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Autore: Svanny    27/01/2008    11 recensioni
E lì, a tavola, mi era parso di sentire nuovamente il profumo di quei fiori, dei suoi capelli. E nuovamente mi separai dal mondo reale per perdermi nelle immagini di me e lei fra quelle maledette margherite, la pelle morbida del suo collo che profumava come quei fiori, le sue mani, le sue labbra.
E' stato eterno, senza fiato...
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quello che mi davi tu.



Ciao, come stai? Tutto bene.
Mi hai pensato mai? Sai, giusto ieri.
Ti ho vista, camminavi fra i negozi.
Quanti ricordi mi son tornati in mente,
Guardando i tuoi capelli.

Con mia moglie eravamo andati ad Hogsmeade. Lei aveva insistito tanto, voleva assolutamente andare a trovare una sua amica di vecchia data. Io, come sempre, l'avevo accontentata. Infondo Pansy Parkinson mi amava, faceva sempre tutto pur di rendermi felice. Le dovevo restituire il favore di tanto in tanto, da bravo marito. Così, mentre camminavamo per High Street, parlando di tanto in tanto di nostro figlio Scorpius, l'avevo vista. Capelli ricci, lunghi, castani. Sorriso radioso, sincero, allegrego. Camminata decisa ma lenta, sensuale e contenuta. Hermione Granger. Stava con Ronald 'Lenticchia' Weasley, suo marito, e guardavano delle vetrine. Erano felici. Si amavano. Mi ero soffermato talmente a lungo a guardarla che Pansy dovette darmi una botterella per farmi risvegliare. Non aveva ancora notato Hermione.
-Tutto apposto, Draco?- Mi domandò con premura. Io annuii e lei entrò un attimo in un negozio, a comprare qualcosa da portare all'amica. Guardando Hermione Jane Granger davanti quella vetrina, mi vennero in mente immagini su immagini. Io e lei. Lei che rideva, lei che sorrideva, lei che mi baciava. Noi che ci nascondevamo per non rendere pubblica la nostra relazione, noi e la Stanza delle Necessità, noi e la passione, noi e l'amore. Io e le mie scelte.
-Eccomi, amore...Andiamo, che siamo in ritardo!- Ed eravamo scomparsi per High Street. Hermione non mi aveva visto.

Non pensavo che
Bastasse così poco per ricordare
Chi cercavo di dimenticare da tanto tempo.
Per paura di non trovare
Un'altra che mi desse
Quello che mi davi tu, che avevi tu.

Non era stato facile dimenticare Hermione. Eppure credevo di esserci riuscito. Con il passare del tempo le mie ferite si erano rimarginate, lasciando ovviamente delle cicatrici. E si erano riaperte rivedendola. Era bastato un momento, e tutto era tornato. Il suo profumo, i suoi occhi, il suo affetto, la sua delusione. Non avevo trovato in nessuna donna ciò che lei era stata e ciò che mi aveva dato. Avevo sposato Pansy semplicemente per convenienza. Non potevo restare scapolo a vita e, infondo, io e lei eravamo sempre stati in buoni rapporti. Ma non l'amavo. Lei era una delle tante, bella da morire, si, però normale, comune. Hermione invece era stata speciale, diversa, in grado di farmi innamorare. Eppure io non ero mai stato capace di dirglielo.
-Amore, sicuro di star bene?- Pansy mi carezzò un braccio, sorridendomi. Eravamo davanti alla porta d'ingresso della casa dei nostri amici.
-Si, sto bene.- Risposi, accennando un sorriso.
-Ok...Se c'è qualcosa che non va dimmelo che ce ne andiamo...- Era premurosa,affettuosa. Era la moglie perfetta. Ed io non sapevo ricambiare tutto quell'amore. Non ne ero più capace.

E' stato eterno, senza fiato,
Solo un momento, giusto il tempo,
Di sentire l'inverno che ci avvolge stanotte,
E ti fa perdere il senso che a volte, sembrava molto più intenso,
Molto più bello, Molto più forte di questo.

Forchette, coltelli, cucchiai. Non ascoltavo i discorsi di mia moglie, dell'amica e del marito di quest'ultima. Mi persi nei miei pensieri, nei miei ricordi. Hermione Granger si era impossessata della mia attenzione, della mia mente. Come sempre, come faceva ai tempi di Hogwarts. Si infilava in un pensiero e non lo mollava più. E mi parve di rivederla mentre correva per i prati di Hogwarts, quando ci isolavamo, nascondevamo per non rendere pubblica la nostra storia. Io avevo paura, lei no. Era stato colpa mia. E poi era sopraggiunta l'immagine del nostro primo bacio, lì in mezzo a quel prato di margherite, accando alla Stamberga Strillante. E lì, a tavola, mi era parso di sentire nuovamente il profumo di quei fiori, dei suoi capelli. E nuovamente mi separai dal mondo reale per perdermi nelle immagini di me e lei fra quelle maledette margherite, la pelle morbida del suo collo che profumava come quei fiori, le sue mani, le sue labbra. Eterno. Quelle immagini mi avevano dato un senso di eternità. Avevo sorriso.
-Draco, condividi?- Mi aveva domandato Margareth, a tavola.
-Si, certo.- Non sapevo neanche di cosa avessero parlato per tutto quel tempo. E, in un vaso, su un mobile, vidi delle margherite. Margherite...

Io che mi vesto dei miei limiti, tutto se n'è andato ma restano i brividi.
E mi aspettavo, sai, tutto più facile.
E' che nessuno ti insegna a ricevere,
Forse adesso non serve più chiedere scusa, lo senti questo silenzio che pesa.

Si persero nuovamente nei loro discorsi. Io, mentre mangiavo dell'arrosto, pensai ai motivi che mi separarono da Lei. Draco Malfoy, Serpeverde, Purosangue, figlio del celeberrimo mangiamorte Lucius Malfoy. Non potevo stare con una Mezzosangue. Questo fu il pensiero che rovinò tutto. Mi sembrava ancora di poter sentire quel nostro litigio. Lei urlava di non voler più nascondere la nostra storia, che non le potevo dire che era importante per me se poi non lo dimostrava. Ed io le avevo detto che non potevamo più continuare. Ed era finita. Finita per paura. Io, Draco Lucius Malfoy ebbi paura dell'Amore. Hermione Granger era diventata troppo importante per me, aveva occupato un posto di rilevante importanza del mio cuore. Il mio cuore parlava solo di lei, sempre di lei. Dovevo seguire la mia strada e lei la sua. Così ci separammo e non ci rividimo più. Era rimasto solo il ricordo, che con il passare degli anni si era nascosto nella penombra del mio cuore, e che in un secondo era tornato...

Tu così importante, tu così presente, tu così per sempre.

Hermione dormiva affianco a me, nuda, sotto il lenzuolo. Ed io la guardavo. Avevamo appena fatto l'amore. Lei mi si era concessa. Avevo sentito la sua pelle calda sotto le mie dita, l'avevo sentita sospirare, gemere di piacere. L'avevo fatta mia. E me ne ero innamorato. E poi nuovamente lei...Seduta a gambe incrociate sotto un salice, sui capelli una corona di margherite. I capelli al vento, il sorriso, il naso all'insù, e fra le mani un'altra margherita.
-Beh, grazie per la cena.- Disse Pansy con un largo sorriso.
-Si, grazie.- Dissi io, ancora un po' cupo. Margaret e George ci salutarono. Io lanciai un'ultima occhiata a quelle margherite prima che la porta si chiudesse. Eravamo scesi nuovamente ad High Street, Pansy che mi stringeva sorridente una mano, ma il mio sguardo inevitabilmente aveva cercato lei accanto a quella vetrina. Avevo sperato di rivedere lei, Hermione Jane Granger.


Spero vi piaccia questa mia Oneshot su Draco ed Hermione...E' ambientata in quei famosi "19 anni dopo", anche se ho voluto immaginare una storia fra Draco ed Herm ai tempi di Hogwarts. Recensite!! With Love, Svanny. (La canzone è degli Zero Assoluto.)



  
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