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Autore: Midnight_whisper    16/07/2013    1 recensioni
Un percorso introspettivo finalizzato a superarsi e a superare le proprie paure. Un percorso strutturato come un dialogo fra due personaggi. Un percorso colmo di speranza, di crescita, di rinnovamento e di volontà. Un percorso onirico... o forse no.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sto correndo. Sto scappando da qualcosa. Non ricordo esattamente cosa, ma sono sulle scale di casa mia e cerco di andare più veloce che posso per allontanarmi da quello che mi insegue. E davanti a me ci sono altre persone e anche loro stanno scappando come faccio io. Mentre salgo le scale mi rendo conto che i gradini sono infiniti, si ripetono sempre le stesse rampe e allora comincio a guardare gli altri che mi precedono e inizio a riconoscerli. Sono tutte facce note. Ci sono alcuni miei vecchi amici e compagni di scuole. E non si voltano indietro. Ci sono alcuni miei familiare. Ma anche loro non si voltano indietro. Che poi, se ci penso bene non erano davvero i miei amici e nemmeno i miei familiari. Avevano solo il loro corpo ma non erano davvero loro, mi capisce? Lo so che è strano! E poi vedo proprio voi, dottore. Però voi siete veramente voi, non siete come gli altri. Siete veramente il mio psicologo, in carne ed ossa. Sembrate veramente voi. E allora io le urlo qualcosa, le chiedo perché corriamo, credo. E le chiedo quando finiranno le scale. Allora voi mi sorridete come fate sempre e rallentate il passo così da correre accanto a me. E le scale continuano e le mie gambe iniziano a farsi più stanche. E io le spiego il sogno che sto vivendo e le dico pure che mi perseguita. Tutte le notti lo stesso sogno. Quindi so già quello che sta per accadere, perché l’ho già vissuto altre mille volte. Lo capisce quanto questo sia terribile? Io continuo a scappare ma ho la pieno consapevolezza che non riuscirò a salvarmi, perché sono già stato catturato da quel qualcosa! Ancora salirò tante rampe di scale ma a un certo punto, quando sarò all’ultima, perché finalmente quelle scale finiranno, le mie gambe non reggeranno più e si trascineranno e agli ultimi scalini mi abbandoneranno. Non riusciranno più a sopportare il peso del mio corpo e io vedrò le ultime persone scomparire davanti a me. Alla fine del sogno mi ritrovo sempre a vedere con gli occhi di chi mi insegue. E mi vedo. Arrancante. Da solo. Su quei pochi gradini che cerco di scalare. E lui mi si avvicina e... mi sveglio di botto. Lo so già che finirà così. Io non sopporto più questi sogni, dottore. Non mi riesce proprio più. Il sogno è sempre uguale! Non cambia mai! Questo sogno mi perseguita e io non ce la faccio più a svegliarmi tutte le notti terrorizzato all’idea di essere stato catturato realmente! La prego, dottore, deve aiutarmi. La prego!”
“Sono tipici, sa? Questo genere di sogni ricorrenti. Sogni che tornano ogni notte e ogni notte restano incompleti perché interrotti dal momento del risveglio. Non abbia paura di quei sogni. Tornano per lei. Così che lei possa imparare a dar loro un finale e possa trasformarli in piccoli momenti di idillio. Ecco cosa mi piace di questi sogni: lì le cose si possono rivivere, si possono cambiare. Nella realtà no. Non pensi più che questo sogno la tormenti. Sta invece cercando di salvarla. Lei rimane affogato nel suo sogno, ma non capisce che la sua mente, riproponendole quelle immagini, le vuole tendere una mano. E non vuole farlo per spingerla nell’acqua, ma per tirarla su, farla uscire e tornare a respirare. Deve salire quegli ultimi gradini. E solo in quel momento lei sarà salvo e il sogno non tornerà più. Perché, come direbbe qualcuno “lei avrà imparato la lezione”. Quindi adesso continui a correre. Le mie gambe sono già più stanche delle sue. Mi fermerò. Ma lei, almeno questa volta, continui a correre. Si salvi. E percorra anche quegli scalini sui quali viene sempre catturato. Non si fermi. Non questa volta.”
  
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