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Autore: Ofeliet    16/07/2013    6 recensioni
| Dedicata a Zhalia94 |
"Era successo tutto così all'improvviso che non aveva saputo reagire. Ricordava chiaramente che pioveva, quella sera. Sì, pioveva. Venezia era in tempesta quella notte.
Non era passato molto da quando Zhalia si era infiltrata nella Spirale di Sangue. Un mese, due? Dante non avrebbe saputo dare una risposta in quel momento.
Che gli mancasse era ovvio, ma avevano promesso di impedire che il mondo cadesse in mille pezzi -un'altra volta. Rinunciato ai propri sentimenti per fare in modo che gli altri vivessero. Era crudele, lo ammetteva.
"
{Dante/Zhalia}
Genere: Drammatico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Un po' tutti, Zhalia Moon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'ultimo bacio, mia dolce bambina.
Dedicata a Zhalia94.
Adesso puoi rileggerla. ^^


L'ultimo bacio, mia dolce bambina?


Cerchi riparo, fraterno conforto
tendi le braccia allo specchio
ti muovi a stento e con sguardo severo.

Dante non poteva crederci.
Era successo tutto così all'improvviso che non aveva saputo reagire. Ricordava chiaramente che pioveva, quella sera. Sì, pioveva. Venezia era in tempesta quella notte.
Non era passato molto da quando Zhalia si era infiltrata nella Spirale di Sangue. Un mese, due? Dante non avrebbe saputo dare una risposta in quel momento.
Che gli mancasse era ovvio, ma avevano promesso di impedire che il mondo cadesse in mille pezzi - un'altra volta. Rinunciare ai propri sentimenti per fare in modo che gli altri vivessero. Era crudele, lo ammetteva.
Quanto avrebbero sacrificato per gli altri? Che cosa?
All'improvviso tuonò, forte. Un'ombra alla finestra proiettata sul pavimento del soggiorno. Riconobbe la sagoma di King Basilisk, il Titano che apparteneva a Zhalia. Sul suo capo c'era Gareon, vestito della sua forma Power Bounded.
In quell'istante Dante tremò. Perché erano lì?
C'era anche Zhalia con loro. C'era anche lei.


Brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio di un feroce addio.


La verità l'aveva colpito molto più violentemente di quanto si aspettasse.
I due Titani custodivano la loro proprietaria con la massima cura. Entrarono cautamente, depositando la Cercatrice sul pavimento.
Dante avrebbe voluto credere che Zhalia dormisse. Ma era troppo pallida per esserlo. Troppo.
La ferita sul fianco era ben visibile, il sangue ancora liquido per via della pioggia. Dante voleva essere razionale.
Zhalia stava solo male, e quella ferita non era mortale. Non doveva esserlo. L'aveva presa in braccio, l'aveva adagiata sul divano.
Lok e Dan l'avevano presto raggiunto, attirati dal rumore dei due Titani. Sophie giunse poco dopo.
Dante non riuscì a curarsi della reazione dei suoi compagni. Voleva sapere se Zhalia poteva ancora respirare. Se poteva ancora vivere.
Afferrandole il polso lo scoprì.


Magica quiete, velata indulgenza
dopo l'ingrata tempesta
riprendi fiato.


La funzione sarebbe stata semplice.
Nessun parroco a celebrarla, solo Metz che avrebbe recitato le condoglianze in maniera apatica.
Sophie avrebbe pianto tanto per quell'amica che aveva perso per sempre, Lok avrebbe cercato di essere di conforto. Dan sarebbe rimasto in silenzio, ma il dolore di quei giorni sarebbe sempre rimasto sul suo volto. Lui aveva sempre considerato quella donna un'ancora alla quale si era aggrappato.
L'intera Fondazione era incredula per quella situazione.
Come poteva essere che Zhalia, una delle migliori spie, potesse essere stata scoperta?
Era ciò che bruciava di più a Dante, rimasto impassibile durante quei giorni. A nessuno, ad eccezione della sua squadra, importava la morte di Zhalia come persona. Il loro principale problema era trovare una sostituta altrettanto brava.
L'uomo aveva smesso di rispondere, e si chiedeva come mai non riuscisse ad esplodere dal dolore. Qualcosa non glielo permetteva.


Mille violini suonati dal vento
l'ultimo abbraccio mia amata bambina
nel tenue ricordo di una pioggia d'argento
il senso spietato di un non ritorno.


Decise di vederla, proprio quella notte.
Non ci volle molto prima di raggiungere la stanza mortuaria.
Zhalia era lì, vestita di bianco. La sua carnagione era più pallida del solito, le membra erano irrigidite dalla morte. Al collo l'amuleto di Gareon, che dopo aver riportato la Cercatrice a casa si rifiutava di essere richiamato. Sarebbe morto con lei, sprofondato in un eterno sonno. A quella vista Dante sorrise, spesso la donna gli diceva di non meritare quel colore candido, ma di sentirsi addirittura più sporca con quello addosso.
- Forse sono arrivato tardi. - cominciò, unico protagonista in quel discorso.
- Sai, l'avevamo promesso. Questa sarebbe stata l'ultima volta che avremmo calpestato i nostri sentimenti, per il mondo. - fece una pausa. Era folle, o semplicemente era il dolore ad avergli ottenebrato la mente.
- Io volevo chiederti di sposarmi, una volta finito tutto. - la sua voce s'incrinò. - Ma non ho fatto in tempo.
Un altra pausa, si accorgeva solo adesso di piangere. - Volevo sposarti, avere una famiglia. Invecchiare, insieme a te. Ma non era destino, a quanto pare.
La sua interlocutrice rimase in silenzio. Dante sapeva che ormai non poteva più rispondergli.
Come avrebbe reagito se fosse stata ancora viva? Sarebbe arrossita, una delle poche volte? O avrebbe mantenuto la sua espressione imperturbabile e avrebbe accettato? E come avrebbero chiamato i loro figli? Zhalia l'avrebbe minacciato di andare a cullare i bambini che piangevano durante la notte? Che madre sarebbe stata?
Con amarezza, Dante capì definitivamente che non avrebbe più potuto scoprirlo.
Mise una mano dentro la tasca dell'impermeabile, estraendo un cofanetto. Lo guardò con dolore. - Volevo dartelo.
Prese tra le dita l'anello che aveva fatto confezionare da un bravo orefice veneziano. Prese la mano sinistra di Zhalia, infilandolo all'anulare. Poi si chinò a baciare le labbra fredde dell'amata.
- Io non credo nella reincarnazione, o negli spiriti. Ma, se me ne sarà data la possibilità, voglio vivere di nuovo insieme a te.


Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio mia dolce bambina.


~


Anno 3201
Venezia



- Accidenti! - per quanto il mondo si fosse evoluto, niente era riuscito mai a contrastare l'acqua alta di Venezia. Dante quella mattina si era armato dei suoi anfibi, per poi uscire di casa. I capelli rossi non sembravano dargli tregua, appiccicandosi alla fronte per il sudore.
Quel giorno lo aspettavano tante missioni.
Sospirò, quando vide la base della Fondazione completamente allagata. Sofia Casterwill borbottava sommessamente improperi contro l'acqua che aveva invaso gli archivi, ma non appena lo vide sorrise apertamente.
- Dante. Reitz ti stava cercando.
Il ragazzo annuì, continuando a camminare lungo il corridoio. Ad un certo punto prese seriamente in considerazione l'idea di usare uno dei mobili come traghetto, ma poi l'idea di un rimprovero lo fece desistere.
Arrivato all'ufficio non si prese nemmeno la briga di bussare. Entrato con baldanzosa allegria si ritrovò un paio di occhi scuri a fissarlo.
Era una ragazza, presumibilmente della sua età. I lunghi capelli blu erano un particolare che attirò subito l'attenzione del giovane. Si ritrovò ben presto a fissarla, non sapendo bene cosa dire.
- Oh, Dante. - il suo mentore aveva rinunciato ad insegnargli la buona educazione. - Lascia che faccia le dovute presentazioni. Lei è Zhalia Jansen. E' una Cercatrice olandese che si unirà alla squadra italiana.
Il ragazzo le sorrise affabile. - Piacere. Io sono Dante Favaro. - iniziò, tendendole la mano. La ragazza lo ignorò, mentre l'amuleto che teneva al collo fece uscire un Titano.
Gareon squadrò il ragazzo.
- Gareon? - Zhalia era la più sorpresa. Il Titano solitamente era obbediente, non usciva mai senza essere chiamato. Lui sembrò reagire, visto che tornò nell'amuleto.
- Comunque io sono Zhalia, ragazzino.


Il Giardino dei lacrimoni:

Nè!
Oh, chi la ricorda alzi la manina! ^^
Diciamo che Vale ha chiesto che fine ha fatto, io ho detto che era cancellata, e senza dirle niente l'ho riscritta.
L'avevo scritta un anno e mezzo fa, durante la dipartita di Dante il fandom era pieno delle storie sulla sua morte. Così ho pensato: e se morisse Zhalia? Questa storia ne era il risultato.
Visto che l'ho riscritta con lo stile attuale, ho modificato un paio di cose che ricordavo -e probabilmente tante cose che non ricordo affatto. Non spiego la dinamica del come&perché Zhalia è morta, vi lascio le briglie sciolte alla fantasia.
E il finale.... Beh, sono un'amante dello Happy Ending. Ho cambiato i cognomi perché mi sembra inverosimile che li mantengano dopo un millennio, ma la sostanza è la stessa. E sì, Sofia è una delle discendenti di Lok e Sophie. "Reitz" volevo farlo assonare con "Metz". Grazie, nomi tedeschi!
E basta, a quest'ora -e dopo la lotta con la connessione- non so più che dire.
Ah, solo non prendete sul serio le tempistiche di "reincarnazione" e/o morte.
Detto questo, see ya soon.


Milady Ophelia
   
 
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