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Autore: ThiefOfVoid    14/07/2013    1 recensioni
Una volta tanto devo ringraziare gli autobus in ritardo. E una volta tanto devo ringraziare anche l'incoscienza di mio padre,che si frattura una caviglia cascando dalla bicicletta in pieno centro rischiando di farsi tirare sotto da un americano...
Ho immaginato me stessa con una vita parecchio diversa da quella che ho in realtà...già il fatto che vivo in America la dice lunga,ma tutto il resto è anche più sorprendente. Una strana amicizia fra due individui che in fatto d'età potrebbero essere padre e figlia che socializzano come se niente fosse.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Greg House, James Wilson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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La giornata a scuola è stata difficile e adesso devo pure fare i salti mortali per andare al Plainsboro. Però non mi sono presentata:sono Alessia,alle spalle ho 14 anni di pazzia,leggero cinismo e nervosismo cronico di media intensità...sono fiera di essere mora e sono italo-americana. I miei genitori si sono traferiti nel New Jersey prima che io nascessi. Come stavo dicendo...mia madre m'ha mandato un messaggio dicendomi che papà,che santifica il ciclismo,s'è rotto una caviglia cadendo dalla bici in centro rischiando di farsi tirare sotto da un americano un po' disattento. Maledico lui,la sua bici maledetta e quel cretino che era su quell'auto in centro. Devo andare a piedi fino a casa per mangiare qualcosa e copme se non bastasse dovrò portarmi dietro fino all'ospedale tutti quei maledetti compiti che ho da fare per domani,la cosa che mi fa incazzare è che quei bastardi di prof me li hanno assegnati tutti oggi per domani. Devo aspettare la fine dello sciopero dei mezzi pubblici che m'ha costretto a tornare a casa a piedi. Dalla mia carissima abitazione fino alla fermata c'è un po' di strada da fare e l'autobus sarà sicuramente in ritardo perché a quest'ora il traffico è infernale. Prendo il cellulare,visto che ho finito i compiti mi posso permettere di chattare a lungo attraverso WhatsApp con gli amici conosciuti a scuola e alla comunità italo-americana della città. Arrivo alla fermata alle 6 e un quarto e aspetto per una buona mezz'ora la corriera delle 6 e venti (a volte uso termini italiani un po' insoliti,non guardatemi così male). Spazientita,torno a chattare e dopo qualche minuto mi si avvicina un tipo,me ne accorgo a malapena. Mi chiede se va tutto bene. E' una voce stranamente familiare,come quella del dottor Wilson. Distolgo lo sguardo dallo schermo del mio Galaxy per dare un'occhiata allo sconosciuto dalla voce conosciuta e mi pare proprio il caro Wilson,oppure ci assomiglia tantissimo ed ha anche la voce simile alla sua. Mi ripete la domanda.

"Tutto bene?"

"Non esattamente:sono qui da mezz'ora aspettanto l'autobus per il Plainsoboro,forse invano,visto quanto ritardo sta accumulando"

"Non preoccuparti,ti ci porto io"

"Perché dovrei fidarmi di te? Sei uno sconosciuto,chi mi dice che tu sia affidabile?"

"Lavoro al Plainsboro e non sono proprio uno sconosciuto per te,un paio di componenti della tua famiglia sono stai miei pazienti,e poi gli oncologi hanno buon cuore,no?"

Dal suo discorso deduco che sia un oncologo,ma la cosa inquietante è che se è davvero il dottor Wilson dovrebbe essere morto...saliamo in macchina e mi libero del mio dubbio.

"Per curiosità...lei è?"

"Dammi del tu,James Wilson" 

"Oh mio Dio..."

"Sicura di stare bene?"

"Si,sto benissimo"

Il tragitto è breve. James ferma l'auto  nel parcheggio coperto. Arriviamo alla reception dell'ospedale e chiedo subito di mio padre alle infermiere. Ci metto poco a trovare la stanza 1B,conosco questo posto come le mie tasche,ma non ho voglia di starci,i miei potrebbero scannarsi da un momneto all'altro,mia mamma è incazzata nera. Così chiedo a Wilson dove potrei andare. Non mi spiego perché sia ancora vivo. A maggio ho scoperto che aveva il cancro,secondo i miei calcoli dovrebbe essere morto da novembre,non mi capacito.

"Ma tu non avevi il cancro?"

"Come lo sai?"

"Voci di corridoio"

"In realtà no,errore burocratico,quella lastra non era la mia"

"Capisco...dove diavolo potrei andare adesso?"

"Ti affido ad una mia conoscenza. Non è un tipo simpatico e non è responsabile. Devi conoscerlo bene per capirlo,ma se vuoi toglierti delle curiosità mediche credo che ti risponderà"

"E' il dottor House?"

"Sì! Ma come fai a sapere che...?"

"La gente parla..."

In realtà è da molto tempo che mi intrufolo per vedere come se la passano i medici mentre lavorano,conosco tutto di tutti...so che è sbagliato,ma voglio diventare un medico,e questa è la maniera più veloce per imparare la vera essenza del mestiere,ma non posso dire la verità,o mi prenderanno per pazza. Se vi dico che mi sta venendo un infarto? Sono leggermente emozionata...ok,molto emozionata,insomma...House è il medico di cui mi fido di più,è il modello,voglio diventare una diagnosta brava come lui. Arriviamo al primo piano e entriamo nel territorio di House. E' con il team,stanno facendo una differenziale. Dobbiamo aspettare qualche minuto,poi House ci nota,ed ha un'espressione fortemente perplessa. Esce dallo studio con lo sguardo che mi strappa sempre un sorriso.

"Hai scoperto di avere una figlia?"

"Ma sei scemo!? Suo papà è ricoverato qui e lei non sa che fare"

"E io che centro?"

"Hai presente chi è suo padre? E' quello della caviglia..."

"Ah ora ho capito,lui è un incoscente e lei è incazzata,e la ragazza qui presente non ha alcuna intenzione di assistere ai litigi"

"Mia mamma quando s'incazza è tremenda,poi siamo italiani e ci sono in giro voci solo per questo,se poi abbinano loro che litigano a me la mia reputazione va a quel paese"

All'inizio House non mi vede di buon occhio,mi crede solo un peso quasi peggiore del turno in ambulatorio.

"Dannazione,sono un diagnosta,non un babysitter"

"Potrei cavarmela benissimo da sola,ma i miei sono apprensivi e non vogliono che io giri per l'ospedale da sola anche se ho 14 anni. Sono interessata alla diagnostica e ti ammiro molto per le tue capacità mediche e anche per buona parte dei tuoi punti di vista e vorrei anche diventare un medico dalle capacità pari almeno a tre quarti delle tue"

"Quindi vuoi fare medicina...ok,se come penso sarai ancora qui,potrai assistere alla prossima differenziale"

"Bene...c'è un edicola da qualche parte? Ho voglia di prendermi una rivista di motociclismo"

Anche House ha la passione per il motociclismo,per questo ho voluto farglielo saper per vie traverse,per trovare un punto di congiunzione fra di noi,sarebbe bello se potessi fare il tirocinio da lui all'università. Il suo reparto è eccelente,la sua fama è molta e le sue capacità diagnostiche sono soprendenti,fare il tirocinio da lui potrebbe farmi solo bene. 
Dopo che siamo tornati dal negozio interno dell'ospedale vedo General Hospital insieme ad House,non male tra l'altro.
Assistere ad una differenziale dal corridoio dell'ospedale è una cosa,ma essere in ufficio con il team è tutta un'altra storia,è una cosa fighissima,e poi le battute pungenti di House sono le migliori.

"House,che ci fa lei qui?"

"Taub,un po' di rispetto,quando sarà il momento si iscriverà a medicina,facciamola arrivare avantaggiata"

"Ma quanti anni ha?"

"Ne ho 14,di cose mediche e non ne capisco abbastanza,quindi non badate a me,immagino anche che siete sorpresi dalle mie idee così chiare,ma non tutti i 14enni sono surpeficiali,cerco sempre di capire quanto le mie passioni siano profonde"

Finisce di fare la differenziale e il nostro caro Gregory dovrebbe andare in clinica,vedrò con precisione come si svolgono le visite d'ambulatorio. Come al solito visita pochi pazienti,con alti lassi di tempo fra un pazinte e l'altro. Come immaginavo abbiamo un accordo molto buono fra noi. Mi istruisce anche in riguardo ai monstertruck,come pensavo non sono male,ma me ne intendo ancora poco.

"Non vorrei dirtelo ma io dovrei andare a casa ora,ma visto che il mio paziente peggiora starò qui ancora per un po',non so fino a quanto"

"Se vuoi posso tentare di trovare la diagnosi,basta che io possa usare un manuale di medicina"

"Per me va bene,ma dovrai essere convinta di ciò che dici e dovrai dare una buona motivazione alle tue ipotesi"

"Affare fatto...per i sintomi guardo la cartella clinica"

Passo un'ora e mezza cercando una diagnosi plausibile per House,e secondo lui ho combinato qualcosa di buono:le mie ipotesi erano tutte sensate,combaciavano con i sintomi e con l'anamnesi.

"Io dovrei andare"

"Dannazione,perché il tempo passa così in fretta!?"

"Ti sei divertita?"

"Sì,e molto...adesso apprezzo anche i monstertruck"

"Prima m'hai detto la zona in cui abiti...sei abbastanza vicina a casa mia e hai la fermata del autobus vicina a scuola,e qui di puoi venire da me in ufficio quando vuoi,a qualunque ora tu esca da scuola hai un autobus ad un'ora decente"

"Mitico,abitiamo abbstanza vicini! La cosa divertente è che sono io che voglio venire a scuola in autobus,voglio sentirmi indipendente...prima o poi devi insegnarmi a giocare a poker"

"Sei strana...mi sei simpatica"

"Anche tu sei simpatico...e Wilson diceva il contrario"

"Wilson non sa che hai un carattere abbastanza simile al mio"

Torno in stanza dai miei,mia mamma è ancora li che maledice mio papà. Quando entro mi chiedono dove sono stata,e mento un po' su ciò che ho fatto nella giornata. Già penso che vorrei tornare domani,ma ho paura di disturbare. Vedo House che sta uscendo,e chiedo a mia mamma se posso parlargli un momento,esita un po' ma mi lascia andare. Quanto convinco i miei per poter uscire un momento House è già al parcheggio esterno.

"Dottor House!"

"Sei ancora qui?"

"Già...è un problema se vengo qui domani per pranzo?"

"No,perché dovrebbe essere un problema? Ma tunon hai scuola all'ora di pranzo?"

"No,domani usciamo prima. Dovrei essere qui per le 11 e 20 massimo 11 e 30...bella moto,la Honda CBR600RR Respol,ne hanno fato un restiling di recente,ma preferisco questa versione"

"Sei aggiornata...allora ci vediamo domani"

Ci vediamo domani. 3 parole che mi aiuteranno ad affrontare meglio la giornata di domani,sono felice come una pasqua,mi divertirò ancora. Dormirò qui stanotte,domani mattina dimettono papà e poi vado a scuola. 
E' mattino,faccio colazione con un muffin e un cappuccino e poi prendo l'autobus. Al semaforo,nella direzione opposta alla mia vedo House,in moto anche oggi. Mi viene naturale sorridere,ma a bordo c'è anche un tizio cretino della mia classe che fa una battuta chiedendomi se i 40enni mi attizzano...gli rispondo a tono e lo zittisco. Arrivo in classe e affronto le 3 ore che ho da fare. Finalmente alle 11 esco da scuola e mi dirigo verso il Plainsboro. Quando arrivo prendo l'ascensore al volo e mi trovo House davanti,mi sorride. Wilson sembra sorpreso. Per pranzo optiamo per un ristorante italiano,tanto per farmi sentire a mio agio,mi dice House. Ho tempo fino alle tre per passare del tempo al Plainsboro. Oggi House scopre anche la mia passione per la musica rock e per la musica blues,cosa che abbiamo in comune. Viene anche fuori che voglio imparare a suonare la chitarra,e si offre per farmi da maestro,la cosa mi rallegra parecchio. Ormai credo che possiamo definirci amici,o se vogliamo posso definirmi la sua alunna,e lui può definirsi mio maestro. So che ormai diventerà un importante punto di riferimento per me,saprò a chi chiedere consiglio,e saprò con chi sfogarmi. In teoria sarebbe il tipo perfetto per me,ma non credo che dirglielo sia una mossa intelligente.

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Scrissi questa one shot molto tempo fa,in un momento di noia scolastica. L'ho modificata un po' dall'originale,ma così è cento volte meglio. La mia vita in America forse sarebbe una figata...lo so che mi state prendendo per matta,forse ma...NON MI INTERESSA 3:)
Peace and Love to everyone :)
  
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