Luna si
svegliò tutta stordita. La
vista era appannata e si sentiva tremendamente debole. Cercò
di rialzarsi, ma
l’impresa sembrava impossibile. La testa sembrava essere
stata strapazzata
dalle ruote di un camion, tanto le faceva male. Ricordava di essere
stata alla
festa di Samantha e che stava andando verso casa. Poi il buio, il buio
più
totale. Adesso era lì, in quello che sembrava un parcheggio
deteriorato,
abbandonato. Riuscì ad alzare il busto, ma le gambe non
rispondevano.
Ad un tratto
l’aria divenne fredda,
molto più fredda di quanto non fosse già. Era
notte fonda. Uno spettro le
apparve davanti, prendendo forma e materializzandosi. Divenne un
ragazzo, un
ragazzo che Luna conosceva molto bene.
<<
G-Gary? >>.
Gary era il
ragazzo più strano del
suo istituto. Era un tipo solitario, schivo. Era stato isolato da tutti
i
componenti della sua classe. Giravano strane voci su di lui, voci sul
fatto che
fosse pazzo. Alcuni lo sentivano parlare da solo, come se sentisse
delle voci
nella sua testa, delle voci provenire dritte dall’Inferno.
Era calvo ed
estremamente magro. Viveva insieme ad i suoi genitori, contadini ed
allevatori,
che parevano non accorgersi dei suoi problemi. Alcuni dicevano che
anche loro
due erano pazzi, molo i più ignoranti potevano credere a
storie del genere.
Eppure Luna lo aveva appena visto materializzarsi di fronte a lei, e
ciò bastò
per farla cadere nel panico.
<<
Gary tu… tu mi hai portato
qui? >>.
Gary sorrise,
massaggiandosi le mani:
<< Si, sono stato io. Sapessi quanto tempo ho aspettato,
cara Luna
>>. Lentamente iniziò a raggiungerla, mentre
la luce lunare deformava la
sua ombra, coprendo tutto il corpo di lei.
<<
Che cosa vuoi? >>.
Disse lei tutta tremante.
<<
Cosa voglio? Beh… diciamo
che sono io a volerti dare una cosa >>.
Le sue mani
finirono inevitabilmente
sulla cintura del pantalone, sfilandola via.
Luna
strisciò lentamente
all’indietro, ma non poté impedire che lui si
avvicinasse abbastanza.
Fu bloccata da
un muretto.
Gary si
abbassò verso di lei, avvolgendo
un pezzo di cintura attorno alla mano. Gli occhi della ragazza
lacrimavano; lui
poteva vedere il riflesso del suo volto lunatico e pieno di bava
attraverso i
suoi occhi. La foga sessuale lo stava facendo impazzire.
<<
In circa tre anni sono
scomparse dodici ragazze >>. Disse lui << I
loro corpi non sono mai
stati trovati. In molti parlano di un carnefice, di un maniaco
sessuale, di un
abominio. Ma io preferisco dire che ho un fortissimo debole per le
belle
ragazze >>. Strinse con forza la cinghia ad entrambi i
lati, leccandosi
le labbra inzuppate di bava << E ti confesso che
più siete indifese e più
mi piace >>.
La
colpì con una frustata di cinghia
dalla parte della tibia. La guancia di lei fu rovinata da un taglio
lungo e
profondo. Le sue urla non poterono essere udite da nessuno; il
parcheggio in
questione era abbandonato da anni e si trovava in periferia rispetto al
resto
del paese.
Lui la
afferrò per il collo,
ridacchiando: << Brava, così! Urla a
squarciagola. Qui nessuno può
sentirti, piccola puttanella >>.
Tentò
una disperata resistenza, ma
Gary aveva una forza sovrumana, e i suoi occhi iniziarono a colorarsi
di nero,
fino a diventare più neri delle sue stesse pupille. La sua
mano stringeva forte
e Luna si sentiva soffocare. Smise di ridere e la guardò con
enorme rabbia.
<<
Te lo ficcherò dentro così
tante volte che alla fine diventerai solo un misero pezzo di carne. Ti
farò
urlare così tanto che alla fine ti sanguineranno le corde
vocali. Non avrò
alcuna pietà per te, lurida sgualdrina. E dopo tutto questo
ti farò a pezzi,
per poi darti in pasto ai maiali della mia fattoria! E sarà
così, Luna, e
nessuno saprà mai nulla né del tuo corpo,
né di me! >>.
Una forza
misteriosa lo sbalzò via.
Gary fu colto dal panico. Si guardò attorno, trovando colui
che lo aveva
spinto.
<<
M-Mattia? >>.
Mattia era uno
dei ragazzi più
popolari della scuola. Anche lui, come Gary, aveva delle strane
capacità. Erano
anni che cercava di capire chi fosse il misterioso assassino che negli
ultimi
anni aveva colpito nel suo paese. Ed ora quell’assassino era
proprio di fronte
a lui.
Mattia aveva i
capelli biondi e occhi
castani. Era sempre stato un tipo che amava la compagnia, ma era anche
un tipo
che amava fantasticare, che amava rintanarsi nei ricordi. Tali ricordi
non
erano affatto piacevoli per lui.
<<
Figlio di puttana…
finalmente ti ho trovato >>.
<<
Cavoli, non mi aspettavo che
fossi capace di fare anche tu queste cose! >>. Disse Gary
tutto eccitato.
<<
Ho nascosto le mie doti fino
ad oggi, per impedirti di sentire la mia energia paranormale. Sono tre
mesi
infernali che ti cerco >>.
<<
Ah sì, giusto. Sono passati
tre mesi da quando Martha è morta >>.
<<
Non nominarla! Il suo corpo
non è nemmeno più stato ritrovato. Ma adesso so
che fine le hai fatto fare
>>. Strinse i pugni, irato.
<<
Nah, non lo sai. La amavo,
cosa credi? Pensi davvero che io l’abbia data in pasto ai
maiali? >>.
Gary si avvicinò traballando a destra ed a sinistra, ancora
intontito <<
No, non è andata così. Una persona
così speciale come lei… poteva solo finire nel
mio stomaco! >>.
Mattia gli diede
un pugno,
sbalzandolo dall’altra parte della stanza. Era furioso. Corse
e gli rifilò un
calcione, rompendogli il naso. Gary gli puntò una mano
contro, scagliandogli un
fulmine contro e stordendolo a terra.
Luna si
rannicchiò nelle ginocchia,
tutta tremante.
Gary si
alzò e si pulì il naso senza
smettere di colpirlo: << Sai cosa ti dico? Mi
piacerà un sacco friggere
la tua carne >>.
Mattia
resisté alla scarica e si
lanciò contro di lui, piantandolo a terra col suo stesso
corpo. Iniziò a
riempirlo di pugni, mentre le scosse lo circondavano ancora.
<<
Lei era il mio amore! Tu le
hai fatto tanto di quel male… >>. Lo prese per
il collo, guardandolo
dritto negli occhi << Adesso soffrirai! >>.
Gli
strappò il cuore con estrema facilità,
gettandolo giù dal parcheggio.
Gary
sentì il suo corpo crollare
nella debolezza più totale. L’ira di Mattia lo
aveva reso estremamente potente:
<< T-Tu… me la pagherai! >>.
Non aveva mai
provato un’emozione
simile; era questo che si provava nel morire?
<<
Sicuro? >>. Chiese con
evidente goduria.
Mattia lo
guardava con estrema calma,
come se quel gesto lo avesse del tutto scaricato dall’ira.
L’ultimo attacco fu
velocissimo; due dita negli occhi, fino a raggiungere il cervello. Gary
urlò
fino all’ultimo istante, fino all’ultimo respiro.
Era tutto
finito. Niente più omicidi,
niente più pericolo.
Si
girò verso la ragazza: era
svenuta.
Strinse le
labbra, cercando di non
piangere. Ucciderlo non avrebbe riportato indietro Martha, ma almeno
aveva
salvato una vita. Puntò lo sguardo alla luna, chiedendosi il
perché della
nascita di un simile mostro. Ma la luna restava in silenzio. Chiuse gli
occhi e
gli sembrò ancora di sentire le urla di Gary. Erano le urla
della sua anima che
viaggiava verso l’Inferno.