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Autore: SofyHoran    15/07/2013    2 recensioni
‘Nessuno mi vuole.’ Pensò per la millesima volta nell’arco della giornata.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ad Allison non restava altro che il suo cuore spezzato, usato, e preso a calci, continuamente. Con i capelli castano chiaro che ondeggiavano ad ogni fruscio della leggera brezza di un autunno ormai alle spalle, il vestitino corto con le balze che si sollevava al movimento delle sue gambe magre, e il trucco che colava lungo le guance scavate a causa dell’anoressia  che la perseguitava da anni, il suo sguardo si spostava lungo l’oceano, mosso dalle terribili onde che si frantumavano verso le rocce della baia. Passò una mano sugli occhi, velati di tristezza e malinconia. Non avrebbe retto ad un’altra delusione, se lo sentiva dentro, come un segno premonitore. Prese da terra la borsa colma di oggetti insignificanti, tolse le ballerine ai piedi, e si incamminò verso la spiaggia desolata. Due gabbiani innamorati le facevano compagnia mentre le sue mani ruvide ispezionavano ogni millimetro di un granello di sabbia, ma volarono nel cielo come spaventati dal suo sguardo vuoto.
‘Nessuno mi vuole.’ Pensò per la millesima volta nell’arco della giornata.
Sin da quando era piccola, essendo vittima di bullismo, la sua vita fu tutt’altro che facile: a partire dai genitori, troppo giovani e incoscienti per aver pensato anche solo un istante di poterla aiutare ad affrontare questo cammino così complicato che è la vita, agli amici, troppo occupati ai problemi adolescenziali per captare un solo segnale della sua infelicità. Era entrata in una confraternita per superare tutti i suoi problemi, ma si era rivelata una nullità quando scoprì che la sua unica amica conosciuta in quel posto, così lontano dalla sua mente per i tumultuosi ricordi, rimase ferita gravemente in un incidente d’auto, e dopo vari tentativi di soccorso, morì, abbandonata fra le braccia della madre addolorata.
Decise di percorrere il ponticello lungo la baia, per distrarsi e non ricordare. Altre lacrime di dolore le scivolarono sulle guance, ma questa volta a fiotti, come una cascata. Allargò le braccia per trasferire tutta la malinconia a quel tratto di oceano che appena intravedeva, anche se per colpa della sua instabilità, cadde per terra, tremolante, come una foglia caduta da un albero maestoso.
‘Non ce la faccio più.’ Ogni ricordo le attraversò la mente, come un lampo. Corse verso la fine del ponticello e si sedette a carponi, per osservare meglio la superficie limpida. Allungò un dito in quella direzione, e accarezzò quello specchio. Il suo riflesso venne rotto da un’improvvisa tempesta. Con entrambe le gambe, scivolò dentro l’acqua, e grazie all’uso delle mani, si appoggiò a delle travi di sostegno. Cinque minuti più tardi, la presa mollò, e il suo corpo fluttuò giù, sempre più giù. Da lontano si potè intravedere un sorriso. Forse, era solo contenta di aver raggiunto il fratellino, di accoccolarsi fra le sue minute braccia e non abbandonarlo più. Fino a che, il suo volto perse ogni minima espressione e la sua mente, si addormentò in una nube calda e accogliente che la fece addormentare per l’eternità.
  
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