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Autore: socchan    16/07/2013    3 recensioni
Prima destiel che scrivo, dopo averne lette a centinaia!
Niente di troppo impegnativo ... buona lettura!
"Solo ora si accorse delle gocce di succo che gli coprivano le labbra, rendendole più rosse del solito.
Inspiegabilmente ne fu attratto, e ingoiò della saliva nervosamente.
Immaginò le sue labbra a contatto con quelle screpolate, ma umide di Castiel. E si maledii mentalmente per quel pensiero inadeguato da parte sua.
Quando incontrò gli occhi blu di Cas, capì subito che c’era qualcosa che non andava."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve gente!
Prima destiel che scrivo in assoluto, quindi pretendo da voi delle critiche. U_U
A parte gli scherzi … se ne avrete da fare, sarò a tutti orecchi!
Ho messo l’avvertimento OOC, per essere sicura e non dovermi poi correggere in seguito. Spero di non aver commesso troppi disastri :P
L’idea mi è venuta mentre mangiavo dell’anguria, e quel fastidioso succo appiccicoso mi colava giù per il mento ho pensato “e se al mio posto ci fossero stati loro?”
Bé … questa è la mia conclusione. Buona lettura e commentate!

Ricordo che le recensioni fanno sempre piacere :P

 
 
 
 
 
Era una giornata calda di metà luglio e l’estate era nel pieno della sua vivacità.
Per i fratelli Winchester, quello era un periodo libero. Avevano deciso di prendersi una meritata pausa e avevano lasciato il lavoro a Bobby.
Nel caso in cui avesse avuto realmente bisogno, sarebbero corsi in suo aiuto.
Era stata un’idea di Dean, quella di un’interruzione dalla vita frenetica a cui erano abituati. Anche se all’inizio Sam non ne aveva voluto sapere, alla fine era riuscito a convincerlo. In realtà la ragione principale di quello stacco improvviso, era qualcuno in particolare.
Ultimamente l’angelo, Castiel causava qualche disagio al maggiore dei Winchester. Non riusciva a decifrare le sensazioni che provava quando gli era accanto. Provava nervosismo, e calore non appena lo vedeva. E quando mancava da troppo si preoccupava. Ma nonostante ciò non avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura ciò che lo affliggeva, così ignorava queste emozioni. Ma sapeva che prima o poi sarebbero esplose, tutte assieme. E non osava pensare a cosa potesse succedere in quel momento.
Ma nel frattempo, Dean mise da parte questi pensieri confusi concentrandosi sul presente. Lui ed il fratello erano seduti ad un tavolo in legno, in un parco di Denver a mangiarsi una succosa e gigantesca anguria.
Nessuno dei due era intenzionato a proferir parola, troppo impegnati a gustarsi quel delizioso cocomero. Solo quando un battito d‘ali ruppe il silenzio attorno a loro, alzarono lo sguardo contemporaneamente.
Castiel era apparso improvvisamente, com’era solito a fare.
Ma né Sam, né Dean l’avevano chiamato e non c’era nemmeno un pericolo imminente. Almeno lo speravano.
-Cas, che succede? Domandò il maggiore dei fratelli, osservandolo intensamente.
-Nulla.- rispose, con espressione confusa dipinta sul volto. –Deve succedere per forza qualcosa di terribile, se vengo a trovarvi?- domandò innocente.
-Sì.- rispose Sam, con tono ovvio. L’angelo fece passare il suo sguardo su entrambi, poi si concentrò sul frutto dalla buccia verde al centro del tavolo.
-Che cos’è?- domandò, accomodandosi accanto a Dean sulla panchina Il quale gli fece spazio, non senza lamentarsi.
-Cibo.- rispose Dean, dando un altro morso alla sua fetta. Il succo gli gocciolò dalle labbra fino al mento.
-Eddai Dean, ha fatto solo una domanda.- replicò Sam, tentando di ammorbidire il fratello. Ma sia l’angelo che il cacciatore, parvero non sentirlo.
Castiel si era soffermato ad osservare le labbra del maggiore dei due, il quale se ne accorse.
-Che c’è?- gli domandò bruscamente, senza ottenere risposta. Dean pensò che quell’atteggiamento da duro avrebbe allontanato da sé Castiel, ma si sbagliò.
L’angelo portò la mano destra sulle labbra del maggiore dei Winchester, con estrema cautela.
Dean avrebbe voluto spostarsi e strillargli contro, ricordandogli per l’ennesima volta il significato di “spazio personale”, ma era bloccato. Finalmente avrebbe potuto capire cosa gli stesse succedendo, e smentire ciò che provava per l’angelo.
Sam era rimasto a fissare la scena con stupore, sentendosi improvvisamente di troppo.
Le dita di Castiel accarezzarono le labbra di Dean, seguendone tutto il profilo. L’uomo socchiuse gli occhi involontariamente, poi quanto quel contatto finii gli spalancò di scatto. Si rese conto che quel gesto così intimo ma innocente, gli era piaciuto veramente.
Notò il fratello minore fissarlo confuso, mentre Castiel teneva tra le dita un minuscolo semino di anguria, osservandolo concentrato.
Quando un cellulare prese a squillare, la tensione che si era creata tra di loro si sciolse improvvisamente.
-È Bobby.- mormorò Sam, rispondendo e alzandosi dalla panca.
Dean, sembrò implorarlo con lo sguardo di non lasciarlo solo, in quel momento con l’angelo. Ma il fratello se ne infischiò, allontanandosi con un
–Hey, Bobby.-
Erano rimasti soli.
Castiel stava ancora osservando il semino nero, così Dean ne approfittò per tagliare un’altra fetta.
Dopodiché gliela appoggiò davanti, fissando davanti a sé.
L’angelo la notò solo pochi istanti dopo, appoggiando il piccolo seme e prendendo tra le mani la fetta di anguria.
-Per me?- chiese piegando la testa di lato.
-Per chi altrimenti?- replicò il biondo, dando un'altra dentata alla sua. Castiel rimase interdetto, poi con diffidenza diede un piccolo morso al frutto.
Ne fu subito conquistato. Associò quel sapore alla freschezza.
E in pochi attimi, non era rimasto altro che la pelle verde, striata di bianco.
Dean era rimasto a fissarlo scioccato dalla voracità con cui aveva finito il suo pezzo.
Solo ora si accorse delle gocce di succo che gli coprivano le labbra, rendendole più rosse del solito.
Inspiegabilmente ne fu attratto, e ingoiò della saliva nervosamente.
Immaginò le sue labbra a contatto con quelle screpolate, ma umide di Castiel.E si maledii mentalmente per quel pensiero inadeguato da parte sua.
Quando incontrò gli occhi blu di Cas, capì subito che c’era qualcosa che non andava.
Fu un attimo. D’improvviso ricordò la sua particolare abilità di leggere nel pensiero, e si chiese, se l’avesse fatto anche poco prima.
Pensò che la cosa migliore da fare fosse attendere e vedere come si fosse evoluta la situazione.
Infondo, lui, Dean Winchester, non era tipo che si tirava indietro. Nemmeno in situazioni come quelle.
Ma l’angelo, seppur con sguardo fisso negli occhi verdi del cacciatore, non aveva ancora mosso un muscolo.
Aveva visto chiaramente ciò che Dean voleva.
Ma non sapeva come muoversi: non gli era mai capitata una cosa del genere, con un umano soprattutto.
-Andiamo, Cas.- mormorò improvvisamente Dean, con occhi profondi e ricolmi di insofferenza.
-Cos… cosa c’è Dean?- rispose l’angelo, inclinando ancora una volta la testa. Gesto così naturale e spontaneo, che faceva incantare Dean.
Il Winchester sbuffò sonoramente, poi con decisione portò una mano dietro la testa di Castiel, spingendolo verso di sé. Finché le loro labbra non si incontrarono per la prima volta.
Fu un bacio intenso, ma dolce. Soprattutto fresco, secondo Castiel. Anche la seconda mano andò sulla nuca dell’angelo in modo da spingerlo più a fondo nella propria bocca, mentre le braccia angeliche esploravano liberamente la schiena di Dean.
Il biondo non avrebbe mai pensato che un pomeriggio tranquillo come quello, sarebbe potuto finire in quel modo.
Fu qualcosa di meraviglioso per entrambi. Un gesto che mostrava sentimenti nascosti e sconosciuti che provavano l’uno per l’altro.
Perché tra di loro c’era sempre stato qualcosa d’intenso, molto più profondo rispetto ad un legame di sola amicizia.
Il sapore di Castiel, misto a quello dell’anguria, mandarono in estasi il cacciatore.
Poi però furono costretti a dividersi, per mancanza d’ossigeno.
I due si osservarono a lungo, mantenendo oltre al contatto visivo, anche quello fisico.
L’arrivo di Sam li colse impreparati, così senza pensarci spostarono le mani sotto al tavolo intrecciando le dita.
-Bobby ha bisogno di noi.- comunicò ai due, recuperando il rimanente d’anguria.
-S-sì.- disse Dean, cercando di mantenere il tono di voce il più normale possibile. Cosa che gli riusciva alquanto difficile, dopo aver avuto il contatto più intenso ed eccitante di tutta la sua vita.
Il fratello lo squadrò sospettoso. Ma non indagò.
-D’accordo …- mormorò, poi notò un semino nero proprio sul labbro inferiore di Castiel
-Ti è piaciuta l’anguria?- domandò gentilmente. L’angelo lo osservò stranito, con gli occhi più grandi e blu del solito.
-Molto.- sussurrò, fissando di sottecchi Dean. Le mani dei due erano ancora aggrappate l’una all’altra, senza volersi mollare.
-Bene.- sorrise, -Vieni con noi?- gli chiese infine.
-Vi raggiungerò se avrete bisogno di me.- rispose alzandosi, e lasciando con dispiacere la mano del cacciatore.
-Andiamo Dean?- richiamò il fratello maggiore, piuttosto assente.
-Guida tu.- esclamò improvvisamente, lanciandogli le chiavi. Sam rimase di stucco.
-Sei … sicuro?- chiese poco convinto, assottigliando gli occhi. Il maggiore annuì.
-Vai ad accendere la mia baby, io ti raggiungo.- gli ordinò, mentre anche lui si alzava finalmente in piedi. Sam fece come gli disse, salutando l’angelo un’ultima volta ed incamminandosi verso l’auto nei posteggi del parco.
Nuovamente soli, pensò divertito il Winchester.
-Suppongo che tu ti sia approfittato di me.- mormorò il cacciatore, con il solito tono beffardo.
-Ma sei stato tu a baciarmi.- replicò Castiel, sinceramente desolato. Dean scoppiò a ridere, rilassandosi.
-Sì ma sei stato tu a tentarmi.- ribeccò ancora lui, avvicinandosi al suo angelo in trench. –E non mi pare di essere stato respinto …- aggiunse, ormai così vicino alle labbra dell’altro da sentirne ancora l’aroma fresco dell’anguria. Ora che ne aveva assaggiato il sapore, non voleva più separarsene.
Questa volta fu Castiel l’intraprendente, con gioia e sorpresa di Dean.
Le loro labbra si scontrarono una seconda volta, e fu anche meglio della prima.
Il maggiore dei Winchester decise di tentare qualcosa in più, con la lingua tastò le labbra dell’angelo aspettando che quest’ultimo le aprisse. Non ci volle molto che lo fece. Quando le lingue si trovarono, parve quasi che fuochi d’artificio scoppiassero nelle loro bocche.
La freschezza di Castiel fu riscaldata dal bollore di Dean,e viceversa il calore del cacciatore fu rinfrescato dall’angelo.
Era un mix esplosivo, del quale non si sarebbero mai più stancati.
Però, furono bruscamente e nuovamente interrotti,  dal suono del clacson dell’impala.
-Accidenti a lui ..- mormorò Dean, soffiando sulle labbra gonfie dell’angelo. Non avrebbe voluto allontanarsi da esse.
-Va Dean…- sussurrò Cas, allontanandolo da sé con gentilezza. Il cacciatore lo guardò basito. –Altrimenti non risponderò più delle mie azioni.- aggiunse con voce roca e sguardo basso, facendo sorridere il Winchester.
Quando l’angelo rialzò il volto, i suo occhi blu tradirono la sua impazienza.
Una scarica di brividi colpirono improvvisamente Dean, nel basso ventre.
Gli sarebbe piaciuto sperimentare ciò a cui Castiel alludesse, ma per quella volta decise di saltare il turno.
La volta dopo sarebbe stato ancora meglio, riflette tra sé e se pregustando già quel momento.
Così lo osservò per l’ultima volta, poi si girò per raggiungere il fratello frettoloso, nell’impala.
-Dean …- sussurrò Castiel osservandolo da dietro, il biondo si fermò subito. Ansioso di sapere cosa volesse ancora da lui.
-Sì, Cas?- rispose voltandosi ed incrociando nuovamente quegli occhi blu, che aveva sempre osservato da troppo lontano. Ma ora sarebbe cambiato tutto.
-Potrò venire ancora senza invito?- chiese innocentemente.
-Ma certo. Così ti farò provare il gelato.- ammiccò malizioso Dean. L’angelo sembrò afferrare il concetto. Ma lo ignorò.
-Comunque sia … c’era veramente un pericolo. Quindi prima vi ho mentito.- confessò.
-Lo so.- concordò il biondo, tornando sui propri passi deciso a raggiungere Sammy.
-Quindi, sei stato tu ad approfittarti di me.- commentò Castiel, con espressione incomprensibile in volto.
-Può darsi, Cas. Può darsi.- rispose con tono divertito nella voce Dean, mentre i suoi passi suonarono sempre più ovattati, finché sparirono.
L’angelo lo contemplò allontanarsi finché la sua figura scomparve, poi com’era arrivato si volatilizzò. Con un leggero battito d’ali.
  
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