Oh beh" fece la ragazza sorridendo noncurante "ti ricordi quale è stato l'evento portante di due mesi fa?" chiese sedendosi al tavolo e prendendo un dolcetto. 
"Ehm, no."
"Ti rinfrescherò la memoria. La partita di Quidditch. E immagino che non ti ricorderai neanche cosa mi hai detto sulle strategie."
Un lampo di comprensione colpì la lampadina che veleggiava sopra la testa di Ron.
"Le strategie non sono il tuo forte. Sei brava con le cose dirette, ma non hai la sottigliezza per capire il Quidditch. Andiamo, Hermione, non sapresti architettare un sotterfugio neanche per farmi mangiare una merendina marinara!" gli fece il verso Hermione. 
"Andiamo, Ron, capiamo che quando guardi il Quidditch non connetti il cervello, ma dire così alla donna che ti ha aiutato dal primo anno mi sembra ingrato, non è vero Fred?"
"Molto d'accordo, George. Si è meritato il nostro piccolo scherzetto."
"Dai, ragazzi! Aveva insultato una mossa dei Cannoni!" 
"Sì, ma non è questo il punto! Ti ho dimostrato di saperne si strategia. E poi, ammettiamolo, Lavanda Brown è stata un colpo da maestro! Mi merito almeno i tuoi complimenti."
"Mi vuoi dire che sei stata tu a suggerire Lav?"
"Lav?"
"Anda."
"Meglio. Sì, Fred ha suggerito che tu dovessi fare qualcosa per farti perdonare e io ho pensato di metterla in mezzo!"
"Quindi non sta con Fred?"
"No, lui esce con Angelina."
"Meno male! Cominciavo a pensare che avesse un'insana passione per i Weasley!"
"Ce l'ha. Infatti esce con George."
"Cosa?"
"Dai, non fare quella faccia! Non è poi così terribile, ha solo fatto finta."
Poi un pensiero lo colpì mentre prendeva un dolcetto dalle mani di George, soprappensiero. "Perché adesso? Perché dopo due mesi?"
"Perché non dovevi sospettare e perché tra poco, dopo, non potrò più farlo senza dare il cattivo esempio!"
"Dopo cosa?" chiese, ma non fece in tempo ad ascoltare la risposta che dovette correre in bagno a vomitare il secondo dolce made in Weasley. 
"Fred! George!"
"È stato lui!" dissero in coro, rimbalzandosi la colpa. 
"Stavo dicendo una cosa importante!"
"Scusaci, mamma!" la presero in giro. 
Hermione li fulminò e si voltò per rispondere a Ron quando il profumo dei plumcake la colpì. Un fragrante odore di burro, troppo burro! Decisamente troppo burro untuoso! E il latte! Sicuramente era scaduto per avere un odore simile! 
Hermione si ritrovò nella stessa situazione del marito prima di riuscire a rispondergli. 
"Le avete dato una merendina!" Ron stava attaccando i gemelli quando lei riemerse dal bagno. Era una fortuna che il bagno fosse vicino alla cucina al piano terra alla Tana, no?
"Ron, le uniche merendine che c'erano le hai mangiare entrambe tu." disse Hermione tenendosi la pancia amorevolmente. 
"Immagino che non ti ricordi l'argomento portante del mese scorso."
"Sì, eri in ritardo. Anche se non ho capito per cosa!"
Di fronte all'ottusità del Weasley gli altri tre scoppiarono a ridere. 
"Ero in ritardo sul ciclo. Ho il piacere di informarti che il mio ritardo si è esteso a 53 giorni oggi." 
"Hermione, ma è tantissimo tempo!" Probabilmente il ciclo della tu pozione sarà scaduto, dovrai rifarlo da capo. Non è che l'hai bevuta, vero? No, perché potrebbe essere quello che ti ha fatto stare male. Che avete da ridere voi due?" 
Mentre i gemelli si piegavano in due dalle risate, Hermione cominciò sinceramente a chiedersi se fosse il caso di chiedere il divorzio. La colpa (di lui, ovviamente) sarebbe stata la stupidità.
"Ron, io pensavo che tu fossi adulto. Devo veramente farti il discorso delle api e dei fiori? Sai vero che i bambini non li portano le fenici?"
Finalmente il ragazzo duro di comprendonio capì. Nel frattempo i gemelli avevano incantato una decina di plumcake perché assomigliassero ad una fenice e la stavano facendo volteggiare per la stanza a grosse risa da parte di tutti. 
Piano C: fallito.
Ron 0, gemelli (+ Hermione, a questo punto) "è veramente necessario fare questo conto?"
Nuova missione: essere felici. Challenge accepted.
 
*Il Limosprizzo è una mia invenzione, sarebbe come il limoncello, ma gasato e tutte le volte che lo bevi parli come se avessi respirato dell'elio.

N.d.A.
Ok, io mi sono divertita un mondo a scrivere questa cosa. Sì, so benissimo che James Sirius Potter è più grande di Rose Weasley e di conseguenza se Hermione è incinta allora James dovrebbe esserci già. E invece no! Non avevo voglia di piazzarlo. Fate finta che Harry e Ginny l'abbiano abbandonato ad una baby-sitter per una settimana. Adesso che ci pensò probabilmente dovrebbe esserci anche Teddy Lupin, ma non posso mica pensare a tutto, no? Ok, figli di chiunque a parte, spero che la storia vi sia piaciuta. Ciao a tutti, DNF
 
  
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