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Autore: _MakaAlbarn_    15/07/2013    1 recensioni
"..e forse avrebbe fatto meglio ad ascoltare la sensazione che aveva sentito sin da prima, poiché di lì a pochi secondi udì un fortissimo ululato, diverso da tutti quelli che aveva sentito: in questo si sentiva chiaramente il dolore di chi lo emetteva..."
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1- L’infanzia
 
Una fitta foresta estesa al di sotto di montagne altissime e rocciose, insormontabili e mai raggiunte prima nemmeno dal più abile uomo del villaggio. Un sole dorato che illuminava l’acqua del fiume nelle mattine di primavera e faceva sciogliere l’ultima neve. Erano queste le uniche cose che Sakusami-chan ricordava della sua infanzia.
Fin da piccola era stata cresciuta da una lupa, aveva vissuto con lei nella sua tana, si era cibata con lei e con i suoi fratelli pelosi, così diversi da lei! Già dopo 12 stagioni aveva imparato il loro linguaggio, aveva imparato a cacciare, a cibarsi delle sue prede insieme ai suoi compagni, amava ululare alla luna nelle sere d’estate, sapeva orientarsi nella foresta, riconosceva odori, suoni, sapori…
Un giorno, però, la sua vita era cambiata; si era spinta troppo oltre la foresta, aveva addirittura raggiunto il villaggio vicino, era troppo curiosa: voleva osservare la vita dei ninja e dei loro capi villaggio.
Ovviamente, però, non conosceva  il pericolo a cui andava incontro!
Prima si era appostata tra dei cespugli, ad osservare quegli uomini con delle strane uniformi, con segni sul viso e simboli contorti sui vestiti: parecchio differenti, soprattutto dal suo modo di abbigliarsi; lei, infatti, indossava solamente una pelle di tigre che le copriva giusto il petto e le gambe fino al ginocchio, inoltre portava i capelli lisci e lunghi fino in fondo alla schiena, al contrario di quelle persone che avevano invece i capelli corti o raccolti e portavano delle fasce e delle bende con disegnato il simbolo della propria tribù.
Erano ormai tre ore che se ne stava immobile a fissare affascinata la vita e le azioni di quelle creature, e ancora non si era stancata, ed ignorava completamente il formicolio alle gambe che cominciava a sentire.
Stava calando la sera, nel frattempo, e Sakusami-chan aspettava solo che i cittadini del Villaggio del Serpente si rintanassero nelle loro abitazioni ed andassero a dormire, in questo modo lei avrebbe avuto via libera per uscire dal nascondiglio ed esplorare quel luogo così affascinante.
Aspettò ancora qualche minuto, forse 10, poi constatò che il Villaggio era deserto, scese con un gran fragore dalla ripida discesa e atterrò di sedere al di sotto; si alzò a fatica, dolorante, cercando di fare meno rumore possibile; ora si trovava circondata da alte statue di pietra che spiravano verso l’alto: serpenti! Fissava affascinata quelle grandi opere a suo parere immense e si accorse di essere circondata da alte torce accese.
Si guardò intorno, spaventata ed incuriosita allo stesso tempo, chiedendosi se  si sarebbe mai veramente adattata a tutto quello che la circondava, nel caso in cui fosse diventata uno dei ninja del villaggio.
Improvvisamente sentì il bisogno di allontanare quei pensieri, e fece altri passi verso l’abitazione più grande che vedeva; di soppiatto si appropinquò e sbirciò dalla finestra: c’era un uomo alto, dai capelli folti e lunghi, di un colore bianco acceso; un uomo sulla cinquantina, se ne stava seduto a mo’ d’indiano su un cuscino appoggiato sul pavimento.
Mentre fissava affascinata quell’uomo, che molto probabilmente era il capo del villaggio, sentì crescerle dentro un senso di tristezza, non solo per se stessa, ma anche perché le venne il dubbio che quell’uomo, severo ma gentile, vivesse in solitudine.
Passarono le ore, ma Sakusami-chan non smetteva di osservare ogni più piccolo movimento dell’individuo ruotando gli occhi all’unisono per seguirlo, ora a destra, ora a sinistra, ora dritto di fronte a lei, finché l’uomo non si accorse della sua presenza, allora prese lentamente ad avvicinarsi alla finestra ma, quando fu vicino, Sakusami-chan era già lontana, e probabilmente era già tornata nella tana di sua madre, che la aspettava con ansia.
 
 
  
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