È l'alba e come al solito, si sveglia. Silenziosamente si alza e riordina subito la sua camera. È un po' maniacale con l'ordine e la pulizia. Poco dopo si dirige verso il bagno dove fa una prima veloce doccia. Poi, infreddolita, torna di corsa in camera per vestirsi. Indossa i suoi pantaleggins neri preferiti, una maglietta colorata e una felpa. Le sue scarpe sono da corsa, non mette calzini, li odia. I suoi capelli lunghi, biondi, li raccoglie facendosi una coda un po' disordinata e velocemente esce di casa. Con se porta solo le chiavi. La sua corsa dura un'ora, un'ora e mezza, indipendentemente dal fatto che sia caldo, freddo, che piova o che ci sia il sole. Il tempo non la condiziona mai. Torna a casa sudata ma non stanca. È contenta, si vede. Si sveste, mette i vestiti in lavatrice e ritorna a farsi la doccia. Una volta uscita, va in camera e si riveste. Apre l'armadio certa di ciò che vuole mettere. Prende un tailleur gonna molto elegante. La gonna è davvero corta. Si trucca svogliatamente, si riempe di gioielli, di profumo e poi finalmente apre la finestra. Guarda i suoi monti sorridendogli. Lei ama questo posto e questi monti. Scende scalza le scale per raggiungere la cucina, stende la biancheria e apre tutte le finestre. Il sole sta sorgendo e tutto comincia a prendere un colore bellissimo. Pronta per uscire prende le sue due borse, una da lavoro e una sua personale, mette le scarpe rigorosamente con il tacco e prende il telefono. Chiude la porta di casa, sale sulla sua macchina sportiva e si da il rossetto come solitamente fa. Ormai lo tiene li. Le succedeva sempre di dimenticarlo. Mette la cintura, manda un sms, pensa al lavoro che la aspetta, accende il motore e velocemente scompare tra le curve.