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Autore: ladyvampiretta    12/07/2013    2 recensioni
Dean, Sam e Castiel si trovano a fronteggiare una nuova "sexy" minaccia. Se la caveranno anche questa volta?
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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« Sam, ci fermiamo per una birra? » Domandò Dean indicando con lo sguardo un locale che costeggiava la strada.

« Nah, non ne ho voglia, piuttosto dovremmo cercare una stanza per passare la notte » borbottò il fratello scuotendo la testa.

« Fa come ti pare, ma io ho voglia di bere » rispose con rabbia il maggiore.

Accostò la macchina vicino all'entrata del locale. Nel buio della notte, l'insegna lampeggiante rosa era come un faro.

Sam scese dall'auto sospirando e si avviò verso la pompa di benzina poco distante.

« Vado a chiedere se c'è un motel nelle vicinanze » urlò mentre si allontanava.

« Se, se, mi trovi dentro » urlò di rimando Dean che già pregustava il sapore di una birra ghiacciata.

Si avviò con passo da duro all'interno del locale.

La prima cosa che lo colpì fu la luce fioca dell'interno e il forte odore di alcol mischiato al sudore di qualche camionista, buttato in un angolo a tracannare alcolici.

Si guardò intorno con fare circospetto. Un locale vecchio stile, con tutti i mobili in legno di noce. Con poche falcate raggiunse il bancone.

« Che ti servo, tesoro? » domandò la barista, una ragazza sulla ventina con una ricrescita talmente trascurata da rendere quasi invisibili le punte bionde.

« Una birra » mormorò con un sorriso ammaliatore.

« Che mi offri? » sussurrò una voce all'improvviso alle sue orecchie. Non aveva sentito nessuno avvicinarsi tanto. Si girò di scatto. Una ragazza dai capelli rossi mossi, dalle forme prorompenti, lo guardava in modo seducente.

Indossava un vestito blu cobalto stretto che le risaltava le curve del corpo.

Dean, che non era mai stato abbagliato così tanto dal genere femminile, si ritrovò a balbettare come un ragazzino alla sua prima cotta.

« Qu... quello che vuoi » rispose in un sussurrò sgranando gli occhi. La donna era di una belleza devastante, con una carica erotica che non aveva eguali.

La ragazza, che non doveva avere più di trent'anni, gli sorrise e gli si sedette accanto. Prese la birra che Dean stava bevendo e gli diede un paio di sorsate.

Gli fece un sorriso ricco di sott'intesi e il ragazzo si lasciò condurre dalla rossa nel buio della notte.

 

 

« Ma porca puttana, Dean! Perché non rispondi al telefono! » borbottò Sam al telefono muto. Aveva passato la notte cercando di rintracciare il fratello. Nel bar nessuno sembrava averlo notato.

"Eppure non è il tipo da passare inosservato" pensò sarcastico. Riprovò un'altra volta ma rispose nuovamente la segreteria telefonica.

"Che l'abbia preso qualche creatura sovrannaturale?" pensò preoccupato.

La sua mente venne affollata da immagini di Dean in balia di vampiri, lupi mannari e chi più ne ha più ne metta.

"No, non c'è da preoccuparsi, Dean se la sa cavare" pensò, squotendo la testa.

Con la coda dell'occhio, notò un vecchietto avvicinarsi alla Impala nera, quella di suo fratello e cercare di forzarne la maniglia dello sportello. Con un paio di falcate, Sam raggiunse il vecchietto e cercò di sfoderare il sorriso più convincente del suo repertorio.

Tutto incurvato, indossava un paio di jeans strappati e una giacca grigia.

"Abbigliamento strano per un vecchietto" pensò, soffocando una risata.

« Signore, va tutto bene? Questa macchina è mia, non capisco perché tenti di rubarla » domandò, beffandosi del vecchio.

Anche se avesse provato ad aggredirlo, Sam lo avrebbe immobilizzato senza fare il minimo sforzo.

« Questa macchina è mia, pezzo di imbecille » si alterò l'arzillo vecchietto guardandolo in tralice « perché devi sempre avere delle mani di protagonismo, Sammy? ».

Il cuore di Sam perse un colpo. C'era una sola persona che lo chiamava in quel modo ed era Dean. Ma quel signore anziano non poteva proprio essere suo fratello. Era passata solo una notte, mica ottant'anni!

« "Sammy"? » domandò confuso.

L'anziano si alterò « Si, Sammy, ti ho sempre chiamato così, mo' ti sei dimenticato pure chi sei? » e lo guardò a mo' di sfida.

« Dean? » domandò il ragazzo, incerto.

« Chi se non altri? » borbottò acido di rimando.

Sam rimase sbalordito « Ma... ma... come... come ti sei ridotto così? » chiese, confuso.

Dean sputò per terra e gli partì un dente. Il fratello fece una smorfia e si allontanò di un passo.

« Che ne so! Ricordo solo di aver offerto una birra ad una bomba sexy » rispose il "vecchio Dean" facendo un sorriso sghembo, compiaciuto, mimando le curve della ragazza.

Sam scosse la testa « Non dovresti essere così compiaciuto, guarda come ti ha ridotto! »

Ma niente, il sorriso non lasciava il volto di Dean.

Il fratello minore si portò le mani tra i capelli.

« Tu non capisci! Come andiamo a caccia se tu sei in queste condizioni? » gli lanciò un'occhiataccia « Sembri sul punto di morire da un momento all'altro! » sbraitò.

Dean sospirò. Sammy aveva ragione.

Di colpo si bloccò e cominciò a tremare, portandosi una mano sul petto.

Sam sbiancò ed ebbe paura.

"Sta avendo un infarto!"

Il ragazzo cominciò a guardarsi intorno, in cerca di un dottore, di qualcuno che potesse fare qualcosa.

Ogni istante che passava era un momento sottratto a suo fratello!

« Resisti Dean, cerco aiut... » ma non riuscì a finire la frase perche il vecchietto era scoppiato in una sonora risata.

« Non è divertente.... »

Ma a quel punto, Dean rise ancora più forte.

Sam era esasperato.

« Hai provato a chiamare Castiel? » cercò di cambiare discorso.

Il vecchietto smise di ridere e tornò serio.

« E secondo te non l'ho fatto? » e così dicendo, indicò un altro vecchietto seduto su una panchina.

Quello sembrava messo decisamente peggio di Dean.

I Winchester gli si avvicinarono con passo lento, come se avessero paura si spaventarlo.

« Castiel? Sei tu? » domandò Sam a bassa voce, inginocchiandosi accanto a lui.

Ma l'angelo sembrò non averlo sentito. Si limitava a sorridergli, imbambolato.

« Castiel? » ci riprovò il ragazzo, ma non successe niente.

« CASS! » urlò Dean, facendo sobbalzare il fratello. A quel punto l'angelo sembrò destarsi.

« Sam? » mugugnò. Solo gli occhi, immensamente espressivi, erano rimasti al povero angelo.

Il ragazzo annuì con dolcezza. Gli faceva pena.

Poi si tirò su e guardò il fratello.

« Chi può fare una cosa del genere ad un angelo? » Dean alzò le spalle e andò a sedersi accanto a Castiel.

« Vediamo, allora, cosa ricordi? » domandò al fratello, ma si accorse con enorme stupore che i due "vecchietti" si erano addormentati profondamente e russavano sonoramente. Sam era incredulo.

"Forse non è il caso di svegliarli" pensò, squotendo la testa.

L'ultima cosa che Dean gli aveva detto, la notte prima, era che sarebbe entrato nel bar. Doveva tornare dentro anche lui, per dare un'altra occhiata.

Prese coraggio e si fece avanti.

Appena aprì la porta del locale, venne pervaso dal tanfo di alcol misto a sudore. Aveva già la nausea.

Cercò di immedesimarsi in Dean e immaginò di fare quello che aveva fatto il fratello. La luce era soffusa e veniva da poche lampade colorate.

Di certo non era un bar di lusso...

Si avviò a passo svelto verso il bancone. Si sedette accanto a due energumeni che gli lanciarono un'occhiataccia non appena gli si mise accanto. Rispose all'occhiataccia con un sorriso imbarazzato.

"Cominciamo bene..."

Ordinò una birra alla ragazza dietro il bancone e questa gliela servì subito.

Ringraziò e buttò giù un sorso, cominciando guardarsi intorno, senza destare sospetti.

Improvvisamente una mano gli sfiorò il braccio.

Sam si voltò immediatamente e rimase stupefatto dalla bellezza abbagliante della ragazza che aveva accanto. Capelli rossi e vaporosi... avrebbe giurato che fosse una dea.

Per una frazione di secondo si perse negli occhi chiari della giovane. Il cuore cominciò a martellargli nel petto.

Degluttì a fatica.

Lei gli sorrise « Cosa mi offri? » domandò, sedendoglisi accanto.

« Quello che vuoi » biascicò. Ordinò una birra e non gli staccò gli occhi di dosso neppure per un istante.

Gli sorrise e prese ad accarezzargli una coscia.

« C'è una stanza da letto di sopra, se vuoi ne possiamo approfittare... »disse in modo sensuale la ragazza.

Sam ormai ne era completamente in balia, così si lasciò condurre verso il piano superiore. C'era effettivamente una camera da letto, anche se aveva l'aria spoglia. C'era un solo letto matrimoniale.

Ma per quello che la ragazza voleva fare sarebbe bastato.

I due cominciarono a baciarsi sulla porta. Arrivarono a tastoni sul letto e vi ci si gettarono, mentre si spogliavano a vicenda. La ragazza lo fece stendere e si sedette sopra di lui, metre il petto di Sam si alzava e abbassava. Quando lei si abbassò per baciarlo ancora, la sua faccia cambiò. La pelle divenne squamosa e lanciò un grido che gli perforò le orecchie. Il ragazzo cacciò un urlo e la scansò, inorridito.

Quella giovane era un mostro!

Cercò di rotolare di lato, sgusciando da sotto il mostro, ma lei lo afferrò per le caviglie e lo avvicinò a se'.

Era la fine, se lo sentiva.

Sarebbe morto, divorato da quella creatura.

Improvvisamente la porta della stanza si aprì e due figure si stagliarono sulla soglia. Erano Dean e Cass, i due arzilli vecchietti.

« Non devi toccare mio fratello! » biascicò Dean. Tirò fuori un pugnale di bronzo e colpì lievemente l'angelo che, colto dalla sorpresa, fece un salto indietro.... o almeno lo avrebbe fatto se avesse avuto ottant'anni di meno!

Castiel perse l'equilibrio e cadde a terra.

« Ma che diavolo fai? » urlò, ferito.

« Quello che serve! » e così dicendo, si avviò verso il letto con passo malfermo.

La creatura lo guardò e scoppiò a ridere. Gli urlò contro e la sua voce produsse come delle onde che mandarono Dean a sbattere contro la parete. Il vecchietto cadde scomposto, mentre il pugnale rotolò vicino al letto.

Con uno scatto, Sam lo afferrò e colpì il mostro in pieno petto, con violenza e precisione, senza pietà. Il corpo della ragazza venne pervasa da una luce intensa. Lanciò un grido di strazziante dolore e si udì come un rumore di vetri infranti. Il mostro si accasciò a terra, ormai privo di vita.

Sam si voltò verso il fratello e si accorse con enorme stupore ( e sollievo) che era tornato al suo aspetto originale. Anche il tramite di Castiel era tornaro all'età consueta.

« Cosa diavolo era? » domandò Sam, aiutando Dean a rialzarsi.

« Era una sirena... » biascicò, metre si rimetteva in piedi.

I due fratelli aiutarono Cass a rialzarsi.

« Perché mi hai pugnalato? » si lagnò l'angelo, guardando con astio il maggiore dei Winchester.

« Serviva un pugnale di bronzo bagnato dal sangue di una delle sue vittime »

« Si, ma perché non ti sei pugnalato da solo? »

Dean si alzò il colletto della giacca « Perché io sono io » e gli fece un sorriso sghembo.

Castiel gli lanciò un'occhiataccia e volò via.

« Mi sa che si è offeso... » mormorò incerto Sam.

Dean alzò le spalle.

Dopo poco erano di nuovo in macchina.

« Come facevi a sapere come si uccide una sirena? »

Dean tirò fuori dalla giacca il diario di John Winchester.

I due fratelli si sorrisero. Il padre li aveva salvati ancora una volta.

Dean ingranò la marcia e di due partirono alla volta si una nuova avventura.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti! Questa è la mia prima one-shot in un fandom, quindi siate clementi xD Forse ci sono delle imprecisioni riguardo le sirene della serie, in quel caso, mi scuso in anticipo.

Lasciatemi una recensione, così mi dite se vi è piaciuta o meno, accetto anche le critiche purché siano costruttive.

Aspetto con ansia i vostri commenti!

un abbraccio,

Ladyvampiretta

  
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