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Autore: maru_chan    16/07/2013    0 recensioni
uno spaccato di quello che potrebbe essere l'inizio di una nuova avventura.. per una piccoletta, che vorrebbe assomigliare a Eragon. Ma sinceramente, come faccio a parlare in 200 parole di una storiella che ne ha 501?
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eragon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alisey si alzò in punta dei piedi; non riuscendo a vedere nulla, tentò di sporgersi di lato.

-Niente, ancora?-

La ragazzina si girò, e fissò il suo compagno di giochi con le sopracciglia aggrottate:- No, da quaggiù sembra che non succeda niente.-

-Ah...

Il pavimento di marmo era lucido e rimbombava, sia per i passi che per le voci di tutti quegli adulti che cercavano di mantenere l'ordine. Il rumore si disperdeva nel grandissimo spazio che li sovrastava.

Carios era sempre più impaziente, proprio come un ragazzino di dodici anni. -Ali, ma secondo te c'è qualche speranza? Secondo te ci prenderanno?-

-E io che ne so?-

Era da quando avevano memoria che speravano di poter diventare Cavalieri dei Draghi, e finalmente era arrivata la loro possibilità... purtroppo, era la stessa occasione anche per molte altre persone, non necessariamente così giovani. Carios si spostò un ciuffo di capelli biondì dall'occhio e squittì di nuovo: -Ma di che colore è, l'uovo? Lo hai visto?-

Proprio in quel momento, la fila fece un paio di passi in avanti, e Alisey si risparmiò la rispostaccia. L'elfo dietro di loro fece in modo che nessuno gli cascasse addosso, nonostante le spinte della gente.

Passarono diverso tempo in silenzio, soltanto guardandosi intorno e avanzando quando si liberava dello spazio. Le venature del marmo che dal pavimento risalivano lungo le colonne di quel luogo così luminoso potevano diventare quasi un buon passatempo da seguire con lo sguardo, anche in mezzo a tutta quella confusione che continuava a regnare. La ragazzina si sentiva quasi fuori dal tempo.

Dopo quella che le era sembrata un'eternità, si decise a spingere di nuovo la testa fuori dalla fila. E lo vide.

Non l'uovo, ancora troppo lontano, no; ma un essere che, a cinquant'anni dalle imprese che avevano salvato Alagaësia, era più leggenda che uomo.

-Argetlam!-

L'elfo dietro di loro lo salutò:- Atra esternì ono thelduin!-

-Un du evarìnya ono varda, Vanir. Sono felice di sapere che sei riuscito a sopravvivere alla presa di Uru'baen.

-Grazie, Ammazzaspettri. Che il tuo cammino risplenda sempre.

Alisey e Carios li fissavano a bocca aperta, con l'impressione di essere stati catapultati nelle Leggende.

Prima che il Cavaliere si allontanasse, la ragazzina si riscosse dalla sorpresa e cercò di attirare la sua attenzione: -Argetlam! Argetlam, una domanda!-

La sua voce era piena di determinazione, perché sapeva che forse quella sarebbe stata l'unica occasione per parlare con un Cavaliere.

Alisey aspettò che l'uomo abbassasse gli occhi su di lei; il coraggio le venne improvvisamente meno, e fissò lo sguardo sui propri piedi.

-Argetlam- annaspò, in difficoltà, -Potresti dirci di che colore è l'uovo?-

 

Eragon si era stupito di capire che a chiamarlo era stata quella bambina, poi riconobbe nella sua curiosità quella che aveva provato lui nel veder crescere Saphira giorno dopo giorno, e nel vedere i propri progressi con la magia. Sorrise, e quando la piccola ebbe di nuovo il coraggio di alzare gli occhi, le rispose: -È bianco, come le cime dei monti Beor!

  
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