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Autore: The Black Swam    15/07/2013    0 recensioni
E le creature del lago ti prenderanno, faranno di te la loro luce, la loro fonte d’energia, il loro nutrimento.
Ti avvolgeranno in un sonno profondo, vedrai cose mai pensate, creature fatate, mondi inesplorati, puri …
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E le creature del lago ti prenderanno, faranno di te la loro luce, la loro fonte d’energia, il loro nutrimento.

Ti avvolgeranno in un sonno profondo, vedrai cose mai pensate, creature fatate, mondi inesplorati, puri …

 

I miei occhi si chiusero nel momento in cui cercai di leggere l’ultima, magica, parola di un breve periodo che introduceva un libro che, qualche mese prima, una vicina di casa mi aveva regalato appena prima di morire.

Si chiamava Josephine Stawfort, morì il 24 giugno dopo cinquantatre anni di matrimonio con Benjamin Seeldan, che morì, come se non fosse stato in grado di vivere senza di lei, appena un mese dopo.

Gli occhi color smeraldo di quell’anziana donna, nel momento in cui mi consegnò tra le mani quel libro dalla copertina rossa dalle rifiniture in rame, sembravano dirmi di stare attenta, come se, in un qualche strano modo, quell’oggetto potesse rendermi vulnerabile a chissà quale male, quale pericolo.

Avevo solo otto anni, allora, non potevo capire, anche volendo, cosa lei avesse intenzione di comunicarmi con quello sguardo così profondo.

 

Sono passati altri otto anni e solo da pochi mesi ho iniziato a leggere il “Jos”, così lo chiamo nel mio diario dei segreti.

Quella notte feci un sogno particolare, diverso da tutti gli altri, ma come ogni volta, non appena riaprivo gli occhi, allarmata dalla sveglia del mattino, dimenticavo ogni cosa. Nemmeno una briciola di ricordo rimaneva nella mia ampia memoria.

Così mi alzavo, mi sforzavo di ricordare, ma non riuscendoci ignoravo tutto quanto e cominciavo a prepararmi per la giornata scolastica.

 

A pranzo mia madre aveva la bellissima abitudine di avvicinarsi, baciarmi amorevolmente la fronte e chiedermi poi come fosse andata la giornata e se la notte avessi per caso fatto ancora degli incubi. Non potevo definirli incubi, ma lasciavano in me un senso di inquietudine perché, pur non sapendo cosa succedesse in essi, sapevo di cosa trattavano, su cosa erano basati e tutto ciò, a dire il vero, mi terrorizzava. Comunque sia, le rispondevo con la solita frase, in fondo anche sincera : “E’ tutto perfettamente regolare, mamma.”

 

Due giorni più tardi all’ultimo sogno chiamai Connie con l’intenzione di raccontarle tutto quanto, dopo tutto era la mia migliore amica.

Alzai la cornetta del telefono sul mio comodino e digitai il numero. Connie rispose quasi subito.

-          Pronto? -

-          Buongiorno, Con, disturbo? – temevo sempre di disturbarla, ero a conoscenza dei suoi molti impegni durante il pomeriggio.

-          No, no. Figurati, non disturbi mai tu. Allora, che mi racconti? E’ da un po’ che non ci sentiamo … -

-          E’ tutto più semplice di quanti pensi, perché semplicemente non è successo nulla, solo …- mi fermai lasciando in sospeso una frase che inizialmente volevo dire tutto d’un fiato. Fu strano, ma sentii come una voce dentro di me che mi fermava, che mi diceva di non dire nulla.

-          Cos’hai, Shila … ti senti bene? – cosa potevo fare? Dirle tutto, o ascoltare quella misteriosa seconda coscienza?

Ovviamente, optai per la seconda.

-          Niente, non era nulla di importante.- risposi quindi, con tono basso, come se non volessi farmi sentire.

Connie si era insospettita, dovevo aspettarmelo, d’altronde.

-          Shila, sei strana. Dai, su, raccontami, io sono qui per ascoltarti con per sentirti mugolare.-

-          Ho conosciuto un ragazzo, okay? Sei contenta ora? –

Un argomento del genere l’avrebbe intrattenuta per ore, fino a farle dimenticare il fatto che avevo promesso io stessa che non avrei più voluto un ragazzo dopo Josh, che avrei preferito non conoscere …

-          Oh mio Dio, Shila! E come si chiama? Lo conosco? Abita qui vicino? Oddio non dirmi che è in classe con te … -

-          Connie .. – tentati di fermarla.

-          Mio Dio, che bello Shila! Sono così felice per te!-

-          Connie, fermati. Ho detto che l’ho conosciuto, non che l’ho sposato … - risi leggermente e lei fece lo stesso, tacendo per un attimo.

-          Ora scusami, ma devo andare a cenare. Ci vediamo un giorno di questi, va bene?

-          Va benissimo, allora a presto … Ahahah che bello, non ci credo ancora. La mia dolce Shila … -

Connie era entusiasta per una cosa che quasi mi dispiaceva averle detto. Lei ci teneva molto alle mie storie sentimentali. Era, diciamo il mio Cupido personale.

  
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