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Autore: Mirkodancer    27/01/2008    6 recensioni
l'anoressia vissuta da un adolescente , la consapevolezza di commettere un peccato quando si rigetta la propria anima. Un ragazzo in cerca di un amico...
Genere: Triste, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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under your spell

Under your Spell

Nota : heilà! prima song fiction , la canzone è "under your spell" cantata da amber benson , nell'episodio di buffy l'ammazzavampiri (6x07 - once more with feeling/ la vita è un musical). Gli eventi sono semi autobiografici ( non ho sofferto di anoressia ) Il  registor linguistico non è proprio il migliore e il più aulico che abbia adoperato però questa prima versione mi è uscita così xd !! mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate ;) Buona lettura.... Mirko

I lived my life in shadow
Never the sun on my face
It didn't seem so sad, though
I figured that was my place
Now I’m bathed in light
Something just isn't right

 

Per tre lunghissimi anni ho vissuto nascondendomi , come se non potessi uscire allo scoperto e godere la luce del sole. Ero nascosto , temendo ogni sguardo che incrociavo, ogni occhiata che chiunque mi avesse dato, lo faceva con disprezzo, come se fossi stato qualcosa fuori dall’ordinario. Oh , certamente fingevo di essere forte di non essere triste , di non fregarmene assolutamente niente quando appena tentavo di relazionarmi con loro , scoppiavano a ridere. Non erano solo risate le cose che mi tormentavano. In classe ero circondato persone peggiori di bulli. Cosa sono i bulli in confronto a loro? Nulla. Ogni giorno ero in lotta con me stesso, da un lato regnava il desiderio di volermi vendicare , di voler smettere di avere paura . Ero un debole, fu solo grazie a loro che ero quasi pronto a portar via la mia vita. Tutti penseranno, si taglierà le vene, ma no. Non avrei avuto le palle, né tantomeno avrei voluto farlo. La lurida condizione in cui ero costretto a vivere ogni giorno per 6 ore , mi fece crollare tutte le certezze. Ero ormai un essere quasi allo stato vegetale.

Fin quando poi capii che in me un mutamento stava avvenendo. Un cambiamento a livello psicologico. Mi sentivo solo, terrorizzato da qualunque nuova faccia incontrassi , rinchiuso in me stesso con la paura di essere deriso o minacciato ancora una volta. Poi una sera , durante la cena mi accorsi ciò che mi stava capitando. I brutti pensieri vagavano nella mia mente e le pressioni per la scuola e la famiglia erano sempre più fitte, giorno dopo giorno. Ero stato abile nell’accumulare tutto il dolore in tanti mesi, ma giungeva, sempre più rapidamente , il bisogno di cacciare tutto fuori. Nel vero senso della parola. Per la prima volta avvertii un nodulo alla gola , mi stringeva , salivazione a zero, occhi pieni di lacrime e poi il disastro. Quel poco di cena che ingerii completamente ribaltato dal mio corpo. I miei genitori non potevano capire, erano sicuri che fosse la solita influenza, ma non sospettavano minimamente che stavo diventando un’altra persona , triste, paurosa di esprimere le proprie opinioni.

Tuttavia , non fu quella prima sera in cui vomitai che appresi a pieno il mio problema. Quando tornavo a casa per il pranzo ero così nervoso per gli avvenimenti della giornata che il mio stomaco si chiudeva, mangiavo e eseguivo azioni senza voglia, come se fossi telecomandato.

E poi una sera , fu quella decisiva, una svolta alla mia vita. Se si potesse tornare indietro penserei 10 secondi prima di farlo. Chi sa , potrei ricommettere lo stesso errore , ma ci avrei riflettuto. Mi trovavo ad una festa di una vecchia amica delle scuole medie. Ero circondato da persone e volti sconosciuti che mi mandavano in panico. Decisi di nascondermi , ancora una volta, come un vigliacco, avrei voluto stare in camera mia ma non era possibile, così mi rinchiusi nelle toilette. Iniziai a piangere . Lacrime che contenevano i mie pensieri, lacrime uscite non perché avevo paura di ciò che gli altri avrebbero potuto dire di me, ma piangevo perché mi odiavo per essere afflitto dalla paranoia, affetto da questo senso di sgomento, dal senso di essere visto di mal occhio da tutti. Piangevo perché sapevo che avrei dovuto reagire , fregarmene , camminare con la testa alta, ma no.. ero sempre più debole degli altri. Da quella notte iniziò l’appuntamento con il water , prima occasionale, poi saltuario ed infine quotidiano. Beh , tutti pensano che chi è affetto da una malattia come la mia , basta affacciarsi sul water, mettere due dita in gola e rigettare la propria anima per poi condurre una vita apparentemente normale. No, non è così, non lo è stato per me , in nessun occasione. Sapevo , ero consapevole di stare facendo qualcosa di assolutamente sbagliato, inoltre avevo anche studiato questo tipo di malattie chiedendomi come potesse essere possibile entrarvi . Ma invece eccomi lì, seduto in bagno, per terra tra il bidè e il water , a versare lacrime su lacrime , combattuto se affidare al gabinetto un altro poco della mia sporca anima e vuotare il tutto . la maggioranza dà la colpa alla moda o a certe discipline sportive, come la danza o ginnastica artistica, per l’insorgere di tale malattia. Cosa ne possono sapere loro, sempre pronti a sputare sentenza senza essere i protagonisti della storia? Loro non sanno che ci si sente in colpa prima e dopo aver compiuto il faticoso “lavoro”, non sanno che ci si promette ogni sera che il giorno dopo si sarebbe detto stop ma invece , puntualmente, ci si ritrovava rinchiusi per ore in bagno. Quando si parla di anoressia si è soliti pensare che procurarsi il vomito sia un’azione da compiere velocemente, ma almeno per me , non era così. Minuti e talvolta anche quasi due ore trascorrevano prima che commettessi il peccato. Peccato, perché solo così si può chiamare. Chi si suicida commette peccato. Ed io , cosa stavo facendo? Dove stavo andando a parare? Stavo giungendo alla mie fine, un suicidio . e il suicidio è peccato.

La storia va avanti per tre lunghissimi, anni, quando stanco di tutto decisi di non importarmene niente dei miei compagni di classe , della scuola e al terzo anno non fui ammesso alla classe seguente. Forse quell’anno decisi io di farmi bocciare, ma cambiare semplicemente sezione o scuola non avrebbe cambiato nulla. E fu una prima liberazione.

Nel settembre 2006 ancora continuavo a voler superare il limite del mio peccato, ero ormai esperto, infatti riuscivo anche a non sporcare le maglie degli alimenti rigurgitati. Nella prima metà di settembre iniziò la scuola, un nuovo anno accademico , una nuova classe, nuovi compagni . Ero già partito con l’intenzione di non farmi mettere i piedi in testa da nessuno, ma tutto ciò che feci invece fu di stare zitto quando tentavano di parlare con me. Era una nuova classe, erano persone diverse, erano , banale a dirsi, buone, erano semplicemente delle persone. Purtroppo però , i tre anni vissuti o persi, quasimodo si voglia dire, mi avevano cambiato totalmente. Oramai non ero abituato a parlare di me, non sapevo quando ridere, se potevo ridere. Tutti i miei nuovi compagni dicevano di rilassarmi , di non stare sempre sulle mie, avevano ragione. Lo sapevo ma non riuscivo a far niente per cambiare. E anche questo motivo si aggiunse alle diverse cause per le quali ogni sera andavo in bagno per.. beh potete immaginare. Diverse settimane dopo, la mia vita in classe diventava sempre più armoniosa, grazie a tutti coloro che tentavano di farmi inserire tra di loro. Ma il merito di eccezione va ad una persona eccezionale unica. L’unica che mia ha fatto ricredere in me stesso, mi fatto capire che anche aiutare un vecchietto ad attraversare la strada è di aiuto al mondo … mentre io cosa facevo? Stavo sparendo . Questo non significa che smisi di vomitare da un giorno all’altro , oh no, ma almeno avevo appena capito di aver trovato un migliore amico. Soltanto qualche piccola cosa ancora non andava per il verso giusto.

 

 I’m under your spell
How else could it be
Anyone would notice me?
It's magic, I can tell
How you set me free
Brought me out so easily

Da quell’istante , dal momento in cui mi guardasti negli occhi, mi parlasti come se ci conoscessimo da sempre , subisco una strana sorta di magia quando sono con te. Non è solo il divertimento che mi fa stare bene con te, ma è perché mi hai aiutato così tanto in poco tempo da voler uscire dalla malattia con le unghie e i denti a disposizione. Questo non lo saprai mai . Tutti notano che rido come un matto o sorrido appena ti vedo la mattina quando entri in classe, beh passo anche per quello che non sono, un omosessuale..ma ormai pensassero ciò che vogliono.. tanto al peggio già ci hanno pensato quelli della classe vecchia … mi sono lasciato ridurre così da quelle bestie. Così ho trovato il coraggio di dirti che sei stato il mio primo migliore amico, con la scusa che mi facevi stare bene, che mi avevi inserito bene con gli altri compagni, ma la verità non verrà mai a galla. Ti sono grato , e tutto ciò che scatena in me al solo tuo pensiero è serenità.

 

I saw a world enchanted
Spirits and charms in the air
I always took for granted
I was the only one there
But your power shone
Brighter than any I’ve known

Ho visto e riscoperto tante cose che pensavo di aver perso o che pensavo non avrei mai avuto la possibilità di guardare, di conoscere. E’ per questo che io sono così attratto dall’incantesimo benefico che hai su di me. Avresti potuto fregartene di me, avevi già i tuoi amici , ma invece il tuo cuore d’oro ha fatto sì che ti avvicinassi a me. E tra tutte le persone che vi erano in classe tu eri l’unica con la quale adoravo trascorrere il tempo, ascoltando i tuoi racconti da bambino, narrandoti delle mie esperienze (malattia a parte) , confessandoci i nostri problemi, ci comportavamo come amici.Avevo un amico, il migliore che si potesse mai conoscere.

 

I’m under your spell
Nothing I can do
You just took my soul with you
You worked your charm so well

Non potevo fare proprio niente, ero così ammaliato dalla tua gioia che fuoriusciva da ogni poro che anche la sera in bagno , prima della routine , pensavo a te come un angelo che era venuto a proteggermi, per non lasciarmi cadere. Ma nonostante tutto stavo ancora precipitando. Oramai avevo degli amici in classe, ma l’abitudine di rigettare quel poco che ingerivo era inevitabile. Certo , eri il mio miglior amico ma ero terrorizzato dal dirti la completa verità. Mi sentivo sporco, peccatore. I peccatori , quando vogliono redimersi eseguono penitente..ma quale sarebbe stata la mia? Avevo così paura di conoscere la risposta, che preferii , ancora una volta , tacere.

 

You made me believe.

The moon to the tide
I can feel you inside
I’m under your spell
Surging like the sea
Wanting you so helplessly
I break with every swell
Lost in ecstasy
Spread beneath my willow tree

 

Mi hai fatto ricredere nella speranza e in tutti i valori che non consideravo più da tempo, ho iniziato, sebbene lentamente, a dare nuovamente fiducia alle persone che ormai facevano parte della mia vita. Iniziammo  ad affrontare anche il discorso “amore” , le nostre questioni, a parlare dei nostri dubbi. Mi hai fatto credere in tutte le cose di cui conoscevo le parole ma non il significato, come la parola Amicizia. Anche il solo chiacchierare con te era come stare distesi dotto un salice piangente, al fresco , durante un picnic e le parole uscivano spontanee dalla bocca, ero completamente perso ed entusiasmato di trovarmi con te che posso dire che era come fossi in estasi. Sono cose che ti ho ripetuto più e più volte, ma la completa verità circa i tre anni da inferno sarà segreta per l’eternità. Tutte le volte che ti ho detto grazie , pensavi si riferisse al semplice fatto di avermi aiutato a farmi socializzare, ma non saprai che mi hai aiutato a farmi rendere conto del peccato che stavo commettendo da troppi anni. E il tempo, come sempre, è il nostro più grande nemico. Esso scorre inevitabilmente , esso viaggia assieme ad una compagna non gradita particolarmente da molti, ..oh il suo nome è la Morte.

Il mio ultimo ricordo è quello di me e te in questo immaginario giardino quando avrei voluto dirti tante cose per ringraziarti e dirti quanto io fossi stato devoto a te. Avrei voluto sussurrarti un Ti voglio bene, ma no.. ecco che il biglietto del mio viaggio scade alle 11:47.

Un viaggio , nonostante la malattia, non sprecato perché essa mi ha fatto incrociare la tua vita e per un po’ di tempo esse si sono unite . Sono stato un debole, un debole perché nonostante avessi trovato te non sono riuscito ad uscirne fuori . Debole perché ho peccato. Ma mio caro amico, io sono ormai andato, ma tante altre persone come me hanno bisogno del tuo aiuto, o hanno semplicemente bisogno di essere ascoltate , o hanno bisogno di un sorriso. Sì, proprio uno dei tanti che hai regalato a me in poco più di un anno. La mia malattia si può combattere con qualcuno carismatico come te, mio caro ragazzo, ed io non sono stato furbo abbastanza da approfittarne. Conoscere te è stato come rinascere, beh.. solo che adesso …

 

 

 

Sono morto.

  
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