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Autore: smile_shine    15/07/2013    1 recensioni
"...Credevo nel “never say never” sai?! Non mollavo al primo tentativo e poi come si dice tentar non nuoce, e in quella situazione era perfetto quel detto.."
che ne dite di leggere questa OS e dirmi che ne pensate?!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I remember years ago
Someone told me I should take
Caution when it comes to love
I did, I did

Ricordo anni fa
Qualcuno mi disse che dovevo fare attenzione quando arriva l’amore
L’ho fatto, l’ho fatto

(Impossible- James Arthur )



Quella chiamata nel bel mezzo di uno stato di felicità non era propria adatta.
Quelle parole dette tra singhiozzi e lacrime non erano adatte.
Quelle parole che mi fecero andare fuori di testa.
Quelle parole mi colpirono così tanto da farmi avere un tuffo al cuore.
Ti consideravo un idiota ma non fin quel punto. Dimmi come si fa a non notare un camion fermo in mezzo alla strada. Se non fosse successo niente a quest’ora starei già ridendo, ma il fatto è che è successo qualcosa, qualcosa che mi ha colpito perché si tratta di te. Giuro che non ho mai corso così tanto in tutta la mia vita.
Ho corso per sport. Ho corso per un concerto. Ho corso per ripararmi dalla pioggia. Ho corso per non perdere un treno.
Ho corso per ripararmi tra le braccia di un amico. Ho corso per amore e giuro che adesso ho un motivo più che valido per correre, correre , correre fino allo svenimento. Correre perché non potevo che la mia vita se ne andasse così.
La mia vita stava in pericolo e non potevo lasciarla andare così. No che non potevo.
Sembravo una pazza mentre entravo in quel luogo che invece di infondere speranza trasmetteva solo inquietudine. Farneticavo,cavolo, mentre cercavo di spiegare che volevo solo venire da te.
Sembravo una pazza mentre correvo per arrivare al quarto piano, alla tua stanza. Correvo con la vista appannata tanto da scontrarmi contro un’infermiera facendo ricoprire il pavimento freddo di fogli; in quel momento,davanti quella scena tu avresti riso ma non eri lì, o meglio lo eri ma disteso su un lettino scomodo, con infilati ovunque aghi e tubicini collegati a dei macchinari. In quel momento mancava la tua risata cristallina, quella risata che mi colpì fin dal primo giorno, quella risata che mi risonava ogni Santo giorno buio, anche se da quando sei entrato a far parte della mia vita i giorni bui non esistono, cancellati come la gomma fa sulla matita.
Svaniti.
Con te finalmente avevo iniziato a vivere quella vita, aveva un senso continuarla per sperare in qualcuno e adesso non potevo lasciarti andare per una cavolata. 
“Signorina,il paziente è fuori ogni pericolo, la scienza ha messo in atto tutte le ipotesi disponibili, riponiamo tutte le nostre speranze in lui” eccole quelle parole che mi ferirono in due strani modi. La speranza si era riaccesa in me,dovevi solo essere forte amore mio, ma la speranza veniva sovrastata da quel senso di paure che mi fece incupire le iridi verdi. Sai quegli occhi che volevi  vedere sempre splendere,scintillare, non volevi mai scoprirle cupe, senza colore. Lo promisi, sigillammo quella nostra promessa con un bacio ma a quanto pare ho perso e se non facevo qualcosa perdevo anche te tesoro.
Era orribile vederti giacere sul quel lettino con la fronte fasciate e leggeri lividi sparsi qua e la. Liam sedeva su una sedia nera che tendeva ancor di più l’atmosfera intorno, non trasmetteva nessuna emozione se non l’ansia. Non resistetti a quella scena e un altro fiume di lacrime iniziò a scendere sulle mie gote.
Lui accortosi mi venne incontro richiudendomi in un suo caloroso abbraccio. Però non era un tuo abbraccio, quelli erano diversi.
Quelli erano pieni del tuo amore. Mi mancava già risentire quelle braccia attorno ai miei fianchi, così strette da attirarmi a te e unirci in quel veloce bacio che mi lasciasti,neanche due ore prima,  e che per la fretta non ho potuto assaggiarne il sapore.Non potevo sapere che quello sarebbe stato l’ultimo bacio oppure credimi l’avrei fatto durare di più, così da incidere per sempre il tuo sapore sulle mie labbra. Sono una che non perde mai la speranza, ma tu amore mio non dai nessun segno, non mi dai la conferma che sei ancora qui con me.  Piansi e piansi. L’ultima volta che piansi per te fu circa un anno e mezzo fa quando litigammo per quella tua stupida fissazione per il fumo. Avevi smesso ma ogni tanto non resistevi e facevi un tiro.
Non ho più pianto per te e speravo vivamente di non farlo mai.
Ma quel pianto di tempo fa non era nulla in confronto a quello che si verificò in ospedale.
Piangere vuol dire dolore, sofferenza e senza te la sofferenza va oltre il proprio limite.
Mi distrugge poco a poco.
Mi distruggeva vederti per tre giorni di fila immobile, era straziante averti vicino e non poterti abbracciare, non poterti vedere ridere, non poter risentire quel  sapore delle tue labbra sulle mie. Ma soprattutto non poter rivedere quegli occhi color nocciola, quelle iridi che mi attrassero fin dal principio, quelle iridi che mi fecero letteralmente innamorare di te.  Quasi quattro anni passati insieme a te, non volevo lasciarli al vento come se non fossero stati nulla. Avevo passato i migliori anni in tua compagnia e un vuoto in mezzo al petto non faceva al mio caso.
Io volevo te vicino a me.
Volevo quel noi che tanto amavamo, volevo tornare in dietro pochi giorni prima e impedirti di andare a fare quella commissione da solo. Sarei venuta con te, sarei venuta con te ovunque. Così non soffrivo, ero con te , avevo affrontato il pericolo vicino a te questo mi bastava.

Avevo sprecato le lacrime non riuscivo più a versare una sola di quella  sostanza salata. Ogni volta che rientravo in quella stanza insieme a me entrava anche la speranza nel rivederti alzato, con gli occhi di nuovo aperti e quell’enorme sorriso stampato sulla faccia ma quello che vedevo era sempre la stessa scena che mi si parava davanti. Non riuscivo a vivere senza te,erano passati solo tre giorni  figuriamoci per un tempo più lungo.

Ti ricordi quando tu ti fiondavi sulle mie labbra?! Io ero pronta a ricambiare il bacio anche se questo durava un nanosecondo; adesso toccava a me fare il primo passo. Il suono acustico che emettevano i macchinari mi diedero un impulso maggiore.
Tu eri in vita dovevi solo avere una spinta ecco tutto.
Tu eri forte amore mio.
All’ennesimo “bip” che ricevette il mio cervello mi fiondai prontamente sulle tue labbra. Erano secche, increspate. Sperai in un segno come in quei film, solitamente americani, dove nel momento del bacio il paziente si risvegliava e vissero tutti felici e contenti, ma quel segno non arrivò. Sciolsi il bacio e le lacrime iniziarono a calare di nuovo sul mio viso, colorando le gote già arrossate per il freddo.
Credevo nel “never say never” sai?! Non mollavo al primo tentativo e poi come si dice tentar non nuoce, e in quella situazione era perfetto quel detto.
Un altro bacio, almeno adesso toccando le tue labbra non le sentii più crespe bensì morbide. Le lacrime salate si unirono al mio secondo tentativo bagnando ancor di più l’unione delle nostre labbra. D’un tratto i suoni acustici del macchinario collegato al tuo cuore divennero sempre più veloci, quasi impazziva e andava fuori uso. Mi staccai spaventata di aver commesso un grandissimo errore, con la fronte corrugata guardai paralizzata la macchina accelerare.
Amore mio mi stavi facendo preoccupare ma non riuscivo a muovere un solo dito. Vidi le dita della tua mano muoversi lentamente. Speranza. Man mano iniziasti ad aprire e chiudere la mano come se nulla fosse successo. Poi amore mi sentii rinascere quando rincontrai dopo giorni quelle due pozze di cioccolato.
Quei due occhioni color nocciola finalmente rincontrarono le mie iridi verdi.
Il nostro discorso era fatto tutto di  sguardi, non spiccavamo parola.
Quello era il nostro legame amore mio, nessuno poteva dividerci.
Quello era il legame più forte che due innamorati potessero mai avere.
Il mio legame preferito.  
Ti vidi sorridere e non ci pensai due volte prima di coprire quel tuo sorriso con le mie labbra eliminando la distanza che ci divideva con un dolce bacio. Finalmente un bacio vero.
I nostri baci erano unici. Sentii di nuovo i bip veloci, proprio quando mi stavo allontanando per l’ennesima volta impaurita,  tu mi fermasti mantenendomi per la nuca. “amore questo è l’effetto che hai su di me”.
Parole non dette al vento.
Parole che si impressero nella mia mente e da lì non se ne sono più uscite.
 Quell’effetto te lo portavo solo io amore mio, io ti facevo correre il cuore a cento all’ora. Ma forse non sapevi che l’effetto dei tuoi baci su di me era completamente più forte del tuo. Il mio cuore partiva e non tornava più in quel momento del nostro scambio di effusioni.
 “ti amo” riuscii a pronunciare prima che tu mi tappassi la bocca con un altro dei tuoi baci da favola.



Heeeei ragazze, sono tornata con questa One Shot forse un pò triste. L'ho scritta giorni mentre mi capitò di ascoltare di nuovo la canzone di James Arthur "il vincitore di quest'anno di X-Factor UK". Lo so che  il testo della canzone non ha nulla in comune con la storia, ma il ritmo mi ha aiutata a scriverla. L'avevo nel computer e l'ho pubblicata per farla leggere anche a voi. é la mia prima OS quindi non aggreditemi se non ha senso o fa pena. Ditemi dove sbaglio e mi metterò a scriverne un'altra migliore ;)

spero di leggere le vostre recensioni :*
  
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