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Autore: francar2225    17/07/2013    4 recensioni
“Ti amo Elena. Ti amo”
Lo sussurro tra i suoi capelli. Ancora non ci credo. Non posso crederci.
Elena mi ama. Ama me.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
 
 
“Ti amo Elena. Ti amo”
Lo sussurro tra i suoi capelli. Ancora non ci credo. Non posso crederci.
Elena mi ama. Ama me.
“Damon, devo andare …. Jeremy …”
“Certo. Vengo con te.” Non riesco a lasciarla. Non ora.
“No. Tu pensa a Stefan, e soprattutto ad Alaric. Poco tempo ancora e non lo vedrai mai più. Tornerò presto.”
“Ok” Elena ha ragione. Le accarezzo i capelli. “Sarò qui al tuo ritorno.”
 
 
ELENA
 
  1.  
 La casa è totalmente immersa nell'oscurità, e anche fuori è ormai buio da un pezzo. Sono sfinita. E' stata una giornata snervante. E quando le mie giornate sono snervanti hanno un solo nome: Damon Salvatore.
 Damon è il mio ragazzo, credo. Sono passate solo poche ore da quando gli ho confessato di amarlo, e ancora non so bene cosa aspettarmi. Il fatto è che la mia dichiarazione d’amore ci ha colto di sorpresa entrambi. Non era così che volevo dirglielo, ma, come al solito, il suo atteggiamento mi ha mandato fuori di testa. Come succede tutte le volte che Damon deve fare i conti con i sentimenti, sbaglia completamente la valutazione. Sono stati tutti quei suoi vaneggiamenti a proposito del fatto che non è il ragazzo giusto per me a farmi infuriare per l’ennesima volta con lui. Io so benissimo che non lo è. Quale ragazza sana di mente si innamorerebbe di un vampiro psicopatico, con accentuate tendenze omicide e con un passato talmente devastante da risultare incomprensibile per chiunque?  
Presente.
Ed è proprio questo il punto: Damon è talmente sbagliato per me da essere quello giusto.
Lo amo da impazzire. Per come mi fa sentire, e per l'amore che è capace di dare e di cui si stupisce lui stesso.
Lo amo per come mi ha aiutato e per come è stato sempre presente nella mia vita ogni volta che avevo bisogno di qualcuno vicino.
Anche se stavo con suo fratello.
Anche quando sono diventata come lui: una vampira incapace di gestire la sua nuova condizione.
Anche quando avevo spento i sentimenti.
E anche lui mi ama, totalmente. Questo lo so da sempre.
Cerco di sfruttare le mie nuove capacità visive per cercare di capire dove sia, sempre ammesso che sia in casa. Sono in un ritardo mostruoso. Gli avevo detto che sarei stata via solo per poco. Dovevo rivedere Bonnie e mio fratello, prima che se ne andassero per sempre. Invece l'incontro con Katherine ha sconvolto tutti i miei piani.
Continuo a guardarmi intorno mentre il panico cresce. Ho bisogno di lui. Ho un disperato bisogno di lui. Ho bisogno di accoccolarmi tra le sue braccia e di sentirmi dire che va tutto bene come solo lui sa fare.
La lotta con Katherine mi ha lasciato senza fiato, ma soprattutto, mi chiedo cosa ne penserà Damon della mia decisione di darle la cura. Ha lottato tanto per averla. Voleva che l'avessi io. A tutti i costi. Ma, sinceramente io  non voglio tornare umana. Non più. Io voglio lui. Per sempre.
Solo ora mi rendo conto veramente di cosa intendesse dicendomi che avrebbe preferito morire piuttosto che tornare umano, e solo ora mi rendo conto che non sarò mai in grado di sopravvivergli.
 “Dove sei stata?”
 Sobbalzo nel sentire la sua voce profonda che mi trapassa da parte a parte, e mi si strige il cuore nel sentirne la nota angosciata. Ha avuto paura per me? O ha pensato che me ne fossi andata?
Mi dirigo lentamente verso il divano. I miei sensi super sviluppati hanno subito capito dove si trova. Il fuoco scoppietta nel camino.
Mi siedo accanto a lui e gli accarezzo la guancia.
Damon non si muove. Sta fissando il fuoco che danza in silenzio. Lo osservo per qualche minuto. I suoi occhi così azzurri da non sembrare veri, i suoi capelli corvini, il suo corpo eccezionale. Toglie il fiato.
Continuo ad accarezzare la sua guancia e sospiro. Come ho potuto anche solo pensare che quello che provavo per Stefan fosse amore?
L'intensità del sentimento che provo per questo vampiro di eccezionale bellezza e infinita crudeltà, non è nemmeno paragonabile alle sensazioni sbiadite che ho provato in passato per suo fratello. Forse era diverso perchè ero diversa. Ero umana.
Ma non ci credo nemmeno io. Ora so che ho iniziato ad amare anche Damon da umana, e la forza di quel sentimento di allora era pari a quella di adesso.       
Altro che vincolo di asservimento.
           
Damon ci mette un tempo infinito a parlare, e quando lo fa c'è una nota disperata nella sua voce.
“Credevo che te ne fossi andata.”
“Cosa?”
“Sei uscita, non tornavi, ed io ero solo. Così ho cominciato a pensare ed ho pensato la cosa più ovvia …”
“Scusami Damon.” sussurro mentre le mie dita passano dalla sua guancia alle sue labbra.
Mi bacia: “No, scusami tu. E' solo che mi sembra ancora impossibile.”
Eccolo qua il mio amore. Freddo, spietato, crudele, e allo stesso tempo fragile ed insicuro come un bambino. Appoggio la testa sulla sua spalla, in silenzio
“Stefan è partito.” sussurra. Sento che sta soffrendo. Passo la mano libera tra i suoi capelli.
“Dagli tempo. Per lui è dura accettare tutto questo. Se la caverà, vedrai. E ritornerà da te.”
Damon stringe la mia mano, e, per la prima volta da quando sono rientrata, mi guarda negli occhi. Io mi perdo in quei laghi ghiacciati.
“Sai cosa mi farebbe stare meglio ora?”
 “Cosa?”
“Te. Nuda nel mio letto, che ti nutri del mio sangue prima di fare l'amore.”
Sorrido e mi alzo tenendolo per mano. Anche lui si alza e insieme ci dirigiamo verso la camera da letto. Ho una voglia matta di ripetere entrambe le esperienze. Ma, soprattutto, ho sete …
 
 
DAMON
 
2.
 
Mi chiamo Damon Salvatore, sono un vampiro, e sono felice. Dannatamente felice.
Sono su questa terra da 164 anni, e mai avrei creduto di poterlo dire.
A chi spetta il merito?
A lei. Elena.
Il mio unico grande amore. L’unica donna in grado di farmi sentire quello che sento in questo momento, e che non ho mai sentito per nessun’altra. Nemmeno Katherine.
La mia storia è lunga da raccontare, troppo lunga, e non ne vado fiero.
Centotrenta anni di sesso sfrenato, alcool, omicidi e sangue.
Senza un briciolo di emozione.
Godendo nel fare del male.
Senza il minimo senso di colpa, il minimo rimorso.
Il numero delle mie vittime?
Non lo conto più da decenni.
Il numero delle donne che mi sono portato a letto?
Non conto più nemmeno quello.
Grazie Stefan….
Mi scappa un sospiro … Stefan è mio fratello. Colui che mi ha trasformato.
Perché mi voleva con se.
Perché non voleva rimanere da solo.
E poi sarei io l’egoista.
Quando mi sono reso conto di quello che mi aveva fatto, la sofferenza mi ha annientato.
Io non volevo essere un vampiro.
Volevo una vita normale, volevo crescere, invecchiare, sposarmi e avere dei figli. Magari con Katherine. Come potevo sapere che anche lei era un vampiro?
Ma questa è un’altra storia ….
Ho odiato Stefan con tutto me stesso per avermi trasformato. Per colpa sua sarei rimasto per sempre imprigionato nel mio corpo di ventenne. E il concetto “Per sempre” assume significati aberranti se non ti è concesso morire.
Non ho mai veramente accettato la mia condizione di vampiro, e ci ho sofferto.
Al punto che quando non sono più riuscito a sopportare il peso della mia esistenza e delle mie terrificanti esperienze, ho spento i sentimenti.
Così era più facile.
Non sentivo nulla.
Esistevo e basta.
Ho trascorso quasi un secolo in questo modo. Totalmente apatico nei confronti di chiunque, animato solo dall’odio verso mio fratello, e dallo spirito di vendetta.
Stefan avrebbe sofferto. Oh se avrebbe sofferto!
Si sarebbe pentito amaramente di avermi tolto la vita che desideravo.
Ed ora, dopo anni trascorsi a crogiolarmi nel desiderio di vendetta, era arrivato il momento. Sarei tornato a Mistic Falls per colpire la ragazza di cui si era innamorato.
Invece il destino aveva in serbo per me qualcos’altro.
 
 
3
 
Elena si muove, e, nel sonno, si avvicina di più a me appoggiando la testa sul mio petto e accoccolandosi tra le mie braccia. Le sfioro il viso col dito e sento il mio cuore che si ferma. Strano. Il mio cuore dovrebbe essere già fermo.
Il senso di pace mi invade. Accanto ad Elena ho trovato la mia dimensione: di uomo e di vampiro. Non mi manca più la mia umanità. Voglio stare con lei. Per sempre. Il resto non conta.
La stringo più forte e lascio vagare la mia mente al giorno in cui sono tornato a Mystic Falls.
Casa mia. Casa di Stefan. Casa di Elena.
 
Il mio ritorno lo avevo pianificato fin nei minimi dettagli. Stefan era tornato perché era rimasto totalmente affascinato da una ragazza del tutto uguale a Katherine, la donna che tanto avevamo amato entrambi.
Era  quindi finalmente arrivato il momento di compiere la mia vendetta e di annientare mio fratello una volta per tutte, colpendo proprio la ragazza.
Non facevo che immaginare il modo in cui avrei potuto fargli più male.
Ucciderla semplicemente sarebbe stato scontato. Volevo per Stefan qualcosa di più atroce. Magari avrei potuto legarlo e lasciarlo assistere mentre le succhiavo il sangue fino a quando non fosse rimasta nemmeno più una goccia nel suo fragile corpo, godendo delle loro urla.
 …. E prima avrei potuto anche divertirmi un po’, magari violentandola.
Avevo scacciato subito quest’ultimo pensiero. Non per chissà quale senso di pietà. Solo perché non avevo mai violentato una donna. Preferivo soggiogarle facendo brillare i miei occhi azzurro cielo e lasciando che si consegnassero a me esaudendo tutte le mie richieste. Anche quelle più bestiali.
Al pensiero avevo sorriso con perfidia. Si, magari l’avrei soggiogata e avrei lasciato che anche lei si desse a me spontaneamente. A Stefan avrebbe fatto più male.
 
Stavo ancora fantasticando, sdraiato, sazio della scorpacciata di sangue di due fidanzati che non avrebbero mai dovuto incrociare la mia strada, quando l’ho vista.
Così uguale a Katherine, eppure così diversa.
Camminava da sola parlando al telefono. Mi sono avvicinato per vederla meglio, e lei si è accorta della mia presenza.
Ha alzato i suoi grandi occhi su di me, e di colpo ho capito che non avrei mai potuto farle del male. Tutte le emozioni e i sentimenti che avevo spento mi hanno investito in pieno con la forza di un tornado. Il gelo che avevo intorno al cuore si è sciolto all’istante, evaporato grazie al fuoco bruciante del mio corpo. La mia mente, un tempo fredda, lucida e calcolatrice, si è annebbiata fino ad impedirmi di pensare in maniera coerente. E tutti i miei propositi di vendetta si sono sbriciolati miseramente diventando polvere.
Dovevo stare con lei, averla vicina. Non contava più nient’altro.
Lei mi ha guardato negli occhi, ed io ho capito che mi ero perso. In lei.
L’ho amata praticamente da subito. Dalla prima volta che mi ha dato uno schiaffo. Non l’avevo ai permesso a nessuna donna.
Se qualcuna, più stupida delle altre, ci avesse provato, sarebbe morta all’istante. Ma Elena è sempre stata diversa. Mi ha picchiato più volte da quando ci conosciamo. L’ultima proprio ieri. E tutte le volte mi sono ritrovato a pensare che me lo meritassi. Cosa del tutto nuova per me.
 Non ho voglia di ricordare, ora, quanto ho sofferto per lei, e quanto la gelosia mi abbia consumato vedendola con mio fratello. Ma in fondo l’ho sempre saputo che avrei pagato amaramente per la vita sregolata e violenta che avevo vissuto fino a quel momento.
Non ho mai creduto nei miracoli, e non ho mai pensato che Elena potesse innamorarsi di me, invece ho dovuto ricredermi. Il miracolo è avvenuto.
Mascherato da tragedia.
Elena è morta. Ed è diventata anche lei un vampiro perché era stata curata precedentemente con il mio sangue.
Quando ho visto il suo smarrimento e la sua disperazione, io, più di Stefan, ho capito quanto fosse dilaniata.
Io avevo vissuto quella sofferenza. Stefan no. Per dirla tutta, non ho mai veramente capito quale fosse il rapporto di mio fratello con se stesso dopo la trasformazione, e confesso di non averci mai nemmeno provato. Ero troppo impegnato a risolvere il mio.
Capivo Elena meglio di chiunque altro, meglio anche di Stefan.
E le cose tra noi sono cambiate.
Ora so che il vincolo di asservimento non c’entra niente con l’amore che lei prova per me, ma non nego di avere avuto i miei dubbi in proposito.ò Nessuno mi ha mai veramente amato, e ho sempre avuto la convinzione di non meritare alcun tipo di amore.
Invece Elena ha visto dentro di me qualcosa che nemmeno io riuscivo più a vedere. E si è innamorata.
Ora ho paura, perché so di non poter cancellare il mio orribile passato. Posso solo provare a cambiare, ad  essere migliore. Ma non so se ci riesco.
 
4
 
Elena continua a dormire beata tra le mie braccia, totalmente inconsapevole della tortura che mi sta infliggendo. Cerco di dominare l’istinto di svegliarla e di fare l’amore con lei fino allo sfinimento, e decido di alzarmi.
Voglio che dorma. Non abbiamo dormito molto stanotte e lei è stanca.
Delicatamente la allontano da me e la guardo accoccolarsi tra i cuscini. Sorrido chiedendomi da quando mi capita di sorridere in modo così idiota per ogni piccola sciocchezza.
Mi alzo e indosso i miei jeans neri senza curarmi di cercare i boxer. Allaccio solo due bottoni. Sarebbe veramente impossibile chiuderne di più, almeno fino a quando non mi calmo. Faccio un respiro profondo.
Incredibile l’effetto che Elena ha su di me. Non mi era mai successo prima. E non nego di vantare una certa esperienza in materia.
Giro a vuoto per la casa. Non ho sete. Mi sono nutrito del sangue di Elena diverse volte durante la notte appena trascorsa, e non so dire se mi ha provocato un piacere maggiore nutrirmi di lei o lasciare che lei si nutrisse di me, ma non sono sicuro di essere stato molto lucido stanotte.
Scuotendo la testa stupito per quello che mi sta accadendo, attraverso la sala da pranzo deciso a versarmi del Bourbon nella speranza di riuscire a calmare i miei ormoni che sembrano aver ricominciato a funzionare come quelli di ogni venticinquenne umano che si rispetti, incuranti del fatto che io ho quell’età da ormai più di un secolo.
Mentre prendo la bottiglia, l’occhio mi cade sulla libreria, dove troneggia in bella vista un libro. Lo prendo e sfioro il titolo con un dito: New Moon.
Ricordo vagamente di avere letto qualche pagina i primi tempi che ero a Mystic Falls, quando andavo a letto con Caroline, e ricordo di averlo liquidato in un attimo.
Come si può scrivere che i vampiri brillano al sole?
Rigiro il libro tra le mani cercando di ricordare cosa mi aveva detto Caroline a proposito della storia. Di colpo mi illumino. Ora ricordo. Deve esserci un libro prima di questo.
Chissà se Stefan …
Sorrido mentre prendo in mano il primo di altri tre libri tutti dedicati alla saga.
Storie d’amore con umani, vampiri che si nutrono di conigli, pelle che brilla al sole come una lucente armatura….
Stefan non poteva non averli.
Ripongo New Moon sulla libreria, e con gli altri libri in mano ritorno in camera da letto.
Elena sta ancora dormendo, allora mi siedo a gambe incrociate sul letto accanto a lei e comincio a leggere.
Finisco il primo in un quarto d’ora, ma sono un vampiro, è normale.
Di colpo non mi sembra più così inverosimile come storia d’amore, anche se in Edward Cullen vedo di più i tratti di mio fratello. Ma come potrebbe essere altrimenti? Tra i due il buono è sempre stato lui.
Continuando a leggere gli altri volumi, mi rendo conto che ora posso rispondere con certezza alla domanda: Può un vampiro innamorarsi di un umana?
Si. Può. Io ne sono la prova vivente. Anche se non brillo al sole.
“Da quando ti interessi di saghe romantiche sui vampiri?”
La voce di Elena mi fa sobbalzare. Alzo gli occhi dal terzo  libro e le sorrido.
“Da quando mi sono innamorato di te.”
Anche lei mi sorride, visibilmente felice, e si avvicina ancora di più a me. Le accarezzo i capelli in silenzio.
“A cosa pensi?” mi chiede.
La guardo: “ma come si può credere che noi vampiri brilliamo al sole?”
“Beh, è romantico.”
“Romantico? Io inorridirei se brillassi!”
Mi guarda indulgente. “oh, ma tu brilli Damon. E non hai bisogno del sole per questo.”
Io brillo? Le parole di Elena penetrano nella mia anima devastata come un coltello nel burro. La guardo perplesso. Strano, ho sempre pensato a me stesso come un essere oscuro, negativo, da film dell’orrore. Invece la mia ragazza mi vede come un eroe romantico. Io brillo.
“Come fai a dire che io brillo? Sono un mostro Elena. Tu non hai idea di quello che sono stato capace di fare.”
Mi bacia lievemente la guancia ed un brivido di piacere mi scorre dietro la schiena.
“Non mi interessa cosa hai fatto in passato, Damon. Quello che mi interessa è l’amore che sei capace di dare adesso.”
Sospiro: “Sono capace di dare amore a te Elena. Non sono sicuro di riuscire a fare altrettanto con gli altri.”
“E Stefan, Alaric, Rose?”
Annuisco in silenzio. E’ vero. Amo Stefan perchè è mio fratello. E ho amato Alaric a Rose perché erano miei amici. Come mai mi è tanto difficile ammetterlo?
Sospiro realizzando che li ho persi tutti.
Non mi piace le piega che hanno preso i miei pensieri, e non ho voglia di indagare oltre su me stesso. Non ora.
Bacio Elena sulla bocca. Vorrei fare di nuovo l’amore con lei, ma mi trattengo. E’ la mia ragazza, ed io non ho mai avuto una ragazza, solo donne che mi hanno fatto divertire o hanno colmato per una notte il vuoto che avevo dentro.
Elena è diversa. La amo. Merita di scegliere. Sorrido di nuovo.
“Allora cosa vuoi fare oggi di bello?”
Mi guarda con aria stupita, poi nel suo sguardo passa un lampo malizioso.
“Voglio rimanere a letto a fare l’amore. Voglio essere tua. Per sempre.”
Per sempre …. Davvero Elena riuscirà ad amarmi per sempre? Oppure capirà che razza di mostro sono e sarò costretto a lasciarla andare rimanendo di nuovo solo? Ora che ho capito cosa significa avere lei, rimanere da solo per sempre mi terrorizza più di qualsiasi altra cosa. Sarò capace di essere l’uomo giusto per lei e di mantenere la promessa che ho fatto a Rick?
Il terrore mi opprime.
“Per sempre è una parola grossa Elena. Non hai idea di quello che dici.”
“perché?”
“Perché “Per sempre” è un tempo infinitamente lungo quando non puoi morire. Fidati”
“lo so Damon, e la cosa non mi preoccupa affatto. E’ un  “per sempre” senza di te che mi spaventa.”
“Allora sposami.”
Inorridisco io per primo alle mie parole. Ma sono impazzito? Maledetto Edward Cullen! mi sto comportando proprio come lui.
Con una piccola irrilevante differenza. Io non sono Edward Cullen, non sono l’eroe vampiro di un libro. Io sono Damon Salvatore, e non è detto che il mio sia un lieto fine.
Elena mi guarda attonita senza dire niente, ed io capisco che ho scelto la via più veloce per farla fuggire lontano da me. Perché dovrebbe avere voglia di sposarmi? Ha ragione, sono una persona orribile, e non sono sicuro di riuscire a cambiare. Inoltre, una domanda ancora più devastante si fa strada nella mia mente. Io voglio sposarla?
Ma chi voglio prendere in giro? Certo che voglio sposarla. Lo voglio dannatamente. Voglio che sia mia. Per sempre.
Si, per sempre.
Di colpo tutto diventa chiaro. Nella mia vita c’è e ci sarà sempre solo lei.
…. E non ho più paura.
Almeno fino al momento in cui torno a guardarla. E’ ancora in silenzio, impietrita, ed io mi sento morire. E’ una sensazione atroce: il cuore si ferma, il respiro si blocca, i muscoli si tendono, la vista si appanna. Fatico a ricordare che sono già morto più di un secolo fa.
“Dici sul serio?” la sua voce mi distrae per un attimo e questo mi permette di tornare in me.
Dico sul serio? Si, dico sul serio accidenti!
E vorrei urlarglielo in faccia, ma non ci riesco. La voce si rifiuta di uscire.
“Si.” Mormoro.
“Lo sai vero, Damon, che il matrimonio è un vincolo sacro?”
“Si”
“… E che sposarmi significa che non avrai mai più altre donne?”
“Si.” Come se fosse possibile.
“Elena…” Cerco di ritrovare la voce. “Non ci sarà mai più nessun’altra donna per me. Ora che ho te non sento più il bisogno delle altre. Voglio solo che tu sia mia, per sempre.”
“Non fare promesse che non puoi mantenere.”
Le sfioro una guancia. “Se immagino l’eternità che ho davanti, io la immagino con te.”
In un attimo lei è sopra di me e mi immobilizza, sdraiato sul letto, con le mani sopra la testa intrecciate alle sue, poi si china a baciarmi. Sento i suoi seni sfiorare il mio petto e in un attimo prendo fuoco. Ma non mi muovo.
Mi piace lasciarla fare, e mi piace essere dominato da lei.
L’ho scoperto la prima volta che abbiamo fatto l’amore. Mai nessuna donna era stata così  intraprendente,  avventata, stupida ed incosciente da gettarmi sul letto. Intuivano tutte che sarebbero morte all’istante se avessero osato farmi quello che Elena mi sta facendo in questo momento. Sono stato sempre io a decidere cosa fare con loro e come farlo.
Adesso è diverso: Elena può fare di me quello che vuole.
I mie pensieri si perdono tra i baci dolcissimi che lei mi sta dando. D’un tratto mi libera le mani.
“Sta fermo.” Mi sussurra, ed io obbedisco.
Pochi secondi e sento che mi sta togliendo i jeans, poi trattengo un grido di sorpresa e sbarro gli occhi.
Elena mi sta baciando il basso ventre in modo così intimo da togliere il fiato.
Inizio a tremare, allora lei torna ad immobilizzarmi le mani e a baciarmi le labbra muovendosi su di me in maniera lenta e sensuale. Una tortura. Ansimo.
Chiudo gli occhi. Non voglio aprirli. Ho paura che se li apro, tutto svanisca nel nulla.
Sento la sua bocca sul mio collo, poi torna sulle mie labbra mordendole dolcemente ed esplorandole in maniera così indecente da farmi dimenticare tutto, mentre continua a muoversi sopra di me.
“Apri gli occhi Damon. Guardami….”
La sua voce dolce squarcia la bolla in cui sto fluttuando .
Apro gli occhi e rimango abbagliato dal suo sguardo pieno d’amore.
“Si. Ti sposo.” Mi sussurra mentre mi guida dentro di lei senza lasciare le mie mani.
Comincia a muoversi lentamente sopra di me sfiorandomi lievemente le labbra.
La guardo devastato. Sta facendo l’amore con me così lentamente ed in modo così dolce che credo che potrei morire di nuovo. Poi, in un attimo tutto cambia. Le sue labbra lasciano le mie e la sua bocca morde con forza il mio collo. Elena comincia a bere il mio sangue aumentando il ritmo del suo bacino e lasciandomi entrare ancora più in profondita’.
Mi sento urlare mentre esplodo nell’orgasmo più intenso che abbia mai avuto in tutta la mia vita, amplificato dalle sue parole e dalla consapevolezza che una donna così meravigliosa abbia deciso di regalare a me, un mostro, la sua esistenza.
Sento urlare anche lei, poi la sento appoggiarsi con dolcezza sul mio petto e lasciarmi le mani. Finalmente posso stringerla tra le mie braccia.
“Mio Dio Elena…” riesco solo a sussurrare. Fatico a tenere gli occhi aperti, ed il mio corpo si rifiuta categoricamente di rispondermi. Riesco solo a stare immobile e ad accarezzarle dolcemente la schiena godendo del suo corpo ancora sopra di me.
“Ti è piaciuto?”
Mi sta chiedendo se mi è piaciuto? Non è ovvio?
Abbozzo un sorriso e apro gli occhi. Mi sta guardando.
“Elena, posso dire ufficialmente che sei stata la prima a ridurmi in questo stato.”
“Volevo solo che avessi un buon motivo per desiderare solo me.”
“Da questo momento sono asservito a te. Davvero.”
Scoppia a ridere mentre mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte. “Non funziona così Damon, lo sai meglio di me.”
La sua risata cristallina ha su di e un effetto sconvolgente. Anche lei deve desiderare solo me. Ho bisogno che lei desideri solo me.
In un attimo la faccio sdraiare e le sono sopra.
“lascia che io ricambi il favore….” Le sussurro dolcemente, poi entro di nuovo dentro di lei affondando i miei denti nella bianca carne del suo collo e succhiando il suo sangue fino a sentirla urlare di nuovo di piacere. Urlo anche io pronunciando il suo nome e  raggiungo di nuovo l’orgasmo, mentre sento la schiena sanguinare. Elena mi ha graffiato di nuovo, ma non ci faccio caso. E’ tutto talmente intenso da farmi dimenticare ogni cosa.
Crollo su di lei sfinito e le bacio dolcemente i segni del morso che le ho lasciato sul collo, poi scivolo nell’oblio mentre le sue parole riecheggiano ancora potenti nella mia mente: “Si, ti sposo…”
 
 
ELENA
 
5.
 
Quando mi sveglio mi accorgo di essere sola, e non capisco bene dove mi trovo. Poi prendo coscienza  e sorrido a me stessa. Ora ricordo. Sono in camera di Damon.
Abbiamo fatto l’amore.
Mi ha chiesto di sposarlo.
Forse ha finalmente capito quanto lo amo.
Sorrido di nuovo.
E’ arrivato. Sento la sua presenza. Mi volto a guardarlo.
Mi sta sorridendo mentre succhia del sangue con una cannuccia da una sacca di plasma. E’ vestito.
Lo guardo con aria interrogativa e lui, per tutta risposta mi porge una sacca.
“Damon… “ non voglio bere sangue da una sacca. Voglio il suo. E’ come una droga.
Il mio corpo arde, i miei occhi fiammeggiano.
Lui scuote la testa in segno di diniego. “No Elena. Non mi succhierai altro sangue. Non oggi. Dobbiamo parlare ed io ho bisogno di essere lucido.”
Dobbiamo parlare?
Nel mio cuore scende il gelo. Non vuole sposarmi, è chiaro. Come può Damon Salvatore rimanere legato ad una sola donna per sempre?
“Non vuoi sposarmi, vero?” sussurro.
“Cosa?” sbarra i suoi grandi occhi azzurri.
“No, Elena. Io voglio sposarti. Prima di tutto perché ti amo, da morire, e poi perché tu sai quanto io sia egoista. Ho bisogno di legarti a me in modo indissolubile, per impedirti di scappare, quando ti renderai conto del mostro che sono.”
Devo ricordarmi di fargli capire che questa visione che ha di se stesso è deleteria per la sua psiche già abbastanza incasinata. “Damon...”
Mi fissa: “Non mi hai ancora detto cosa è successo ieri. E poiché l’intuito mi dice che quando lo farai io mi arrabbierò molto, voglio parlare con te senza cadere nella tentazione di ucciderti o di punirti facendo l’amore con te in modo che tu neanche immagini. Quindi ora vestiti e bevi. Andiamo al lago.”
Trattengo a stento una risata, la seconda ipotesi mi alletta molto, ma evito di fare commenti, anche perché so che si arrabbierà molto più di quanto crede quando gli dirò di avere dato la cura a Katherine.
Prendo la sacca di plasma e inizio a bere, mentre lo guardo alzarsi. Indossa un paio di jeans neri ed una maglia grigio scuro. Mi chiedo come si possa scambiare per un umano.
“Sei uno schianto….” Mormoro. Le parole mi escono spontanee. Damon si volta e mi guarda perplesso, in silenzio, poi in un attimo il suo sguardo cambia, diventa più intenso, brucia.
Non dice nulla.
Ci metto poco a capire. Il complimento. Assumo un aria innocente. “Che c’è Damon?”
“Cosa hai detto?”
“Ho detto che sei uno schianto. Qual è il problema? Sei il mio ragazzo ora. E ti amo.”
I suoi occhi si addolciscono. Sembra che non riesca a respirare.
“E’ che… Nessuno mai prima… ” si interrompe, incredulo.
“Nessuna donna ti aveva mai detto prima che sei uno schianto? Fatico a crederlo.”
Damon si avvicina a me e i suoi occhi si incatenano ai miei. Ora sono io che non riesco a respirare. Si ferma ad un centimetro dalle mie labbra.
“Non è quello che hai detto, ma come lo hai detto.”
Prende la mia mano e la posa sul suo petto. “Senti che effetto mi hanno fatto le tue parole.”
Sento il suo respiro veloce ed il suo cuore che batte forte. Batte?
Rimango senza fiato.
Damon mi sfiora le labbra con le sue, poi dolcemente mi lascia andare.
“Preparati.” Mi sussurra. “Ti aspetto in salotto.”
 
6
 
Il sole brilla alto nel cielo. Damon, sdraiato sull’erba sembra immerso nei propri pensieri, mentre io, con la testa appoggiata sul suo petto, non posso fare a meno di pensare a Jeremy. Non sono riuscita a salutarlo per l’ultima volta. Katherine mi ha tolto la mia ultima occasione, e la odio ancora di più.
Chissà come se la cava da umana.
Mi volto ad osservare il vampiro crudele e psicopatico che sarà mio marito. Ha gli occhi chiusi. Mi piace guardarlo. La sua bellezza è abbagliante. Sospiro. Certo, non è nulla di tutto quello che avevo sognato nell’uomo che mi sarebbe stato accanto per tutta la vita, ma io non sono più viva. E so che solo Damon è in grado di darmi quello di cui ho bisogno.
Sentendosi osservato, lui apre gli occhi azzurro cielo, e, con mio stupore, in essi leggo qualcosa di totalmente  nuovo: serenità.
“Che c’è ?” Mi chiede.
“Pensavo a Jeremy.” Rispondo sinceramente. “Ma mi faceva troppo male, allora ho pensato che guardarti mi avrebbe fatto stare meglio.”
Si alza a sedere, mi prende la mano e mi fisa intensamente. “Non sai quanto mi dispiace Elena.”
“Non fa niente. Certo, sento un gran vuoto dentro. Ma passerà, ora ho te.”
Scuote la testa, di nuovo incredulo. “Credevo che non sarei mai riuscito a colmare quel vuoto. Ecco perché ti ho fatto spegnere i sentimenti.”
Sospiro. Sempre le decisioni sbagliate.
Gli accarezzo una guancia. “Hai mai pensato che sarebbe bastato che mi stessi vicino?”
Assume un aria colpevole. “No, Elena. Non l’ho mai pensato. Nemmeno per un attimo.”
“Perche fai cosi Damon? Perché non credi mai di essere importante per qualcuno?”
Distoglie lo sguardo da me: “non lo so.”
Rimaniamo in silenzio per alcuni minuti, poi Damon alza lo sguardo verso il cielo, assorto. La luce del sole si riflette nei suoi occhi colore del cielo facendoli brillare. “Il fatto è che non sono mai stato amato prima” dice, rivolto più a se stesso che a me. “E non riesco a capire il motivo per cui le persone dovrebbero amarmi. Ho fatto loro del male in passato. Troppo male.”
Mi guarda. “Chiedendoti di spegnere i sentimenti, pensavo veramente che fosse il modo migliore per aiutarti. Detesto vederti soffrire, e vederti soffrire in quel modo ….Io… non riuscivo a sopportarlo….”  Sospira.
“Sei un vampiro di 165 anni, ti è successo di perdere delle persone, di soffrire. Che hai fatto, hai spento i sentimenti ogni volta?” Lo fisso e capisco che ho centrato il problema.
“Elena, ho vissuto quasi un secolo con l'interruttore spento. In pratica fino al giorno che ti ho incontrata. Era l’unico modo che conoscevo.”
Qualcosa di simile al panico e all'orrore, passa attraverso i suoi magnifici occhi. O me lo sono immaginato? Decido di non indagare....“Ed eri disposto a perdermi, piuttosto che vedermi soffrire ….” Mi rendo conto di colpo che non ho mai veramente compreso la portata del suo amore per me.
Sorride, un sorriso triste che mi stringe il cuore. “Elena, dopo aver saputo del legame di asservimento, mi è crollato il mondo addosso. Sono quello che sono, e francamente ho cominciato a pensare che tu non mi amassi sul serio, e che una volta spezzato il legame saresti tornata da Stefan, come era giusto che fosse. Ho pensato di non avere niente da perdere. E ho sbagliato. Mi dispiace.”
Annuisco “Ora lo hai capito finalmente che ti amo?”
“Si, ma è lo stesso difficile da accettare.”
“Perché?”
“Perché non sono nato per essere felice.”
Povero il mio amore sperduto. Ha fatto per così tanto tempo la parte del cattivo che ora è convinto di non meritare nulla. Lo bacio lievemente sulla guancia, e lui trema per la dolcezza di quel bacio. E’ evidente che non ci è abituato.
“Ora sarai felice Damon. Te lo giuro.”
Mi fissa, i suoi occhi scintillano. So cosa vorrebbe fare, ma in un attimo la sua espressione cambia di nuovo. Capisco che è arrivato il momento di affrontare il motivo per cui siamo venuti qui.
Il gelo torna ad impadronirsi di me.
“Allora Elena, me lo vuoi dire perché sei rientrata così tardi ieri sera? Ero dannatamente preoccupato per te.”
Ecco arrivato il momento. Devo dirgli tutto, ma non so come fare.
“Sto aspettando. E non mi piace aspettare.” Il suo tono è falsamente soave.
Faccio un bel respiro e vuoto il sacco: “Ho avuto uno scontro con Katherine. Voleva uccidermi.”
Damon scatta in piedi in un attimo: “Maledizione Elena!” I suoi occhi fiammeggiano, e non per la passione.
Non l’ho mai sentito imprecare in questo modo. E’ fuori di se. Mi volta le spalle ansimando. Trema. Sta cercando di ritrovare il controllo, ma è chiaro che non ci riesce.
Mi alzo anche io, mi avvicino a lui e gli metto cautamente una mano sulla spalla. Lui non si volta.
“Damon, guardami.” Non ottengo risposta.
“Damon… Per favore….”
Sospira, poi lentamente si gira verso di me e affonda i suoi occhi nei miei. Non è arrabbiato. E’ terrorizzato.
“Abbracciami…” Mormora.
Ho sentito bene? Damon Salvatore mi sta chiedendo di abbracciarlo?
Annuisco. “Sono qui.” Gli dico dolcemente, e prima che possa rendermene conto mi ritrovo stretta in una morsa. Mi sta stringendo così forte che sembra voglia stritolarmi. Un abbraccio disperato, come se non riuscisse a sopportare di perdermi. Se solo potessi muovermi cercherei di tranquillizzarlo.
Affonda le testa tra i miei capelli senza lasciarmi. “Non saresti dovuta andare da sola. Non con Katherine in giro.”
“Scusami.”
Allenta leggermente la stretta. “Giuro che non avrò pace fino a quando non l’avrò massacrata.”
Colto da un improvviso pensiero si allontana leggermente da me. Giusto il necessario per guardarmi. “Come hai fatto…”  La sua voce si spezza.
“Le ho dato la cura.”
Annuisce e mi sorride dolcemente. “Hai fatto la cosa più logica”.
Mi bacia, poi mi prende la mano e torna a sedersi facendomi accoccolare tra le sue braccia.
Sembra più tranquillo. “Ora dobbiamo solo capire cosa ne farà. E’ un arma potente tra le sue mani.”
Mi bacia il collo. “Non ti preoccupare, la riprenderò. Per te. E tu deciderai cosa farne.”
Cosa?
Oddio! Pensa che io gliel’abbia consegnata in cambio della mia vita!
Devo subito chiarire l’equivoco. Prima però ho bisogno di sapere una cosa.
“Rimarresti con me se io ritornassi umana?”
Non ha la minima esitazione. “Si”
“Ma io invecchierò, e morirò…”
Si irrigidisce. “non ti lascerò Elena, fino alla fine. E quando morirai, io mi pianterò un paletto nel cuore e verrò con te.”
L’idea di Damon che si pianta un paletto nel cuore mi sembra agghiacciante.
“Degno di Edward Cullen…” mormoro.
Sorride. “No, degno di un vampiro follemente innamorato.”
Sorrido anche io, poi mi sposto dalle sue braccia e mi volto, in ginocchio davanti a lui, in modo da poterlo guardare negli occhi.
“Damon… Non ho dato la cura a Katherine nel modo che credi tu. Io … Gliel’ho fatta bere.”
“Cosa?” Mi guarda sconcertato. “Stai scherzando.”
Faccio cenno di no con la testa, ed in un attimo leggo nei suoi occhi una miriade di sentimenti, tutti affollati dentro quell’azzurro intenso: Stupore, rabbia, paura, rispetto, divertimento, felicità, amore. Ma soprattutto sollievo: dando la cura a Katherine mi sono preclusa la possibilità di prenderla io.
E so quanto Damon sia egoista.
Non so cosa dire ne’ quale reazione aspettarmi.
Poi, inaspettatamente, lui getta la testa all’indietro e scoppia a ridere.
Rimango incantata. Non l’ho mai visto ridere. Almeno non così.
Ed è meraviglioso. Come se il sole fosse di colpo esploso abbagliando lo spazio circostante.
“cosa ti fa tanto ridere?” Chiedo piccata.
“Tu sei folle Elena! Far bere la cura a Katherine! Ma cosa ti è saltato in mente?” Damon continua a ridere.
“la odio Damon, e la morte mi sembrava troppo poco per lei. Inoltre….” Esito.
Damon torna di colpo serio. Mi guarda con aria interrogativa.
“Io non l’avrei mai presa se non potevo prenderla insieme a te.”
Adesso sono io che affondo i miei occhi nei suoi, in attesa di non so cosa.
 “Davvero?”
Annuisco, allora lui mi sfiora una guancia.
“Elena … Ho mentito. La vita da umano mi manca ancora. E avrei preso la cura con te se ne avessi avuto la possibilità.”
“Lo so. L’ho sempre saputo.”
Mi bacia. Riluttante mi stacco da lui.
“Ero pronta a vivere asservita a te. Non l’avrei mai presa. E’ giusto che tu lo sappia.”
Annuisce.
“Non era solo per la paura che il legame di asservimento avesse influenzato i tuoi sentimenti per me che non volevo che la prendessi, Elena.” Sospira. “Posso vivere senza il  tuo amore, è senza di te che non posso vivere. Non avrei mai sopportato la tua morte. Ho già creduto una volta che tu fossi morta, e credimi, è un esperienza che non voglio ripetere. ”
Sorrido. “Beh, il problema non si pone più ormai.”
Damon mi bacia di nuovo. “Ce la faremo.” Sussurra tra le mie labbra. “Anche se questa non è la vita che volevamo:”
Mi stacco da lui. “E chi l’ha detto? Io voglio una vita con te. Non mi importa di altro. Ed ora, per favore, posso avere il tuo sangue?”
Damon scoppia di nuovo a ridere. Due volte in un giorno. WOW!
“Elena, Elena… Abbiamo l’Eternità davanti!”
Faccio il broncio. “Non mi importa dell’eternità. Io ti voglio adesso.”
“Beh, non mi avrai.”
“Cosa?” Lo fisso perplessa.
“Sono nato nel 1840, la mia visione del fidanzamento è leggermente diversa da quella del ventunesimo secolo. Ti ho chiesta in moglie. Quindi niente sesso fino al matrimonio. E siccome bere il mio sangue implica sesso, vietato anche quello.”
“Bene! Allora sai una cosa?” Mi alzo e mi avvio verso la macchina.
Si alza anche lui e mi segue. “Cosa?”
“Non ti sposo più. Fidanzamento rotto.” Sorrido e mi avvicino pericolosamente. Non so se mi sto cacciando in un guaio, ma non mi importa. Io lo voglio. Adesso.
Lo afferro per le spalle e lo spingo verso la macchina.
“Ora che non siamo più fidanzati, non c’è più motivo perché io non debba bere il tuo sangue…” gli dico labbra nelle labbra.
I suoi occhi scintillano, sorridenti. Ha capito che sto giocando. E ha deciso di giocare anche lui.
“Ok. Hai vinto tu. Come sempre. Vada per il sesso prima del matrimonio e al diavolo il resto.”
Mentre dentro di me esulto per la vittoria e fremo per quello che potrebbe succedere, Damon, ancora appoggiato alla macchina, getta la testa all’indietro, mostrandomi il collo.
Chiude gli occhi, socchiude le labbra e sussurra. “Ora bevi.”
   
 
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