E Giaceva Là
E Guardava Il Cielo
E Più Egli Lo
Osservava
Più Capiva Che Non
C’Era Nulla Da Fare
Era
diverso dal solito,
quel giorno.
Sembrava
perso nella
meditazione delle candide nuvole che di tanto in tanto oscuravano il
sole per
pochi attimi.
Lui
non aveva MAI guardato
le nuvole.
[¿I
N D E C I S O?]
Lui
era solito rimanere in
silenzio a pensare, con gli occhi socchiusi e, se posati su qualcosa,
posati
sulla veste.
Mai
su qualcosa di Astratto
come le nuvole.
Le
aveva detto, una volta,
che per lui le nuvole erano soltanto Fantasia
riportata alla Realtà.
Nulla di concreto su cui si possa far vero riferimento.
[¿I
M P A U R I T O?]
Quel
giorno si era alzata
presto, perché sarebbe ritornato. Però vedendolo
là le era quasi passata la
voglia di raggiungerlo.
C’era
sicuramente qualcosa
che lo Turbava. Perché lui non avrebbe
mai guardato le nuvole.
Preoccupata,
risalì la
dolce collina verde e lo raggiunse con passo veramente lento, quasi
intimorita
da quello che avrebbe scoperto.
[¿R
A S S E G N A T O?]
“Itachi.”
Lo chiamò.
Lui
si mosse appena, senza
guardarla, sempre con lo sguardo perso nella contemplazione del bianco
odiato.
“Si?”
Disse la sua voce
roca, sibilando.
La
ragazza chiuse gli
occhi, mentre una lacrima solitaria le rigava il volto.
Si
girò di spalle e tornò
piano piano alla casa, percependo un grande vuoto rimbombarle nel petto.
I
suoi occhi non l’avevano
neppure sfiorata.
“Verrà
un giorno in cui non potrò più capire
quanto sei bella. Sarà il giorno in cui avrà
termine l’Era del Caleidoscopio”
E Giaceva Là
E Guardava Il Cielo
E Più Ella Lo
Osservava
Più Si Rendeva Conto Che Egli Era Cieco
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Piccola Flash senza alcuna pretasa, scritta per il compleanno di una mia cara amica.
Ho deciso di postarla perchè non è venuta tanto malaccio.
Fatemi sapere che ne pensate.
Bye!
PS: Caleidoscopio è la traduzione letterale di Mangekyou (Sharingan).