1. Moviment



In un quartiere povero di Los Angeles un ragazzo dall’aria molto serena pensava a ciò che nella vita avrebbe fatto, anche se in fondo aveva già deciso da solo che il suo destino sarebbe stato un “inferno”, se così si poteva chiamare.
Cresciuto senza padre, con una sorella e un fratello, deriso e preso in giro da tutti solo perché era di colore, aveva imparato già da piccolo che la sua vita non sarebbe stata facile.
Si era seduto sul ciglio del marciapiede di una strada desolata su cui nessuno osava mettere piede quel giorno.
Era solo e pensava. Pensava alla sua vita.
Se non avesse intrapreso una strada diversa da quella che facevano tutte le persone del suo quartiere, probabilmente la sua vita sarebbe stata come quella strada deserta: sarebbe rimasto da solo, ignorato e soprattutto dimenticato.
L’essere dimenticato era una paura che lo aveva sempre “perseguitato” anche da bambino.
Lui, per il suo carattere, doveva fare qualcosa per quale le altre persone lo avrebbero notato e non si dimenticassero mai di lui.
Intanto che pensava alla soluzione del suo problema, notò dall’altro lato della strada un ragazzo abbastanza giovane, doveva avere più o meno la sua stessa età, che stava seduto anche lui sul ciglio della strada con il capo rivolto verso il basso e pensieroso.
Quel ragazzo lo aveva visto numerose volte nel suo quartiere, sentiva molto spesso parlare di quel ragazzo arrivato dalle filippine; era per tutti il nuovo arrivato che non avrebbe trovato una vita migliore.
Non conosceva il suo nome ma un impulso che partì dalla sua coscienza gli disse che doveva conoscerlo.
Si alzo molto lentamente e sempre molto lentamente si avvicinò a quel ragazzo con il capo chino sulla strada.
-ciao…- gli disse- io sono william ma per gli amici will-
Il ragazzo seduto lo guardò e dopo un paio di secondi sul viso apparì un sorriso, come se quel “ciao” avesse risvegliato la sua voglia di fare conoscenza.
-ciao!- gli rispose –il mio nome è Alan-
Una stretta di mano e già i due si trovavano simpatici reciprocamente.
-che stavi facendo?- chiese will.
-niente di interessante, pensavo…- gli rispose alan –tu? Cosa facevi?-
-pensavo…-
I due scoppiarono a ridere senza un motivo particolare.
-che discorso movimentato…- fece notare alan.
-già…-
Silenzio. L’unica cosa che si poteva percepire era il respiro.
-perché non ci conosciamo meglio, magari diventiamo amici…- disse will.
-ok… -
I due ragazzi fecero conoscenza senza nemmeno fare tanta fatica, era come se si conoscessero già da una vita: l’uno completava la frase dell’altro e anche il sogno era in comune.
Diventare qualcuno.



ANGOLO AUTRICE;
e finalmente riesco a pubblicare uno dei tanti capitoli di questa storia!!!! non lo credevo possibile!!!
la storia è la mia versione di come i B.E.P. sono diventati quelli che ora tutti conoscono, da Where is the love? a Just can't get enough insomma la loro biografia.
se a qualucuno piace segua quella che io ritengo la storia del miglior gruppo esistito sulla terra!!!
ci si vede al prossimo capitolo!!!!!

The black eyed sister