Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Linda1990    14/07/2013    3 recensioni
Può un incontro cambiarti la vita? E cosa farai se la vita ti metterà di fronte a cose del tutto inaspettante, a nuove emozioni, a nuovi sentimenti?
Avrai il coraggio di viverli?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi svegliai di soprassalto.
Guardai la sveglia, erano le 5 del mattino.
Avevo avuto l'ennesimo incubo, ormai andava avanti cosi da 4 mesi, da quel maledetto 28 dicembre.
Capii che non sarei più riuscita ad addormentarmi, cosi mi alzai e mi diressi verso il bagno, una bella doccia era quel che ci voleva.
Avrei tanto voluto che l'acqua cancellasse tutto: i ricordi, il dolore, la rabbia e soprattutto l'amore ma niente avrebbe potuto farlo, solo il tempo mi avrebbe fatto superare tutto...forse.
Usci dalla doccia e mi guardai allo specchio.
Avevo un aspetto orribile, anche più del solito.
Non ho mai amato il mio corpo, mi sono sempre vista come una specie di mostriciattolo ma i lividi che avevo sul viso peggioravano di gran lunga il quadro generale.
Ripensai a quello che era successo la sera prima, alla reazione che avevo avuto dopo aver sentito quel tizio fuori dal locale chiamarmi "lesbica di merda", al mio affrontarlo chiedendo che problemi avesse e alla rissa che era scoppiata.
Mi vestii, feci colazione di fretta e uscii di casa per andare a lavoro.
Da quando mio padre e mia madre mi avevano cacciato di casa dopo aver scoperto la mia omosessualità, vivevo da sola.
Lavoravo in un negozio di musica, la mia piú grande passione e questo mi permetteva di essere indipendente da i miei genitori con cui ormai non avevo quasi piú rapporti.
Arrivai in negozio alle 8, sistemai i nuovi arrivi che erano ancora imballati e iniziai la mia giornata lavorativa.
Tutto procedette in maniera tranquilla e venne presto sera.
Nonostante il settore della musica fosse in crisi, avevo venduto parecchi cd quel giorno il che era un bene.
Mi piaceva il mio lavoro e soprattutto mi serviva, non avrei sopportato l'idea di dover tornare strisciando da i miei perché non ero in grado di potermi mantenere da sola, sarebbe stato come sottomettermi alle loro idee vivendo come loro volevano...mai!
Venni distratta da i miei pensieri dallo squillo del cellulare.
Era un messaggio di Marco, il mio migliore amico: "Ci vediamo stasera alle 21 al solito posto, ho una notizia fantastica! Non osare darmi buca."
Rimasi molto sorpresa, non avevo la minima idea di cosa poteva essere successo di cosi esaltante ma solo due ore mi dividevano dall'appuntamento, l'attesa seppur snervante sarebbe stata breve.
Alle 19.30 chiusi il negozio, mangiai un panino al volo e andai a cambiarmi per uscire.
Misi il mio paio di jeans preferito, quelli neri con le borchie lungo le cuciture laterali, una t-shirt e le mie amate Converse...niente di speciale insomma anche perché era solo un'uscita tra amici.
Conosco Marco da quando andavamo alle elementari, siamo cresciuti praticamente insieme e con il tempo era diventato come un fratello per me, è stato l'unico ad aver preso il mio interesse per le ragazze con il sorriso e addirittura spesso veniva a chiedermi consigli amorosi quando ne ha bisogno, asserendo che essendo una ragazza conosco meglio i desideri e i bisogni delle donne...niente di piú sbagliato invece, quando si tratta d'amore non importa quanta esperienza tu abbia, sarai sempre e comunque un principiante perché nessuna situazione o persona é uguale.
Io poi sono sempre stata un autentico disastro quindi.
Uscii di casa e mi diressi da "Elvis", una birreria molto carina e tranquilla situata in centro città di cui ormai eravamo clienti abituali da anni in quanto se dovevamo parlare di qualcosa oppure anche solo incontrarci, finivamo sempre qui.
Era una bella serata, nonostante il caldo soffiava una leggera brezza e molte persone ne stavano approfittando per farsi una passeggiata o per prendersi un gelato con i figli e per puro caso, finii con il guardare un padre e una madre che giocavano con la propria figlioletta...era una bimba di 3 anni circa, con i capelli corti e un completino semplice, quasi da bambino.
Mi ricordava molto me stessa alla sua età.
Un'ondata di ricordi mi assalì...la prima volta a Gardaland, le partite a calcio con mio padre, gli abbracci di mia madre...mi mancavano i miei genitori, gli volevo bene ma non potevo andare contro la mia natura per loro, la vita é solo una e non potevo passarla reprimento me stessa.
Cacciai indietro le lacrime che stavano minacciando di uscire e continuai a camminare.
In 10 minuti arrivai e Marco era già li ad attedermi.
"Guarda guarda chi é uscita dalla sua tana..." lo ammetto, ultimamente non uscivo spesso e la sua frecciatina era legittima.
Mi sedetti davanti a lui.
"Lo so, lo so scusa. Ora mi dici che é successo?" ribattei incuriosita.
"Lo sai no che c'é un concerto tra una settimana?" la sua era una domanda retorica più che altro, lavorando a stretto contatto con la musica, ero praticamente informata su tutto ciò che accadeva nel settore e lui lo sapeva bene.
"Si, vengono Taylor Swift e Demi Lovato ma i biglietti sono esauriti da mesi" lo guardai.
"Esatto ma il tuo amico ha molte conoscenze e ha una bella sorpresa per te anche se so che tu sei piú una rockettara..." mise la mano in tasca e mi porse due biglietti.
"Questi non sono dei semplici biglietti, sono due pass per il backstage! Cosi potremmo andare dietro le quinte e incontrarle!" con un sorrisone stampato in faccia, mi guardò.
Lo conoscevo bene e sapevo che il suo interesse per la Swift andava ben oltre l'aspetto musicale.
"Cosi potrai provarci con Taylor" lo punzecchiai ridendo.
"Può essere, un'occasione cosi quando mi ricapita?" ribatte lui "E poi non fare la santa, sei contenta pure tu di poter incrociare la Lovato!" aveva fatto centro.
Non era da molto che avevo cominciato a seguirla ma mi piaceva, sia come cantante sia come persona e inoltre avevamo molto in comune ma questo Marco non lo sapeva, non lo sapeva nessuno.
"Si hai ragione, contento?" gli feci la linguaccia e lui scoppiò a ridere.
Continuammo a prenderci in giro per molto, era bello poter distrarsi un pò e non pensare a niente ma come tutte le cose belle, era destinato a non durare per molto...
"Che ne dici se andiamo? Ci facciamo due passi" non capii il perché di questo mutamento di umore ma vidi il suo sguardo andare oltre me.
"Che succede?" feci per girarmi ma lui mi fermò di colpo.
"Non farlo. Fidati é meglio se andiamo" mi guardò dritto negli occhi e capii il perché del suo comportamento.
Non feci a tempo ad alzarmi che sentii una voce venire alle mie spalle.
"Ciao Linda" non serviva che mi girassi per sapera chi era, quella voce l'avrei riconosciuta ovunque.
Sentii una fitta al centro del petto ma feci finta che andasse tutto bene, non meritava di vedere quanto io stessi ancora male per lei .
"Ciao Miky" ribattei gelida.
Quando vidi la sua mano intrecciare quella della sua ragazza la testa cominciò a girare, sentivo le tempie pulsare...dovevo andarmene. Subito.
"Marco andiamo" mi alzai e lui immediatamente fece lo stesso, in due secondi eravamo già fuori.
"Tutto ok? Non hai una bella cera" mi guardò preoccupato.
"Si più o meno" mentii spudoratamente.
Non andava bene, non andava bene per niente.
"Meglio se ti riaccompagno a casa" disse.
Gli feci cenno di si e senza proferire parola ci incamminammo verso casa mia.
Appena fummo arrivati, ci sdraiammo sul divano.
Marco sembra molto stanco, nell'ultimo periodo stava facendo i doppi turni per poter aiutare la sua famiglia dopo che il padre se ne era andato con l'ennesima biondona di turno ed era una grossa responsabilità per un ragazzo della sua età.
"Se vuoi puoi dormire qui, per me non ci sono problemi" lo guardai sorridendo.
"Grazie, non avrei proprio la forza di andare fino a casa" chiuse gli occhi e si addormentò dopo poco, era proprio sfinito.
Il silenzio che era calato era assordante e i pensieri erano tornati a insinuarsi nella mia mente.
Aver rivisto la mia ex mi aveva fatto male, non riuscivo a smettere di pensare a lei, a ciò che era successo, a quel noi che era andavo in fumo insieme a tutti i progetti che avevamo fatto...stavo per scoppiare, tutte le lacrime che non avevo versato fino a quel momento cominciarono a rigarmi il viso.
"Perché a noi? Come é potuto accadere? Perché mi hai fatto questo?" ormai ero partita, tutta la fatica che avevo fatto in questi mesi per scordarla era stata vana, mi sembra di impazzire.
Mi diressi in camera, chiusi la porta alle mie spalle e cercai frettolosamente il taglierino.
"Dove cazzo sei finito? Dove?" imprecai con gli occhi gonfi e arrossati dal pianto, buttai per aria tutta camera e finalmente lo trovai, era finito sotto al letto.
Scivolai con la schiena contro il muro e mi misi seduta per terra...stavo male.
La ragazza che amavo aveva preferito un'altra.
Non ero abbastanza, ecco perchè mi aveva tradita. Mi facevo schifo da sola ormai...
Puntai la lama sul polso e iniziai a premere.
   
 
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