Prima sera- Sciocca, sciocca ragazzina
La giovane donna si piazza davanti al Lupo con sguardo deciso e gambe divaricate.
-Fermo!
Il Lupo si ferma. La guarda. Ringhia. È combattuto, si vede lontano un miglio.
La ragazza assiste a quella specie di lotta interiore con un ghigno divertito: è lei la vittima, la carne umana da sbranare e dilagnare, eppure...
Entrambi gli sguardi scivolano veloci verso l'orizzonte per poi tornare a specchiarsi, gli occhi dell'uno negl'occhi dell'altra.
Pochi istanti e la luna tramonterà. Ancora pochi istanti... il Lupo prega.
La ragazza si avvicina, il Lupo si allontana, mantiene le distanze. Abbassa le orecchie e ringhia.
-Vieni qua- il sussurro è invitante, il Lupo valuta la proposta guardando la mano tesa della donna, poi si ritrae, muovendo il pelo. Ringhia di nuovo, con la bava alla bocca. Ancora una volta i suoi occhi corrono alla luna. Un'attimo e scomparirà, dietro il profilo nero degl'alberi.
Il Lupo ulula, feroce. Vorrebbe urlare vattene. Scappa! Vai via.
Invece balza, gli artigli tesi per lacerare. Per uccidere.
Alla ragazza si gela il sangue nelle vene, gli occhi le si fanno grandi di paura, il cuore perde un colpo. Per un secondo sa cos'è quel terrore raggelante che dovrebbe provare.
Per un secondo che dura meno di un battito di ciglia. Dovrebbe bastare. Il Lupo si sbaglia.
La ragazza si ritrova per terra, vicino ad un albero, l'odore di muschio nelle narici. Il ginocchio di un uomo piantato nel ventre le impedisce di respirare.
-Sei pazza Dora, sei pazza!- Remus sta ancora rnghiando.
Ninfadora si rimette in piedi, si rasetta i vestiti e ridacchia. È lui ad aver paura.
-Vattene! Non voglio farti del male. Non voglio fartene ancora.- La rabbia con cui lo dice è una rabbia disperata. Più verso di lui, che verso di lei.
-Io ti voglio. Ti voglio così come sei!
-Sciocca! Sono un assassino!- La voce di Remus dovrebbe suonare dura, invece è disperata, fiebile. Si disprezza.
Ninfadora lo guarda, quasi con rimprovero.
-Sii un po' più egoista, per una volta! Tu mi vuoi.
-Io ti voglio viva!
Ninafadora annuisce, seria. Remus si sente attanagliare da una sensazione strana. Misto di sollievo- ha capito, finalmente!- e terrore. Quel terrore che dovrebbe provare lei e invece prova solo lui.
-Mi ucciderò.
Remus lo sa. Sa che Dora, la sua Dora, fa sul serio. Lo sente dalla voce, così stranamente seria.
Un balzo e di nuovo sono per terra, il Lupo e la Vittima. Ma, ancora, è solo il Lupo ad aver paura.
-Pazza! Dora, sei pazza!- sa di averle fatto male e si stupisce quando la giovane donna, sotto di lui, ride.
Ninfadora ride, pazza, come sua cugina, innocente, come una ragazzina al suo primo amore.
Gli insulti non fanno male a lei, fanno male a lui.
-Masochista- ringhia. La risata si spegne e lei lo fissa negli'occhi.
-Lo so. Va bene così. Ti amo.
'Sta volta è Remus a ridere, amaro:-Non devi.
-Lo so.
-Sciocca. Sciocca ragazzina.
E la bacia con forza, con violenza. La stessa con cui l'ha spinta a terra.
-Sciocca.-ripete
Lei scoppia di nuovo a ridere. Lui si lascia scivolare dentro quella risata cristallina.
-Ti amo anch'io- sussurra.
-Lo so.
E lui ride di quella sicurezza quasi infantile, mentre le bacia il seno scoperto, illuminato dalla penombra dell'alba.