ZERO
ø
I’m still myself.
Seven
Stars, delle sigarette che non ho mai sopportato.
E allora perché continuo a fumarle?
E’
passata poco più di una settimana dal giorno della finta riconciliazione, e il
solito tram tram lavorativo
della band ha ripreso il suo corso.
Ma
non come prima.
Da quel
giorno, da quella sera in autobus, quando tutti stavano silenziosi, l’atmosfera
tra di noi è cambiata. Tutti stavamo
zitti come se ognuno di noi sapesse di partecipare a una congiura. E la vittima era Nobu.
Nobu,
col suo comportamento del cazzo, mi da fastidio, che non voglia morire per una persona.
Ma come fa?Sicuramente, con tutta la timidezza che ha
in corpo, non sarà riuscito nemmeno ad aprirle la porta! Ha. Mah.
Ritorniamo
in albergo. In questa merda di condominio dove il chiuso si
sente a fior di pelle. Cazzo. Ho paura di soffocare, come l’altra volta.
E non voglio farli preoccupare, ho già portato
abbastanza casino. Altrimenti mi prenderanno davvero per una gangster..!
Stanza
607
Yasu e
Shin erano ancora nella vecchia stanza di Nobu, e stavano giocando insieme a
Mahjong. Ma non sembravano granché entusiasti…
«Buonasera..»
dico io, per rompere il ghiaccio.
«Ciao Nana» risponde Yasu, serio.
Mi
accendo una Black Stone che mi aiuti a tenere il peso
della situazione. Senza Nobu non è lo stesso. E’ come se mancasse la parte
buona del gruppo, della mia famiglia…
<<Qualcuno
ha visto Nobu, per caso?>> chiede Shin, tra il
finto curioso e il preoccupato.
Mi alzo.
<<Cosa???! Meglio di me, lo dovresti sapere tu..! Dovrei essere io a chiedervelo..>>
<<Ma Nana>> comincio lui, con la solita voce suadente e
un po’ triste <<io non sono la sua balia. E poi
tu sei la sua migliore amica.>>
Silenzio.
<<Eh,
e allora?! Dovrebbe essere una giustificazione per non
essermi comportata come in realtà ho fatto?!>>
cominciavo a incazzarmi….
<<No,
Nana. Era solo per ricordartelo.>>
<<Va
bene>> replico sarcastica << e tu ricordati che sei il suo compagno
di stanza. O eri?>>
Mi avvio
alla porta, con l’intento di lasciare Shin come un fesso,
incapace di trovare scusanti. Ma proprio mentre stavo per andarmene, Yasu parla..
<<Smettila
di fare la stronza, Nana.>>
<<Perché
mai?!>>
<<Non
ti porterà da nessuna parte. Ed è molto pericoloso per
te.>>
Mi giro con
le spalle, guardandolo tra l’esterrefatto e lo spaventato.
<<Che
intendi dire, Yasu?! Sii chiaro.>>
<<Intendo
dire che finchè stiamo
calmi, tutto va bene, almeno per noi. Ma Nobu…>>
<<Nobu
cosa????!!!>>
<<Nobu
risente molto delle malefatte. Cerca di trattarlo bene, Nana, se ancora puoi
averci a che fare.>>
Stop.
Ferma.
Immobile.
Avrei
perso tutto, con il mio carattere? Avrei perso Nobu solo perché segretamente
confidavo nel suo rimettersi con Hachi?Perchè sembrava
che lo trattassi più come un oggetto che come una persona? Io tratto le persone come oggetti, Nana?
<<Mh.>>.
Esco
dalla camera. Che cosa potevo fare, d’altronde? Quanto ancora sarei potuta restare a sprofondare in ciò che
non volevo sentire e che avrebbe aumentato il mio senso di colpa? Il mio senso
di colpa quasi inesistente?
Perché
ci sono sempre delle regole per vivere, e appena uno le infrange, ti ritrovi
nella fossa?
Eggià,
forse non si può scappare.
Anche
la camera mia era vuota, anche lì Nobu non c’era. A quest’ora
sarà con Yuri e la sua amica? Sarà a fare conquiste
altrove, forse? Bah….
La paura
cercava di avvolgersi nel sonno, e dimenticarsi pure di esistere.
PS: to be continued!
Fatemi sapere cosa ne pensate :|
^^
Valeria.