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Autore: Blair _ Kona Chan    13/07/2013    1 recensioni
è la mia prima fan fiction che scrivo su KHR e mi sento un po' insicura nello scriverlo . Andateci piano con le critiche per favore , ma spero ugualmente che vi piaccia .
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il futuro. ” Cosa voleva dire Alex Haley , con questa citazione ? Un passato che non si può cambiare e un futuro che si può plasmare … Il dolore che sto provando sulla mia pelle non è nulla a quello che sto passando adesso . La famiglia … La famiglia … questa parola è il simbolo di ogni uomo , persona buona o malvagia che sia . Conoscendo le regole , non dovrei piangere sul mio male : una persona che fa parte della Mafia , deve essere pronta a pagare il prezzo della sua vita proteggendo il suo Boss e i suoi sottoposti , ma non avrei mai immaginato che capitasse proprio a me .
Tutto è incominciato circa tre anni fa . Ero davanti al boss della famiglia a cui offrivo i miei servizi , insieme a mia sorella maggiore . Io e mia sorella siamo di origine giapponese , ma abbiamo sempre vissuto in Italia , precisamente in Sicilia . Eravamo state “ adottate ” da una famiglia mafiosa  abbastanza potente , da cui siamo diventate quello che siamo ora , ovvero sue mafiose ; avevamo un fratello , di cui ora non sappiamo nemmeno come sta  oppure  se è vivo . Quel giorno quando il Boss ci affidò due missioni diverse , il suo Braccio Destro ci diede le due buste , con dentro le informazioni , e ci spiegò anche i fatti che stavano accadendo . Io ero stata incaricata di andare in Siberia , dove al momento c’era una Famiglia che stava progettando qualcosa di losco , mentre mia sorella era stata incaricata di andare in Cile . Il Braccio Destro del Boss non mi era mai piaciuto , sentivo una presenza maligna dentro di egli : ogni volta che lo incontravamo , ci disprezzava e questo mi faceva andare su tutte le furie … Quando arrivammo a destinazione , capì che io non ero in Siberia , ma bensì in Cile e viceversa per mia sorella . Noi due eravamo addestrate per le determinate missioni che ci avevano affidato , mentre lì fui in svantaggio . Dopo la guerra , i contatti che avevamo con i boss non ci furono e appena tornai indietro , mia sorella non era ancora rientrata .
Passarono delle settimane e ancora nulla . Mentre aspettavo il suo ritorno , andavo sempre in camera sua , dove si sentiva un lieve odore di ciliegio e tutte le foto che aveva appese sul muro erano su di me e il suo fidanzato , il futuro boss della Famiglia Cavallone : Dino . In tutte le foto , mia sorella indossava una catenina d’oro con su un emblema e non c’è mai stata una volta che lei se lo tolse … Pensai che glielo avesse regalato Dino e alla fine , senza dire nulla a nessuno , partì per la Siberia .
Viaggiai per il lungo e il largo , tra distese di ghiaccio e pilastri , dalle altezze incredibili . Appena arrivai , mi diressi verso il luogo di destinazione : un Hangar per la precisione . Appena entrai , vidi soltanto una distesa di sangue e morti ogni dove . Cercai mia sorella , in preda alla disperazione , finché non vidi al centro della stanza la sua giacca , dove si sentiva ancora l’odore di camera sua , contenente dentro quella catenina d’oro che portava sempre al collo . Era sporca di sangue … Non potevo crederci , non volevo crederci e appena tornai in Italia , tutti scoprirono che il Braccio Destro del Boss era il fidato seguace di quei due gruppi che si trovavano sia in Siberia che in Cile ; fu ucciso seduta stante , ma di mia sorella non c’era traccia .  Qualche giorno dopo fui convocata dalla Famiglia più potente in tutta storia della Mafia : La Famiglia Vongola . Fui portata dal Nono che mi chiese di fare da Tutor al futuro boss della famiglia . Tutti sapevano che io e mia sorella non eravamo di un casato preciso e che lavoravamo per tutte le famiglie dell’ Alleanza , eravamo il duo più forte ,  ma a quel tempo rifiutai e due anni dopo nacque un bambino detto “ Arcobaleno ” a cui fu dato il mio incarico . Il Nono mi riconvocò e mi chiese se fossi ancora interessata ad aiutarlo , finché non accettai e tornai nella mia patria : Il Giappone .
Nonostante questo , non avevo ancora dimenticato il fatto di mia sorella . Era soltanto … come dire … in sospeso , adesso dovevo solo concentrarmi su colui che sarebbe stata la 10° generazione della Famiglia Vongola : Tsunayoshi Sawada . Con il passare del tempo che lo osservavo , controllavo quello che faceva e i suoi allenamenti , non mi sembrava una persona adatta a questo tipo di ruolo , ma nonostante questo , la sua famiglia sembrava a posto , finché non venni a conoscenza che aveva stretti contatti con Dino Cavallone . Questo fu davvero una sorpresa per me e la cosa più incredibile è che non avrei mai immaginavo di rivedere “ lui ” , quella  persona che pensavo non fosse più tra noi .
Io sono Kayla Hibari e sono pronta a intraprendere questa grande responsabilità . 
  
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