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Autore: LordWeavile94    12/07/2013    2 recensioni
Dalle profondità di un monte solitario di Johto, risorge una creatura oscura, risvegliatasi dopo secoli di riposo. Ash, durante i suoi allenamenti, riceve una terribile notizia. Aiutato dai suoi amici più fedeli scoprirà cosa si nasconde dietro il Monte Argento e il suo abitante solitario. Avventura, Amicizia, Amore, Arcani: una lotta contro l'oscurità, un destino corrotto.
Seguito di "Pokémon: Il regno dell'oscurità"
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Signore e signori, rieccomi sulla scena! Dato che ho finito (ALLELUIA) gli esami, finalmente posso tornare a scrivere tranquillamente.
La storia che state per leggere è il seguito dell’altra mia storia, ”Pokémon: il regno dell’oscurità”. Non è strettamente necessario che per leggere questa storia dobbiate leggere anche l’altra, anche se, in quel caso, alcune cose non vi saranno molto chiare.
Ad ogni modo, spero di divertirvi. Bando alle ciance, cominciamo!
 
Prologo: Il Monte.
 
Un cielo oscuro si stendeva sopra la regione di Johto. L’aria era fresca, calma, pura, tutto era silenzioso. Una piccola figura osservava dall’alto la regione, guardandone le città, le foreste, i mari. Dopo un po’ di tempo essa si spostò verso la parte orientale della regione, dove svettava, immenso e magnifico, il Monte Argento.
-Meno male che sono riuscito a prendermi un po’ di pausa! Mi mancava proprio questa sensazione!-pensò il pokémon. –Ash è davvero instancabile, si allena tutti i giorni e tutto il giorno! Persino io alla fine sono esausto.- il pokémon volse lo sguardo sul monte che stava sorvolando, inquieto. –Ed è tutto per quello lì. Suo padre, il più grande Maestro Pokémon del mondo. Dicono che non abbia nemmeno bisogno di parlare, che i suoi pokémon capiscano all’istante ogni suo ordine. È un po’ inquietante. Però, ogni volta che lo sento nominare, mi viene voglia di diventare ancora più forte! Chissà se i suoi compagni sono alla mia altezza. Certo, se è più forte di Camilla...- il pokémon ricordò lo scontro, terribile, di qualche settimana prima. Aveva lottato con tutte le proprie forze, ma alla fine il Garchomp della Campionessa lo aveva battuto. Quella sconfitta gli bruciava ancora.
Il pokémon ridiscese lungo la montagna, arrivando fino alla base. C’era un centro pokémon, con le luci tutte spente, un lago  e la buia entrata. Il monte, apparentemente infinito, si stagliava sopra di essa, come un gigante sopra una formica.
Mew sentì un suono, dietro di sé, come di qualcosa che rimbalzasse per terra. Il pokémon Novaspecie si girò, incuriosito. Vide, nella macchia d’alberi vicina, una luce. Curioso come era, si avvicinò. Era una palla, completamente bianca e perfettamente sferica. Sembrava quasi emanare luce. Si guardò in giro: chi poteva aver perso un oggetto del genere? Un bambino, forse. Ma i bambini non vanno in giro, di notte. Il pokémon Novaspecie chiuse per qualche secondo gli occhi, poi li riaprì. –Be’, non ha nessuna aura particolare. Non dovrebbe essere un problema toccarlo.-
Mew avvicinò la zampa alla sfera. Aspettò un secondo, poi la toccò. Come quando in uno specchio d’acqua viene lanciato un sasso, sulla superficie della sfera si formarono delle increspature concentriche.
Un attimo dopo, la palla, come se fosse stata di luce liquida, si avvolse intorno al braccio del pokémon Novaspecie. Mew lanciò un verso sorpreso e cercò di togliere la zampa. Tentacoli di luce risalirono lungo il piccolo braccio del pokémon, fino ad avvolgerlo completamente.Mew lanciò tutti i suoi poteri mentali contro la sfera, ma questa non reagì. Mew provò a colpire la sfera con un attacco Codacciaio, ma questa, semplicemente, assorbì l’attacco, e con esso la coda del pokémon. I tentacoli, che ora risalivano lungo il corpo del pokémon, diventavano sempre più potenti, affamati, voraci. E, intanto, Mew si sentiva sempre più debole. In poco tempo rimasero fuori solo le orecchie del piccolo pokémon. Un attimo prima di essere totalmente inglobato, Mew lanciò un grido mentale.
-ASH!-
 
 
Sulla cima del Monte Argento, un uomo si svegliò, colto da un incubo. Un piccolo topo giallo, steso accanto a lui, si svegliò e lo guardò incuriosito. L’uomo scosse la testa, sorrise e accarezzò la testa del Pikachu, fino a che questi non si riaddormentò. Il suo sorriso svanì, e l’uomo guardò davanti a lui, verso un punto preciso della parete.
-Era solo un sogno, vero? O...o forse no?-
 
Mew era nel buio. Si sentì tornare un poco, un minimo di forza. Cercò di capire dove fosse, ma i suoi poteri psichici sembravano essere disturbati. Riusciva solo a sentire un debole ticchettio di catene, poco lontano da sé. C’era qualcuno lì, oltre a lui.
Dopo quella che gli sembrò un’eternità, sentì una presenza avvicinarsi. Un brivido di gelo gli scese lungo la schiena. No. Non era possibile. Non lei.
Una bambina completamente vestita di bianco si avvicinò. Ridacchiò, con voce gelida e cristallina.
-Benvenuto, fratellino.-
 
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Ed ecco qui il Prologo. Spero che vi sia piaciuto, e se avete commenti, critiche o consigli, scrivete pure, prometto che leggerò tutto e che mi regolerò in base a quello che mi direte! Grazie dell’attenzione, a presto!
Lord Weavile.
  
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