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Autore: _KaTi    16/07/2013    1 recensioni
Esistono persone sulla terra che nascono con un potere, in grado di stabilire la morte e la vita degli altri,i DEAFI. Fin dalla nascita il bambino è consapevole del dono di cui è in possesso,ed è consapevole che non può utilizzarlo a proprio piacimento,perché lo si può utilizzare solo una volta nella vita.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Esistono persone sulla terra che nascono con un potere, in grado di stabilire la morte e la vita degli altri,i DEAFI. Fin dalla nascita il bambino è consapevole del dono di cui è in possesso,ed è consapevole che non può utilizzarlo a proprio piacimento,perchè lo si può utilizzare solo una volta nella vita.A sei anni,età in cui il potere si attiva,questo prende la forma di una pietra, legata al suo possessore per sempre.Queste persone,però,sono costrette a nascondere questo dono,per evitare che vengano usati per scopi sbagliati,dalle persone sbagliate.E' la loro unica regola.I Deafi sono comuni persone.Possono essere amici,familiari,le persone che meno ci si aspetta.Ma una domanda sorge spontanea,quando si viene a conoscenza di queste informazioni: perchè possono utilizzare il loro potere una volta? E' quello che ho scoperto a miei spese molto tempo fa.

Io e Dylan,fidanzati da 6 anni.Finalmente il grande momento,anche per noi,era giunto.Il nostro matrimonio.Poche persone furono invitate.Fu un matrimonio molto semplice.La cerimonia in chiesa e un buffet.Poi via,in viaggio per il mondo.Avevo scoperto del segreto di Dylan un anno prima del matrimonio,ma questo non mi fermò.Lo amavo troppo perchè uno stupido potere potesse separarmi da lui.Quello fu l'ultimo viaggio che io e Dylan facemmo insieme.Di li a poco scoprii di essere incinta.Una grande notizia,che mise in festa le nostre famiglie.Ci trasferimmo finalmente in una casa tutta nostra.Quando al secondo mese feci la visita dal ginecologo,Dylan volle accompagnarmi.Quella volta sentimmo per la prima volta il battito del cuore del nostro bambino.Dylan mi strinse fortemente le mani e guardandomi cominciò a piangere.Il mio cuore batteva all'impazzata risuonando anche nelle mie orecchie.Vedere l'amore della mia vita emozionarsi per quello mi fece scogliere.Mi abbracciò strettamente e poi baciò la mia pancia accarezzandola.

Era già il quarto mese.Trascorrevamo le giornate tra passeggiate e uscite varie per la città.A fine giornata,quando Dylan tornava dal lavoro part-time,ci sedevamo sul divanetto nel nostro giardino.Io ero sempre tra le sue gambe.Poi lui con le sue braccia mi avvolgeva.Dopo un po portava la sua mano sulla mia pancia.Delicatamente la accarezzava.Si alzava,si metteva in ginocchio davanti a me,e poggiava il suo orecchio sul mio grembo.Per alcuni minuti rimanevamo in silenzio. Diceva che voleva ascoltare quello aveva da dire il nostro bimbo.Poi cominciava a parlargli."Sai piccolino,sei veramente fortunato.La mamma che ti sta crescendo nel suo grembo in questo momento,è la migliore che ti poteva capitare.E' dolcissima,è gentile.E' anche molto responsabile.E' brava a cucinare.Sa fare dei spaghetti al sugo veramente deliziosi.E' un po paurosa e anche testarda,ma mi piace moltissimo questo suo lato.Non piange mai,è molto forte.Non le piace dire no se qualcuno chiede il suo aiuto.E' anche molto ingenua.Ma soprattutto è molto bella.Altrimenti non l'avrei sposata.Io sono molto difficile sai?!" -"Ah si?! Tu mi hai sposato solo perchè sono bella!Non lo credere piccolino.Lui senza di me non sa vivere.E' un pasticcione"- "E' vero!" Così trascorrevamo i nostri momenti con il nostro piccolo che ci ascoltava senza replicare.

Quinto mese.Il nostro bambino cominciava a scalciare.Dylan non si perdeva nulla.Filmava ogni momento con la telecamera.Quando feci l'ennesima visita dal ginecologo,Dylan volle sapere il sesso del feto.La ginecologa con un grande sorriso ci disse che era una bella bambina.Dylan non ci poteva credere.Lui desiderava più di ogni altra cosa una femmina,e il suo desiderio si stava avverando.Il restante mese e quello successivo li trascorremmo cercando il nome della nostra bambina.Dylan si procurò libri di nomi e ogni sera ne sfogliava uno proponendo i vari nomi. Finché la lista non si ridusse a tre nomi:Elisa,Mary e Viola.Fu molto difficile scegliere tra questi tre nomi.Tutto procedeva bene.La nostra bambina cresceva senza nessun problema.Non saltavo nessun appuntamento dalla ginecologa,anche perchè ogni volta ero accompagnata dal mio Dylan.

Ma fu con il settimo mese che cominciarono i problemi.Il mio corpo cominciò ad indebolirsi.Avevo costantemente la febbre.Fui ricoverata d'urgenza in ospedale.La mia salute era peggiorata.Qualcosa mi stava abbattendo.I medici mi sottoposero a mille controlli.Dylan trascorreva ogni minuto in ospedale.Abbandonò il suo lavoro per strami vicino.A volte perdevo anche conoscenza per giorni.Divenne critica la situazione.Ma le cose non migliorarono.Un giorno il medico ci avvertì di una cosa anche peggio della mia salute."Signorina tra i vari controlli che abbiamo effettuato oggi,è risultato anche un distacco di placenta,ed è anche molto grave.La tua salute non migliora le condizioni della bambina.Per di più mancano poche settimane al parto e se non si riattacca per allora,il parto potrebbe essere molto difficile." Il medico sembrava preoccupato,ma io e Dylan eravamo semplicemente distrutti da quella notizia."Dottore non potete fare nulla per aiutarmi.Sono disposta a fare di tutto,vi prego!" chiesi implorando il medico tra le lacrime. "Mi dispiace,noi possiamo darti solo dei farmaci,ma il tuo corpo non sta reagendo bene neanche a quelli per la febbre.Se continua così,il parto sarà pericoloso per entrambe." La goccia che fece traboccare il vaso.Le lacrime non si fermavano.Il mondo ci era cascato addosso.Dylan mi abbracciò fortemente.Con le sue dolci parole cercò di confortarmi.Ma sapevo che prima lui non credeva a ciò che diceva.Le restanti settimane furono una vera sofferenza.I dolori si facevano sempre più lancinanti.La febbre non scendeva e quasi sempre perdevo i sensi.Quando meno ce lo aspettavamo,cominciò il travaglio.Il mio fisico non reggeva la pressione.Mi sentivo esplodere.

"Dylan.." dissi tra i vari respiri sempre più pesanti.

"Dimmi Carin" si avvicinò stringendomi forti la mano.

Lo guardai dritto negli occhi."Non abbiamo ancora scelto il suo nome!" dissi con un accenno di sorriso.Cercai di tranquillizzarlo con un'altro argomento.

"Ah!Hai ragione!Che ne dici di Elisa." mi disse sorridendomi.

"Mi piaceva... questo fin dall'inizio... Dylan... ti prometto... che farò nascere Elisa... ce la metterò tutta... Sono sicura che sarai un'ottimo padre..."

"Cosa stai dicendo Carin?" 

"Dylan... solo una di noi... può vivere... è deve essere... Elisa." una lacrima si mischiò al mio sudore,provocato dai forti dolori e dalla febbre.

"No!No!No!No! Voi vivrete entrambe.Voi dovete farcela." disse quasi sussurrando.Il suo voltò cambiò completamente espressione.Divenne improvvisamente serio.Mi abbracciò fortemente,poi accarezzò la mia fronte e la baciò.Capii cosa aveva intenzione di fare.Con lo sguardo gli proibii e lo pregai di non fare quello. "Andrà tutto bene.Te lo prometto." disse poi sorridendomi.

Entrai in sala parto seguita da Dylan.Una schiera di medici e infermiere mi accerchiarono,per tentare di salvare entrambe.Chiesi ai medici di far uscire Dylan.Fu trascinato fuori contro la sua volontà. Sentivo la sua voce chiamarmi.Vidi il suo volto coprirsi di lacrime.Anche dai miei occhi cominciarono a uscire goccioline trasparenti che scivolavano lungo il viso.Poi cominciò. Le mie urla riempirono completamente la stanza.Le voci dei medici e delle infermieri si confondevano tra loro.Il dolore divenne insostenibile.Il mio cuore improvvisamente cominciò a farsi pesante.Sentivo il suo battito farsi sempre più lento.Le mie orecchie divennero sorde,redo che stavo continuando a urlare ma non lo ricordo.La vista cominciò ad offuscarsi.L'unica cosa che riuscivo a vedere erano delle ombre che si muovevano qua è la velocemente.Sentivo Elisa,dentro di me,che continuava a muoversi e le mani dei medici premere sul mio grembo. Una mano mi strinse fortemente il polso.Poi...Buio!

Aprii lentamente gli occhi.Una forte luce mi accecò,portandomi a richiuderli.Sentii una voce fine chiamare un medico.Aprii di nuovo gli occhi.Mi guardai intorno.Realizzai di essere ancora viva.Il mio primo pensiero fu Elisa.Mi alzai di scatto dal letto.Staccai gli aghi dei lavaggi dalle mie braccia e uscii dalla stanza.Barcollavo,non riuscivo a tenermi sulle mie gambe.Sentivo un forte dolore tra la pancia e le gambe.Mi portai la mano sul punto più dolorante per cercare di alleviarlo premendo.Un'infermiera corse in mio aiuto.

"Mia figlia!Mia figlia!Fatemi vedere mia figlia!?" pregai disperatamente che fosse viva.

"Aspettami qua.Non ti muovere." Vidi l'infermiera prendere una sedia a rotelle e dirigersi verso di me.Lentamente mi fece sedere e mi portò in giro per i corridoi.Capii che non stava girando a vuoto quando lessi "Reparto Neonatale".Arrivammo dinanzi ad un grande vetro.C'erano tante culle,tutte con un bambino dentro.L'infermiera mi indicò una culla.Era nella seconda fila,la terza a sinistra.Quando la vidi scoppiai in lacrime.Volevo vederla,abbracciarla e baciarla.Ma l'infermiera me lo proibì.Avrei dovuto fare prima tutti gli accertamenti,perché entrambe avevamo sfiorato la morte.Entrambe avevamo rischiato di non vederci mai.Fu in quel momento che Dylan comparve nei miei pensieri. Dov'era. Non era con me quando mi ero svegliata.Non era con Elisa. Dov'era?Non se ne sarebbe mai andato sapendo le condizioni in cui eravamo.Chiesi al medico che mi aveva assistito in sala parto se l'aveva visto.Il suo volto si scurì improvvisamente.Evitò il mio sguardo.Lo pregai.Ma quando non mi rispose capii.

"Mi dispiace.Ma è morto nel momento in cui è uscita Elisa.Era riuscito a irrompere in sala e dopo averti afferrato il polso è collassato per terra."

Il polso!Era stato lui.Lo aveva fatto. Perché mai?Perché mai aveva utilizzato il suo potere per salvarci.Gli avevo chiesto di non farlo. Perché aveva deciso tutto da solo.Non c'era il bisogno che si sacrificasse per noi.Avrei potuto salvare Elisa da sola,perchè si è dovuto intromettere.Improvvisamente il medico allungò la sua mano verso di me.La aprì.Al centro vi era una piccola pietra azzurra.Era un cristallo.Era la sua pietra.La riconoscevo.Nel momento in cui la presi tra le mie la vidi illuminarsi.Mi aveva riconosciuta.Dylan se n'era andato solo fisicamente.Ora lui era in quella pietra,e avrebbe vissuto con noi per sempre.Ora sapevo dove trovarlo quando avo bisogno di lui.Sarebbe rimasto per sempre in quella pietra.Ma soprattutto sarebbe rimasto il suo ricordo impresso nella mia mente.Il suo amore nel mio cuore.E il frutto del nostro amore sarebbe cresciuta sapendo che il papà era un'eroe.

Angolo autrice:
Salve questa è la mia prima storia che pubblico,devo dire che non mi piaceva molto e ho esitato dal pubblicarla,ma ho pensato "se non lo faccio ora non lo farò più"
Questa storia è un pò triste da quello che avete potuto leggere.Veramente ci mancano alcune cose,che avrei voluto aggiungere,solo che è l'una di notte e sinceramente non ce la faccio più,diaciamo solo che l'ho scritta così solo per gioco.
Vi chiedo di essere clementi con le recensioni e pur sempre la prima volta.
Se poi vi è "piaciuta" la storia,la riscriverò,ovviamente meglio, e aggiungerò i pezzi manganti.
Ora vi do la buona notte e grazie a chi l'ha letta :)
  
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