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Autore: xzaynsmeches    16/07/2013    11 recensioni
E se Harry frequentasse l'Università?
E se fosse pazzamente innamorato del suo professore?
E se il suo professore fosse proprio Louis?
(attention: Larry on stage)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry se ne stava seduto sullo sgabello di metallo, appoggiato malamente sulle gambe di Louis, finalmente addormentato dopo altre due notti insonni. Al suo risveglio gli sarebbe venuto un torcicollo assurdo, ma che era in confronto a quello che avevano diagnosticato a Louis? Due costole incrinate, una gamba rotta, una grave frattura al braccio destro e un trauma cranico dal quale non sapevano se si sarebbe mai ripreso. Ormai conosceva ogni singola crepa del muro verdognolo di quella fottuta stanza 556, di quel fottuto ospedale, di cui ormai conosceva ogni fottuto angolo ed ogni fottuto dipendente. Sedici giorni, sedici giorni erano passati e Louis non accennava a svegliarsi. Harry non tornava a casa da cinque, non si faceva una doccia da quattro e non tornava all’Università da.. quando tempo ormai?
Liam veniva a trovarlo quasi ogni giorno, cercando di convincerlo a tornare a casa, almeno per la notte, ma ‘E se al suo risveglio non dovessi essere qua? Non posso permetterlo Liam, mi dispiace’ era quello che si ostinava a ripetere il riccio. In fondo la sua presenza lo infastidiva perfino, ma non avrebbe mai trovato il coraggio di dirglielo. Anche la famiglia di Louis lo visitava ogni giorno. Sua madre e le sue quattro sorelle –non gli aveva mai parlato di loro- avevano preso un aereo da Doncaster appena erano state avvisate dai dottori ed ora alloggiavano in un albergo vicino all’ospedale, in attesa che Louis si svegliasse.




Quando il giorno dopo l’incidente, mentre cercava di non piangere seduto nella sala d’attesa del quinto piano, aveva sentito una donna urlare ‘Dov’è mio figlio? Dov’è il mio Louis?’ nel bel mezzo di una crisi di pianto, si era sentito in dovere di presentarsi e spiegarle come stavano le cose. Così
‘Lei è la madre di Louis?’ aveva chiesto dopo essersi avvicinato.
‘Sì, tu chi sei? Dov’è lui? Come sta?’ aveva domandato lei nel panico.
‘Io sono il-’ si era bloccato non sapendo se dirle la verità.
‘Un suo amico, Harry’ aveva deciso che sarebbe stato Louis, una volta sveglio, a decidere se dirle la verità.
‘Ti prego Harry, portami da lui’ aveva chiesto poi in lacrime la donna.
‘Stanza 556, è la prima a destra, in questo corridoio’ il riccio le aveva indicato la direzione, per accorgersi, solo dopo che la donna si era incamminata, delle quattro testoline bionde che la seguivano.
‘Oh, signora? Può entrare una sola persona alla volta per il momento’ aveva urlato cercando di farsi sentire.
‘Oh, certo. Puoi-puoi tenere compagnia alle mie bambine mentre vado da lui?’ gli aveva chiesto.
‘Certo’ e aveva forzato un sorriso rassicurante.
‘Come sta LouLou?’ aveva chiesto una delle più piccole ad Harry, una volta che la loro madre si era allontanata. La somiglianza con la sorella che gli stava accanto era sbalorditiva, dovevano essere gemelle.
‘Lui.. si rimetterà’ aveva risposto solo Harry, tirando su col naso.
‘Tu chi sei? Il suo ragazzo?’ aveva chiesto la più alta, probabilmente la più grande. Aveva una bellezza particolare, che incantava. I lunghi capelli biondi le ricadeva sulle spalle e gli occhi color ghiaccio gli ricordavano irrimediabilmente quelli di Louis. Doveva avere al massimo sedici anni.
‘V-voi sapete che Louis è-è’
‘L’orientamento sessuale di nostro fratello non è mai stato un segreto’ aveva affermato l’altra acida guardando un punto indefinito dell’ospedale.
‘Almeno non per noi’ aveva concluso la più grande.
‘Sono Harry’ aveva solo detto lui poi.
Dopo essersi presentate le più grandi, Charlotte e..Félicité –se non errava- erano andate a trovate il fratello, mentre le due gemelle, Phoebe e Daisy, erano rimaste con lui.
Grazie a loro aveva scoperto che loro padre li aveva abbandonati quando loro due erano nate da poco e Johannah, così si chiamava loro madre, era quasi caduta in depressione. Avevano perciò passato un periodo in affidamento dalla zia e solo quando Louis era diventato abbastanza grande per lavorare e guadagnareabbastanza soldi da permettergli di mantenere la famiglia, erano tornati dalla madre. Louis non gli aveva mai parlato della sua infanzia o della sua famiglia, forse era un periodo che avrebbe voluto dimenticare.
Poi se n’erano andate lasciandogli l’indirizzo del loro albergo.
 

***

 

‘Tesoro, tesoro svegliati’ la madre di Louis lo stava scuotendo leggermente, cercando di svegliarlo.
‘Jay?’ aveva mormorato, sfregandosi gli occhi stanchi.
‘Ti sei addormentato, non  è vero? Harry tesoro, dovresti tornare a casa per un po’, riposarti e tornare piiù forte’
In quei giorni aveva avuto più volte l’occasione di parlare con la madre di Louis, scoprendo che era una donna davvero forte, protettiva e soprattutto affettuosa. Gli ricordava quasi  Anne, sua madre, perché in fondo lo trattava un po’ come fosse suo figlio.
‘Non posso Jay, se si svegliasse mentre sono via non me lo perdonerei mai’ affermò alzandosi.
‘Tieni davvero a mio figlio, non è vero?’ chiese poi lei, sistemando dei fiori accanto al lettino.
‘Più di quanto immagini’ la guardò negli occhi
‘E’ fortunato ad avere un ragazzo come te’ disse poi lei, sorridendo e chiudendosi la porta alle spalle.
Allora aveva capito?
 


***

 

‘Louis mi senti?’ aveva chiesto Harry carezzando i capelli al suo ragazzo che stava disteso incosciente su quel lettino di ospedale. Gli stringeva una mano.
‘Io.. non.. mi manchi, mi manchi da morire’ le prime lacrime si fecero sentire.
‘E scusa, scusa di tutto. Perché non sono stato abbastanza forte, perché dovevo stringere i denti e tenere duro, perché stare insieme mi sarebbe dovuto bastare. E ora sei qui e i dottori.. i dott-’ si interruppe a causa di un singhiozzo. ‘Loro dicono che non sanno se ti risveglierai. Ma non è vero, non può essere. Io rivedrò il tuo sorriso, rivedrò i tuoi occhi, io li rivedrò. Ma ti prego, tu rimettiti, rimettiti presto. Quando ti risveglierai io sarò qui, ti stringerò la mano, ti sorriderò e ti dirò che ti amo. Perché io ti amo e non c’è nessun altro per me. Non c’è mai stato. Hai presente le zanzare di notte? Le persone che mangiano una bella pizza con wurstel e patatine con le posate? Tua madre che ti urla dietro per farti alzare dal letto? Quando le unghie strisciano improvvisamente sulla lavagna? Quando la persona che ti piace non ti risponde? Quando le pagine dei giornali si appiccicano e non riesci a staccarle? Quando ti butti sul divano e ti scappa la pipì o ti accorgi di aver lasciato il telecomando nel tavolino, proprio lì, di fianco a te? Dimmi, hai presente? Ecco, io ti vedo in tutto questo, ti vedo nella mia normalità, nella mia quotidianità, ti vedo sempre, ti vedo e basta. Non immagino un futuro senza di te, non immagino niente senza te. Per questo non mi puoi lasciare, perché sei il mio tutto e senza di te.. io senza di te non sono nulla, e ti amo. Ti amo, ti amo e ti amo. E ora svegliati e dimmi che è stato tutto un brutto sogno, dimmelo. Ti prego..’


Gli occhi appannati, il pianto sempre più forte, la testa che si abbandona sul lettino e poi un ‘Harry’ appena sussurrato, quasi impercettibile, e la stretta sulla mano che si fa più forte.




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ello pippol! :)
sono tornataaaa! yayy
allooora, scusate del ritardo ma, come vi avevo detto, sono stata in montagna tutta la settimana :) ecco il capitolo 14, spero non sia troppo banale o deludente.. ho visto che le recensioni sono calate, spero che non sia perchè la storia non vi piace più.. vabbè comunque vi avviso che non manca molto alla fine! ho anche cominciato a scrivere anche un os (ovviamente larry) e forse la prossima settimana la pubblicherò! :) ok, ho detto tutto mi pare! vi lascio di nuovo il mio twitter https://twitter.com/fatisbeautjful
al prossimo capitolo,
baci xx

  
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