Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: always_in_my_heart_    16/07/2013    5 recensioni
*Capitolo Tre*
A quel punto le due porte a molla in fondo al corridoio si spalancarono all’ unisono lasciando intravedere due uomini, più precisamente due paramedici, che tenevano per le ascelle un ragazzo che continuava a gridare e dimenarsi.
Il ragazzo portava un paio di pantaloni della tuta grigi tendenti al blu, un giacchetto beige leggero e in testa un cappello rosso da cui spuntavano i capelli castani che gli arrivavano poco sopra gli occhi.
Ma la cosa che spiccava di più in quel ragazzo erano gli occhi: erano di un azzurro particolare, dentro c’era il mare, il mare piatto di inizio estate. Jade riusciva a vederli benissimo pur trovandosi a circa sei o sette metri da lui, e ne rimase colpita.
[...]
-Maschio, ventitré anni, schizofrenico, non aveva mai avuto crisi pesanti ma questa è la seconda volta perciò abbiamo deciso di portarlo da voi- disse l’uomo continuando a combattere contro il ragazzo. Jade si affrettò a controllare quale stanza fosse vuota ci condusse i due uomini e subito andò a prendere dall’ armadietto la siringa con il calmante.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Con questa mia storia, scritta senza alcuno scopo di lucro, non intendo offendere nessuno dei personaggi da me citati, dal momento che la rappresentazione di questi ultimi non è pertinente alla realtà o in alcun modo veritiera.





Capitolo 1




È un normale lunedì mattina quando la sveglia suona e, come tutte le mattine da un anno a quella parte, la ragazza si alza dal letto per andare a staccarla.
Sa che se la mettesse affianco al comodino la staccherebbe per poi tornare a dormire, per questo l’ha appoggiata sul comò che si trova dalla parte opposta della stanza. Ancora assonnata oltrepassa il grande letto matrimoniale e si avvia verso la sveglia che continua a suonare con quel monotono ‘Tic tic’ che lei odia. Pensa sia inutile, una sveglia dovrebbe svegliarti dolcemente non trapanarti i timpani con quello stupido ‘Tic,Tic, Tic’.
Stacca la sveglia scarlatta per poi avviarsi nella penombra verso il bagno della sua stanza. Accende la luce che le crea un dolore lancinante agli occhi per poi aprire l’ acqua  nella doccia. Sfila il suo pigiama dolcemente e lo getta a terra infilandosi sotto il getto d’acqua bollente che le crea tanti brividi lungo la schiena.
Finita la doccia va a vestirsi: jeans blu notte, maglietta bianca semplice con una piccola ‘L’ in corsivo alla sua sinistra all’altezza del petto e le  sue amate Toms rosse.
Jade ama il rosso.
È il suo colore preferito.
Il rosso per lei è vita, le ricorda le persone, la felicità, le chiacchiere. Insomma, per farla breve, il rosso le ricorda tutto ciò che c’è di bello nella vita.
La ragazza prende la sua giacca di pelle bianca e la sua borsa blu per poi uscire di casa. Inchiava la porta e infila le chiavi dentro la grande borsa.
Una volta arrivata in ospedale va a cambiarsi per mettere la sua divisa.
È una divisa semplice: un pantalone bianco e una maglia semplice bianca ma con uno lieve scollo a V azzurro.
-Miss Taylor buongiorno!- la capoinfermiera la saluta con tono sarcastico. Non ha mai sopportato quella  donna, è una persona così fredda e distaccata.
-Buongiorno Signorina Moore- nella voce della ragazza si poteva cogliere una piccola nota di sarcasmo che non sfuggì alla giovane donna al suo fianco.
‘Cominciamo bene’ pensò la ragazza tra sé e sé.
Poi la rossa affianco a lei se ne andò lasciandola sola.
Lei iniziò a raggruppare qualche scartoffia che si trovava sopra la scrivania imbandita di fogli.
Il campanello suonò improvvisamente facendola sobbalzare poi rivolse lo sguardo ai quadri dove c’erano i numeri delle stanze dei pazienti.
La luce rossa del numero 32 lampeggiava.
La ragazza si precipitò di corsa verso la stanza.
Il signor Lloyd si stava agitando sul suo letto.
Jade sapeva bene cosa fare in quel caso, si precipitò verso l’armadietto vicino alla finestra aprì l’anta scorrevole schiavandola con le chiavi che aveva in tasca e afferrò velocemente la siringa lottando contro la linguina di carta per aprirla. Appena ci riuscì si precipitò a fianco al paziente.
Ora veniva la parte più difficile: cercò di afferrare il polso dell’anziano signore di fronte a lei ma senza risultati, tentò di nuovo e ci riuscì ma non era abbastanza forte da immobilizzarlo totalmente così decise di andare alla ceca sperando di centrare la vena e questa volta qualcuno la assistì perché l’ago penetrò senza problemi mettendo in mostra la vena che aveva centrato alla perfezione, e allora lentamente fece scendere il liquido che iniziava già a fare effetto sull’uomo.
Lei lo conosceva molto bene. Le faceva un effetto davvero strano vederlo in quelle condizioni. Era una persona così allegra solitamente. Però aveva alle spalle una storia terribile: aveva provato più volte a suicidarsi e dato che non era riuscito nel suo intento ora stava impazzendo lentamente, ogni settimana peggiorava. Ormai nemmeno i suoi figli venivano più a trovarlo spaventati dalle crisi che aveva il padre.
Jade pensava spesso a lui, pensava che doveva essere davvero brutto sentirsi abbandonati persino dai propri figli. Non bastava aver perso tutti i suoi amici e i suoi conoscenti, anche i suoi figli dovevano andarsene. Lei questo davvero non lo capiva.
Dopo aver lasciato una dolce carezza sulla guancia dell’ uomo ritornò alla sua postazione continuando a combattere con le tante scartoffie da compilare.
Improvvisamente la ragazza sentì un pizzico all’altezza della costole e sobbalzò.
-Allora Blue che si racconta?- Lana apparve improvvisamente dal nulla facendola spaventare.
Lana era una delle sue colleghe, avevano legato molto nonostante la loro differenza di età, infatti la donna andava verso la cinquantina, capelli corti corti, mori ma tinti di un color biondo miele, aveva due figli di venti e ventidue anni ed era divorziata.
Le aveva affibbiato quel soprannome strano ‘Blue’ perché diceva sempre che la sua aurea era blu acceso, quasi elettrico, il che voleva dire che era una ragazza molto allegra e pimpante.
-La giornata non è iniziata nel migliore dei modi, speriamo che proseguirà meglio- rispose arrabbiata e nervosa.
-Perché che è successo?- chiese la donna incuriosita. Era strano vedere Jade arrabbiata e nervosa, sul suo viso c’era sempre un bellissimo sorriso e nulla la metteva mai di mal umore.
-Il signor Lloyd ha avuto una crisi prima-
-Davvero?-
-Già e ho dovuto fare tutto da sola perché oggi la ‘principessina’ era più lunatica del solito e ha fatto scappare tutti gli infermieri presenti sul piano-
-Ahh mia cara Jade.. te l’ho detto che questo è un lavoro troppo duro per te- sospirò rimproverando la ragazza con tono materno e accarezzandole dolcemente i capelli sciolti.
-Lana quante volte te lo devo ripetere? Amo questo lavoro e riesco a gestirlo benissimo, è solo che è difficile fare un iniezione ad  una persona in piena crisi senza nessuno che stia lì a tenere fermo il braccio-
-Si, ti capisco piccola-le appoggiò dolcemente una mano sulla guancia- Però io continuo a credere che questo lavoro non sia adatto per te. Sei troppo dolce indifesa e questa è una gabbia di leoni affamati.- la ragazza la guardò per un momento per poi riportare gli occhi alle sue carte come aveva fatto fino a quel momento.
Il resto del turno proseguì abbastanza bene a parte qualche sclero della Moore(soprannominata ‘principessina’ da lei e Lana). Anche il signor Lloyd sembrava essersi ripreso dalla sua crisi e Jade era molto felice di questo.
Alla fine del turno andò a pranzo con Lana al solito bar per poi tornare a casa.
Fece una doccia bollente per scacciare tutti i pensieri della giornata e in fine si sdraiò sul divano e passò il pomeriggio davanti alla tv.
A volte era davvero troppo monotona la sua vita.
Solo raramente usciva e andava a ballare. Lei adorava andare a ballare ma con il lavoro che faceva gli orari non coincidevano mai: se lavorava di mattino doveva alzarsi alle sei e non era il caso di andare a ballare la sera prima, se faceva il pomeriggio tornava a casa alle dieci ed era così stanca da non riuscire nemmeno a farsi una doccia e se faceva la notte lavorava dalle nove di sera alle sei del mattino perciò non trovava mai due ore per andare in discoteca o in qualche pub.
Insomma le sue giornate erano sempre le stesse. Nulla le sconvolgeva e nulla la svegliava da quella monotonia.



  
Spazio autrice:

Ed eccomi di nuovo ad intasare efp con una nuova storia.. 
perdonate eventuali errori ma è la prima volta che scrivo in terza persona quindi se volete darmi dei consigli sono ben accetti.
Inoltre vi comunico già da ora che le tematiche della storia saranno incentrate molto su malattie mentalie e cose simili dato che si tratta di un ospedale, io mi sono documentata molto su internet ma spero che mi perdonerete se alcune cose dovessero essere sbagliate, io ho fatto molte ricerche ma credo che a volte capiti di imbattersi in siti dove le informazioni sono sbagliate.. anche se spero di no (:
ora veniamo al capitolo: qui si inizia a conoscere un po' Jade e la sua personalità.. anche il prossimo capitolo si incentrerà su di lei ma poi ci sarà qualche comparsa.. non vi svelo altro.. spero che vi sia piaciuto il capitolo e che continuerete a seguirmi
se vorrete contattarmi per qualsiasi cosa su twitter sono @Dear_Lou
un bacio 

                                                                   -Hatchy_1D

P.s. Lei è Jade anche se le ho cambiato il cognome non so il perchè lol
è proprio grazie a lei che mi è venuta l'ispirazione della storia 




una volta era una gif questa  ma non so come metterla su efp e purtroppo non ho il link da mettervi :( 


  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: always_in_my_heart_