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Autore: kibachan    25/01/2008    6 recensioni
ennesima shot senza pretese di un momento ron/hermione. e se hermione si prendesse una sbronza ad hogsamde??????
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA BURROBIRRA DI TROPPO

Quinto anno. Un placido sabato pomeriggio e una piacevole gita Hogsmade. Cosa chiedere di più a una giornata di dicembre?
Harry Potter, il famoso bambino sopravvissuto, stava tranquillamente seduto a un tavolo dei tre manici di scopa in compagnia dei due prefetti di Grofondoro. Per chi non l’avesse capito: Hermione Granger, il prefetto perfetto, e Ron Weasley, il motivo per il quale è stato fatto prefetto è un mistero.
“Ronald Weasley! Non sopporto queste tue uscite maschiliste! Se dico che voglio un’altra burrobirra mi prendo un’altra burrobirra! E poi sei tu che mi hai sfidata!” tuonò Hermione. La pelle del viso leggermente arrossata, segno che non era più tanto lucida “Mione ti ripeto che un’altra non la reggi! Sei già quasi sotto il tavolo!e non urlare maledizione!” gridò il rosso ancora più forte. Harry gemette ringraziando il cielo che nel locale ci fosse talmente tanto casino che le urla dei suoi due amici non erano troppo fuori luogo. In effetti descrivere la situazione tranquilla è stato forse un passo un po’ azzardato, ma in fondo che quei due litigavano rappresentava la prassi.
Dato che Ron aveva mandato via il cameriere che Hermione aveva animatamente richiamato per ordinare la ragazza arraffò stizzita il boccale ancora mezzo pieno di Harry e lo scolò con un solo sorso “Hei!” protestò lui tentando di riprenderlo mentre lei lo svuotava imperterrita.
Ron si passò una mano sulla faccia borbottando qualche improperio. Non appena Hermione ebbe finito però la sua faccia si tinse completamente di rosso, la testa ciondolò pericolosamente e poi scoppiò a ridere come una matta.
I due ragazzi la guardarono perplessi per qualche secondo mentre già alcune teste iniziavano a girarsi per vedere la fonte di tutto quel baccano “è ubriaca?” chiese sconsolato Ron che conosceva già la risposta. Harry le sventolò un paio di volte la mano davanti al viso “fracida!” sentenziò e poi aggiunse “Ron è meglio se la portiamo fuori di qui, è un prefetto, farebbe una figura del cavolo se si venisse a sapere, ne morirebbe..” “ e chi se ne frega! Se l’è cercata!” ribatté il rosso stizzito. Hermione emise un verso strano molto simile a un “uhhhuhuhuhu!!!” per poi riscoppiare a ridere ancora più sonoramente. Ron la guardò un attimo sconvolto e poi guardò Harry “forse hai ragione, portiamola via da qui” borbottò alzandosi.
I due ragazzi raccolsero le loro cose, lasciarono i soldi sul tavolo e uscirono. Praticamente Harry sospinse Hermione fuori di peso che salutava i giro.
“Portiamola in un posto tranquillo e aspettiamo che le passi la sbornia” suggerì Harry continuando a spingerla “potremo metterla con la faccia nella neve magari si riprende!” propose Ron. il moro gli lanciò uno sguardo omicida “stavo solo scherzando” si affrettò a dire il rosso tornando a guardare davanti a lui.
“Ron! un aiutino?” disse Harry ad alta voce dopo qualche passo. Hermione si era impuntata per terra “Harry! Smettila di girare così velocemente! Mi fai venire mal di testa!” protestava la ragazza. Ron trattenne una risata. Si avvicinò, la prese per un braccio e iniziò a tirare “uh ma guarda! Ci sono due Ron!” esclamò tutta eccitata Hermione a un volume di voce esageratamente alto. Nonostante la gravità della situazione, e cioè due famigerati combina guai alle prese con un prefetto completamente ubriaco, i due non riuscirono proprio a trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Continuarono a trascinare Hermione lontano dal centro del villaggio verso il bosco ancora per un po’, poi la ragazza parlò di nuovo: “Rooooon!?” chiamò Hermione facendosi trascinare tranquillamente “non sto facendo le capriole, fidati, è perché sei ubriaca!” le disse lui sbuffando e continuando a tirare “Ron, tu mi vuoi bene?” chiese candidamente la ragazza. Lui si fermò di colpo facendo andare a sbattere Hermione contro la sua schiena e Harry su quella di lei “che cazzo ti fermi a fare!!!!” gli urlò Harry massaggiandosi il naso che aveva cozzato sulla testa della ragazza. “che hai detto?!?” chiese Ron a Hermione ignorando l’amico. Lei fece una faccia storta come se le costasse una gran fatica ripetere “siamo amici no?” chiese “si….” Rispose lui “e mi vuoi bene?” chiese ancora Hermione. Ron arrossì furiosamente. Ma perché una domanda del genere proprio ora e proprio davanti a Harry!!! Si voltò dalla parte del ragazzo cercando aiuto. “assecondala!” sussurrò Harry.
Avendo avuto una sorta di permesso, Ron si voltò con decisione verso Hermione e rispose “certo!” tranquillamente.
Solo che a questo punto lei, senza alcun preavviso, gli allacciò le braccia dietro al collo appiccicandoglisi completamente addosso dicendo “allora perché sei sempre così cattivo con me?!” Ron era diventato molto simile a una statua di marmo tanto si era irrigidito. Le braccia penzoloni lungo i fianchi non sapevano esattamente cosa fare e le orecchie gli stavano andando a fuoco. “ca-cattivo io? Ma quando mai?” balbettò tentando di apparire indifferente con risultati pari a meno zero. “già! Quando mai!” sospirò ironicamente Harry.
A peggiorare la situazione un gruppetto di Corvonero del terzo anno che vedendo i due abbracciati si misero a sghignazzare come matte parlandosi all’orecchio. “come sei caldo…” commentò biascicando Hermione abbandonandosi ancora di più addosso all’amico. Harry constatò preoccupato le condizioni della faccia di Ron che stava iniziando a confondersi con i suoi capelli “laggiù c’è la veduta sulla stamberga strillante, portiamola lì, non ci va mai nessuno” disse incamminandosi. “Harry?” lo chiamò con voce nel panico Ron dopo neanche tre secondi. Il moro si voltò: i due non si erano mossi di lì. “dorme” disse solo Ron “stai scherzando vero??” chiese Harry “ti pare che scherzo forse? Questa qui si è addormentata ti dico! Così! e in piedi per giunta!” si lamentò Ron. l’altro ragazzo scoppiò a ridere come un matto “grazie! Così mi aiuti davvero tanto!” ringhiò il rosso tentando di far rimanere Hermione in piedi tenendola per la vita.
“dai……” disse Harry tra le risate “non manca molto, tirala su” “COSA!?” urlò lui arrossendo di nuovo “su avanti, non può essere così pesante” lo incitò Harry tentando disperatamente di ricomporsi. Ron lanciò un’occhiataccia in tralice all’amico, il bastardo sapeva benissimo che non era quello il problema. Sbuffò. In effetti era sempre meglio che stare lì in mezzo alla strada. Si guardò un attimo intorno per sincerarsi che non passasse nessuno. Alzando gli occhi al cielo le passò un braccio dietro la schiena, si piegò per passarle l’altro sotto le gambe e la sollevò. “in effetti non pesa…” borbottò cominciando a seguire Harry.
Neanche cento metri e stavano davanti alla veduta sulla stamberga strillante. Il deserto.
C’era una panchina e Ron ci si avvicinò con sollievo. Ci posò Hermione stesa, poi si sedette anche lui, e dato che c’era la neve sulla panchina, le sollevò un po’ la testa facendogliela posare sulle sue gambe. Harry sorrise nel vederlo fare questo e lo raggiunse. “e ora aspettiamo….” Sospirò il moro giocherellando con un rametto.

Per diversi minuti regnò il silenzio, poi “umphf…” sbuffò Ron a un certo punto attirando l’attenzione dell’amico “avresti dovuto portarla tu…” gli disse. Harry sgranò gli occhi “è davvero così pesante!?” chiese incredulo “non è per quello scemo! Se fosse stato solo quello anzi è stato un bene che l’abbia fatto io, tu mica ce la facevi!” sbraitò il rosso in faccia all’amico tornado subito dopo a fissare davanti a sé con le guance arrossate. Harry tentò di ignorare la battutaccia sulla sua scarsa prestanza fisica, non aveva voglia di litigare “era perché…. Il suo migliore amico sei tu…” aggiunse Ron buttando uno sguardo imbarazzato alla ragazza profondamente addormentata. “anche fosse, che c’entra, anche tu le vuoi bene no?” disse Harry “lo hai ammesso prima” aggiunse sghignazzando. Ron fece finta di non scomporsi anche se le sue orecchie che si erano tinte di cremisi lo tradivano. Sospirò “qui non c’entra quello che penso io, ma quello che avrebbe preferito lei….” Disse con voce cupa. “che sciocchezze vai dicendo! Preferenze…. Tsk, ma sentilo…” lo interruppe Harry con il tono della voce come se avesse appena sentito la più grande cavolata della storia “e poi non mi pare che si sia attaccata addosso a me, o sbaglio…” aggiunse con aria canzonatoria. Ron arrossì di nuovo e cambiò argomento “piuttosto, meno male che era insieme a noi due quando si è ubriacata e non con qualcun altro, chissà un altro ragazzo che avrebbe potuto farle…” disse arrabbiato. Harry sorrise. Questo senso di protezione nei confronti di Hermione Ron lo aveva sempre avuto “andiamo lo sai che è responsabile….. lei si lascia andare solo quando è con noi due….” Gli disse “lo so” rispose lui a mezza bocca.
Inspirò forte. Abbassò lo sguardo verso di lei che dormiva come una bambina con la testa sulle sue gambe. Gli fece tenerezza forse, perché senza pensarci troppo allungò una mano per farle una carezza su quei suoi riccioli morbidi.
In quel momento un forte flash illuminò tutta la zona nel raggio di dieci metri. Ron e Harry sobbalzarono e alzarono la testa per vedere in faccia il loro assalitore. Davanti a loro Colin Canon brandiva con aria tronfia la sua macchina fotografica e sorrideva compiaciuto.
“che carini, Weasley! Da prima pagina!!!” ghignò malignamente il fotografo. Ron ci mise meno di un decimo di secondo a capire che cosa Colin avesse fotografato, arrossì in maniera vergognosa e scattò in piedi facendo quindi sbattere  la testa di Hermione sulla panchina. “Colin molla quella macchina fotografica!!!” gli ringhiò con aria minacciosa cominciando a rincorrerlo. Intanto Hermione, a causa della botta, si era logicamente svegliata e ora si guardava intorno confusa massaggiandosi la testa. La situazione che le si presentava davanti era più o meno questa: era davanti alla stamberga strillante e non sapeva bene come ci era arrivata, accanto a lei Harry era piegato in due dalle risate e molto probabilmente non si era neanche accoro di lei, e poco più in là Ron era sul punto di strangolare Colin Canon…… un momento… strangolare Colin????? “Ron! Ron calmati! Che diavolo stai facendo!!!??” gli urlò alzandosi, barcollando un po’ a causa ancora dell’alcool nelle vene, e dirigendosi verso di loro. Si aggrappò con tutte le forze al braccio del ragazzo per convincerlo a lasciare andare la sua preda “Ron per l’amor del cielo sei un prefetto come ti salta in mente!!” gli urlò ancora. Lui si voltò di scatto. sembrava sorpreso di vederla in piedi. Colin approfittò di quel momento di distrazione per svignarsela ridendo. Ron si liberò dalla stretta di Hermione ma ormai il ragazzino se ne era già andato “maledizione!!!!!” imprecò ad alta voce tutto rosso in faccia “è tutta colpa di quel maledetto nano!!!” poi si ricordò di Hermione e si voltò furioso verso di lei “anzi no! È tutta colpa tua!” la aggredì. La ragazza fece un paio di passi indietro spaventata da quella reazione “che dici Ron…” disse con un filino di voce ancora molto confusa “se tu non andassi ad ubriacarti in giro adesso non saremmo in questa situazione!!” urlò ancora il rosso riavvicinandosi minaccioso. Harry, notando l’espressione spiazzata (e comprensibile) di Hermione, decise di intervenire. Si mise di mezzo ai due litiganti allargando le braccia “adesso calmo Ron, non vedi che Hermione non ci sta capendo niente! Smettila di urlare!” gli intimò. Il rosso si tirò un po’ indietro, dalla sua espressione era chiaro che fosse irritato per il fatto che Harry aveva ragione. Guardò male il modo con cui Hermione si era aggrappata alle spalle del ragazzo moro, almeno però ebbe la cortesia di non arrabbiarsi anche per quello, in fondo era vero che le stava urlando in faccia. “il punto…” disse facendo un respiro profondo per calmarsi “è che tu, prefetto perfetto bacchettona e tutto il resto ti sei ubriacata dentro ai tre manici di scopa e adesso Colin ha il modo di far accorgere un po’ di persone della sua esistenza con quella stramaledetta fotografia!” man mano che parlava il tono della sua voce si era irrimediabilmente alzato di nuovo. Harry si stava chiedendo che bisogno aveva di aggiungere tutti quegli aggettivi che avrebbero solo “come ti permetti di parlarmi in questo modo Ron Weasley!!! Per colpa di chi mi sono ubriacata!!!” far arrabbiare Hermione…. Per l’appunto. “io???? Ma se io ho cercato di fermarti e tu ti sei attaccata al bicchiere di Harry!!!!” urlò lui in rimando “cosa vorresti fare dunque tentare di strozzare anche me!?” gridò lei. Harry si stava chiedendo come gli era venuto in mente di intervenire. Ma non si rendevano conto che si stavano urlando in faccia con la SUA faccia in mezzo!!??? “che c’entra questo!” ribatté Ron un po’ in difficoltà. Strozzarla, che cretinata “mica l’hai fatta tu la fot..” si morse la lingua capendo troppo tardi che si era fregato da solo “aaaahhh!” urlò Hermione in segno di vittoria “allora lo ammetti che non è colpa mia! Ti contraddici!” “non darmi dello stupido!” “hai fatto tutto da solo!” “BASTAAAAA!!!!!” urlò Harry ancora più forte divincolandosi da in mezzo ai due “volete finirla! Mi state rompendo i timpani! è un continuo!” li sgridò tutti e due mentre loro cominciarono entrambe a fissare il terreno “Hermione a te ti preferivo ubriaca!  E te Ron quando eri gentile!” “pfui!” sbuffò la ragazza “e quando è stata l’ultima volta che è stato gentile questa sottospecie di troll! Quando aveva un anno???” Harry non diede il tempo a Ron di risponderle per le rime “quando ti ha portata in braccio fino a qui meno di mezz’ora fa” sentenziò tranquillamente. Hermione rimase immobile con il dito puntato un po’ interdetta e decisamente sconvolta e Ron arrossì furiosamente lanciando a Harry chiare occhiate omicide.
Ci fu qualche istante di silenzio. Poi Hermione si rivolse a Ron cercando conferma di quanto Harry aveva appena detto: dalla tonalità di rosso delle sue orecchie si poteva dedurre che fosse vero! non riuscì a trattenere un piccolo sorriso. “comunque non è il caso di prendersela così tanto per quella foto, in fondo anche se Colin ha fotografato un prefetto ubriaco non è così grave…” disse. Era decisamente meno battagliera e stava vistosamente cercando di non guardare il rosso in faccia “ma…. Non è solo quello….” Balbettò Ron. non aveva capito che Hermione non sapeva esattamente cosa ritraeva quella maledetta fotografia e adesso non se la sentiva proprio di spiegarglielo, sarebbe stato troppo imbarazzante! “su smettetela di litigare per delle sciocchezze adesso” fece Harry sorridendo tranquillamente e battendo le mani sulle schiene dei suoi due amici avvicinandoli un po’. Hermione nell’abbassare lo sguardo guardò l’orologio “ragazzi! Sono le sette!” esclamò terrorizzata. “sbrighiamoci a tornare alle carrozze altrimenti chi la sente quella rompiscatole della McGrannith!” aggiunse incamminandosi di corsa. I due amici si scoccarono uno sguardo perplesso: Hermione che insultava ad alta voce la sua professoressa preferita!? La sbornia non le era passata proprio per niente!! A dar ragione ai loro presentimenti, neanche un minuto dopo la ragazza barcollo portandosi una mano sulla fronte e poggiandosi a un albero “Herm tutto bene?” le chiese premuroso Harry posandole una mano sulla schiena “si tutto ok solo un giramento di testa” rispose lei sorridendo. Lanciò un’occhiata a Ron. entrambe arrossirono di nuovo e distolsero lo sguardo dagli occhi dell’altro.
Nelle carrozza Hermione si addormentò di nuovo. Fortuna che erano solo loro tre. Appena arrivati al castello Ron le si avvicinò col viso “Mione?” la chiamò a bassa voce. La ragazza aprì un occhio “altri cinque minuti…” bofonchiò voltando la testa dall’altra parte. Ron inarcò un sopracciglio “Hermione? Siamo arrivati! Devi scendere! McGrannith! Ti dice niente questo nome?” le disse con fare canzonatorio. “e va bene! Che barba!” sbuffò lei scendendo. I due ragazzi la seguirono marcandola stretta. Vedessi mai cascava di punto in bianco…
Rientrarono nel castello lentamente perché la professoressa di trasfigurazione stava facendo l’appello. Ron si guardò intorno circospetto. Di quel nano di Colin non c’era traccia. Hermione barcollò un pochino tra lui e Harry. Tentarono di tenerla dritta senza farsi notare. Quando passarono accanto alla professoressa McGrannith questa li fermò “bentornati ragazzi….. signorina Granger, si sente bene?” chiese tra il preoccupato e il sospettoso chinandosi per guardarla in viso. Non le sembrava particolarmente attenta, aveva anche gli occhi un po’ lucidi. “oh niente di che professoressa! è un po’ intontita perché ha dormito durante il viaggio di ritorno!” rispose prontamente Ron posandole una mano sulla testa per evitare che dondolasse. Il viaggio più che altro le aveva fatto riprecipitare addosso lo stordimento. La professoressa tirò gli angoli della bocca annuendo e li fece passare borbottando su quanto fosse disdicevole per una signorina addormentarsi in presenza di ragazzi.
“sei diventato bravo a inventare balle Ron!” si complimentò Harry sghignazzando tirando Hermione per il braccio “ho imparato dal migliore!” rispose sorridendo lui. Harry ricambiò il sorriso. Ron sembrava aver momentaneamente accantonato il proposito di spellarlo vivo per aver detto alla ragazza che l’aveva portata in braccio: meglio così.
Portarono Hermione in sala comune e  poi la affidarono alle cure di Ginny, che tuttavia non gli risparmiò un bel predicozzo per aver influenzato negativamente la povera, piccola, innocente Hermione Granger. Quella ragazzina assomigliava ogni giorno che passava di più a sua madre. “terrorizzante” aveva commentato Ron a questa osservazione di Harry.
Il mattino dopo Hermione si fece viva per ultima in sala grande per colazione. Meno male che era domenica. Si avvicinò ai suoi due amici che la accolsero con un sorriso. “allora Hermione! Passata la sbronza?” le chiese allegro Ron. lei gli poggiò una mano sul braccio e si mise una mano sulla fronte “ti prego non parlare così forte, ho un mal di testa micidiale!” “capita quando ci si ubriaca…” commentò lui con aria da saputello. Dalle parti di Hermione giunse solo un grugnito. Harry la invitò a sedersi per fare colazione ma lei si rifiutò. Mangiare????? Ma che siamo matti! Già tanto che non aveva dato di stomaco fino a quel momento! “a proposito di ieri Ron,… grazie..” gli disse poi lei con un filino di voce “di che cosa?” chiese lui ingenuamente. Memoria corta. Il rossore sulle guance di Hermione però lo fece ricordare “ah…. Quello. Figurati..” disse solo, poi aggiunse per tirarsi di impaccio con una battuta “però dopo come ti abbiamo salvato ieri io e Harry come minimo ci devi far copiare il compito di trasfigurazione senza ramanzina!” “certo. Aspetta solo che la sala grande abbia smesso di girare così velocemente e te lo porto…” sospirò lei lasciandolo un po’ spiazzato. Scherzava a dir la verità, ma tanto meglio così.
“oh! Ma come andate d’accordo questa mattina!” la voce irritantemente somigliante a un pigolio di Colin Canon li raggiunse. Hermione gli rivolse uno sguardo interrogativo. Ron invece un ghigno “Colin! Guarda chi si rivede! Sbaglio o non abbiamo finito di parlare io e te ieri!????” ringhiò scrocchiando le dita delle mani. Il ragazzino sgranò un attimo gli occhi e poi si diede alla fuga. “Ron smettila di tormentarlo ancora con questa storia!” gli disse tranquillamente Hermione sfiorandogli le mani ancora strette l’una con l’altra. “facciamo così, ci parlo io con Colin” aggiunse “no, non è il cas..” tentò Ron, ma si fermò. Hermione era già partita tirando dritto nella direzione dove Colin era sparito.
Harry si accostò a Ron “vedila così, meglio se la vede solo lei e riesce a mettere le cose a posto, piuttosto che fa il giro della scuola no?” gli disse poggiandogli fraternamente una mano sulla spalla.
Hermione trovò il maggiore dei fratelli Canon appena fuori dalla sala grande che sbirciava furtivamente da dietro una colonna. Gli fece cenno di avvicinarsi “tranquillo, Ron non c’è…” gli disse sorridendo. Il ragazzino la raggiunse tirando un sospiro di sollievo. “mestiere pericoloso quello del reporter he?” lo schernì un attimo. Poi si fece immediatamente seria.
“Colin, ti chiedo di non mostrare a nessuno la foto che hai fatto ieri alla stamberga strillante” gli disse secca incrociando le braccia davanti al petto ostentando tutti i suoi centimetri di altezza in più e la sua imponenza da prefetto. “non voglio” replicò lui. Hermione ci rimase male in qualche modo. Credeva di avere molto più ascendente sui suoi sottopost- hem compagni più giovani. “Colin cerca di ragionare..” “te lo scordi Granger! È uno scoop incredibile! Quella foto farà il giro della scuola!” insistette il ragazzino con espressione trionfante. Lei fece un respiro profondo tentando di mantenere la calma e mostrarsi superiore, per quanto il comportante di Colin fosse a dir poco irritante doveva assolutamente trattenersi dal prenderlo a schiaffi: si sarebbe messa al livello di Ron e non sarebbe stato assolutamente dignitoso per lei. “rifletti, Colin, se mostri in giro una foto in cui è ritratto il prefetto di Grifondoro, me, completamente sbronzo” arrossì dicendo questo “ci toglieranno una marea di punti, e allora più che famoso risulterai antipatico!” il ragazzo spalancò occhi e bocca. Hermione sorrise compiaciuta. Manipolare la gente era sempre stata una delle cose che le riusciva meglio (a parte con Harry e Ron, con loro era una battaglia persa) “tu… eri ubriaca????” chiese Colin sconvolto. Ora però ad essere stupita era Hermione. Perché!? Che altro c’era da fotografare sennò? “certo!” gli disse “altrimenti di quale scoop stavi parlando?” lui fece una faccia amareggiata per il gigantesco granchio preso “io credevo di aver ritratto la prova schiacciante che tu e Ron Weasley vi foste messi insieme..” commentò moggio moggio. La faccia di Hermione raggiunse una simpatica colorazione cremisi “ma… ma non è vero che ci siamo messi insieme! Io e Ron non siamo fidanzati!” esclamò facendo girare un paio di primini di Tassorosso che la guardarono come se fosse stata una pazza. Guardò molto seriamente (e minacciosamente) Colin “fammi vedere quella foto..” ringhiò. Questa volta il ragazzo sembrò spaventarsi, merito probabilmente anche delle gigantesche occhiale che sfoggiava Hermione, non rendevano certo il suo aspetto rassicurante. Aprì la sua borsa e iniziò a scavarci dentro fin quando non ne estrasse un foglio abbastanza grande e rigido: la fotografia. “ho solo questa, stavo andando a fare le fotocopie in biblioteca” le disse porgendogliela. Hermione la osservò e sgranò gli occhi, ora vedendola aveva cominciato a ricostruire gli eventi… e si ricordò anche di quello che era successo da quando erano usciti dal locale fino al momento in cui si era addormentata. Era una foto magica quella, e quindi in movimento, ritraeva Harry e Ron seduti sulla panchina sulla quale lei si era svegliata, lei era stesa e poggiava la testa sulle gambe del suo amico rosso. Ron abbassava gli occhi a guardarla, sorrideva, e poi le faceva una carezza sui capelli. Arrossì. Loro due erano così… teneri, e Harry aveva un’espressione così rilassata, così tranquilla, era tanto che non gliela vedeva. L’espressione beata sul volto di lei che dormiva e il sorriso dolce che le faceva Ron… quella foto era proprio bella….
Tentò di ricomporsi, scosse un po’ la testa e sbatté un paio di volte le palpebre “è…. Come ti dicevo vedi? Io qui, stavo dormendo… neanche sapevo quello che succedeva” disse a Colin mostrandogli la foto e indicando la propria faccia ritratta sul foglio col dito. Il ragazzo annuì e sospirò deluso “peccato… pensavo che fosse finalmente successo… pazienza” Hermione neanche seppe perché sorrise invece di urlargli qualcosa in faccia per aver insinuato che lei e Ron dovevano mettersi insieme, non sarebbe stato un po’ strano? Bhè ma in fondo erano parecchio strani anche loro due…. “senti Colin… non è che posso tenerla? Me la regali?” gli chiese. Il ragazzino alzò le spalle con aria di sufficienza ancora troppo amareggiato “fa come vuoi a me non serve più..” Hermione sorrise guardando di nuovo la foto mentre il ragazzo si allontanava. Prese frettolosamente il diario personale dalla borsa che portava a tracolla e la penna           auto-inchiostrante. Guardandosi frettolosamente in giro per sincerarsi di essere al riparo da sguardi indiscreti, aprì il diario e vi incollò magicamente la foto sull’ultima pagina. Tenendo saldamente il diario con un braccio  e la mano ben aperta scrisse queste semplici parole sotto la fotografia:  -tranquillità. Un giorno, presto, io Harry e Ron per sempre così….-
Ributtò la penna a casaccio nella borsa ammirando sorridente il suo lavoro, poi richiuse il diario con un colpo secco e si avviò verso la sala comune.
Si sentiva pervasa da un’inspiegabile euforia, la testa le faceva ancora male, ma si sentiva felice. Varcò il ritratto della signora grassa. Seduti al tavolo più vicino al camino i suoi due migliori amici stavano giocando a scacchi.. sorrise vedendoli. Gli voleva bene, a tutti e due… forse, in modo diverso, ma in egual misura. “problema risolto ragazzi!” esclamò attirando l’attenzione dei due su di lei “tranquillo Ron, Colin è innocuo adesso..” sottolineò ridendo. Harry si accorse subito che Hermione era particolarmente allegra,  le sorrise contento della cosa “come fai a dirlo? L’hai fatto fuori forse?” chiese sospettoso Ron col suo solito tono burbero “ma che dici Ron, sono un prefetto, queste cose non le posso più fare!” i due ragazzi spalancarono gli occhi: ma era veramente Hermione Granger quella!? Stava scherzando dopo un’uscita poco felice di Ron! una cosa inedita! “non c’è da preoccuparsi, Colin ha giurato che quella foto non la vedrà nessuno!” concluse la ragazza “e tu gli credi?” questa volta era stato Harry ad obbiettare. Hermione fece un sorrisetto ironico “l’ho minacciato che in caso contrario la prossima volta che vedrò Malfoy malmenarlo (cosa che accade circa due volte al giorno) farò finta di non vedere nulla!” Harry scoppiò a ridere muovendo il suo cavallo sulla scacchiera “subdola…” scherzò. Ron non sembrava altrettanto rilassato, aveva ancora una domanda che gli premeva “hem… e la foto… l’hai vista?” chiese facendo il vago il più possibile e mangiando con una pedina il cavallo di Harry, il moro lanciò una non poco velata imprecazione. “no…” mentì spudoratamente Hermione con un sorriso furbo sulle labbra e tirando leggermente i capelli di Harry per l’imprecazione. Vide Ron tirare un sospiro di sollievo e trattenne una risata. Davvero lo imbarazzava così tanto che si sapesse che l’aveva accarezzata? Che bambinone! Però a lei piaceva così… con tutte quelle sue piccole manie, le sue insicurezze e la sua rara gentilezza, con quei capelli così rossi, gli occhi azzurri e quel sorriso disarmante che si ritrovava, con la spontaneità e l’arroganza, la solarità e la cocciutaggine tipica Weasley, con la delicatezza di un rinoceronte, e quelle piccole attenzioni del tutto inaspettate con cui se ne usciva solo con lei: come prenderle un libro troppo in alto senza che lei glielo chiedesse o versarle il succo di zucca la mattina con la scusa di avere già la brocca in mano…….
Sospirò senza che il senso di felicità accennasse a scemare e si sedette di fianco a lui sul divano. “allora, chi vince?” chiese tranquillamente, Harry sbuffò “e chi vuoi che sia?! Una novità guarda!” esclamò esasperato. Era già la terza volta in mezz’ora che Ron lo stava distruggendo. Il rosso sorrise tutto tronfio alla quasi dichiarazione di resa dell’amico. Hermione lo guardò furba “Ron?” lo chiamò facendogli cenno di avvicinarsi come se dovesse dirgli qualcosa all’orecchio. Lui inclinò la testa verso di lei non staccando gli occhi dalla scacchiera e continuando a giocare. Hermione si avvicinò al suo orecchio e facendosi schermo con la coppa della mano da Harry sussurrò “comunque…… mi sono ricordata cosa mi hai risposto ieri quando ti ho chiesto se mi volevi bene” Harry vide la faccia di Ron tingersi velocemente di rosso e lui sgranare gli occhi azzurri. Si chiese se per caso Hermione non gli stesse facendo proposte indecenti.
“è vero?” chiese la ragazza a Ron allontanandosi da lui. Ron la guardò arrossendo ancora di più “si” rispose  a mezza bocca.
Hermione sorrise, si sentiva terribilmente felice “anch’io ti voglio bene lo sai Ron? tanto tanto” gli disse poggiandogli la testa sulla spalla. Harry li guardava perplesso, sembravano essersi completamente dimenticati che c’era anche lui nella stanza.
Ron guardò Hermione e sorrise. Era piacevole vederla così dolce per una volta. Le passò un braccio dietro le spalle stringendola e strofinandole la mano sul braccio. Hermione arrossì sentendo improvvisamente caldo. “Ron?” lo chiamò Harry titubante, il rosso sembrò ricordarsi dell’altro ragazzo solo in quel momento “si?”  gli disse tornando a guardare la scacchiera senza staccarsi da Hermione “ci sei Ron?sei attento?” gli chiese Harry “si, si” rispose lui. il moro sorrise trionfante “bhè in questo caso…………. Scaccomatto!” esclamò muovendo la sua regina. “COOOSA!?” scattò Ron lasciando andare bruscamente la ragazza e concentrandosi subito sul gioco. Hermione scoppiò a ridere forte senza tuttavia distrarre i due ragazzi.
Questo era il suo Ron, di una tenerezza che durava al massimo un ventina di secondi, ma tanto quanto tenesse a lei lo sentiva a pelle, proprio per questo lo trovava adorabile……. Così maledettamente Ron….
Sempre ridacchiando si alzò dirigendosi verso le scale per il dormitorio femminile. Sarebbe forse cascato il mondo se si faceva un’altra oretta di sonno per mandar via il mal di testa? No di certo. Aveva salito solo un paio di gradini che si sentì trattenere per il polso: Ron. l’aveva seguita mentre Harry era intento in una sorte di danza della vittoria sul tavolino della sala comune “perché te ne vai? Te la sei presa per qualcosa?” le chiese con il suo solito tono un tantino acido che usa quando è sulla difensiva. Hermione sentì di nuovo addosso quella strana euforia. Forse era ancora opera dell’alcool del giorno prima ma continuava a sentirsi di umore ottimo e cuore leggero. Fu proprio per questa leggerezza che d’istinto sorrise e gli buttò le braccia al collo baciandolo sulla guancia, per un lungo momento.
Si separò da lui guardandolo per un istante divertita assumere tutte le tonalità di rosso conosciute “è tutto a posto non preoccuparti…” gli disse salendo ancora un paio di scalini “vado solo a dormire un altro po’…… sai……. La testa… mi scoppia…” Ron non sembrava la stesse ascoltando veramente “però preparati perché quando riscendo si studia pozioni!” lo ammonì scherzosamente prima di riprendere a salire le scale.
Ron si sfiorò un attimo la guancia che lei aveva baciato sorridendo impercettibilmente e arrossendo di nuovo fino alla punta dei capelli.

FINE





  
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