Quel dipinto era strano. Aveva qualcosa di.. speciale.

Ib non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.

Non che avesse niente di diverso da tutti gli altri, ma era… diverso. Lo era e non lo era.

Raffigurava il busto di un ragazzo dai capelli viola ribelli, un ciuffo che gli copriva l’occhio sinistro. Tra le mani teneva con delicatezza una rosa blu.
Aveva un’espressione strana. Gli occhi chiusi in una infinita tristezza.. no, quasi serena rassegnazione, avrebbe detto Ib.
Come se si fosse sacrificato per qualcosa che valeva davvero la pena di proteggere.

La bambina neanche capiva come o perché lo comprendesse così appieno. Era così e basta.

Le dava una sensazione così nostalgica.

Come il ricordo sfumato di un’avventura passata, piena di intrighi e segreti, pericoli e paure.

Ib non riusciva a capire neanche questo.

Nonostante tutta la tristezza che le metteva addosso, le piaceva. Non riusciva a distogliere lo sguardo.

E questo era tutto quello che sapeva.

Avrebbe chiesto alla mamma di comprarle la cartolina, tra i souvenirs. E anche se avesse detto di no, l’avrebbe convinta. Sicuramente.
L’avrebbe stretta al petto, possessiva, per poi continuare a guardarla.
Voleva continuare a osservare quel volto.

Per qualche motivo, era il suo più grande tesoro.