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Autore: itsmartjna    13/07/2013    5 recensioni
Tutto è cambiato. Tu sei cambiato.
La spensieratezza ha abbandonato i tuoi occhi, la gioia di vivere è come soffocata.
Eppure hai appena 21 anni, com'è possibile?
Sei diventato freddo con me.
Non più uno sguardo davanti alle telecamere. Non più un sorriso. Niente più mani intrecciate e nascoste dai vestiti dietro le schiene degli altri. Solo un sorriso sfacciato e palesemente finto costantemente presente sul tuo volto. Perchè lo fai? E come fai a sopportarlo?
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, ero venuto qua solo per parlarti.

Ti ho aspettato, nel buio della nostra vecchia casa, mentre nella testa passavano solo le immagini dei tre anni passati insieme. Ogni ricordo è vivido, stampato nella mia mente come parole scritte in inchiostro indelebile. Il divano di pelle è diventato caldo a causa del mio corpo, poggiato lì per ore, in attesa.

Ho pensato ad ogni cosa, alla fine è come se nulla sia cambiato. I tuoi occhi ad esempio, sono sempre gli stessi. Lo stesso color acquamarina di sempre, col meraviglioso potere di cambiare a seconda del tempo. I tuoi capelli sono sempre di un bel castano caldo, ma forse ora li porti un po' più corti. Mi piaceva quando li portavi scompigliati davanti agli occhi.

Ma non è vero, chi voglio prendere in giro? Tutto è cambiato. Tu sei cambiato.

La spensieratezza ha abbandonato i tuoi occhi, la gioia di vivere è come soffocata.

Eppure hai appena 21 anni, com'è possibile?

Sei diventato freddo con me.

Non più uno sguardo davanti alle telecamere. Non più un sorriso. Niente più mani intrecciate e nascoste dai vestiti dietro le schiene degli altri. Solo un sorriso sfacciato e palesemente finto costantemente presente sul tuo volto. Perchè lo fai? E come fai a sopportarlo?

La sfacciataggine ha costruito una facciata, vedo che la sfrutti ogni volta che qualcuno ti rivolge una domanda scomoda. Ti vedo ridere sommessamente, una risata priva di emozioni, e rispondere tranquillamente che con lei va tutto bene. Ma io vedo anche altro. Vedo delle occhiaie profonde e degli occhi arrossati.

É perchè piangi di nascosto? O forse hai cominciato a drogarti? In ogni caso, nessuna delle due alternative mi entusiasma.

Ho assistito impotente al tuo cambiamento, vedendo quel noi scomparire lentamente. Ho pianto e ingoiato bocconi amari vedendo con quanta naturalezza ridevi e scherzavi con gli altri sul palco sempre più lontano da me. E ho sorriso beato nei pochi momenti in cui ci trovavamo vicini, a cantare qualche ritornello insieme. Ma tu facevi finta che io non esistessi, concentrandoti improvvisamente sulla calca sotto di noi. Io so però che tutto quel chiasso non ti è mai piaciuto e che lo hai fatto solo per fuggire da me.

Come fai a fingere che tutto sia a posto?

Come fai a fare tutto ciò che i manager ti dicono di fare?

Ti hanno detto di starmi lontano e tu l'hai fatto. Ti hanno detto di non guardarmi più negli occhi e tu l'hai fatto. Ti hanno proibito di toccarmi e tu hai accettato. Non sembra crearti tutti questi problemi la lontananza da me.

Eppure io avevo creduto di essere almeno un po' importante per te. Evidentemente mi sbagliavo di nuovo.

Se ripenso a ciò che eravamo appena un anno fa. Due innamorati, due persone legate da un sentimento profondo. Ora mi schernisci quando te lo ricordo. Dici che eravamo solo due ragazzini ormonati, incapaci di distinguere tra attrazione fisica e amore.

Io però so che non è vero e lo sai anche tu. Solo che non lo vuoi ammettere, sei impaurito.

Di cosa hai paura esattamente? Forse so anche questo.

Hai paura che gli altri ti giudichino, ti prendano in giro. L'ho capito da come ti facevi piccolo piccolo quando parlavamo di dire al mondo che ci amavamo. Dicevi che non era il momento, che bisognava pensare alla band, ma tutti sapevamo che mentivi. Ora questi discorsi non esistono più. Tu ti limiti ad annuire quando ti organizzano la giornata con la tua ragazza, raccomandandoti di prenderla per mano e mostrarti premuroso nei suoi confronti.

E tu lo fai.

Io resto a guardare, desiderando di ricevere quelle attenzioni che mi sono sempre state negate in pubblico o anche semplicemente in una strada di Londra.

Ora so perchè avevi tanta paura di crescere. Rimpiango davvero tanto gli anni passati.

Non c’erano preoccupazioni, ansie o paure. Eravamo solo dei ragazzi che vivevano il loro grande sogno. Ma sono dovuto crescere di colpo, staccarmi da mia mamma e da mia sorella e abbandonare una vita normale.

Ci pensi mai? Se non fossimo stati così famosi, saremmo riusciti a stare insieme senza complicazioni? É la domanda che mi pongo ogni sera ma poi penso che ormai la risposta non ti interessi e lascio stare.

Sono ancora seduto su questo divano, che sa di casa, sa di noi. É vero, è coperto di polvere, nonostante il telo che lo copriva, quasi a ricordarmi la sua statica immobilità oppure a dimostrare che per me tutto è cambiato, mentre lui è sempre uguale.

Dio, sto parlando di un divano come se avesse sentimenti, devo essere proprio impazzito.

Ma d'altronde non trovo parola migliore per spiegarti come sto. Sono un uccello in gabbia, imprigionato, chiuso e sull'orlo del baratro. Tu avresti la facoltá di liberarmi, in un certo senso sei tu il mio carceriere. Possiedi le chiavi, ma sono dimenticate in qualche angolo remoto a impolverarsi assieme ai ricordi di noi due insieme.

Volevo dirti che la pelle è diventata il mio unico sfogo. Il modo di comunicare il mio dolore al mondo. No, non parlo di tagli, ma di tatuaggi. Sotto quei disegni, quelle scritte, quei simboli, ci sei tu, ci siamo noi. Noi e quello che eravamo.

Quando l'ago mi ha trapassato per imprimere i disegni, le lacrime sono scese silenziose lungo le guance. Ma non è stata una sensazione spiacevole. Era un dolore controllabile, finalmente qualcosa di razionale, niente a che vedere con quello che provo davanti alla tua indifferenza. Ed è strano pensare che l'unica cosa che riuscisse a scacciare quel dolore era credere che tu fossi lì, ancora una volta, sussurrandomi qualcosa all'orecchio.

Perchè non sei qua? Dove sei ora?

Nonostante l'oscurità io spero ancora di scorgere la tua sagoma che mi viene incontro.

E quasi la vedo, sembra avanzare verso il divano. Ma so che è impossibile, tu non sai che sono qui e quello che io vedo è solo un fantasma, una proiezione di ciò che accadeva davvero fino all'anno scorso. Entravi di gran carriera, lanciando le scarpe nel corridoio e correvi fino a saltarmi in braccio, con quella risata infantile che mi appagava come non mai.

Adesso sento solo una debole eco di quella risata, di nuovo frutto della mia immaginazione. Perchè tu ti sei allontanato. Hai imparato a vivere lontano da me, mentre io non ce la faccio a lasciarti andare sul serio.

E il fatto che io sia tornato qui, nella nostra vecchia casa, lo dimostra.

Sono venuto a cercare qualcosa che mi ricordasse ciò che eravamo ma ho commesso un grosso errore. Vedere questa casa vuota mi ha fatto ancor più male. La consapevolezza che tutto sia finito mi ha colpito con la forza di un orrendo tsunami. E io non ho potuto far niente per fermarla, l'ho voluta.

Sto pensando a tutte le volte in cui durante i concerti ho sfruttato le frasi delle nostre canzoni per farti capire ciò che ancora provavo. Ti ho guardato negli occhi, cosa che tu non puoi (o forse non vuoi) più fare, e ho cantato. Mi hai solo sorriso cortesemente di rimando, come si fa quando si congeda un ospite non troppo gradito. Ho sentito il gelo nel petto in quel momento, la tua mancanza di reazioni mi sta lentamente ghiacciando.

Tutti si sono accorti di come sei cambiato. Tutti si sono accorti che noi insieme non siamo più quelli di prima.

Ti prego, torniamo quelli di prima. Ti prego vieni a portarmi via da qua, non lasciarmi annegare nel mio oceano di dolore. Sii la mia ancora di salvezza.

Prendimi in braccio, portami via da qua oppure dimmi che sei disposto ad ascoltarmi.

Ti sto ancora aspettando su questo divano. Da quando sono arrivato il cielo ha cambiato colore tre volte. Da azzurro limpido è passato ad arancio fuoco ed infine a blu scuro. Non so quanto tempo sia esattamente passato, ma sento che potrei restare qui per l'eternità, solo nella speranza di vederti finalmente arrivare. Ma ormai so che non verrai.

Ti ho già detto che ero venuto per parlarti, ma forse mi sono dimenticato che qui non ti avrei trovato. Perchè non vieni a farmi compagnia?

Ho freddo, eppure non trovo le forze per alzarmi e recuperare qualcosa che mi copra.

Sono assuefatto dall'odore di questa casa che profuma ancora di noi. I miei polmoni sono saturi d'aria eppure non accettano di svuotarsi del tutto.

Perchè hai accettato la nostra fine?

Perchè hai smesso di lottare per noi? Io lo faccio ancora, ogni giorno. Anche dopo che mi hai detto di volere una vita normale e che lei poteva dartela.

Ma io ti avrei reso più felice. Lei non sarà mai in grado di amarti come lo faccio io. Lei non ha tatuaggi che urlano il tuo nome. Lei non ha mai scritto una canzone per te. Non voglio sembrare arrogante, ma io sono migliore di lei. Sono migliore per te.
Io sono sempre stato pronto a dire a tutti quanto ti amo, ma tu? No, tu sei sempre stato indeciso, diviso tra ciò che volevi fare davvero e ciò che ritenevi giusto fare.

Ho pianto quanto mi hai chiesto perchè non mi accontentavo di una delle tante donne che mi stanno dietro invece che ostinarmi a volere te. Ho pianto perchè non hai capito davvero chi sono io. Tu leggi i giornali, leggi le bugie, leggi che amo tantissime ragazze. Eppure dovresti conoscermi, non ho mai amato nessun’altro all’infuori di te.  Ma non basta.

Sappi che ti amo ancora e credo che sarà per sempre. E se mi dovrò accontentare di aspettarti in silenzio sarà quello che farò. Tu hai davvero il mio cuore, l’hai strappato via dal mio petto senza darmi il tempo di oppormi.  Ci hai giocato fino a quando l’hai ritenuto interessante, ma poi tutto si è fatto complicato e hai preferito gettarlo via.

Ho la testa che mi scoppia, qui è buio credo che dovrei andarmene. Direi che sono pronto, posso stamparmi il mio sorriso migliore in faccia e far finta che tutto vada bene. Sorridere alle fans, ignorare chi mi parla di te perchè fa troppo male anche solo sentire con che soprannome ci chiamano ancora e cercare di andare avanti.

Anche se sto cadendo a pezzi.

Almeno una cosa uguale la facciamo, ancora. Anche tu fingi che sia tutto a posto, ma i tuoi occhi ti tradiscono, sono sempre stato bravo a leggerli. Chissà se provi rimorso o se è solo pena. Vorrei tanto saperlo, è così tanto che non parliamo.

Ti lascio con un'ultima frase forse quella che rappresenta meglio ciò che avrei voluto dirti.
"And I will give you all my heart, so we can start it all over again".

Ricominciamo dall'inizio.
Tuo,

Harry.











                                                                             


Crediti per la foto a: 
http://harryisover.tumblr.com/post/55173248084/are-you-ok-yeah-i-lied







Volevo solo dirvi che l'ho scritta ieri notte, ascoltando Echo di Jason Walker.
Sinceramente, credo che a volte i sentimenti di Harry siano proprio questi che  ho descritto e che Louis sia più distante.

Mi farebbe un grande piacere sapere che ne pensate voi di ciò che ho scritto e dei legami di questa coppia.
Un grosso bacio, 
M.




 

  
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