Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Larrystattoos    13/07/2013    4 recensioni
Harry, con la sua ingenuità, ha conquistato il cuore di Louis e la gelosia di suo fratello Zayn.
Una sera Harry si fa male e Zayn lo accompagna in ospedale. A prendersi cura di lui è il Dottor Payne.
A causa dell'ingenuità di Harry, nascerà un forte sentimento in Zayn, e, chissà, magari è l'ombra di un nuovo amore..
[Larry/Ziam]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'AU!Larry/ZiamFest.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa One Shot partecipa all'iniziativa AU!Larry/Ziam Fest. del gruppo Wanki!




Era una torrida sera d’Agosto a Londra, e tre bambini giocavano spensierati in camera, a casa del loro amico Harry.
-Ho vinto di nuovo! Ha ha, sei uno scarsone!- esultò Louis, lanciando il joystick per aria e mettendosi a saltare di gioia. Niall rise divertito, mentre il ‘vinto’ Harry metteva su un broncio adorabile.
-Lo sai che odio FIFA e che faccio schifo a quel gioco! E poi sono più piccolo, per forza perdo sempre!- protestò Harry. In fondo, si diceva, ho solo 11 anni, sono il più piccolo qui dentro. Niall ne ha 12 e Lou già 14. Sono proprio un moccioso, pensava sconsolato.
Louis continuava a sghignazzare, risata a cui si era unito il risolino di Niall, non tanto per prendere in giro Harry, quanto perché la risata del maggiore era contagiosa, così cristallina e squillante, che non potevi non ridere con lui. Infatti, poco dopo si aggiunse anche Harry, che però cercò di fingersi ancora arrabbiato, per cui prese un cuscino e lo lanciò addosso a Louis.
-Ehi!- protestò fintamente indignato Louis, interrompendo quella squillante melodia che era la sua risata. Prese il cuscino e lo rilanciò addosso a Harry, che lo rilanciò a Niall. In poche parole, iniziò una vera e propria battaglia di cuscini che durò per un bel po’, finché..
-Ahi!- si lamentò Harry. Era appena caduto dal letto con un tonfo secco, a causa di una cuscinata troppo forte. Provò ad alzarsi, ma una gamba gli cedette e si ritrovò a terra. A quel punto iniziò a piangere dal dolore. In un attimo Louis gli fu accanto e lo aiutò a sedersi sul letto. Aveva sempre avuto una certa apprensione per il ricciolino dagli occhi verdi, uno strano senso di protezione verso quel bambino, forse ancora troppo buono ed ingenuo per l’età che aveva. Si conoscevano dall’asilo, ma si erano avvicinati così tanto solo negli ultimi 3 anni.
-Ehi cupcake, cos’hai? Dove ti fa male?- chiese preoccupato Louis.
-La caviglia.- diceva tra i singhiozzi Harry. –Mi fa male la caviglia.-
Louis annuì, impotente. –Niall,- disse, sapendo di fare l’unica cosa giusta. –Vai a chiamare Zayn, lui saprà cosa fare.-
Il biondino annuì e andò a chiamare il fatidico Zayn. Egli era, infatti, il fratello maggiore di Harry, aveva 26 anni e gli faceva un po’ da genitore, dato che i loro erano sempre in viaggio per lavoro. Anche lui, come Louis, era molto protettivo nei confronti di Harry, eppure in modo diverso: la sua, infatti, era gelosia lecita, quell’istinto di protezione che un fratello maggiore ha per il più piccolino, quell’affetto, quel legame che soltanto due fratelli possono avere.
Louis, invece, era geloso di Harry in modo diverso. Niente legami di sangue, nessun vincolo di parentela, soltanto un’amicizia così forte da poter essere scambiata per qualcos’altro. Era terribilmente geloso quando un ragazzo, persino Niall, gli si avvicinava, lo toccava o semplicemente gli parlava. Poteva sembrare un sentimento morboso, eppure quella possessività non era altro che il suo modo per esprimere il proprio amore. Già, amore.. Louis aveva 14 anni, era perciò nel pieno della sua adolescenza, iniziava ad avere le prime cotte, i primi amori e tutte quelle cazzate riguardo l’adolescenza. Eppure, per lui, da quando aveva conosciuto il ricciolino, non c’era nessun altro. Louis sapeva di essere attratto da Harry, magari non innamorato, almeno per ora; come sapeva di essere gay. Non se n’era mai fatto un problema, non ci vedeva nulla di sbagliato. I suoi genitori credevano fosse una fase di passaggio, e chi lo sa, magari avrebbero potuto avere ragione.. se non ci fosse stato Harry. Già, Harry.
 


Zayn arrivò trafelato, seguito da un Niall un po’ preoccupato. Harry aveva smesso di piangere, si era semplicemente rifugiato tra le braccia di Louis, che lo aveva stretto a sé sussurrandogli parole dolci all’orecchio. Quando vide il fratello maggiore, si liberò dalla dolce stretta del ragazzo per poterlo abbracciare.
Zayn ricambiò la stretta e gli disse: -Fammi vedere dove ti fa male.-
Il ricciolino gli mostrò il piede e in quel momento si rese conto che la caviglia si era gonfiata tanto. Louis e Zayn la guardarono preoccupati, infine il maggiore disse, in un tono che non ammetteva repliche: -Andiamo in ospedale.-
 


Accompagnarono Niall a casa, (Louis non voleva saperne di lasciare il piccolo ed era deciso ad andare con loro) e si diressero in ospedale.
Dopo una lunga attesa, finalmente un’infermiera si fece avanti e disse cordialmente: -Il dottor Payne ora può ricevervi.-
Zayn la ringraziò, e, preso Harry in braccio, con Louis affianco, entrò nello studio.
La prima cosa che il moro pensò, una volta visto il dottore, fu: è bellissimo.
in effetti il medico era proprio quel che oggettivamente si dice bello. Era giovane, non dimostrava più di 25 anni, alto e dal fisico atletico; aveva corti capelli castani e grandi occhi color cioccolato (occhi che si potrebbe dire da cucciolo), labbra grandi e carnose e un sorriso dolce. Aveva un’aria del tutto rassicurante, tant’è che Harry, che di solito rifiutava in ogni modo di farsi visitare, gli sorrise.
-Oh, cos’è successo a questo bell’ometto?- disse, con un sorriso rassicurante.
-Sono caduto del letto e ora mi fa male la caviglia.- sussurrò timido Harry.
-Oh beh, vediamo cos’è successo allora!- fece cenno a Zayn di poggiarlo sul lettino, cosa che fece. Con delicatezza, il dottore gli tolse il calzino (la scarpa avevano evitato di metterla) e gli tastò la caviglia. Nel mentre, -Allora ricciolino- disse, scompigliandogli i capelli con la mano libera, -come ti chiami?-
-Harry.- rispose quello sorridendo debolmente.
-Piacere Harry, io sono Liam. E quanti anni hai?-
-Undici.-
-Ma allora sei grande!- disse Liam sorridendo.
Continuò a parlare con lui per distrarlo, ma, ad un tocco leggermente più forte, il piccolo si lasciò sfuggire un gemito di dolore.
-Temo che sia rotta.- diede la sua diagnosi Liam. –Dovrò ingessarla.-
Harry si lasciò sfuggire un mugolio timoroso, e in un attimo Louis gli fu accanto, sorridendogli rassicurante. –Non ti farà male mettere il gesso, quando l’ho messo io al braccio non ho sentito niente.-
A sentire quelle parole, Harry si rilassò. Si fidava del suo migliore amico.
Zayn sorrise intenerito, aveva ben capito i sentimenti di Louis già da tempo, e conosceva anche quelli di Harry verso l’altro, anche se il piccolino probabilmente ne era ancora ignaro data la sua ingenuità, per cui rimase in disparte ad osservarli mentre il dottor Payne ingessava la gamba del riccio. Louis gli teneva la mano ed Harry la stringeva, guardandolo con quegli occhi di un verde disarmante, quasi imbambolato di fronte a Louis; che a sua volta sembrava rapito dagli occhi del riccio.
Una volta finito, Liam recuperò un paio di stampelle per Harry e gliele porse, lasciando Louis ad aiutarlo a prendere confidenza con esse mentre parlava con Zayn.
-Allora,- disse con un sorriso. –vostro figlio, come avrete capito, ha la caviglia rotta. Dovrà portare il gesso per un mese e sperare che non abbia bisogno della riabilitazione. Ne dubito, comunque. E’ giovane e forte, guarirà sicuramente da solo. Però per il tempo che porterà il gesso dovrete venire a controllo ogni settimana, e mi raccomando, chiedete di me.-
-Va bene.- fece Zayn, che si era perso ad osservare le labbra del dottore. –ma non è mio figlio, è solo il mio fratellino. E datemi del tu, mi fate sentire vecchio!-
Liam arrossì. – Oh, scusami allora! Comunque anche a me il ‘voi’ fa sentire vecchio, perciò chiamami Liam. Posso sapere il tuo nome?-
Un fremito attraversò la schiena del moro che –Zayn.- rispose, porgendogli la mano. Mano che Liam strinse vigorosamente.
Quando la presa delle loro mani venne meno, i due si guardarono. Zayn, imbarazzato, distolse subito lo sguardo, ma Liam lo richiamò e gli diede un biglietto da visita.
-Qui c’è il mio numero e il mio indirizzo, se hai bisogno di qualcosa chiamami, a qualunque ora.-
Zayn annuì e lo ringraziò, intascando il biglietto. Richiamò i due ragazzi e insieme uscirono da quello studio, non senza aver prima salutato Liam.
 


Una volta in macchina, Harry iniziò a parlare a raffica. –E’ stato carino quel dottore! Vero che è stato carino, Zay? Mi piace tanto!-
Il moretto sorrise per poi annuire alle farneticazioni di suo fratello. Continuò ad ascoltarlo a tratti, finché Harry disse una cosa che lo sorprese.
-Zay, è bellissimo il dottore! Perché non ti ci fidanzi?- Eccola, l’innocenza di Harry. Parlava così tranquillamente di queste cose inconsapevole del fatto di aver appena fatto accendere una scintilla nel petto del fratello.
-Ma cosa dici?!- provò a dire con un tono di voce serio, ma che suonò evidentemente allarmato.
-Vi vedo troppo bene insieme, Zay, dai chiediglielo!- Disse Harry fissandolo con quei grandi smeraldi che aveva al posto degli occhi.
-Non dire scemenze Haz.- non se la sentì di aggiungere altro, forse perché avrebbe davvero voluto fare ciò che gli diceva Harry.
 


Una volta a casa, Louis si offrì di accompagnare Harry in camera, dato che avrebbe dormito lì. Zayn acconsentì e li osservò salire le scale. Harry aveva un braccio poggiato sulle spalle di Louis per tenersi in equilibro e il ragazzo gli cingeva la vita con entrambe le braccia, sollevandolo quasi di peso ad ogni scalino. Li osservò, una nota di tenerezza che si vedeva ben poche volte nell’ambra fusa dei suoi occhi. Avrebbe voluto anche lui una persona del genere affianco, pensava, nel riparo del suo letto. Una persona che gli stesse vicino e lo amasse senza esitazioni e senza chiedere nulla in cambio. Proprio come Louis fa con Harry. Fu il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi.
 


Nel frattempo, i due ragazzini erano arrivati in camera. Il più grande aveva aiutato Harry a spogliarsi, e, entrambi in boxer, si erano stesi sul letto.
-Scusami in anticipo se ti farò male con il gesso stanotte.- disse sorridendo Harry, girando leggermente la testa per guardare il suo migliore amico. Egli sorrise, scostandogli un riccio ribelle dalla fronte. –Scuse accettate in anticipo.- Risero entrambi.
Rimasero a parlare per un buon arco di tempo, fin quando: -Lou?- lo chiamò Harry.
-Mh?- fu la risposta di un Louis mezzo addormentato.
-Mi canti una canzone?- chiese, sporgendo il labbro inferiore e sgranando gli occhi, proprio come un cucciolo.
Louis non resistette e gli toccò il labbro con l’indice, dicendo: -Certo piccolo.-
-Grazie.- sorrise Harry, per poi distendersi su un fianco, facendo attenzione al gesso. Louis gli si distese di fronte e lo abbracciò, facendogli posare la testa sul suo petto, e iniziò a cantare Look After You, la sua canzone preferita. E, mentre cantava il ritornello, pensò che era proprio adatta a loro, e per un attimo solo sperò che il riccio capisse che era indirizzata a lui e gli sorridesse con quella sua aria da angelo, dicendo potevi dirmelo prima! E poi lo baciasse.
Ma, finita la canzone, l’unica risposta che ottenne fu il silenzio. Harry si era addormentato sul suo petto, e la voglia di spingerlo via era pari a 0, così lo strinse ancora più forte e si addormentò con il sorriso sulle labbra.
 


Le giornate passavano velocemente. Louis era sempre con Harry, in ogni momento libero, a sostenerlo e aiutarlo, ed Harry non sembrava disdegnare quelle attenzioni, anzi, si crogiolava nella piacevole dolcezza delle premure del suo migliore amico. E Zayn, soffermandosi spesso a guardarli, pensava ogni giorno di più che, nonostante fossero soltanto due ragazzini, erano fatti apposta per stare insieme.
Molto spesso gli era tornata a mente la “discussione” avuta in macchina con Harry, e non poteva fare a meno di pensare che aveva ragione. Liam era diventato un chiodo fisso ormai, così decise che, l’indomani, alla prima seduta di Harry, gli avrebbe dato appuntamento.
 


-Allora, la caviglia si è sgonfiata e questo è un ottimo segno, per ora va bene così. Il resto lo vediamo la settimana prossima.-
Era appena finita la prima seduta di controllo, ma Zayn non sapeva cosa fare. Chiederlo o non chiederlo? E se l’avesse preso per pazzo? Se l’avesse odiato?
Si rimproverò mentalmente per queste seghe mentali e prese coraggio. –Liam!- lo chiamò.
Il medico si girò e a Zayn prese un colpo. Ad ogni occhiata era sempre più bello.
-S-senti Liam, volevo.. Ehm.. Volevo chiederti se..- prese un respiro profondo e abbassò lo sguardo. – Se ti va di uscire con me.- concluse di fretta.
Liam sorrise e, quando Zayn alzò la testa, finalmente rispose. –Ci speravo che me lo chiedessi.-
La tensione negli arti di Zayn si sciolse. –Quindi è un.. Si?-
-E’ un si.- confermò Liam. –Chiamami stasera e ci mettiamo d’accordo.-
 


Tre sere dopo, dopo aver lasciato Harry da Louis, Zayn si preparò per uscire con Liam. Era teso come non lo era mai stato, e questo un po’ lo spaventava. Quando però incrociò lo sguardo di Liam dall’altro lato della strada, tutte le sue preoccupazioni svanirono di colpo.
-Ciao.- disse Liam sorridendo. Zayn pensò che non l’aveva mai visto senza quel dolcissimo sorriso sulla faccia, e in fondo era meglio così.
-Ciao! Andiamo?- lo salutò.
-Certo!- e insieme si incamminarono verso la loro meta.
 


-E’ stata una serata bellissima, grazie Zayn.- erano appena arrivati all’appartamento del medico ed era ora di salutarsi.
-Già, fantastica davvero.- fece una breve pausa. –Potremmo rifarla, se ti va.- azzardò il moro.
Liam non potè fare a meno di ridere. –Certo che mi va. A presto allora, Zayn.- e, sorprendendo anche se stesso, si avvicinò all’altro per stampargli un bacio all’angolo della bocca.
Fingendo naturalezza, si avvicinò all’ingresso. –Ci vediamo, Zayn.- chiuse la porta lasciandolo lì, con le dita a sfiorare il punto dove le sue labbra l’avevano toccato.
 


-Lou, secondo te cos’è l’amore?- chiese innocentemente Harry, sedendosi al centro del letto. Erano a casa di Louis, Zayn l’aveva portato lì perché doveva uscire di nuovo con Liam. Ormai erano passate tre settimane, e l’indomani avrebbe dovuto togliere il gesso, con sua somma gioia.  
Louis sembrò stupito dalla domanda. –Perché me lo chiedi?-
-Te lo dirò dopo, rispondi ora.-
Il maggiore sospirò, e, sedendosi di fronte ad Harry, prese a parlare. –Beh, per me l’amore è una cosa difficile da spiegare a parole. E’ quel sentimento di affetto, rispetto, dedizione e perché no, anche di dolore,  verso una persona. E’ quella sensazione che ti prende alla bocca dello stomaco quando lo vedi, l’inspiegabile felicità che provi quando sorride, la voglia di stargli accanto ogni secondo, a tal punto che ogni momento passato senza di lui sembra inutile. E’ quella necessità di vederlo sorridere, a costo che, se te lo chiedesse, gli porteresti la luna, è quella strana morsa allo stomaco che ti prende quando lo vedi piangere, perciò fai di tutto per strappargli un sorriso. Semplicemente, è il sentimento più bello e forte che esista. Nonostante ciò, porta un bel po’ di sofferenza. La gelosia quando lo vedi parlare con altre persone, la delusione nel non essere ricambiato, la voglia di dirglielo ma non lo fai per non rovinare un’amicizia, la decisione di lasciarlo andare perché meriterebbe di meglio.. Ecco, per me l’amore è questo.-
Harry stette un bel po’ in silenzio, ammirando la schiettezza e la profondità di Louis, che ne parlava come.. Come se l’avesse vissuto. Non osò chiederglielo però, non voleva turbarlo. Si limitò a dire: -Credo di essere innamorato.-


 
-Grazie della serata Liam, la pizza era magnifica!- Zayn sorrise mentre si apprestava a varcare l’uscio della casa di Liam.
-Sono felice ti sia piaciuta, la pizza è la mia specialità.- affermò il castano. –Perché non rimani un altro po’?-
Zayn indugiò un attimo, per poi dire mestamente: -Domani devo andare a lavoro presto. Davvero, mi piacerebbe molto, ma non posso.-
Liam parve un po’ deluso. –Oh, allora d’accordo.-
Sorrise, Zayn, prima di avvicinarsi al viso di Liam con il proprio. –Prima di andarmene concedimi di fare questo..- e catturò le sue labbra con le proprie.
Inizialmente Liam non si mosse, troppo stupito per fare qualunque cosa, ma, appena la lingua di Zayn picchiettò leggermente sulle sue labbra, le schiuse dando vita a un vero bacio. Afferrò i fianchi magri di Zayn e se lo spinse addosso, chiudendo la porta con uno scatto secco del piede e spingendoci contro Zayn.
Si staccarono poco dopo per riprendere fiato. –Dovrei andare..- iniziò Zayn, ma il medico lo bloccò.
-Il lavoro può aspettare, due ore in meno di sonno non ti cambieranno la vita.- e si rilanciò sulle labbra del moro. Non passò molto che iniziarono a spogliarsi lungo il tragitto per arrivare in camera.
Beh, pensò Zayn nei pochi attimi di lucidità prima di venire, fanculo il lavoro, voglio Liam.
 


-Innamorato? E di chi?- Louis si fece serio e triste contemporaneamente. Aveva perso la sua occasione, si disse, bravo coglione.
Harry arrossì e iniziò a torturarsi le mani, senza però rispondere. Louis, esasperato da quel continuo movimento, le prese e le bloccò tra le sue. –Ti prego, dimmelo..- sussurrò mestamente.
Harry lo guardò e si disse che ormai il danno era fatto, tanto valeva dirglielo. Così..
-Di te.- sussurrò. Ma, più che un sussurro fu un bisbiglio, tanto che neanche Louis riuscì a capire.
-Come?- chiese infatti.
Harry scosse la testa. Non l’avrebbe ripetuto, non ce l’avrebbe fatta a dirlo di nuovo. Così, decise di agire. Si sporse leggermente verso Louis e gli lasciò un piccolo bacio sulle sue labbra sottili, allontanandosi subito e abbassando la testa.
Louis rimase pietrificato, e, quando trovò la forza di staccare una mano dal groviglio delle loro per portarsela alle labbra, un sorriso sbocciò spontaneamente sul suo viso.
-Di me?- disse felice.
Sempre a testa bassa, Harry annuì. –Scusa, non avrei dovuto. Ora mi odierai..- disse con voce flebile.
A quelle parole il sorriso di Louis si allargò. Sciolse le loro mani e gli alzò il viso con una di esse.
-Piccolo, dolce, ingenuo Harry.. Non l’avevi ancora capito?-
Un barlume di speranza si fece largo negli occhi del minore, che non rispose. Allora Louis si avvicinò ancora di più, fino a far sfiorare i loro nasi, e gli soffiò sulle labbra: -Sono innamorato di te, Harry Styles.- e lo baciò. Il loro primo bacio fu così. Dolce, breve, timido, ma assolutamente perfetto.


 
-Zayn! Prendi i piatti!- La voce di Liam echeggiò nel grande giardino di casa Styles.
-Subito, chef!- lo canzonò il moro, ubbidendo tuttavia e portandogli i piatti.
Era un giorno di festa nella famiglia Styles. Era il compleanno di Harry, che, udite udite, compiva 12 anni! Un traguardo che al piccolo Styles sembrava immenso. Infatti, sorrideva orgoglioso, stringendo la mano del suo ragazzo, Louis, che non poteva che esserne felice.
Era stata organizzata una piccola festa per quel pomeriggio, ma a pranzo c’erano soltanto Liam, Zayn, Harry e Louis. I genitori di Harry non erano riusciti a tornare, ma egli non ne era poi così dispiaciuto.
Mangiarono la deliziosa carne arrosto preparata da Liam e, a fine pranzo, Harry e Louis se ne andarono dall’altro lato del giardino, mentre i più grandi si occupavano di riordinare.
Zayn stava lavando i piatti quando il suo ragazzo lo abbracciò da dietro. –Sono fatti per stare insieme quei due. L’ho capito fin da quel giorno in cui portasti Harry in ospedale perché si era rotto la caviglia. Louis lo guardava e consolava come se ne dipendesse la sua vita.-
Zayn sorrise, osservandoli dalla finestra che dava sul giardino. I due ragazzi erano distesi sull’erba, Louis con la testa sul petto di Harry, e le mani incrociate. Parlavano, chissà di cosa.
 –L’ho pensato anch’io. Sai, dobbiamo ringraziare Harry se ci siamo incontrati e se stiamo insieme.-
-Già.- sorrise Liam. –Ora però finisci di lavare i piatti però!- e gli schizzò l’acqua addosso.
-I miei capelliiii- urlò Zayn. –Questa me la paghi, Payne!- e iniziarono a schizzarsi a vicenda e a ridere e scherzare. In quel momento ma non solo, sembravano loro i ragazzini e non quelli che stavano fuori a godersi il sole.
Ma, alla fine, è proprio il modo in cui si ama a renderci diversi l’uno dall’altro.





E' stato un parto finire questa OS in un giorno, ma ce l'ho fatta, yeeee! *stappa champagne*
Innanzitutto, complimenti a chi è riuscito ad arrivare fino qui. E' lunghissima e ne sono consapelvole, sono 3317 parole e 6 pagine di Word!
Beh, quest'idea mi è venuta stanotte, non riuscivo a prendere sonno e improvvisamente è arrivata l'ispirazione. Dato che mi rompevo di andare a prendere il pc (si, sono pigra xD), ho deciso di scrivere una scaletta sul cellulare e ho anche iniziato la stesura da lì, ma alla fine ho rinunciato dopo 700 parole LOL 
Comunque, stranamente questa storia mi piace abbastanza, non mi fa impazzire, ma la trovo decente.
Spero piaccia anche a voi! :)
P.S. mi scuso per il titolo e l'introduzione, so che fanno cagare, ma non avevo idea di cosa scriverci :D
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Larrystattoos