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Autore: CassandraBlackZone    17/07/2013    2 recensioni
"...Molto bene, scricciolo. Ti do il benvenuto: io sono il Dottore e da oggi in poi, sarò tuo padre”
(Per poter leggere il resto, bisogna aver letto "A person to remember")
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song, Un po' tutti
Note: Cross-over, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Dottore proprio non riusciva a staccare gli occhi sulla piccola creaturina tra le braccia di River. Non gli importava della sua guancia rossa e gonfia per lo schiaffo della moglie, non gli importava della gente che batteva sul TARDIS urlando la figlia degli dei è qui!
Nulla in quel momento era più importante dell’essere diventato padre dopo tanto tempo.
River era seduta vicina alla consolle che coccolava la piccola neonata e la cullava dolcemente, mentre il Dottore ancora era insicuro sul prenderla in braccio: più continuava a camminare avanti indietro davanti alla porta del TARDIS, più la tensione saliva e con lei anche la paura. Paura? Perché dovrebbe averne, pensava l’alieno, eppure era così in ansia, così stressato. Forse perché era la sua prima volta, perché gli aspettava il compito di dovergli cambiare il pannolino, di restare sveglio tutta la notte per le sue urla, di darle della poltiglia molliccia da mangiare. No. Aveva paura di non essere un buon padre, che sarebbe stato davvero pessimo. Si ricordò del piccolo Alfie, l’unico neonato con cui aveva avuto contatto. Era andata bene, tutto sommato, ma quello fu solo un incontro durato poco più di un giorno. Come andrà ora che aveva la sua di bambina?
“Ehi, hai intenzione di startene lì senza neanche dare un’occhiata a tua figlia?”
Come svegliatosi da un sogno ad occhi aperti, il Dottore iniziò a balbettare e a guardare nervoso prima River e poi il pavimento. Non se la sentiva di guardare in faccia sua figlia, dopotutto sapeva parlare il bambinese e ciò lo spaventava parecchio: oh, papà… ti fai chiamare Dottore, ma intanto sei svenuto quando la mamma ti ha detto che si erano rotte le acque. Mi deludi! Se mai queste dovessero essere le sue prime parole, pensò i Dottore, giuro che cambio nome e me ne vado.
“Io… ecco… non so se… sono stato… stupido prima e…”
“Oh, come se non lo avessi prevista la tua reazione. Vieni qui, stupidotto e prendila in braccio”
Il Dottore si schiarì la voce per poi sistemarsi il farfallino e si avvicinò a River che le allungò la piccola
“Fa attenzione. Tienile bene la testa”
“Non c’è bisogno che me lo dici! Io sono il Dottore!”
La donna inarcò un sopracciglio sorridendo
“Ok… questa era pessima…” si scusò lui.
“Decisamente”
Un po’ esitante, il Dottore allungò a sua volta le braccia prendendo delicatamente la neonata tutta rannicchiata nel suo caldo asciugamano. Era leggera come una piuma “Non… pesa niente…”
“E’ normale, dolcezza”
“Quando prenderà un po’ di peso?”
“Oh, col tempo vedrai che migliorerà”
“Ha… delle manine davvero piccole” Il Dottore avvicinò un dito a una delle fragili mani della bambina. Il suo braccio destro venne attraversato da un formicolio fino alla spalle ed entrambi i suoi cuori presero a battere all’impazzata: la bambina aveva afferrato saldamente il dito dell’alieno e sorrideva guardandolo  con due bellissimi occhi marroni sfumati di verde “Oh, santo cielo… sei… bellissima…”
La voce del Signore del Tempo tremava dall’emozione e due lacrime rigarono le sue guance. L’uomo cercò di trattenere i singhiozzi e di non balbettare allargando a dismisura un sorriso “Ho una figlia… ancora… ancora non ci posso credere! Ed è meravigliosa! Tu sei meravigliosa, River” Il Dottore si avvicinò a River stampandogli un bacio veloce sulle labbra
“Come la vuoi chiamare?”
“Cosa?”
“Come sarebbe a dire cosa? Dobbiamo pur darle un nome!”
“Ma… perché devo deciderlo io?”
“Tu sei il padre. Spetta a te decidere”
Così su due piedi l’alieno non riusciva a pensare: tra le urla fuori dal TARDIS e Rive che aspettava una risposta con le braccia conserte, l’ansia di cinque minuti fa riprese il sopravvento.
“Beh…considerando che… abbiamo dovuto fare un atterraggio di emergenza in Giappone nel periodo Edo… Direi di chiamarla: Giappone!”
River si alzò dalla sedia sconvolta mettendo le mani sui fianchi “Ma sei impazzito?! Vorresti chiamare nostra figlia Giappone?”
“Sei stata tu a dire che dovevo decidere io! Preferisci Edo?”
“Smettila di scherzare!”
“Non sto scherzando! Non sono capace di scegliere dei nomi! Sai quanto ho faticato per cercare il mio? Così su due piedi non so che …” Il Dottore improvvisamente si girò di scatto verso la bambina e spalancò gli occhi dallo stupore
“Che c’è? Che ti prende, Dottore?”
“La… la bambina… mi ha fatto una domanda”
“ E perché ti meravigli tanto? Tu parli il bambinese. Che cosa ti ha chiesto? Qual è il suo nome, presumo”
“No… mi ha chiesto: dove si trova il Giappone?
“Che cosa? Dici sul serio?”
“Non sono stato più serio”
“Beh, Io ho dovuto partorire con te svenuto vicino, quindi glielo dici tu”
“Oh, andiamo… ti ho detto che mi dispiace! Ma sai com’è… è piuttosto impressionante… La sua prima parola è stata una domanda… pazzesco” Non sapeva di preciso perché, ma il Dottore era piuttosto nervoso. Si schiarì la voce un paio di volte per poi parlare “Beh, piccola… mia, sappi che il Giappone si trova in Asia. Quando crescerai stai sul sicuro che ti insegnerò tutto quello che so. Ho almeno ci proverò: dal Big Bang a… non so, decideremo poi e…”
“Aspetta” lo zittì River.
“Prima mi dici di parlare un po’ con lei e ora mi dici di fermarmi?”
“Tu parli tanto ma non stai mai ad ascoltare! Ha riso un attimo fa”
“Eh? Davvero?! E quando? Non l’ho sentita!”
“Asia”
Nel TARDIS riecheggiò una risatina leggera, molto acuta ma piacevole: il Dottore e River si guardarono e sorrisero quando capirono che era loro figlia a ridere.
“Oh, santo cielo… ha riso! Ha davvero riso!”
“Beh, allora è deciso. Lei si chiamerà Asia. Ti piace, Asia?” In tutta risposta, la piccola Asia ridacchiò a River aggrappandosi ad uno dei suoi riccioli “Oh, si. Le piace proprio”
“Asia. Un nome un po’ corto però… che ne dici se….”
“Oh, sta zitto. Lei si chiamerà Asia”
“Va bene, Va bene. Asia è perfetto. Molto bene, scricciolo. Ti do il benvenuto: io sono il Dottore e da oggi in poi, sarò tuo padre”

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve a tutti!!! Come temevo il mio cervello non ha voluto fermarsi !! D: e così mi ritrovo a scrivere!! Quando la noia ti prende, l'unica cosa che si riesce a fare è mettersi a pensare... allora, ho pensato ad una serie di one-shot legate alla mia precedente storia A person to remember!! 
Cosa successe prima e cosa successe dopo!! :)

Cassandra
   
 
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