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Autore: potterlover    17/07/2013    5 recensioni
Hugo è un ragazzo di sedici anni, che vive in una piccola città della Florida, ma ha un sogno speciale: Broadway.
Nonostante abbia un'adolescenza difficile e solitaria poichè viene respinto dal mondo che lo circonda a causa della sua omosessualità, grazie alla sua grande passione per la musica Hugo intraprenderà un viaggio durante il quale proverà emozioni di cui non sapeva nemmeno l'esistenza.
Unisciti a lui se vuoi intraprendere questo viaggio attraverso la musica, scoprendo l'amore, l'amicizia, i sogni, e soprattutto se stessi.
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Song-fic un po' particolare. Ogni capitolo è incentrato su una o più canzoni, che costituiscono il filone narrativo della storia.
Entrate e leggete se volete sperimentare :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: Cross-over, Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo I
Just Dance.



I've had a little bit too much, much
All of the people start to rush, start to rush by
How does he twist the dance? Can't find a drink, oh man
Where are my keys? I lost my phone, phone


La sveglia suonò puntuale come sempre, avvertendomi di prepararmi per una nuova giornata.
Come ogni altro ragazzo -ogni altro ragazzo sano di mente, almeno- presente sulla faccia sulla terra, tra il restare ancora a letto senza pensare a nient'altro che a rotolarmi tra le coperte, e alzarmi per affrontare tutta la sfilza di impegni che riempiva ogni giornata, preferivo decisamente la prima.
Tuttavia, grazie alla musica di una delle mie cantanti preferite, e sapendo di avere solo un'ora a disposizione per prepararmi e andare a scuola, mi alzai dal letto.


What's going on on the floor?
I love this record baby but I can't see straight anymore
Keep it cool, what's the name of this club?
I can't remember but it's alright, a-alright


Quello che mi rendeva diverso dagli altri ragazzi, era che per alzarmi dal letto non avevo bisogno di staccare la sveglia.
Perchè al contrario, la musica era quella che mi spingeva ad andare avanti. Mi scorreva nelle vene.
Andai in bagno per prepararmi e prima di entrare nella doccia mi lavai energicamente i denti davanti allo specchio, canticchiando di gola. Sapevo perfettamente che l'energia e la determinazione che stavo mettendo in quei gesti erano ingiustificati, ma era semplicemente la musica che mi faceva comportare così.


Il mio nome è Hugo. Ho sedici anni, e vivo in una piccola città della Florida. Ma fin qui tutto normale.

Quello che mi rende un po' diverso dagli altri è qualcosa che sta dentro di me. E con questo non mi riferisco alla mia omosessualità, nonostante non mancasse chi me la faceva pesare, ma non era importante.
Quello che mi scorreva dentro era la musica.

Sin da quando ero piccolo mi era stato insegnato ad apprezzare una delle più antiche creazioni dell'uomo. Perchè sì, cosa importante, la musica era stata creata dall’uomo, forse appena dopo la scoperta del fuoco, o forse addirittura prima di esso.
C’era un motivo, comunque, se sentivo un tale legame con la musica. Mio padre suonava il pianoforte, anche se lo faceva per hobby, non come lavoro, e mia madre aveva una bellissima voce. Si erano incontrati ad una serata di beneficenza dove mia madre aveva cantato qualche brano e mio padre aveva suonato insieme ad altre persone che avevano perorato quella causa. Insomma, i miei si conobbero lì, quindi si può dire che ero nato grazie alla musica.
E la musica, del resto, era la mia vita.
Quando avevo sei anni avevo iniziato a studiare canto, e successivamente avevo cominciato a studiare chitarra da autodidatta. Dopo dieci anni ormai cantavo benissimo, ma continuavo comunque ad andare all’unica scuola di musica della mia città, mentre ormai si poteva dire che sapevo suonare la chitarra perfettamente. Il mio gioiellino, una chitarra elettrica, era esposta in un angolo della mia stanza totalmente consacrato a lei.
In realtà, la mia stanza si poteva benissimo definire il tempio della musica. Non c’era una parete che non fosse tappezzata almeno da un paio di poster. Avevo Madonna, Michael Jackson, i Queen, i Pink Floyd, i Guns ‘n Roses, che ogni notte vigilavano su di me mentre dormivo.
Ma oltre alla musica, amavo il teatro. Non c’era uno dei musical storici che non conoscessi: Les Miserables, Singing in the Rain, Moulin Rouge…anche se il mio preferito era una trasposizione cinematografica di un musical uscito a Londra nel 1973, il Rocky Horror Picture Show.
Sarà per la vicinanza che sentivo con le tematiche trattate, sarà per l’esagerazione e la pomposità delle scene, sarà per l’ironia che vibrava per tutto il film, sarà per l’irresistibile interpretazione del dottor Frank ‘n Furter da parte di Tim Curry, ma insomma, ero stregato da quel musical.
Avevo persino una parrucca dello scienziato esposta sulla mia scrivania, e il mio sogno era proprio quello di interpretare i panni di Frank a Broadway.

Erano tanti i ragazzi che sognavano Broadway, forse troppi, ma questo non mi distoglieva dalla mia passione. Non vedevo questo sogno come un obiettivo, non sottoponevo l’amore per la musica e il teatro a quello che volevo raggiungere. Per me non erano mezzi, erano la mia vita.
Erano la cosa che mi invogliavano ad andare avanti quando ero convinto che non ci fosse niente per cui valesse la pena farlo.
E non erano poche le volte che succedeva. Certo, non si poteva parlare di depressione, quello no, ma ultimamente la mia vita era andata sempre un po' peggiorando. E con questo non volevo fare il melodrammatico, perchè non lo ero affatto, ma era quello che stava succedendo.

La mia passione per la musica aveva finito, insomma, per far trasparire all'esterno tutto quello che avevo dentro. Non mascheravo per niente il mio amore per il teatro, per il canto, per tutto quello che poteva essere spettacolare, fantasioso. Provavo un fascino particolare per quel mondo, che ormai mi aveva coinvolto, rapito, manifestandosi anche nella mia creatività.
Ma questo non era stato accolto con entusiasmo dalle persone che mi circondavano, dai miei compagni di scuola, anzi. Ormai ero sempre preso di mira e additato come « frocio » praticamente perchè inseguivo quello che amavo, cosa che loro non capivano. Avevo provato più volte a rialzare la testa, perchè a me, alla fine, non importava. Non importava di nulla che non fosse la musica.
Certo, a sedicanni era brutto non avere amici. Era brutto soffrire a tratti di solitudine. Ma mi avevano costretto. Non l'avevo scelto io. Spesso ci stavo male, spesso avrei voluto urlare al mondo quello che avevo dentro, sbatterlo in faccia a chi mi prendeva in giro per quello che amavo. Ma non potevo farlo. Mi ripiegavo su me stesso, perchè sapevo che non sarei mai stato accolto. Il mio unico rifugio, ormai, era la mia chitarra, era la mia voce, era indossare la parrucca di Frank e ballare da solo nella mia stanza sulle note di Sweet Travenstite.
Ma un giorno ce l'avrei fatta. Sarei andato via da lì. Avrei urlato al mondo quello che sentivo.
Quello che avevo dentro.


Spazio dell'autore.
Un caloroso abbraccio a tutti! :)
Vi ringrazio per aver letto il primo capitolo di questa Fan Fiction.
Mi auguro che vi sia piaciuto, e spero che vi invogli ad andare avanti e seguire con me questo cammino.
Non so bene cosa ne verrà fuori, perchè è un progetto un po' strano. L'idea di base è di raccontare una storia attraverso diverse canzoni, una o più per capitolo. Come vi sarete accorti tutta la Fan Fiction è intessuta di musica, a partire dal titolo fino al testo stesso...per questo infatti la descrivo come un viaggio attraverso la musica.
Hugo, il nostro protagonista, è un ragazzo come tutti gli altri, ma con una grande passione che lo porterà a provare emozioni di cui non sapeva nemmeno l'esistenza.
Attraverso la musica, sarà un viaggio alla scoperta della vita, dell'amore, l'amicizia, i sogni e le aspettative. E' tanto quello che spero di riuscire a comunicare con questa storia, vorrei solo riuscire a farlo nel migliore dei modi, anche se non è facile.
Spero comunque che sia di vostro gradimento, così da essere ancora più invogliato a proseguire.
Ci sentiamo con il prossimo capitolo :)


  
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