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Autore: mydarkside_    15/07/2013    3 recensioni
Student!Harry & Professor!Louis
Louis Tomlinson, professore di storia e felicemente fidanzato..con una ragazza.
Ma niente è ciò che sembra.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 5








-Ti ho detto che non posso venire-
-Oh dai, ho bisogno che tu venga!- Zayn sembrava davvero dispiaciuto ed arrabbiato agli occhi di Harry che sapeva quanto fosse importante per l’amico il suo supporto ma non voleva rinunciare a quell’opportunità che gli era stata data. Era la prima volta che trovava qualcuno come lui che ricambiava la sua attrazione, non volevo rinunciarci e, dopotutto, un po’ di ripetizioni di storia gli servivano.
-Mi dispiace, so quanto è importante per te ma non posso- e così si dileguò, lasciando cinque sterline sul tavolino e l’amico solo seduto in un lurido bar.

L’appuntamento con Louis era fra un’ora e voleva prepararsi al meglio. Una bella doccia e mezza boccetta di profumo potevano andare bene, accompagnati da una camicia grigia andavano perfettamente.
Nel mentre Zayn si preparava psicologicamente per il fatto imminente, erano mesi che non la vedeva. Mesi senza vedere la persona più importante della sua vita, la persona a cui teneva più di tutte. Sua madre. Anche se, ormai, non era neanche più la stessa persona. La depressione e le cure per essa l’avevano completamente cambiata. Un secondo era amorevole con tutti, l’altro maltrattava chiunque le stesse intorno, incluso Zayn.
Era come se qualcuno s’impossessasse di lei periodicamente e la parte della madre amorevole sparisse in qualche angolo segreto del suo corpo. Era per quello che la sua psicologa decise di mandarla in un ospedale psichiatrico, era lì che si trovava, a vari chilometri dalla famiglia, da più di due anni.
Zayn andava a trovarla ogni sei mesi, sempre accompagnato dal suo migliore amico. Lui ed Harry si conoscevano sin da piccoli, erano cresciuti insieme. Harry era sempre stato presente durante i suoi attacchi di panico, quando aveva bisogno di una spalla su cui piangere. Era l’unica persona, oltre a sua madre, che conosceva il vero Zayn. Quel Zayn sensibile, disponibile e attaccato alla famiglia. La madre aveva sempre pensato che Harry fosse segretamente innamorato di lui, ma Zayn smentiva sempre sicuro dell’eterosessualità dell’amico. Nell’ultimo periodo, però, qualche dubbio gli era venuto. Da quanto tempo non frequentava una ragazza? E l’aveva anche beccato parecchio volte a fissare il professore di storia di cui, ci avrebbe scommesso, era convinto fosse gay. Il professore gay, come Zayn lo chiamava, era nella sua via verso la biblioteca. La strada era praticamente deserta, solo qualche macchina gli passava accanto a quasi ogni vicolo. Harry lo aspettava fuori, poggiato al muro con un piede che lo sorreggeva e le braccia incrociate.
-Dovrà essere una serata interessante perché ho abbandonato Zayn solo per questo- disse Harry raggiungendo Louis e prendendo alcuni libri che si era portato dietro. Sperava tanto che Zayn non se la prendesse con lui.
-Trovi la storia interessante?- chiese portandosi alla spalla una cartella a tracolla.
-No-
-Allora non lo sarà-
Entrarono in biblioteca chiacchierando beccandosi l’ammonizione della bibliotecaria. Era vecchia, con gli occhiali poggiati sulla punta del naso e Harry era sicuro che le sarebbe scivolati via da un momento all’altro. Stava lavorando a maglia in una poltroncina verde militare che sembrava rivestita di tessuto. Scelsero il tavolo più in fondo e nascosto della biblioteca, poggiarono i libri e si sedettero. Restarono zitti per un po’, fu Louis a rompere il silenzio.
-Con che argomento iniziamo?-
-Vuoi davvero fare storia?- chiese Harry scettico accasciandosi sul tavolo di legno, poggiò la testa sulla braccia incrociate.
-Non mi sono di certo scomodato per fare altro, Styles- Ma perché mentire, Louis?, pensò. Sai benissimo che non ti sei scomodato per fare storia.
-Mi piace quando mi chiami Styles- tirò su la testa e gli fece l’occhiolino, Louis roteò gli occhi.
-Allora, parliamo della scoperta del..- Louis si bloccò sentendo una mano accarezzargli la coscia sinistra sotto il tavolo, fulminò Harry che lo guardava con una faccia da angioletto. Gli prese la mano e la spostò con forza.
-…nuovo mondo- Harry ridacchiò.
-Non c’è nessuno, dobbiamo per forza fare storia?- si lamentò Harry, Louis si guardò intorno notando che, in effetti, non c’era davvero nessuno.
-Non mi metterò a scoparti in biblioteca- disse Louis con un filo di voce.
-Okay, casa tua?- sempre la stessa faccia d’angioletto, con Louis non funzionava.
-Non mi metterò a scoparti e basta, okay?- Louis si stava alterando. Non gli piaceva quella situazione. O meglio, sì, gli piaceva ma non così. Non voleva avere una storia da una notte sola con Harry.
-Okay, calmo- Harry portò le mani avanti come difesa, non aveva intenzione di infastidirlo. Pensava che quel gioco piacesse anche lui ma a quanto pare non era così.


Una donna con il camice bianco portava Zayn in fondo ad un corridoio spingendolo con la mano dietro la schiena, si fermò davanti ad una porta. La 211.
-Puoi entrare, ma solo per cinque minuti- erano sei mesi che non la vedeva e poteva stare con lei solo per cinque minuti, cinque fottuti minuti. Zayn annuì.
La donna aprì la porta lentamente e lo fece entrare per poi chiuderla con forza dietro di lui. Una donna curva, seduta davanti al davanzale con lo sguardo perso nel vuoto stava davanti a lui. Strano come in sei mesi una persona potesse cambiare ancora di più.
Era persa, ma quando incontrò gli occhi del figlio tutto le tornò davanti agli occhi. Niente era più sfocato, vedeva tutto più nitido ora. Si alzò di scatto e lo abbracciò, tanto forte da toglierli il fiato.
-Zayn, mi sei mancato così tanto- si ricordava ancora il suo nome, era un grande passo avanti.
-Anche tu- riuscì solo a dire lui.
-Dov’è il tuo ragazzo? Harry si chiama, giusto? Non è qui con te questa volta, vedo- tornò a sedersi, questa volta sul letto ricoperto da lenzuola bianche.
-Non…non è il mio ragazzo, mamma. E aveva altri impegni.- pronunciò le ultime parole stizzito, odiava non averlo al suo fianco in quel momento, ne aveva disperato bisogno.
-Oh, mi dispiace. Mi sta simpatico quel ragazzo, siete una così bella coppia-
-Mamma, non è il mio ragazzo- sapeva di dover andare piano con lei ma quella cosa lo faceva infuriare, lo ripeteva ogni volta che lo vedeva e ogni volta si dimenticava il fatto che lui negasse.
-Oh, okay. Come vuoi- tornò a guardare il vuoto fuori dalla finestra, c’erano solo alberi con foglie secche. Neanche un segno di vita, nessun insetto o uccello.
-Ma dimmi, come stai figliolo?- chiese poi tornando in sé.
-Bene, insomma…sì. E’ che mi manchi tanto, e ora più che mai ho bisogno di te- lei non rispose, annusò solo l’aria.
-Cosa…cos’è questo odore di fumo? Non starai mica fumando?- Zayn si guardò le mani, nervoso. Sua madre non aveva mai visto di buon occhio coloro che buttavano le loro disperazioni sul fumo o l’alcool ma lo aiutava così tanto. Ogni volta che era nervoso, sull’orlo di una crisi di pianto si accendeva una sigaretta e al primo tiro tutto andava già meglio. E quel giorno era tanto nervoso, tanto da aver fumato un intero pacco da dieci prima di entrare nell’ospedale. Sperava solo che non sarebbe stata in grado di sentirlo, sperava sbagliato.
Sentì dei passi in corridoio avvicinarsi sempre di più, guardò il suo orologio da polso regalotogli da Harry lo scorso Natale e notò che i suoi cinque minuti stavano finendo.
-Mamma, ehy, guardami.- lei si girò verso di lui mentre le poggiava le mani sulle spalle –voglio che tu sappia quanto io ti voglia bene, e non vedo l’ora di riaverti indietro.- l’abbracciò forte e sentì la porta aprirsi alle sue spalle.
-Deve andare, signor Malik-
Uscendo dalla stanza qualche lacrime gli calò lungo le guancie e il ‘ti voglio bene anche io’ detto in ritardo dalla madre lo fece piangere a singhiozzi. Si poggiò al muro una volta uscito fuori e si accasciò fino a toccare il pavimento con il sedere. Mise il viso tra le mani e urlò. Aveva una brutta sensazione, come se quella fosse l’ultima volta che l’avrebbe vista. Ma dopotutto quella sensazione l’aveva ogni volta che la sua visita finiva, solo che di solito c’era Harry ad abbracciarlo e toglierli ogni preoccupazione.
Fece il suo numero. Uno, due, tre squilli.
Questa è la segreteria di Harry Styles, lasciate un messaggio dopo il bip.
Chiuse senza aspettare di udire il suono acustico.


In effetti in quel momento Harry era troppo impegnato. Impegnato nel gestire i suoi pensieri. Lo faccio o non lo faccio?, si chiedeva. Lo bacio o no? Una parte della sua mente gli urlava di farlo, l’altra era completamente contraria. Aveva paura di un suo rifiuto, cosa avrebbe fatto che se poi l’avesse rifiutato? Con che faccia l’avrebbe rivisto poi i giorni successivi?
-Cosa pensi?- gli chiese Louis allontanandolo dai suoi pensieri che si dissolsero velocemente come una nuvola di fumo.
-A niente- lo guardò negli occhi, seguì il suo sguardo fino alle sue labbra. Fanculo, pensò Harry. Prese il viso di Louis fra le mani e lo baciò, lasciò la bocca immobile sopra quella di Louis per qualche secondo in attesa di un suo rifiuto che non arrivò. Continuò a baciarlo facendosi largo nella sua bocca, calda e accogliente.
Il cuore di Louis rischiava di uscire dal petto, portò una mano lì pensando che forse così sarebbe riuscito a farlo stare dentro e l’altra fra i capelli del suo alunno. Cacchio, è un mio alunno, pensò.
Si staccò da lui, lo guardò negli occhi per un secondo e poi si alzò, raccogliendo le sue cose velocemente, in panico.
-Devo andare- Harry lo guardò sfrecciare via fra le alte librerie della biblioteca fino a sparire.





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Questa volta ho fatto in fretta ad aggiornare, vero?
Btw, per iniziare voglio ringraziare i 32 che hanno messo la storia fra le seguite, i 5 che l'hanno messa nelle preferite e i tre nelle ricordate.
E ora parliamo del capitolo..Harry si è fatto forza e ha baciato Louis a cui è venuto un attacco di panico perchè, cacchio, è un suo alunno.
La cosa importante che doveva fare Zayn era andare a trovare la madre che si trova in un ospedale psichiatrico.
Mentre lo scrivevo mi sono sentita tanto tanto in colpa per lui.
Insomma, sembra così duro al di fuori ma in realtà è molto fragile. Aveva bisogno del suo migliore amico, ma non c'era.
Poi, che altro c'è da dire?
Niente, spero solo che vi piaccia.
Baci,
Vanessa.
  
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