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Autore: muppello    26/01/2008    3 recensioni
Mi odio. Non odio il mio aspetto fisico, che quello… dopotutto è abbastanza apprezzato dai più. Non odio neppure il mio carattere…che pur scontroso e forte nasconde un grande cuoricino. Allora,vi chiederete, cosa odio di me? Una cosa. La cosa in cui non ho mai avuto un briciolo di logica. Semplice one-shot. Non song fic. [Sasu/Saku]
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I hate that I love you

I hate that I love you

 

Mi odio. Non odio il mio aspetto fisico, che quello… dopotutto è abbastanza apprezzato dai più. Non odio neppure il mio carattere…che pur scontroso e forte nasconde un grande cuoricino. Allora,vi chiederete, cosa odio di me?

Una cosa. La cosa in cui non ho mai avuto un briciolo di logica. Come? , direte voi,la miglior allieva del quinto Hokage che non ha logica?

Bè si. Ma solo in una cosa. Quella cosa è chiamata “amore”. Oh si.

Probabilmente quando in paradiso distribuivano la razionalità e le scelte giuste in amore, io ero andata a raccogliere margherite!

Eh già. Perché tu, tu ti sei infiltrato nel mio cuore come un kunai sottile. E alla fine sei quasi riuscito a frantumarmelo.

Quella sera, quando mi dicesti “grazie” pensai che era fatta. Pensai che tu, così freddo e distaccato avesti sciolto il tuo cuore per me. Che ingenua,vero?

Si perché alla fine mi lasciasti in una panchina. E quando riaprii gli occhi vidi solo oscurità.

E allora capii. Capii tutto quello che il mio cuore mi teneva nascosto: eri solo un bastardo vendicatore.

Così iniziai ad odiarti… non durò molto. Dopo poco mi accorsi che ti odiavo dal tanto che ti amavo.

Dura la vita,eh? Così ogni sera prima di andare a letto sognavo un futuro per noi due.

Dopotutto avevo fatto promettere a Naruto che ti avrebbe riportato a casa.

Ti ho tanto aspettato e non sei mai ritornato. E poi…mi ricordo quella notte come se fosse successo due minuti fa.

 

Quella notte sentii bussare alla porta. Mi venne un colpo. Pensavo a qualcosa di preoccupante o di spaventoso. Avevo solo una sola camicetta da notte molto corta. Ma non mi preoccupavo per quello. Presi il mio kunai e lo nascosi sotto al lembo della camicia, era meglio stare sicuri.

Andai ad aprire. Non trovai nessuno.

Solo in un angolo della strada scorsi una figura. Un profilo che avevo troppo osservato per non riconoscerlo.

Prima che riuscissi a dire qualunque cosa ,lui mi corse incontro e mi baciò. Un bacio appassionato senza scrupoli o paure. Appena ci staccammo riuscii a dire solo: “Sasuke tu…” perché lui mi appoggiò dolcemente un dito sulle labbra dicendomi:

“È tutto a posto sciocca. Sono tornato. Ho compiuto la mia missione personale e ora sono tornato. Naruto o forse dovrei dire il sesto Hokage? Comunque mi ha affidato una piccola missione per testare la mia fiducia. È tutto a posto. Ora vado. Ma torno. E questa volta è la mia promessa.”

Altro bacio a fior di labbra e poi corse via nella notte.

Mi sentivo finalmente felice e ringraziai chiunque. Mi sentivo in estasi. I giorni che vennero andai in giro sorridendo come una scema. Abbracciai Naruto e feci pace per l’ennesima volta con Ino.

Sprigionavo tutto l’amore possibile. Perché alla fine ti amavo sul serio! E avrei voluto urlarlo a tutto il mondo.

 

Mica potevo immaginarmelo. Ho pensato solo cose belle in quel mese.

Ed ora tu sei qui accanto a me.

Peccato che il tuo corpo sia privo di vita.

E la mia faccia piena di lacrime.

Lacrime che scorrono a fiotti per questo piccolo grande amore rovinato.

Stringo sempre più forte il tuo corpo morto a me. Ti bacio. Magari è come nelle favole che con un bacio ci si risveglia. Ma tu rimani esattamente com’eri. Così pallido e inespressivo.

Naruto che era stato zitto senza riuscire a dire niente rimane dietro di me e mi cinge le spalle con un braccio.

Ma io mi scanso. No. Non voglio Naruto. Voglio solo il mio Sasuke che ora non c’è più. E mi odio. E mi odio.

Dopo minuti che sembrano anni Naruto sussurra con un’amarezza totale: “Sakura…mi dispiace… io… non pensavo che si potesse far male… volevo solo fidarmi ancora di lui…”.

Una piccola lacrima riga anche il suo viso sempre solare e sorridente che ora è spento e triste.

Provo a curvare le labbra verso l’alto. Sembra più un ghigno ma lui ha capito che è un piccolo sorriso.

 Poi dico: “Non è colpa tua. Lo so.” È vero. Non è colpa di Naruto non l’ho mai pensato. Dopotutto era il suo migliore amico. Sembrava si odiassero. Non si sarebbero mai separati comunque.

Naruto mi si avvicina. Si lo so. Probabilmente ci vuole provare. Ma io non posso.

Io amo e amerò per sempre LUI.

Così sussurro:”Naruto… no. Io amo lui. E… non sono l’unica donna della tua vita. Sono certa che sei confuso tra due ragazze. Bene. Scegli l’altra. Io sarò felice per te. Ora vai. Prima che sia troppo tardi.”

Naruto mi guarda e annuisce. Mi fa un cenno come dire “ci vediamo”. Vedo un’altra lacrima sul suo viso. Poi s’incammina verso il centro del villaggio.

Quella è la sua vita. La mia era. Ora non è più.

 

***

 

Sono già passate due settimane dal tragico evento. E io non ho fatto altro che dannarmi. Sono sciupata. Non mi riconosco nemmeno più. Eh già…dopo che ho perso la mia metà anche il resto è perduto.

Adesso sono di fronte alla tua lapide. “Sasuke Uchiha” è scritto in caratteri tutti maiuscoli. Altre lacrime rigano il mio viso.

È impossibile vivere senza te.

Mi chino, bacio il tuo nome e ti sussurro: “Ci rivedremo presto…”

Poi inizio a correre. Fuori da tutto e da tutti corro. Corro per scacciare quei tanti pensieri che affollano la mia mente triste e sola.

Mi ritrovo alla fine di una grande collina dove dopo c’è un pendio. E penso.

Penso a quanto mi odio per essere andata a raccogliere margherite. Penso al tuo amore. Penso agli altri. Penso ad Hinata che mi ha fatto promettere di essere la sua damigella. Penso al mio mese di gioia. Penso alle mie due settimane di totale tristezza. Penso ad Ino. Penso a Rock Lee. Penso al quinto Hokage. Vi voglio bene. Penso ad Hinata che mi ha fatto promettere di essere la sua damigella. Penso alle parole: “questa è la mia promessa…”.

Una promessa che non hai mai mantenuto. Penso alla promessa che non manterrò.

Si. “Ci rivediamo presto…” . Feci un passo. Quel passo non toccò mai più terra.

  
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