Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Askie    16/07/2013    1 recensioni
Varcai la soglia della porta di casa mia, preoccupata come non mai.
“Andrà bene, piccola.” Mi disse mia madre.
Speravo che avesse ragione. Speravo di non ripetere un anno come quello appena passato. Speravo qualsiasi cosa positiva. Ma mi sbagliavo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo I


Varcai la soglia della porta di casa mia, preoccupata come non mai.
“Andrà bene, piccola.” Mi disse mia madre.
Speravo che avesse ragione. Speravo di non ripetere un anno come quello appena passato. Speravo qualsiasi cosa positiva. Ma mi sbagliavo.
“Ciao, mamma.” Le dissi a mia volta, con voce tremolante.

Uscii di casa, ogni cosa per me era un pericolo, passavano le auto e mi scansavo di colpo, un po’ goffamente. Arrivai alla fermata dell’autobus. Mi sentivo osservata e giudicata, da chiunque. Inspirai profondamente ed espirai. Non dovevo farmi condizionare da ciò che la gente diceva. Assolutamente. Mi ero trasferita per ricostruirmi una vita, un’autostima, ogni cosa.
Avevo lasciato quei pochi amici che tenevano a me. E non dovevo fallire. Dopo aver cambiato diversi autobus, raggiunsi la mia nuova scuola. Ero spaventata ma al tempo stesso curiosa di entrare, di vedere. Appena giunta nella piazzetta di fronte all’istituto, molti ragazzi si unirono in gruppetti bisbigliando.
Udii molti “Chi è quella?”, “E’ nuova?” e fui lieta del fatto che non sentii dei commenti. Vidi una ragazza sola, mi avvicinai a lei.

“Ciao, sono Pamela.” Mi presentai.
“Ciao…” capii subito che era una ragazza timida.
“Come ti chiami?” le feci.
“T-Tasha.”
“Piacere” le dissi “Sei nuova di qui?”
“No.”
“Io sì, mi sono trasferita qui un mese fa.”
“Da dove?”
“Manchester.”
“Bella città.”
“Già.”

Alla sua ultima parola, suonò la campanella, e fummo costretti ad entrare. Notai che alcuni ragazzi mi fissavano, uno biondo e uno castano. Ridevano. Sentivo che mi stavano pigliando per il culo. Evitai di darci peso, per non rovinarmi il mio primo giorno di scuola. Arrivai in classe, Tasha era nella mia, almeno avevo qualcuno con cui parlare. Tasha indossava vestiti di seconda mano, si notava, un paio di occhiali spessi, e aveva le guance butterate. In compenso però era magra. A differenza mia, odiosa taglia 46. Odiavo tutto di me stessa, non notavo niente che potesse migliorare del mio corpo. Non ho mai avuto nessuno che mi amasse per come sono. Solo prese in giro.
Il primo giorno fu più che altro un giro di presentazioni e chiacchiere tra i professori e gli alunni. Tutto sommato alcuni insegnanti erano simpatici, pensavo peggio. Uscii dall’istituto allo scocco della sesta ora, con Tasha. Si era un po’ sbloccata, e parlavamo del più e del meno. Alla fermata dell’autobus la salutai, perché lei prendeva quello prima. Notai gli stessi ragazzi di prima, il biondo e il moro che mi fissavano. Iniziai a preoccuparmi, perché si avvicinavano, lentamente, ma lo stavano facendo. Istintivamente mi girai verso destra per vedere se il bus stesse arrivando, ed eccolo lì, dritto ad Oxford Street. Mi “salvò” da quei due che chissà che diamine volessero da me. Giunta ad Oxford Street, scesi dal bus, diretta per prendere la metropolitana per Redbridge, avrei dovuto fare 7-8 fermate, ma con il mio Ipod non contavano nulla. Percorsi le scale e alla cassiera chiesi un biglietto, per la zona 4. Pagai e scesi, c’era poca gente, e la  metro per la Central Line sarebbe arrivato nel giro di 3 minuti. Iniziai a prendere l’Ipod, con le cuffiette e ascoltai “Don’t stop me now” dei Queen. La voce di Freddie Mercury mi rassicurava in un certo senso. Dopo le fermate scesi a Redbridge, era strano pensare che quella fosse la mia nuova casa. Era una zona in periferia, con poche persone. Circolavano molti pullman che portavano all’aereoporto di Stansted. Attraversai la strada, girando per il locale del Beefeater per poi attraversare di nuovo. Scorsi la viuzza dove c’era la mia casa. Aprii la porta e me la chiusi alle spalle. Casa. Finalmente.
Fortunatamente mia madre aveva lasciato pronto della pasta all’italiana. Perfetto. La scaldai e la divorai nel giro di mezzo secondo, per passare poi alla carne e alla verdura. Alla fine del pranzo salii in camera mia trascinando il mio peso faticosamente, sdraiandomi sul letto e addormentandomi in un sonno più che profondo. A svegliarmi fu la vibrazione del mio telefono, che indicava un messaggio. Lo aprii, era da un numero sconosciuto.
“Come fai a camminare con quelle zavorre sulle cosce? Dimagrisci, balena”
Istintivamente mi scivolarono delle lacrime sulle guance, che mi rigarono il volto. Non poteva ripetersi tutto quanto, di nuovo. Eliminai direttamente il messaggio, senza rispondere. Mi ributtai sul letto, osservandomi allo specchio.

“Cosa cazzo c’è che non va in me?!” urlai contro me stessa.

Poi osservai. Le smagliature. La cellulite. I fianchi, le gambe unite. Le braccia. Non c’era nulla che andasse bene. Decisi di distrarmi. Attaccai l’Ipod alle casse, buttandomi a capofitto sulla musica di Demi Lovato. Lei mi consolava, mi faceva capire che il fisico non è tutto. Basta possedere la bellezza interiore.
Rientrò mia madre a casa, asciugai velocemente le mie lacrime, per evitare che mi vedesse.
Bussò.

“Avanti!”
“Ehi piccola.” Si avvicinò lei.
“Mamma.”
La abbracciai. Il suo profumo era la cosa più buona. La sua pelle morbida, lei era tutto.
“Com’è andata oggi?”
“Tutto bene, è un bell’istituto.”
”Hai conosciuto qualcuno?”
“Sì, una ragazza, si chiama Tasha.”
“Presentamela, mi raccomando!”

Mi diede un bacino e se ne andò in cucina, scendendo le scale.
Presi un giornale a caso. Tutte foto di celebrità con un corpo da urlo.

“Perché non sono anche io così?” mi chiesi.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Askie