Quella mattina la sveglia non
esitò a suonare alle 6 30.
‘Harry?’-chiamai.
‘HARRYYY?’- non
ricevetti nessuna risposta.
‘sarà
già uscito..’- pensai tra me e me
Harry è il mio fratellone,
è più grande di me di 3 anni,
viviamo in una casa che zia Emy ci ha comprato appena trasferiti a
Londra
qualche anno fa.
Mi alzai dal letto buttando a terra
il piumone. Appoggiai i
miei piedi sul freddo pavimento e un brivido percosse la mia schiena.
Andai in bagno, aprii
l’acqua e mi sciacquai il viso pulendo
il trucco sbavato rimasto dalla sera precedente.
Non amavo fare colazione prima di
andare a scuola, non la
facevo neanche quando vivevo a Holmes Chapel anche se mia madre mi
rimproverava
tutte le mattine e mi faceva trovare sulla tavola tante opzioni da
gustare.
Ritornai in camera e una vibrazione
scosse il mio cellulare
*GIO’:mi
passi a prendere stamattina ?x *
Giorgia era la prima amica che mi ero
fatta appena arrivata
a Londra, il mio carattere un po’ timido non mi permetteva di
fare amicizie
molto velocemente.
*ok, sarò da
te fra 15 minuti, sii puntuale! x*
Uscii di casa e notai che quella
mattina faceva
particolarmente freddo.
Aspettai la Giò sotto casa
ed era incredibilmente in orario
e insieme ci incamminammo verso la scuola.
Mi fermai davanti al finestrino di
una macchina per darmi un
ultima occhiata; i miei occhi verdi riflettevano sul vetro e i miei
capelli
scuri cadevano morbidi sulle mie spalle.
Arrivate davanti al cancello della
scuola incontrai Lucy,
anch’essa una delle poche ragazze che avevo conosciuto dopo
il mio
trasferimento.
Lucy era una ragazza molto dolce,
sempre pronta ad aiutare
nei momenti di difficoltà.
Non passò molto tempo da
quando la campanella risuonò per
tutto l’edificio e noi fummo costrette a separarci e ad
entrare nelle nostre
rispettive classi.
Non ero una ragazza a cui piaceva
studiare, ma ne ero
obbligata.
Io frequentavo il 3 anno, invece,
Harry, lavorava come
barista in un locale poco lontano dal centro.
Avanzai verso la porta
d’entrata della mia aula e mi sedetti
sul mio banco con le gambe a penzoloni fino all’entrata del
professore.
Ebbi solo il tempo di scambiare due
chiacchere con Grace, la
mia vicina di banco.
Odiavo la storia, era qualcosa che
non riuscivo a comprendere.
4 ore passarono e la campanella che
suonava l’arrivo di
mezzogiorno rimbombò in tutte le classi.
Tutti gli studenti si precipitarono
in sala mensa invadendo
gli spazi.
Io aspettai le mie amiche sulla
soglia della porta mentre
tutti gli altri ragazzi mi sfioravano per entrare nella mensa.
‘HEL! HEL! SIAMO
QUI!’- mi svoltai dalla parte in cui sentì
chiamare il mio nome e vidi Lucy che si sbracciava in foto alla mensa
per
chiamarmi; la sua bassa statura gli era abbastanza di svantaggio.
Raggiunsi il piccolo tavolo e vidi
che avevano già
provveduto a prendermi il pranzo.
Discutemmo tra ragazze dei
‘tipici argomenti’: ragazzi,
vestiti e trucco.
Non ne ero molto interessata dato che
ero una ragazza
semplice, almeno così mi vedevo.
Continuai a mangiare indisturbata
intanto che le altre due
continuavano il loro discorso quando venni attirata da qualcosa, o
meglio, da
qualcuno.