Adesso lo sapeva, adesso l'aveva capito.
Era morta.
Era morta, ma era rimasta bloccata nel mondo dei vivi.
Lei camminava tra di loro, quasi timorosa di essere notata, anche se consapevole del fatto che fosse impossibile.
Camminava tra coppiette libidinose trattenendo le occhiatacce, tra gruppi di ragazzi pieni di energia e tra adulti indaffarati.
Cercava di comportarsi come gli altri ma non riusciva.
C'era qualcosa di terribilmente sbagliato:lei non doveva essere lì.
Provava a parlare alle poche persone che la circondavano, ma non la sentivano.
Era muta.
Si sbracciava davanti alle persone che erano state importanti per lei.
Implorava, gridava, piangeva perché qualcuno la vedesse.
Non potevano.
La maggior parte dei suoi affetti erano impegnati a vivere, a godersi la propria giovinezza o a seguire la propria carriera.
Era un fantasma.
Lo spettro di una ragazza, che era già invisibile da tempo.
Lei chiedeva aiuto.
Aiuto per potersene andare definitivamente.
Per andarsene dal mondo dei viventi.
L'unica cosa che voleva era morire completamente.