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Autore: Kwon Min Young    18/07/2013    2 recensioni
Lee Min Young era una ragazza molto introversa e sensibile. Viveva in Corea del Sud, ma un giorno, all'età di 10 anni, dovette trasferirsi in Francia a causa del lavoro dei genitori. In Corea ebbe solo due amici: Kwon Ji Yong e Jung Hae Ra. Con quest'ultima continuò a mantenersi in contatto (seppur si sentissero raramente), mentre con il ragazzo troncò i rapporti.
Dopo otto anni decise di tornare nella sua città natale: Seoul. Qui, oltre che a ritrovarsi con la sua amica, rincontrò per puro caso Kwon Ji Yong. Riusciranno a ricreare il rapporto che avevano un tempo?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Annyeong! Premetto che questa e' la mia prima fanfiction, quindi mi scuso in anticipo se probabilmente non sara' molto
soddisfacente >___< La trama, come avete potuto vedere, e' molto semplice: un ragazzo e una ragazza che, dopo aver rotto la loro amicizia per questioni di distanza, si rincontrano trasformando, probabilmente, la loro amicizia in qualcosa di piu'.

Il capitolo e' corto, lo so, ma e' solo il prologo. Gli altri saranno piu' lunghi ^^

Ho deciso anche di dare un volto alla protagonista:

                                                                 

Detto questo... buona lettura ^^ 



                                                    


Min Young sedeva sulla poltroncina di pelle situata nella sua camera da letto.
Stringeva qualcosa in mano: una collana con un'infantile ciondolo a forma di cuore.
"Non capisco che senso ha portarla sempre con me ormai..."
Otto anni prima...
 

«Cosa? Parti? »chiese Ji Yong con tono deluso.
«I miei genitori hanno trovato lavoro da un’altra parte » fece una pausa, si sedette su una sedia e poi continuò « Ma rimarremo amici, vero? »
« Certo, te lo prometto. » rispose sfoggiando un sorriso rassicurante « Ah, aspetta un attimo.»
Min Young alzò lo sguardo che poco prima era posato sul pavimento, notando che Ji Yong stava salendo le scale della sua casa. Poco dopo lo vide scendere velocemente le scale.
« Tieni. » le disse porgendole una collana con un ciondolo fucsia a forma di cuore. « Volevo aspettare il tuo compleanno per dartelo, ma dato che domani parti, beh… dovevo per forza dartelo ora. »

 
 
Sospirò. Successivamente si alzò dalla poltrona e iniziò a mettere vestiti a raffica nella sua valigia. L’indomani mattina avrebbe preso l’aereo e si sarebbe diretta verso Seoul dove, per un  po’ di tempo, sarebbe andata a vivere nell’appartamento di Hae Ra, una sua amica più grande di lei di quattro anni, l’unica amica che aveva in Corea. Non sarebbe restata lì a lungo, solo un paio di mesi, il tempo di trovare un lavoro part-time, racimolare un po’ di soldi e affittare un altro appartamento.
« Tesoro… » sua madre, Hye Young, aveva appena fatto irruzione nella stanza « Sei sicura di sentirtela di partire da sola? »
Min Young smise di raccogliere vestiti dal suo armadio e spostò lo sguardo sulla madre, sorridendo.
« Certo mamma. E poi ci sarà Hae Ra con me, non sarò sola. »
La madre annuì debolmente assumendo un’espressione angosciata e Min Young iniziò quasi a sentirsi in colpa, sebbene ciò che stava facendo non era per niente qualcosa di sbagliato.
« Vuoi che ti dia una mano a sistemare le valigie? »
« No, non ce n’è bisogno. » rispose sorridendo « Tu va’ pure a preparare la cena »
Dopo aver sorriso, sua madre uscì dalla stanza.
Tre quarti d’ora dopo Min Young finì finalmente di fare le valigie e si buttò esausta sul letto, chiuse gli occhi. Erano le 21:05, tra due ore si sarebbe dovuta trovare in aeroporto e il sol pensiero di fare un viaggio di 17 ore già la rendeva stanca.
Poco dopo la cena fu servita a tavola e dovette, a malincuore, abbandonare il suo letto.
Dopo aver finito di cenare il tempo passò in un batter d’occhio: era ora di recarsi in aeroporto. Durante il tragitto la ragazza venne assalita dalle raccomandazioni della madre: “Non tornare tardi la sera”, “Non farmi stare in pensiero, quindi scrivimi su skype”, “Chiamami di tanto in tanto”, “Non metterti nei guai”, “Non bere”, “Non fumare”.
« Mamma, su non devi preoccuparti. Hae Ra è una ragazza responsabile, mi ha detto che si prenderà cura di me come se fossi la sua sorella minore, e poi… io sarei preoccupata di più per te. Sai, adesso che papà non c’è più… starai bene da sola? »
La madre accennò un sorriso.
« Non preoccuparti per me, ormai mi sono ripresa e sto bene. E poi ci sarà tuo fratello con
me. »
« Capirai… non c’è quasi mai a casa. »
La donna sorvolò quel discorso, non solo perché non le andava di discuterne, ma anche perché erano appena arrivate in aeroporto.
« Eccoci. » disse fermando l’auto « Andiamo, ti aiuto a portare le valigie. »
Dopo essere entrate, Hye Young strinse a sé sua figlia.
« Quest’estate verrai, vero? »
« Sì. » rispose sorridendo.
Poi la ragazza si separò dalla madre, tra poco avrebbe dovuto imbarcarsi e non le piaceva l’idea di perdere il volo.
Per tutta la durata del viaggio lesse il suo libro, ignorando completamente, un po’ per timidezza e un po’ per diffidenza, il ragazzo accanto che cercava di parlarle.
Furono 17 ore che passarono veramente lentamente; finì quasi tutti i suoi risparmi per pagare il cibo e l’acqua che le portavano le hostess e quasi si addormentò osservando ammaliata le nuvole che sembravano quasi zucchero filato. Sebbene ci provasse, non riusciva a dormire, questo perché non si sentiva in un posto sicuro.
Una volta arrivata all'aeroporto di Seoul sembrava un panda a causa delle vistose occhiaie che aveva sotto gli occhi; non passava minuto in cui non facesse almeno uno sbadiglio e non le sarebbe dispiaciuto stendersi su una panchina come se fosse una barbona, addormentarsi e svegliarsi il giorno dopo. Si guardò attorno in cerca di una cabina vicina e una volta trovata decise di fare una chiamata a Hae Ra.
 
“Pronto?”
“Hae Ra, sono Min Young.”
“Oh, Min Young! Sei arrivata?”
“Sì, prenderò un autobus. Due ore massimo e sono alla fermata della stazione.”
“Sei sicura?” ribatté perplessa “Vengo io se vuoi”
“Non preoccuparti, non voglio causare disturbi.”
“Non avresti disturbato, ma se proprio non vuoi che venga a prenderti…”
“Ora devo chiudere, è appena arrivato il bus.”
“Ok, ci vediamo più tardi allora!” concluse con una nota d’entusiasmo.
 
Dopo aver chiuso la chiamata, Min Young si precipitò subito in autobus per paura di perderlo e dover aspettare mezz’ora prima di prendere il prossimo. Corse talmente tanto che una volta salita si scontrò contro la spalla di un ragazzo.
« Mi scusi. » disse inchinandosi.
« Non fa niente. »
Il ragazzo si voltò sorridendo. Fu un attimo, un secondo, eppure a Min Young parve di vedere il volto di Ji Yong.
  
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