Again..
Stavo
parlando con Sora di cosa succedeva quando si riunivano, e mi disse che
di giorno si allenano di sera combattono, e chi sta su come lo eravamo
io, lei, Uppie e Jae, eravamo i re e le regione come agli scacchi, se
uno dei 'cattivi' prendeva una regina o un re, beh, la casa doveva
riprendersela e se ci riuscivano anche prendere un re o una regina
degli avversari. Youngjae mi aveva anche detto che dato che sono qui su
Bang farà maggiormente attenzione a non farsi sfuggire nessuno.
Sinceramente ho paura, anche
perché si sentono strani rumori, come quelli di tubi battuti
contro altre cose, e se mi uccidevano? Oppure uccidevano uno dei miei
amici.
"Sora, che succede se non ci riprendono"
"Beh, diventiamo uno di loro, o se
sono così crudeli, ci uccidono" mi rispose la mia nuova amica,
iniziai a sudare freddo.
"Sai chi sono gli avversari?" domandai
"Zona Ovest, guidata da quel
novellino carino ma che rompe ti va dietro... Jonghyun! Ecco. Lui si fa
chiamare JR è un rompiscatole, hai fatto bene a scegliere Yong
guk" guardai Momo che era tutto serio e guardava davanti a se.
In quel momento una massa di persone
arrivarono e tre ragazze e un ragazzo che sembrava davvero una ragazza
per certi versi salirono sugli scatoloni in ferro come noi.
Il biondo che sembrava una ragazza
era in mezzo proprio come lo ero io, mi fissò e poi
sussurrò qualcosa alla ragazza accanto a lui che annuì e
da li ci fu un passa parola, e poi boh, Jonghyun comparve insieme a tre
ragazzi che lo seguivano scuotendo il capo e dicendosi qualcosa, Bang
fece lo stesso con Zelo, Daehyun e Himchan. Avevano tutti un'arma. E la
cosa è stata davvero spaventosa.
"Ah, giusto, Jun Hee, prendi questo
se provano a farti del male, usa questo per difenderti" mi disse Sora
porgendomi un mazza da Baseball di ferro sopra c'era scritto 'This is for my first Love B.Y.G'
"è di Bang" dissi
"No è tua" mi rispose e in
quel momento guardai Yong Guk che guardava con aria di sfida JR, una
ragazza alta e magra guardò entrambi e urlò
"SI è PRESO JI EUN!"
Non so apparve un'altra ragazza
davvero molto bella e non sentì che disse ero troppo in alto, ma
alla fine capì che non era niente di buono.
"DIAMO IL VIA." urlarono le due in coro , strinsi la mazza fino a far sbiancare le nocche
"3..." iniziarono
"Sora dove devo colpire se mi prendono?" domandai
"2..."
"Dove vuoi, tieniti pronta"
"1.."
"Si inizia Jun Hee-unnie, forza"
"CHE I GIOCHI ABBIANO INIZIO"
"Oddio" fu l'unica cosa che dissi
prima di sentire colpi urla e chi più ne ha più ne metta,
mi guardavo attorno stringendo la mazza.
"Senti bello, io sono qui
perché Himchan non mi vuole laggiù ma sono felice di
colpirti da qua su" sentì dire da Jong Up prima di darà
un colpo in faccia a uno che cadde all'indietro, Uppie scosse la testa
e poi volse lo sguardo su di me e mi sorrise.
"YA!!!" urlò in quel momento Youngjae, mi voltai e vidi che stava venendo attaccato anche lui
"JAE!" strillai prima di far venire
l'attenzione anche su di me, mi alzai e impugnai per bene la mazza,
dovevo sembrare una stupida, ma..Ehi! è mio amico!
"JUNIEL!" urlò Sora, e non
potei far altro che voltarmi e vederla in difficoltà
colpì quel tizio in testa e cadde giù, mi veniva da
piangere, Sora si alzò e prese un tubo a caso, e mi
affiancò per quanto si potesse fare in quello spazio ristretto.
"JAE!" urlammo io e lei mentre il mio
oppa sta per venir portato via, non so come ma beh, lanciando la mazza
a cavolo riuscì a beccare il braccio di uno e Jae morse la mano
ad un'altro e si liberò dando un calcio nei suddetti a quello a
cui aveva morso che cadde ci battemmo tutti il cinque e rimassimo in
piedi con pronti ad riattaccare.
Dopotutto stare qui sopra non
è così male, se solo non ci fosse una Battle Fight,
ovviamente, già mi ci vedo a prendere il tè e i
pasticcini con i miei amici. Ok, sono sono del tutto normale, come si dice se cammini con lo zoppo impari a zoppicare? No?
"Jun Hee" la sua voce, era vicina,
quanto tempo abbiamo passato? guardai l'ora nello schermo del cellulare
erano le tre e un quarto del mattino, e siamo usciti di casa alle dieci
e venti. Cavolo!
"Momo!" lo chiamai felice andando ad
abbracciarlo, ero così felice che stesse più o meno bene,
aveva, il viso leggermente insanguinato ma dopotutto stava benone.
"Ahi" esclamò quando gli
toccai il fianco destro, preoccupata gli alzai la canottiera e vidi il
livido sul fianco e l'unica cosa che potei dire fu
"Oh!"
"Va tutto bene, andiamocene, non
voglio avere pietà e nemmeno essere crudele, quindi andiamocene,
ah.. Sora, la zona Ovest è di Zelo vatti a congratulare " mi disse riabbassandosi la canottiera, arrossì quando mi prese per le spalle e mi strinse.
"Posso tornare a casa?"
domandò Sora, non capì bene del come mai quella domanda
ma anche così Yong Guk rispose
"Quello lo decide il piccoletto" e
Sora si buttò tra le braccia di Zelo che era un blocco sotto di
noi, pensai che Sora si volesse uccidere, invece Zelo la prese al volo
e la coccolò
"Aww-" ci lasciammo sfuggire io e Jae
che rise abbracciando Daehyun che era conciato proprio come Bang,
l'unico che non mostrava ferite in viso era Himchan che stava
allegramente baciando il suo ragazzo.
"Momo, andiamo, su, devo medicarti in
qualche modo" sentì il suo respiro vicino e poi le sue labbra
sulla mia guancia, arrossì e sorrisi timidamente.
[...]
Dei mesi più tardi...
"Momo...?" lo chiamai
"Bang?" provai ancora
"Yong Guk?" urlai con tutta me stessa, provai panico e davvero avevo paura.
Andai a cercarlo in camera ma non
c'era, in bagno neppure, aprì la cabina armadio e le sue cose
non c'erano, ma c'era un post-it rosso con delle stelline bianche.
'Minhae, jinja, non volevo... Non voglio ferirti, ma...
Devo sparire,
è per il mio bene, per il tuo, e quello di tutti, Zelo, Himchan,
Daehyun, Youngjae e JongUp sono voluti venire con me...
Ti prego non star male, ci rivedremo, cioè tu ci vedrai...
Ma noi non potremo vedere te... Ma forse un giorno... Io.. Tu, noi, sì noi potremmo tornare insieme. Minhae.
Momo.'
Davvero non mi accorsi di star
piangendo, davvero, non sapevo quanto facesse male quello che
molte persone provavano finché non mi è capitato.
Iniziai ad urlare e a scalciare buttandomi a terra. Chiusi gli occhi e iniziai a ricordare
"Jun Hee dovresti realmente prenderti un cucciolo, non sei triste a casa da sola?" mi aveva domandato Sa Sha.
"Un po' penso potrei farlo" avevo risposto. E in quel momento qualcuno
mi diede un colpo sul braccio, Zelo insieme a un ragazzo che non
conoscevo.
...
"Jello" lo avevo chiamato a mia volta, lui si era messo in ginocchio e
con le mani congiunte come se stesse per pregare mi aveva detto
"Ospita Bang Hyung ti prego!" lo avevo guardato stralunata e avevo
sbattuto un paio di volte le palpebre cosa aveva appena detto?
...
"Ok. Gli andremo a prendere, e sai una cosa, ho sempre voluto un cane,
ma l'ho sempre voluto femmina così che potessi vestirla come
volevo, ma dato che tu sei un maschio non posso, ma comunque non hai un
nome... ci stavo pensando e penso che Momo è il nome più
bello che mi sia venuto in mente!" avevo raccontato avevo visto Jun
Hoon scoppiare a ridere mentre Bang mi aveva guardato come se fossi
impazzita
"Noona vuoi chiamare lo hyung Momo?"mi aveva domandato suscitando la mia ilarità, annuì ridendo quel giorno.
"Momo tu che dici ti piace?" avevo poi domandato ridendo a Bang Momo
(Hahahahah hahahaha), lui non rispose solo continuò a giocare
come se nulla fosse, così gli ero andata dietro e dissi
"Momo, un bau per il si e due per il no" lui mi aveva guardato
con un ghigno che non prometteva niente di buono e poi mi morse la
guancia, strillai.
...
"Oh.. Dee" gli avevo detto si era voltato verso di me lo guardavo spaventata, si era anche avvicinata, ma non mi ero mossa.
"Che hai?" mi aveva domandato assottigliando lo sguardo, avevo
mormorato qualcosa ma non larve capire così mi guardò per
bene finché non lo vide.
"Te lo tolgo" mi aveva annunciato prendendo una ciotola, e un coltello
largo, fino e grande, aveva posato la ciotola sul mio braccio e poi
veloce anche il coltello e me lo tolse, e dopo aver dato un calcio alla
finestra che si aprì aveva buttato fuori il ragnetto
"Grazie mille" singhiozzai , stavo piangendo.
Mi ero buttata addosso a lui ero terrorizzata, cademmo a terra, mi aveva lasciato fare finché non mi calma un poco.
"MOMO" urlai non volendo più
ricordare non volevo rivedere i baci, le foto, i momenti felici di
questi mesi, mi sentì distrutta, lui aveva passato l'anno, e
aveva fatto l'esame ed era passato, si è diplomato e poi...
Oggi... Se n'è andato.
Presi il telefono e chiamai il mio appa
"Papà"
"Jun Hee, che hai?"
"Posso tornare in Giappone?" domandai
"Ma certo"
"Sappi però che-
"Non ci sei mai a casa, va bene così" lo precedetti, lo sentì sospirare tristemente
"Allora per quando prenoto il biglietto"
"Stasera" risposi subito trattenendo le lacrime e i singhiozzi
"Come mai?" mi chiese
"Nulla, non mi trovo più molto bene" dissi lasciandomi sfuggire le lacrime
"Ok" con il suo ultimo commento
chiusi la chiamata e presi la mia valigia e buttai tutte le mie cose
dentro senza badare molto all'ordine.
Poi continuai a urlare e a piangere
consapevole che non ci fosse nessuno che avrebbe potuto colmare il mio
vuoto, con ancora il post-it in mano uscì di casa, papà
aveva appena prenotato il biglietto mi era arrivata la mail.
Dovevo trovarmi lì entro le dieci, chiamai un taxi.
"All'aeroporto" dissi continuando a
piangere silenziosamente, continuai così fino all'aeroporto dove
mi asciugai le lacrime e richiesi il mio biglietto pagato e prenotato
in prima classe.
Poi ritornai a sedermi e a piangere.
Era ora di partire, feci l'occorrente e poi entrai nell'aereo e andai
al mio posto, piansi per tutto il viaggio, con le cuffiette alle
orecchia, nessuna di loro riusciva a farmi stare bene.
Ad un certo punto trovai una
registrazione vocale, la voce era di Bang e al solo sentirla le lacrime
ricominciarono più forti di prima
Niga tteonabeorin hue nan iseongeul irheoga
Maeil bam, sure chwihae biteulgeoryeo nan
Yogeul baeteo chagapdeon niga tteoollaseo
Gibuni deoreowo age batchyeo sorireul jilleobwa
Kkaejin geoul soge bichin nae eolgul
Sansani jogangnan uri sarang gata jeonbu
Jidokhan i jeolbyeoge kkeute seoseo
Neowaui gieokdeureul jjijeobeoryeo nan eobseo
"Dopo che te ne sei andata, ho perso
il controllo, mi ubriaco ogni notte e inciampo dappertutto, sputo fuori
maledizioni perché penso a te, che eri così calda, mi
sento sporco, sono troppo pieno di rabbia, e grido, il tuo viso che
appare nello specchio rotto, sembra come il nostro amore che si
è rotto in mille pezzi sono in pieni alla fine di questa
faticosa scogliera, e faccio a pezzi i ricordo che ho avuto con te. Non
ne ho" iniziò a sussurrare, le parole le conosco a memoria,
gliel'ho vista scrivere, la conosco già.
What can i do?(what can i do?)
Miro sogeseo gireul hemaeda geu jarie
What can i say?(what can i say?)
Huimihaejyeo ga, ni eolguri boijil anha
"Cosa posso fare? Cosa posso fare? Mi
perdo in un labirinto e mi fermo in quel punto. Cosa posso dire? Cosa
posso dire? Non riesco a vedere il tuo viso" continuò sempre a
bassa voce piangendo ignorando le occhiate che mi lanciano le persone
attorno a me.
Umjigil su eobseo eodum sogeseo
Neukkil suga eobseo nunmuri heulleo
Neoran gieok soge gatyeoisseo no~
Jebal naui soneul jabajwo kkaeeonal su itge please don’t go
"Non riesco a muovermi nel buio...
Non riesco a provare niente. Le lacrime scendono. Sono intrappolato nei
ricordi di te, no, ti prego stringi la mia mano, in modo che possa
svegliarmi. Ti prego non andare" finì la canzone stringendomi
nel mio, cioè nella sua giacca di pelle, l'unica cosa che ho
trovato tra le mie cose. Si, quella giacca del Battle Fight, dopo
quello, io, cioè noi, ne abbiamo fatto soltato un'ultimo,
conquistò anche l'ultimo lato, erano tutti suoi.
In Giappone arrivai verso le quattro
del mattino avevo smesso di piangere, dormendo, mentre la canzone che
Bang aveva salvato come COMA continuava a suonare, l'avevo messa in
replay.
Avevo una brutta c'era, ma avevo
imparato, ho imparato a truccarmi, era grazie a Sora, presi il BB Cream
e la matita che mi portavo dietro, e mi truccai velocemente,
riuscì a coprire un po' delle mie occhiaie e la tristezza
dietro, trucco e un sorriso finto, gli occhi erano rossi, ci misi del
collirio, ce l'avevo sempre in borsa, perché Bang dopo i giri in
moto aveva sempre gli occhi rossi così... Fa male.
Uscì dall'aereo e trovai il
mio bagaglio, mi ero portata dietro anche la chitarra. Trovai un
annuncio di una Ent. che cercava nuovi talenti, fotografai l'annuncio.
Presi un taxi e andai nell'ufficio di
mio padre, il Giapponese, non l'ho mai scordato. E non ho scordato
nemmeno l'inglese per la mamma, quando la andrò a visitare in
Canada, arrivai al tower building di papà pagai in yen, non ero
del tutto sprovveduta, aveva cambiato i soldi.
"Mi scusi, vorrei sapere di Choi
Kwang Hyun" dissi e la signorina mi disse di aspettare che lo avrebbe
chiamato per sapere se era libero. E poi mi disse che potevo andare, si
trovava al terzo piano e così andai, appena uscì
dall'ascensore lo vidi che parlava severamente a dei dipendenti, mi
avvicinai facendo tic tac, poiché indossavo i tacchi. Vestivo un
vestitino rosso con dei ricami neri, i suoi colori preferiti e i tacchi
bianchi.
"Intesi?" lo sentì finire arrabbiato.
"Padre" lo salutai facendo un inchino mentre vidi tutti quei uomini guardarmi.
"Jun Hee, i capelli" disse
"L'ho fatto un paio di tempo fa, i castano si stava scurendo e stavano diventando brutti" mentì.
"Non importa sei bellissima" mi disse abbracciandomi
"Padre, come stai?"domandai staccandomi dall'abbraccio, continuavano a guardarci.
"Sto bene figlia mia, sto bene, dimmi come mai piangevi?" mi domandò
"Per nulla padre, ero solo leggermente triste e sola" risposi forzando un sorriso che ricambiò.
"Tieni, queste sono le chiavi di casa, è sempre quella di sempre, ricordi?" domandò ed io annuì
"Padre" lo chiamai per l'ultima volta
"Vorrei partecipare ad un concorso per diventare training in una label, posso?" continuai
"Dipende, sei pronta?"
"Lo sento" risposi e lui mi sorrise e
io me ne andai a casa, me la ricordavo molto moto grande e bella
luminosa, chissà se non è cambiata...