Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: oscar1755    12/07/2013    3 recensioni
Rieccomi dopo tanto tempo…. Dopo il 43 ed il 44 ed in attesa del 45 …..riprendo da dove l’autrice ha interrotto (per breve tempo, spero) la storia. Maya e Masumi rimasti soli sulla nave che sta salpando. Contiene SPOILER – tutti i personaggi sono di proprietà di Suzue Miuchi
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7
 
L’usciere chinò il capo senza nascondere lo stupore di vedere il presidente Hayami al lavoro poco prima dell’alba.
- Buongiorno signore – gli augurò mentre gli apriva la porta.
Masumi ricambiò il saluto con un impercettibile cenno del capo e si diresse verso l’ascensore.
Entrò nell’ufficio e gettò, frustrato, la giacca sull’elegante poltrona di pelle.
Strizzò gli occhi cerchiati da ombre scure e rimase immobile a fissare il profilo nitido dei grattacieli di Tokyo.
Setacciare per tutta la notte i luoghi preferiti di Maya non aveva portato alcun risultato positivo.
Scoraggiato, si era fermato sulla tomba di sua madre, mormorando una sequenza di parole che somigliavano ad una preghiera. 
Rifiutandosi di tornare a casa, aveva accolto con amara consapevolezza il consiglio di Hijiri, interrompendo il suo vagare frenetico e rassegnandosi ad attendere l’esito delle ricerche del suo collaboratore più fidato.
Strinse i pugni combattendo contro l’oscuro terrore che sentiva salire dal profondo dell’animo. Era necessario un fermo autocontrollo per affrontare una situazione così preoccupante ed impedire al panico di sopraffare la sua parte razionale.
Il trillo del cellulare lo fece sobbalzare.
- Hai scoperto qualcosa? – proruppe impaziente leggendo il nome di Hijiri sul display.
- Mi dispiace signor Hayami – esordì l’uomo – non c’è traccia di Maya. L’unica certezza che posso fornirle è che la ragazza non è scomparsa di sua volontà. Gli informatori che ho interpellato non erano a conoscenza del rapimento – continuò con tono professionale – e ciò fa supporre che non si tratti di un piano organizzato dalla malavita, ma di un sequestro eseguito su commissione da qualcuno avulso alla criminalità locale.
- Scovami i colpevoli Hijiri! – ordinò, soffocando un’imprecazione – infiltrati tra di loro se necessario, ma trova un qualunque indizio che possa condurmi a Maya. Sono convinto che la sua scomparsa sia legata alla rappresentazione della Dea scarlatta.
- Farò il possibile, signore.
- Mi affido alla tua capacità di rimanere nell’anonimato più assoluto – asserì prima di sospendere la conversazione, assalito da un feroce sospetto.
- C’è altro signor Hayami? – chiese Hijiri, percependo una lieve esitazione nel suo tono di voce. 
Masumi riesaminò mentalmente la conversazione del giorno precedente.
- Sorveglia mio padre, io passerò da casa prima di cercare Kuronuma – stabilì, ponendo fine alla telefonata.
Si passò nervosamente una mano tra i capelli, lottando contro il doloroso tormento che gli serrava il cuore in una morsa soffocante.
 
**** 
 
Si fermò sulla soglia del salone, dove suo padre stava consumando una leggera colazione.
- Hai un aspetto terribile – esordì Eisuke sollevando lo sguardo dal piatto – sembra che tu non abbia chiuso occhio stanotte.
Masumi non rispose, limitandosi ad osservarlo.
- Che ti prende? – chiese stupito – non ti siedi a fare colazione?
- Ho meditato sulla nostra strana conversazione – affermò senza nascondere il sarcasmo.
Il padre posò le bacchette e lo scrutò con attenzione – sei nervoso, vedo – azzardò.
- Il lavoro che svolgo è una continua fonte di preoccupazioni, dovresti saperlo – replicò laconico.
- Ma non è il lavoro che ti assilla in questo momento – asserì con convinzione.
Masumi osservò l’atteggiamento apparentemente sereno di suo padre. Eisuke aveva dimostrato, più volte negli anni, la capacità di mascherare ciò che tramava realmente.
La circostanza inspiegabile del rapimento di Maya gli imponeva di mantenere il sangue freddo. Non poteva permettersi di perdere il controllo, finché non avesse scoperto chi era il mandante.
- Ammetto che la tua presunta conversione mi ha scioccato – ammise, infine.
Il padre si accigliò – non pretendo che tu mi creda – mormorò – in fondo, ti ho sempre consigliato di non fidarti delle persone. Forse volevo alleggerirmi la coscienza prima che sia troppo tardi.
- Non mi sembri in punto di morte, padre – rifletté pacato.
- Perché non mi chiedi che cosa vuoi sapere? Essere diretto e spietato è una qualità che non ti manca e che, purtroppo, ti ho insegnato ad esercitare molto bene. Sembra impossibile, lo so, ma sto davvero cercando di espiare i miei numerosi peccati.
- Hai ragione, padre. In questo momento non posso concederti la fiducia completa che mi chiedi.
Negli anni aveva affinato la capacità di smascherare le reali intenzioni di Eisuke Hayami e l’esperienza acquisita gli suggeriva che suo padre era probabilmente estraneo al rapimento di Maya.
Si voltò, allontanandosi dal salone con passo deciso. Rimasto solo, il vecchio Hayami spinse lontano il piatto della colazione e si alzò, consapevole che, forse, il tempo che gli restava da vivere non era sufficiente a farsi perdonare da un figlio che, di fatto, non aveva mai considerato tale.
 
******  
 
Si alzò in piedi all’arrivo del presidente della Daito e lo salutò cordialmente – buongiorno signor Hayami.
Masumi si guardò intorno osservando l’affollamento del locale.
Si accomodò sulla sedia che Kuronuma gli indicava e lo fissò con sguardo severo.
- Avrei desiderato incontrarla in circostanze più favorevoli – esordì conciso – ma qualcuno privo di scrupoli ha deciso diversamente.
Il regista percepì immediatamente la paura celata tra le parole di Masumi e si allarmò a sua volta.
- Maya è scomparsa da ieri notte – disse, preoccupato.
Kuronuma si accomodò meglio sulla sedia, rifiutandosi di farsi prendere dal panico – a volte è talmente assorbita dalle prove di recitazione che dimentica tutto il resto – provò a giustificarla.
- Non questa volta, purtroppo. Si tratta di un rapimento, quasi certamente su commissione – affermò con decisione.
- Maya non è ricca…
- Qualcuno vuole impedire che interpreti la Dea Scarlatta – aggiunse Masumi, interrompendo il regista.
Kuronuma si passò una mano sulla barba – capisco che la rappresentazione di un’opera attesa dal pubblico da diversi anni possa generare tensioni – mormorò, perplesso – ma macchiarsi di un tale crimine mi sembra, francamente, eccessivo.
- Maya non si sarebbe mai allontanata di propria volontà. Non si tratta di un semplice sospetto, ma di una certezza che deriva da fonti attendibili – affermò Masumi – non posso darle altre informazioni, ma ho chiesto di incontrarla per un motivo ben preciso.
Kuronuma studiò, perplesso, il proprio interlocutore. Era piuttosto insolito che il presidente della Daito apparisse preoccupato. L’abilità nel celare le emozioni era tale che molti suoi avversari si chiedevano se fosse privo di cuore. Eppure, in quel preciso istante, il suo volto rifletteva un reale dolore.
- Sono pronto a fare ciò che mi chiederà, signor Hayami – concluse, dandogli fiducia.
Masumi si passò nervosamente una mano tra i capelli e sospirò – vorrei che concedesse agli attori un periodo di riposo, in modo che nessuno possa sollevare sospetti sulla scomparsa di Maya.
- La polizia è stata avvertita?
- No. Temo che una fuga di notizie possa compromettere la vita di Maya – decretò con decisione – ho già incaricato i miei uomini di indagare tra le fila della malavita locale.
- Crede che possano ucciderla?
Un brivido di terrore gli percorse la schiena mentre il suo sguardo diventava di ghiaccio. Fissò immobile il regista prima di costringersi a parlare.
- Dobbiamo trovarla a qualsiasi costo. Le chiedo di temporeggiare, sospendendo le prove. Decida lei cosa comunicare gli attori, senza divulgare la notizia della scomparsa di Maya.
- Ha la mia più completa collaborazione, signor Hayami.
 
*****
 
Scusatemi per il ritardo imperdonabile (che definirei infinito). Assillata da mille impegni e da mancanza di ispirazione ho lasciato decantare la ff relegandola nel dimenticatoio.  
Addirittura, nel frattempo la Miuchi ha prodotto “moltissimo”. Evidentemente sono stata contagiata: spero di “guarire” e tornare a ritmi accettabili.
 
  
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