Storia
Vera.
Bill
da sempre ha
cominciato a truccarsi e per questo i bambini lo sfottevano chiamandolo
gay
o frocio.
Bill
ha sempre sofferto
per questa INGIUSTA
DISCRIMINAZIONE.
Un giorno, nella prima foto di classe,
Bill mancava all'appello. Il fratello
Tom
andò
a cercarlo e lo trovò in bagno che
piangeva, col trucco ormai andato a puttane, perchè
l'aveveano insultato più
pesantemente del solito. Allora Tom
lo consolò e gli prestò il suo cappellino,
per questo nella prima foto di classe il viso di Bill
è nascosto e Tom
è senza il suo
cappellino.
- Ora
puoi capire il suo dolore leggi qua sotto
SBAM!
Cadesti
a terra per
l'ennesima volta.
-Oh
scusa
piccola,
non ti avevo visto...-
Risatine
di scherno.
-Eheh....Guarda
Matt, è Bill
Kaulitz.-
Risatine
di scherno.
-Allora
c'ho
azzeccato,è proprio una ragazza!-
Risatine
di scherno.
-....non
sono una ragazza.-
Il
dodicenne si
rialzò spolverandosi i jeans aderenti e la maglietta,
anch'essa molto aderente.
Aveva i capelli neri come l'ebano e una capigliatura definibile solo
con le
parole "da manga": capelli corti dietro e un ciuffo che, partendo
dalla fronte, copriva metà del volto pallido e bellissimo
del ragazzino.
Non
appena riprese
l'equilibrio si vide afferrare per la maglietta.
-Allora
dimostramelo, femminuccia.-gli
sibilò in faccia il più grosso dei due bulli che
gli erano
davanti.Il ragazzo,
preso alla
sprovvista, rimase immobile.O forse, più che preso alla
sprovvista, era
rassegnato.
-Ehi,
lasciatelo
stare!-
Un
ragazzino della
stessa età del moretto correva verso i tre, per quanto molto
impacciato dai
pantaloni larghissimi e bassissimi che portava.Anche lui aveva una
capigliatura
particolare: rasta castani-biondo.
-Ehi,
femminuccia,
è arrivata la tua
guardia del corpo.Si vede che non ti sai difendere da solo.-
Altre
risatine di
scherno.
Una
scintilla
apparve negli occhi nocciola di Bill
Kaulitz,
che subito cercò di divincolarsi e
di prendere a calci il bulletto, ma venne prontamente fermato
dall'altro
ragazzino accorso in suo aiuto, che prima stese l'altro bullo e poi
prese a
calci quello che stava praticamente strozzando il moretto.
Non
appena Bill
fu caduto a terra, Tom,
così si chiamava
il "rasta-boy", lo prese per un braccio,facendolo alzare.
-Corri!!-
I
due ragazzini
corsero fino all'esterno dell'edificio e si lasciarono scivolare lungo
il muro.
Il
rasta-boy prese
parola per primo.
-Devi....anf...tenergli
testa a quei cretini.-
-......-
-Pensi
di farti
prendere in giro ancora per molto?????-sbraitò Tom.
-...grazie.-sussurrò
Bill.
Tom
smise di sbraitare
e lo guardò tra l'arrabbiato e l'allibito, poi
sbuffò e chinò il capo.
-Uff......io
non so
più cosa fare con te, fratellino.-
I
due si guardarono
un attimo:avevano gli stessi occhi, gli stessi lineamenti,apparte i
capelli e
il fatto che il moro aveva un piercing sul sopracciglio mentre il
rasta-boy sul
labbro e in più portava un cappellino con visiera, i due
erano completamente
identici.....erano gemelli. Bellissimi gemelli.Bill
Kaulitz e Tom
Kaulitz.Tom
Kaulitz e Bill Kaulitz.
-Cosa
vuoi fare
adesso?-chiese Tom,
quasi premuroso.
-Andiamo
a casa, per
favore.-
-.....ok.-
----------------------------------
-Biill,
Tooom,
svegliatevi, oggi
avete la foto-ricordo con la classe a scuola!Farete tardi se non vi
svegliate!
-Sì
mamma, è
Bill che
non si
sveglia!!-mugugnò Tom
dal suo letto.La luce del giorno filtrava dalle finestre
disturbando il sonno del maggiore dei gemelli Kaulitz...maggiore
di dieci minuti ma sempre
maggiore, come amava ripetere al fratello.
-Bill.........svegliati!Brutto
dormiglione.....oggi c'è la noiossissima foto di
classe...................ehi,Bill?-cominciò
a
scuotere quel fagotto che era il moretto sotto le coperte.
-.....lio.-mugugnò
il minore dei gemelli Kaulitz,
in tutta risposta.
-Che?-
-Non
voglio.-
Stavolta
la voce del
ragazzo era ferma e aveva un non so chè di malinconico.
-Cosa
non
vuoi?-chiese perplesso Tom,
come se già non lo sapesse.
-Non
voglio andarci,
e non voglio vedere quelle persone.-
-....Bill,
è l'ultimo
giorno...-
-Anche
un minuto di
più è troppo!-il ragazzino si alzò di
scatto gettando di lato il lenzuolo.-Tu
non hai i miei stessi problemi!Non puoi capire!-le parole uscirono come
un
fiume in piena, che travolse completamente il "piccolo" Tom
Kaulitz.
-.........-
Bill
si portò una mano
alla bocca, maledicendosi.
-Oh
scusa, Tom,
non
volevo...-balbettò.
-Non
importa,
andiamo dai, solo un giorno e poi è finita.-
I due gemelli si ritrovarono davanti al cancello della scuola, sotto
gli occhi
di tutti. Bhè, di certo non passavano inosservati: Bill
aveva un look a dir
poco androgino,unghie nere e ombretto, e Tom
sembrava uscito da un video hip hop, maglia
larga a dir poco e pantaloni se possibile ancor più larghi.
Praticamente
tutti
li additavano, indicando soprattutto Bill
e facendosi "scappare" qualche
commento non troppo carino che ovviamente arrivava alle orecchie del
moretto,
che,puntualmente, si sentiva a disagio.
-Non
dargli
ascolto.-
Detto
questo,
entrarono nell'edificio degli orrori, comunemente chiamato "scuola"*.
Le
prime tre ore
passarono tranquille, poi arrivò la ricreazione.
Tom
si diresse
velocemente verso il bagno, sapendo che ci avrebbe trovato sicuramente
una
certa persona.
-Bill.-
Il
ragazzo,
come ogni giorno,
era seduto sul pavimento, abbracciandosi le ginocchia con le
braccia.Era
l'unico rifugio dai bulli che lo ossessionavano appena lo trovavano
solo, cioè
quasi sempre, visto che non aveva molti amici.
Tom
si inginocchiò
davanti al gemello.
-Bill,
tra poco c'è la
foto......stai bene?-
Il
moretto alzò gli
occhi, rivelando un striscia di mascara che colava lenta sulla sua
guancia.
-Tom,
io.......ho
qualcosa che non va?-sbiascicò all'improvviso.
Il
ragazzo
si infiammò (si arrabbiò, mica
arrossì XD) non appena sentì quelle parole e si
gettò sul fratello,
abbracciandolo.
-Tu
sei meglio di
chiunque altro Bill,
e lo sai. Non farti abbattere da quello che dicono gli altri,
loro non possono capire.Sei come sei e non c'è niente di
meglio.-
Bill,
in quel momento,
ringraziò il cielo di non essere figlio unico. Nessuno
poteva capirlo meglio di suo
fratello.
Suonò
la campanella.
I gemelli uscirono dal bagno, Tom
accompagnò Bill
fino alla porta della sua aula e mentre il
moretto stava per entrare lo bloccò.
-Aspetta.........tieni.-
Si
tolse il
cappellino a visiera e lo porse al gemello.
-Ma...il
tuo
cappello...-
-Mettitelo,
fai
quella stupida foto e non pensarci più.-detto questo, il
maggiore dei gemelli Kaulitz
girò sui tacchi e
se ne andò, lasciando il fratello con un cappellino azzurro
in mano e l'aria un
po' stralunata.
Il
fotografo arrivò
spaccando il secondo con il suo viso da topo e il sorriso tirato.
-Mettetevi
in posa,
prego.-
Tra
spintoni e calci
vari Bill
Kaulitz riuscì
a trovarsi un posto dietro a tutti.
-Ok,
ora tutti
fermi....3,2...-
Il
ragazzino si
rigirò il cappellino fra le mani e poi, deciso, se lo
calò sugli occhi.
-...1,
cheese!-
FINE
FLASH BACK
In
quel momento, 5
anni dopo, un Bill
Kaulitz cresciuto
sorrise ripensando a quell'episodio e ripose
la foto in una valigia. Sentendo che il fratello sbraitava dal piano di
sotto,
urlando che non ne poteva più di aspettare un certo "Mister
Dormiglione" con una certa "Espressione Eternamente Ebete" si
sbrigò a lasciare la stanza, ridendo.
Ed ecco perchè nella foto di classe dei gemelli Kaulitz
si può notare come Tom
non abbia il suo
solito cappellino e guardi, tra l'altro, verso il basso, mentre Bill
indossi un
cappellino azzurro
che ne copre quasi
tutto il viso. Si può notare, inoltre, le loro espressioni
tutt'altro che
felici, e di questo si possono ringraziare i loro compagni che li hanno
tormentati per tutta la loro carriera scolastica, grazie mille.
Chissà,
forse se
avessero saputo che i gemelli avrebbero fondato una band che ora ha
sfondato in
tutta Europa e non solo, ci sarebbero andati più piano.Peggio
per loro.
FINE