La quiete dopo la tempesta
Pioggia.
Acqua e mani nude che si sfiorano.
Correre come se non avessimo più tempo per sfuggire dalla tempesta, come se fossimo immersi nell’occhio del ciclone fin dentro le ossa.
Piangere lacrime salate sotto le nuvole e tenersi per mano aspettando l’arcobaleno.
Togliersi le scarpe e correre come bambini, restando scalzi sulla sabbia fradicia.
Correre per cercare un riparo dal temporale e ridere mentre si scivola a terra.
Rialzarsi.
Tendersi le mani a vicenda e aiutarsi a rimettersi in piedi.
Sorridi, scosti dal viso una ciocca color ebano e sorridi, tendi la mano verso suo marito e ti lasci guidare dai suoi passi.
Rientri nella vostra casa delle vacanze e vedi vostro figlio che dorme beato con tua sorella Meredith e i tuoi nipotini.
Chiudi la porta, togli le vesti bagnate e le lascia asciugare, entri nella vasca con tuo marito Mark ed esci dalla stanza con lui, profumando di cannella e legno di sandalo.
Svegliate i piccoli con la fragranza dei biscotti appena sfornati e del latte caldo, gli adulti con l’aroma dei caffè bollente, mentre Arizona, Callie e Sofia bussano alla porta con alcuni cornetti caldi alla marmellata e al cioccolato.
Vi godete insieme l’arcobaleno in veranda, assaporando insieme il gusto di sentirsi in famiglia, il gusto di sentirsi a casa.