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Autore: Jennifer_94    12/07/2013    2 recensioni
"La mia non è stata una vita facile negli ultimi tempi.
No,affatto, non augurerei a nessuno di essere al mio posto.
Paradossalmente, migliaia di ragazze ucciderebbero per essere me. Ma loro non sanno."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia non è stata una vita facile negli ultimi tempi.
No,affatto, non augurerei a nessuno di essere al mio posto.
Paradossalmente, migliaia di ragazze ucciderebbero per essere me. Ma loro non sanno.
Tutto ebbe inizio circa un anno e mezzo fa.
Maledetto quel giorno in cui firmai quel contratto.
Maledetto quel mio disperato bisogno di soldi per potermi pagare l’università .
Maledetta la mia stupidità. Anzi no, io non sono stupida.
Ingenua semmai, molto ingenua. Mi contattò quest’agenzia -  in quel periodo lavoravo come modella/commessa da Hollister, niente di che, qualcosa per racimolare un po’ di soldi -chiedendomi se potevano farmi una proposta come ragazza copertura di un membro di una famosa boy band. In seguito seppi che altre ragazze prima di me avevano ricevuto questa richiesta ma avevano rifiutato immediatamente.
Io mi accertai che non si trattasse di qualche servizietto stile escort o groupie, per intenderci: sono sempre stata una ragazza per bene e di certo non mi sarei lasciata corrompere per un po’ di soldi . Mi sono sempre impegnata a studiare, avere buoni voti, rendere orgogliosi i miei genitori.
Non la classica ragazza noiosa acqua e sapone ma abbastanza semplice e con dei sani principi.
 Dopo aver firmato una pila interminabile di fogli in cui giuravo di non rivelare a nessuno mai e poi mai la verità a cui mi avrebbero costretta per un paio d’anni – sotto una somma che mi fece girare la testa – mi rivelarono l’identità dell’uomo al fianco del quale avrei fatto comparse in pubblico e con cui avrei scambiato al massimo dei baci. Una volta fuori dall’occhio attento del pubblico sarei stata libera di fare quel che volevo purchè non destassi il minimo sospetto.
Di lui ne avevo sentito parlare da alcune mie amiche. Non sapevo pressoché nulla della sua vita, non conoscevo la sua musica, vagamente ricordavo chi fossero gli altri componenti della band.
Ma non potei rivelare neanche alle mie amiche come stavano davvero le cose. Non potevo dirlo neppure ai miei genitori,né a mia sorella, nessuno avrebbe saputo mai nulla.
Sarei stata la custode di quel segreto fino alla fine dei miei giorni.
Inizialmente presi la cosa come un gioco. Dicevo,non sarà poi così tremendo,mi limiterò a seguirlo in qualche concerto,qualche evento, qualche uscita di shopping,come le attricette coi bicchieri di Starbucks in mano in giro per Los Angeles . Niente di più banale.
Sarebbe stato divertente e poi avrei incontrato bella gente,avrei viaggiato,frequentato i locali più chic.
Mi sbagliavo di grosso.
Il giorno in cui lo incontrai la prima cosa che notai fu il suo sorriso così dolce e luminoso,mi colpì molto la sua voce musicale con un buffo accento dello yorkshire. E i suoi occhi così vivaci mi piacquero subito,ma notai che si velavano spesso di tristezza quando non doveva più fingere. Quando non dovevamo più fingere.
Lui stava col leader della band, che veniva spacciato per il latin lover che ora usciva con quella modella,ora con quell’altra, ora con quell’altra ancora. Il ragazzo che avrei dovuto proteggere dalle ingiurie delle fans e della stampa, che inneggiavano alla sua omosessualità ,era così debole in confronto a lui,ad Harry.
Cominciai ad essere turbata della situazione quando scoprii che Louis – il mio finto fidanzato – dietro la sua facciata allegra e scherzosa, soffriva molto. Si confidava con me quelle volte in cui sembrava non farcela più ,piangeva un po’.
Ed era così orribile, non riuscivo a sopportare la vista di lui accartocciarsi e sgretolarsi ogni giorno come una foglia secca.
 Avrei voluto essere più capace di sostenerlo, ma non ero in grado, per quanto mi sforzassi. Sembrava che non mi ascoltasse nemmeno quando cercavo di consolarlo. Aveva lo sguardo perso nel vuoto ,quasi sempre.
Lo abbracciavo e lo stringevo a me come una mamma con il suo bambino e …
E purtroppo, disgraziatamente ed inevitabilmente, come tutte quelle cose che succedono ma che non dovrebbero mai verificarsi, come tutte quelle cose che sono le peggiori che possano esistere ,ma che qualche legge universale ha stabilito che devono pur piombare sulla testa di qualcuno,  mi innamorai di lui.
E fu allora che iniziò la vera sofferenza.
Odiavo solo la vista di quei loro sguardi languidi,quei loro scambi di sorrisetti complici. Odiavo il modo in cui si abbracciavano e si baciavano e sparivano per ore.Odiavo il modo in cui erano così affiatati, fatti l'uno per l'altro. Mi dava il voltastomaco quella loro perfezione.
Non avrei dovuto rimanerci male, ovviamente. Ero pagata,si trattava del mio lavoro. Strano ,ma pur sempre un lavoro. Ma stavo male, molto male, e ogni giorno che passavo accanto a lui mi pesava sempre di più.
Non reggevo più nemmeno i suoi lamenti e i suoi sfoghi, avrei voluto che si disperasse in quel modo per me,avrei voluto che gli importasse di me.
Ma non potevo, l’avevo firmato io stessa, non potevo, non potevo avere alcuna pretesa su di lui, non potevo pretendere che mi amasse, non potevo amarlo.
Ovvio con le parole ,impossibile coi fatti.
E lui l’aveva capito.
Lo sapeva, cercava di alleviare il dolore, cercava di essere gentile, mi trattava come un’amica. Quelle volte in cui ci scambiavamo qualche bacio in pubblico avrei voluto piangere. Da un lato per la possibilità di poterlo avere un po’ per me, dall’altro perché sapevo che lui non provava nulla e mai mi avrebbe ricambiato.
E lo desideravo talmente, a mala pena la notte riuscivo a chiudere occhio. Negli alberghi dormivamo nella stessa camera per non destare sospetti e soffrivo a dover condividere lo stesso letto senza poterlo toccare e amare come avrei voluto.
 Per quanto bruciassi letteralmente, per quanto lo desiderassi non mi azzardai mai a  cercare un contatto. Una volta gli sfiorai le labbra ma non se ne accorse neanche. Dormiva sempre placidamente e io rimanevo sveglia a osservarlo e a consumarmi per la voglia di lui che avevo. A immaginare come sarebbe stato abbracciarlo e sentire la sua pelle nuda sulla mia,baciarlo a lungo, fare l’amore per tutta la notte…
Una volta lo spiai di nascosto mentre faceva il bagno. Era bellissimo. Troppo bello per essere etero, avrebbe detto mia madre, che in fatto di uomini non sbagliava mai. Arrossii e distolsi lo sguardo. Mi stavo solo facendo del male,sempre di più.
L'immagine di lui era sempre nella mia testa, stava diventando un'ossessione, ebbi paura di star perdendo ciò che ero. Chi ero. Cosa volevo.
Mi tormentava col suo sorriso,la sua risata,i suoi occhi. Tutto di lui era diventato un tormento.
Nessuno poteva capirmi,nessuno doveva o poteva sapere.Nessuno poteva aiutarmi.
Ero sola contro il mondo,totalmente abbandonata a me stessa e alle mie scelte sbagliate. Non avrei retto a lungo,lo sapevo,me lo ripetevo ogni giorno,ma mi imponevo di andare avanti. Pensavo che finchè sarei stata al suo fianco sarei stata felice, anche senza la possibilità di averlo realmente. Ma in cuor mio,ancora una volta,sapevo che neanche in quel caso ero felice davvero.
Cercai di parlargli dei miei sentimenti,nonostante sapessi che sarebbe stato inutile. Probabilmente fu uno degli errori più grandi che io abbia mai commesso. Solo dall'ombra di disagio dei suoi stramaledetti occhi capii che aveva compassione di me e mi sarei presa a calci per aver pensato solo per un istante che lui potesse mai amarmi. Liquidai la cosa e cercai di minimizzare. Ma lui sapeva che io l’amavo,ormai.
Ho retto un anno e mezzo. Poi, ne ho avuto abbastanza: me ne sono andata,ho mandato al diavolo quello stupido manager e i suoi stupidi giochetti. E’ stata una decisione dolorosa ma necessaria. La consapevolezza che non l’avrei più rivisto mi pugnalava incessantemente ma non avevo scampo. Ne andava della mia salute fisica e mentale ormai.
 I giornali riportarono la nostra rottura come frutto di incomprensioni e qualche mese dopo lui si presentò con una nuova attrice. Più bella di me, ovviamente.
Ma io continuo ad amarlo, da lontano.
Scuoto la testa, spengo la tv, getto nel cestino quel giornale inutile. So che lo amerò per sempre.
Ma vado avanti per la mia strada, per la mia vita. Vera.
 
Me la lasciate una recensione?=) Anche solo per sapere se vi è piaciuta o meno,magari potrei pubblicarne altre simili in futuro...ci tengo molto!
baci xxxxx

  
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