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Autore: mary9238    17/07/2013    2 recensioni
Un orrendo campeggio catapulterà la protagonista (Risa) e i suoi compagni d'avventure in un misterioso luogo ricolmo di creature leggendarie, spiriti e villaggi in guerra. Riusciranno tre poveri ragazzi a risolvere un conflitto civile, sconfiggere il cattivo di turno e tornare a casa tra mille peripezie prima che sia troppo tardi?
Lo scoprirete leggendo...
P.S. E' la mia prima storia, siate clementi, ma non troppo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sole, mare, caldo ma soprattutto musica, libri, fumetti e gelati! Ecco che cos’erano per me le vacanze estive…quest’anno invece è tutto un incubo per diversi motivi.
FLASH BACK
-Ma come Risa, ancora leggi?!”- si, è illegale ora?
Ma sono educata e poi si tratta di mia madre, non una persona qualsiasi, perciò rispondo –Si mamma, perché?- sorriso teso tra 3…2…1…! Ma quello della mia interlocutrice lo spegne sul nascere, ha un che di minaccioso, non capisco.
Poi arriva la notizia –Ma non ti fa bene stare tutto il tempo china sui libri, ti serve un po’ di moto, per questo io e il papà abbiamo deciso di mandarti al campeggio Sun&Fun! – evvai, un nome un programma -…- mi zittisco e poi lo chiedo -Ehm…devo proprio?-
-SI!- risposta che non ammette replica alcuna, fantastico.
FINE FLASH BACK
È così che mi ritrovo su un pullman sgangherato gremito di ragazzini scemi e petulanti (non che io sia tanto più grande di loro eh, ma li chiamerei tranquillamente mocciosi) che si dirige verso il famoso campeggio.
Quattro estenuanti ore di viaggio, sto malissimo perché soffro i mezzi di trasporto e c’è anche mancato poco che rimettessi la colazione!
Per fortuna l’aria aperta della foresta della nostra ambita meta mi fa stare meglio e dopo aver recuperato il mio amato borsone militare, mi dirigo assieme a quello che è il mio gruppo verso le nostre baite, due per sesso. Non siamo tanti, quasi cinquanta, ma le casette sono proprio piccole ovviamente quella in cui finisco io è vecchia e fatiscente. Mi accaparro subito l’unica stanza singola che c’è e le altre ragazze non sembrano dispiaciute.
Sono quattro mura in legno vecchio d’abete che costituiscono uno spazio ristretto, voglio essere sincera, sono nella mansarda…stanza logora, polverosa, piccola e sperduta in cima alla casa, tuttavia la trovo accogliente perché non potevo trovare rifugio più tranquillo e solitario per riposare. Nella parete immediatamente a destra della porta c’è un piccolo letto incassato in mezzo ad una libreria stracolma di vecchi tomi, magari dopo do un’occhiata. Decido di saggiare il giaciglio e rimango piacevolmente sorpresa nel constatare che è quanto di più morbido e soffice conosca, non posso dire lo stesso del vecchio copri-letto marrone, di quelli che pungono la pelle; le lenzuola sono invece l’unica cosa nuova della stanza: bianche, setose e profumate di lavanda, bellissimo. Nella parete opposta al letto si trova un’antica scrivania adornata da bei cassetti e intarsi a motivi floreali e una sedia con braccioli altrettanto decorati e un comodo cuscino turchese sul sedile, sulla parete si trova una finestra da cui si può vedere la foresta nella sua verdeggiante bellezza e un piccolo armadio a muro. E poi ancora, nella parete di fronte alla porta si trova solo un misterioso e polveroso baule, lo voglio aprire, magari più tardi quando pensano che io stia dormendo come le altre…infine sopra la mia testa, esattamente al centro della stanza si trova un abbaino da cui sono sicura che potrò godere di una splendida visione del cielo notturno e magari della luna che tanto adoro.
Ho studiato abbastanza la stanza in cui vivrò per i prossimi due mesi e mezzo! Mi do una mossa e svuoto alla bell’e meglio i miei vestiti nell’armadio, metto il mio portatile da cui non so separarmi sulla scrivania perché per fortuna c’è l’elettricità in questo posto e perché sempre per fortuna dispongo anche di una chiavetta internet. Prendo ancora lo zaino grigio per le escursioni e ci ficco dentro il pranzo al sacco consegnatoci prima di entrare nelle baite, una felpa (non si sa mai) e il mio buon caro cannocchiale, ma non contenta mi porto dietro la bussola che mi ha dato babbo a cui tengo da morire e il suo coltellino svizzero che tanto ne ha un altro e a me potrebbe tornare utile, anche se magari esagero. Scendo di corsa le scale e nella cucina trovo le altre ragazze tutte agghindate con vestitini a fiori, rosa pesca o lime, con le loro borsettine…ma dobbiamo andare ad un’escursione lo sanno vero? Spettegolano rumorosamente sullo stile dell’una o dell’altra, poi fissano me come con sguardo truce come se fossi l’intruso di quel gioco per gli enigmisti che solo io riesco a trovare a dispetto dei miei familiari, ma io mi trovo modestamente carina nella mia pelle olivastra, gli occhi azzurro cielo e i capelli color bronzo comodamente raccolti in un’alta coda. Anche il mio abbigliamento non è male: pantaloncini in jeans un po’ sopra le ginocchia, canottiera nera con il teschio del mio amato One Piece e camicetta a quadri nelle diverse tonalità  del celeste. Poi finché piace a me non ci sono problemi. La nostra animatrice viene a prenderci e ci porta in quella che sarà la piazza delle riunioni generali e incominciano ad elencarci i programmi per la giornata. Il nostro gruppo riunito viene nuovamente suddiviso come succede con gli altri: 24 ragazzi e ragazze con l’animatore e la restante metà con l’animatrice.


Note dell'Autrice:
Ed eccomi qua con questa storia...come primo capitolo ho ragione di pensare che sia troppo corto, ma è solo diviso in due, l'altro pezzo domani :) in questi due giorni conosceremo la protagonista: Risa. Ora che non so più cosa dire mi resta solo da aggiungere che spero gradiate la storia e che la commentiate (a piacere ovviamente!) per sapere anche se volete il seguito. Spero di aggiornare senza lasciare troppo tempo tra un capitolo e l'altro dato che è estate. Mary
  
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