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Autore: DarkSimon Lecter    14/07/2013    2 recensioni
Uno Spartan, una missione, una vendetta. Un nuovo epilogo.
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo primo: Ritorno
Erano passati già 2 anni e 4 mesi da quanto lo Spartan Snow della squadra Ice aveva disertato e si era trasferito su un pianeta al limite della galassia, Amoung.  La vita era tranquilla e pacifica ed ormai nessuno si preoccupava più di cercare quel disertore che  dopo aver assistito alla morte dei proprio fratelli d’armi, per ordine del proprio generale, era fuggito. “Cause di forze maggiore, è per il bene dell’umanità”, un intero pianeta Reach era esploso per salvare la Terra. Quel pianeta di cui tutti parlano ma che in pochi avevano visto. Ma l’Ex Spartan era ormai lontano da tutto quel dolore ed aveva ripreso una nuova vita sana, coltivare la propria terra, costruirsi una casa ed un famiglia. Sul pianeta esisteva una sorta di milizia locale ma quando chiesero a Snow di partecipare lui chiuse la porta in faccia al comandante. Non avrebbe più impugnato un arma e nemmeno indossato un armatura. Ora era un contadino e la sua missione era far crescere il cibo, niente più.
Ma un giorno tutti gli incubi di Snow si avverarono contemporaneamente.  Diverse capsule da sbarco Covenant atterrarono sul pianeta, nel suo orto,  distruggendo il lavoro di un anno di fatica e sudore. Subito presa la moglie Giuly e la figlia Emma con sé  ma non fece in tempo a gridare a loro: “a terra!” che un missile di un Banshee colpi la casa facendola esplodere.  Della moglie  e della figlia non vi era traccia di vita alcuna.   Da sotto le rovine e le macerie lo Spartan Snow si alzò sanguinante guardando un gruppo di Elite davanti a lui. Gli Elite gli intimarono di fermarsi o lo avrebbero ucciso. Non ci fu nessuna risposta se non un antico motto: “Gli Spartan non muoiono mai.” Corse come non mai verso il primo agguantandolo per la gola e la strinse cosi forte da strapparla, lacrime umane e sangue Covenant si mischiarono sulle sue mani. L’altro Elite scosso indugiò per alcuni secondi, non avendo mai assistito a così tanta ira umana. Quei secondi gli furono fatali e si ritrovò con la propria lama energetica infilzata nel ventre. Entrò dopo pochi istanti il Banshee che aveva distrutto ciò che Snow aveva costruito con sacrificio e devozione, fece inversione di rotta affiancato da altri due. Snow urlò contro di loro a petto nudo in segno di sfida e di rabbia, prese la lama energetica e la lanciò contro uno dei velivoli che si schiantò addosso all'altro, ne mancava solo uno. “Avanti maledetto figlio di puttana, finisci anche me” disse Snow con un filo di voce, ma improvvisamente il  Banshee cambio rotta,Snow sentì degli spari di una mitragliatrice. Un wartogh con a bordo 3 Spartan 4 era giunto. Ne riconobbe solo uno, Toxic. Una leggenda seconda solo a Sierra 117. Erano nobili e fieri con le armature sporche di sangue.. poco dopo Snow cadde in ginocchio stremato e chiuse gli occhi piano mentre le sue lacrime bagnavano la sua amata terra e guardò i corpi della sua amata famiglia distrutta da una guerra per un pianeta lontano.
Snow conosceva Toxic solo per fama, all’accademia era colui che aveva ogni record, ogni medaglia o premio esposti portavano il suo nome. Ora l’aveva salvato insieme ad altri due Spartan 4 che non aveva ancora riconosciuto. Snow era uno Spartan di prima generazione e diversamente dai suoi salvatori non aveva una forza e delle dimensioni che avrebbero intimorito anche il marines più grosso, gli Spartan 1 erano ormai fuori produzione ed i pochi superstiti era nei ranghi medio-alti del UNSC, forse anche Snow avrebbe potuto diventare un colonello o giù di li poiché la sua fama, se pur non paragonabile a nessuna leggenda, era ben meritata. Molte missioni, nessun fallimento, almeno non per l’ UNSC. Snow non riusciva a perdonarsi di essere sopravvissuto mentre la sua squadra era esplosa insieme a Reach esattamente come non riusciva a perdonarsi che la sua famiglia fosse morta e lui no.
Sul wartogh si sballottava ma fortunatamente il viaggio fu breve e senza inconvenienti, arrivati al campo base uno dei due Spartan che Snow non aveva riconosciuto gli stava apportando i medicamenti necessari per  farlo sopravvivere fino al viaggio sulla nave base. Snow intravvide solo una sigla sul petto dell’armatura dello Spartan DDC, quella sigla era assegnata ad ogni Spartan di sesso femminile che aveva ottenuto i migliori encomi e solo poche donne erano riuscite ad ottenerla. Non una parola di scambio tra il medico ed il paziente perché entrambi sapevano che erano inopportune e superflue.  Poco tempo dopo fu portato sull'astronave madre e si separò dai suoi salvatori, probabilmente non li avrebbe più visti, non che la cosa gli interessasse perché sapeva bene che gli Spartan avevano solo obbedito ad ordini di superiori.
  
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