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Autore: veronicastyles95    12/07/2013    2 recensioni
Veronica, una ragazza normale ma con un cugino speciale, vivrà l'estate più bella della sua vita.
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"-Sai... Credo che questa sarà l'estate migliore della mia vita..- dissi sorridendo verso il sole.
-Lo credo anch'io...- disse voltandosi leggermente verso di me mentre i suoi occhi verdi venivano rischiarati dal sole che spuntava dalla distesa marina."
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"In quel momento mi sentii come bruciare internamente, mi venne un'improvvisa voglia di baciare quelle labbra rosee e carnose, ma poi, risvegliata da quei pensieri probabilmente arrossii perché le stesse labbra che poco prima avrei volentieri baciato si dischiudettero in un sorriso."
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"-Grazie...- non risposi, semplicemente sollevai le spalle, guardando dall'altra parte verso la finestra aperta da dove proveniva una leggera brezza.
-Io.. Ti prego, posso rimanere a dormire qui con te? Non voglio stare solo..- "
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"Eravamo vicinissimi, potevo sentire il suo respiro caldo che odorava del suo dentifricio alla menta sulla mia pelle bagnata.
Poi la sua mano destra risalì il mio braccio sinistro ed il collo sino ad arrivare all'orecchio e dopo avermi accarezzato con il pollice la guancia, iniziò a tirarmi verso sè.
Non credevo stesse succedendo davvero, ci stavamo per baciare, eravamo sempre più vicini"
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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PROLOGO:


10 Giugno:
-Vero! Muoviti! O perderai l'aereo!- esclamò mia madre sulla soglia della mia camera.
-Gnowmh...- dissi mugugnando, non avevo alcuna voglia di alzarmi ma sentii le coperte scivolarmi via così mi sedetti indignata a fissare mia madre con uno sguardo di rimprovero.
-E non fare quella faccia! Pensavo fossi entusiasta di andare a passare l'estate a Ibiza con tuo cugino!- disse guardandomi con un mezzo sorrisino sulla faccia.
Non ci avevo minimamente pensato, quel giorno che attendevo ormai da mesi era giunto ed io per la mia stupidissima pigrizia e voglia di ronfare, stavo per perdere il mio volo.
Oh già, che maleducata, che lor signori lettori mi vogliano scusare, non mi sono nemmeno presentata:
Ciao a tutti, mi chiamo Veronica, ho quasi 18 anni, sono italiana e quest'estate la passerò a Ibiza dove ha appena comprato casa mio cugino Louis, più precisamente Louis William Tomlinson, si... Avete capito bene, il più pazzo degli One Direction.
Realizzato il fatto che fossi già terribilmente in ritardo corsi in bagno, feci una bella doccia, mi asciugai infilai la biancheria e dopo decisi di mettere una maglietta bianca con scritto LOVE con colori fluo , shorts neri e converse all star rosa acceso e poi mi truccai velocemente con un po' di matita nera all'interno dell'occhio e nella palpebra superiore e un po' di mascara, infilai un giubbotto in jeans chiaro e leggero e trascinai le mie valige all'entrata già pronta a uscire e urlai:
-Mammaaa! Ti muovi?! Prima accusi me di fare ritardo e poi tu non ti sbrighi!- esclamai nervosamente.
-Ma come tesoro?! Non mangi nulla?- chiese sbucando dalla porta della cucina con aria preoccupata.
-Nah! Sto bene così, sono troppo agitata, mi si è chiuso lo stomaco e in più se mangiassi qualcosa ci sarebbe il rischio che mi possa sentir male durante il volo.- dissi ancora più in agitazione.
-Eh va bene... Fai come credi. Io però prendo una brioche a presso per sicurezza, non sia mai che ti venga fame durante il viaggio.- scomparve nuovamente, sentii dei rumori e poi ricomparve.
-Ok... Ora che hai fatto possiamo andare?- chiesi spazientita.
-Si... Hai salutato tuo padre?- chiese fissandomi con rimprovero.
-Ovviamente...- dissi sbuffando.
-E tua sorella?-
-Si mamma... Ieri, prima che andasse a dormire da Sarah. Ora andiamo!- esclamai tirandola per un braccio.
Finalmente uscimmo di casa e affrontammo il viaggio che mi sembrò essere il più lungo della mia vita verso l'aereoporto, probabilmente solo perché ero in ansia, non avrei mai voluto perdere quel fottuto aereo per nulla al mondo.
Quando arrivammo c'era ancora un po' di tempo prima della partenza ma la mia esperienza mi aveva insegnato a fare tutto subito e in fretta quando si trattava di volare, così mentre mia mamma continuava a dispensarmi raccomandazioni:
-Vero... Ricordati di salutarmi la zia Jay( Diminutivo di Johannah) e di...-
-Mamma! Me l'hai già detto un centinaio di volte mentre stavamo venendo qui... E perciò siccome non mi piacciono i saluti sdolcinati: Ciao mamma ti voglio bene, ci rivediamo a Settembre.- dissi sorridente mentre lei invece aveva già le lacrime agli occhi.
Mi abbracciò e disse:
-Anche io ti voglio bene tesoro... Fai un buon viaggio.-
-Grazie... Mhh ora devo andare, gradirei se sciogliessi l'abbraccio.- dissi sorridendo mentre cercavo di trattenere le lacrime: ecco spiegato perché non mi piacciono i saluti, sono sempre tristi e ti possono rovinare completamente il trucco.
-Va bene... Ciao Vero e fai attenzione!- urlò mentre io già mi incamminavo verso il check-in.
Per mia fortuna non c'era molta gente, così in poco tempo potei salire sul tanto desiderato aereo.
Mi posizionai accanto al finestrino, infilai le cuffie e ascoltai un po' di musica che mi tenne per compagnia per tutto il viaggio; ovviamente ascoltai anche gli One Direction, infatti ero una loro fan, prima di tutto per mio cugino e poi perché erano tremendamente fantastici, avevano delle voci stupende che si accostavano perfettamente l'una all'altra.
Il volo durò circa due ore e quando atterrai all'areoporto mi sentii spaesata, c'era tantissimo movimento, gente vestita di nero e altri colori neutri in giacca e cravatta che correva da una parte all'altra con il telefono in mano e, turisti, moolti turisti che se ne andavano in giro con in mano delle cartine più grandi di loro stessi, e infine gente come me che probabilmente tornava a casa o andava a far visita a qualcuno.
Camminai per un pò e infine giunsi all'uscita, mi guardai intorno strizzando gli occhi per vedere meglio, quando all'improvviso mi sentii affrerrare un braccio, così mi girai e vidi un omaccione vestito di nero che disse:
-Tu , ragazzina.. Ti chiami Veronica?-
-Si... Ma lei chi è scusi?- chiesi spaventata, mentre cercavo di divincolarmi dalla sua morsa d'acciaio.
  
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