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Autore: ShadeHeart    18/07/2013    7 recensioni
Questa OneShot potrebbe contenere spoiler per chi non ha finito di vedere l'anime. Leggete a vostro rischio e pericolo.
E' possibile reincarnarsi e rincontrarsi con le persone a cui si è voluto bene? Naturalmente, la percentuale è minima, ma i sentimenti di due ragazzi sono riusciti a perforare la morte e a raggiungere i cuori dei possessori della loro vita successiva.
Un addio al tramonto, ecco come Otonashi Yuzuru e Tachibana Kanade hanno passato gli ultimi attimi.
Ma un miracolo è accaduto.
Non è mai un addio. Ma sempre un arrivederci.
Ed è in una normale metropoli che Yuzuru e Kanade si incontreranno ancora una volta.
Ora, potranno vivere la loro vita insieme.
Per sempre.
Grazie ai battiti del cuore di un Angelo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kanade Tachibana, Yuzuru Otonashi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Un giorno come tanti, una città come tante, il solito traffico di pedoni di una metropoli affollata. 
Eppure proprio in quella città, accadde un miracolo.
 
Si dice che chi riesca a reincarnarsi in umano dopo la morte, non è assicurato che possa rincontrare le persone conosciute nell'Aldilà. E se accade, non si hanno ricordi della vita passata.
E' vero. La probabilità di incontrare di nuovo le persone conosciute nell'altro mondo è minima, e le memorie è ovvio che vadano perse. Ma c'è qualcosa che riesce ad andare oltre queste leggi.
Il cuore. I sentimenti. La forza di volontà.
Ed è grazie a queste cose che due ragazzi sono riuscirti a rincontrarsi dopo la morte.
 
"Oh, grazie mille!"
 
"Signora, si sposti per favore."
 
"Hai saputo cosa ha fatto Hikirai l'altro giorno?"
 
"Oggi è proprio una bella giornata!"
 
Le voci delle persone gli riempivano la testa.
Un ragazzo dai capelli rossicci, camminava sul marciapiede, incurante di ciò che accadeva intorno a sé. Era perso nei pensieri. Immaginava cose che non sarebbero mai potute accadere. Grazie a questi pensieri, riusciva ad evadere da quel mondo chiassoso per un po'.
Voltò gli occhi al cielo. Nuvole. Nuvole bianche dalle leggere sfumature gialle che sbocciavano come fiori nell'immenso prato blu del cielo d'Agosto, che si avvicinava al tramonto. Si appoggiò al semaforo. La cartella cominciava a pesargli sulle spalle. Stava tornando a casa dall'Università. Attese che il colore rosso del faretto del semaforo lasciasse il posto al verde, e attraversò la strada. Continuava a camminare spedito. Poi, qualcosa distrusse i suoi pensieri.
 
Una canzone.
 
Rimase immobile per qualche istante. Qualcuno stava canticchiando una canzone. Non dovrebbe essere qualcosa di cui scioccarsi, ma quella canzone lo colpì nel profondo. Sentì malinconia. Un'enorme ondata di malinconia. Una lacrima gli rigò la guancia senza rendersene conto. Sorrise. Non sapeva perché, ma sorrise.
Si girò, e notò che la ragazza che aveva appena passato la canticchiava, nascondendo il volto dal sole con un cappellino di paglia elegante.
Era appoggiata vicino al portone di un grattacielo.
Controllò il cellulare continuando a cantare, e si diresse nella direzione opposta a quella del ragazzo, con un sorriso angelico appena visibile.
La gonna bianca e candida si muoveva dolcemente ad ogni passo, mentre i suoi capelli argentei racchiusi in una coda di cavallo sfioravano dolcemente la giacchetta di jeans.
Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore. Non sapeva chi fosse quella ragazza, ma corse nella sua direzione col cuore che batteva all'impazzata. Lasciò a terra la cartella e corse più velocemente verso la fanciulla. Sorrideva, mentre lacrime scendevano dalle sue guance. Le gambe si muovevano da sole. 
Raggiunse la ragazza, la quale continuava a camminare senza accorgersi di essere seguita.
Il rosso sfiorò la sua spalla. Ella si girò con aria serena.
Aveva degli enormi occhi color Ambra.
Appena gli occhi castani del ragazzo li incrociarono, delle parole uscirono fuori dalla sua bocca senza controllo.
 
"Kanade!"
 
Il ragazzo si immobilizzò. Da dove era uscito fuori quel nome? Eppure, sentiva di doverlo dire. Era qualcosa di più forte di lui.
 
"Uh?"
 
La ragazza chinò leggermente la testa di lato, confusa, ma mantenendo la sua espressione angelica.
Il ragazzo si imbarazzò.
 
"Posso... Posso fare qualcosa per lei, signore?"
Chiese lei.
Aveva una voce dolcissima. Esattamente come la voce di un Angelo.
Il ragazzo rimase immobile dall'imbarazzo, poi decise di parlare.
 
"E-Ecco... Io... posso sapere come si chiama la canzone che stavi canticchiando?"
La ragazza rimase ad osservarlo per un tempo che parve interminabile.
 
"Non lo so. Ce l'ho in testa da quando ero bambina. Mi piace molto, anche se mi provoca un senso di nostalgia enorme."
E' esattamente ciò che provava anche lui.
 
"Prova... Ecco, prova a scavare nel tuo cuore. Le prime parole che ti vengono in mente, dille. Potrebbero essere il titolo."
La ragazza sembrava confusa, ma ci provò lo stesso. Chiuse gli occhi, poggiò le mani al petto e fece un respiro profondo. Il ragazzo la osservava con ansia.
 
"My Song."
Fu come se il cuore del ragazzo fosse esploso all'improvviso. Sentì un calore familiare in tutto il corpo. La ragazza aprì gli occhi e incrociò lo sguardo del ragazzo.
 
"Yu...zuru..."
Una lacrima rigò una guancia della ragazza.
 
"Yuzuru!"
 
Si gettò fra le braccia del rosso.
Il ragazzo la osservò incuriosito. Era un nome familiare. Sembrava quasi come se stesse chiamando lui. Probabilmente la stessa sensazione doveva averla provata la ragazza.  Le accarezzò la testa e la strinse con l'altra mano.
I loro cuori battevano allo stesso tempo. Erano in perfetta sintonia.
La ragazza arrossì e si scostò.
 
"O-oh... Mi scusi, io non... non so davvero cosa mi sia successo."
Il ragazzo scosse la testa.
 
"Non è nulla. Anch'io prima ti ho chiamata con un nome diverso!"
Rise. La ragazza si limitò ad una risatina.
 
"Però... è un nome che mi ha fatto provare una strana sensazione... come se fosse davvero il mio."
Confessò la ragazza d'un tratto. Il ragazzo le si avvicinò.
 
"E' la stessa cosa che ho provato io."
Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi risero.
 
"Posso... portarti in un posto davvero carino?"
La ragazza lo fissò incuriosita, poi acconsentì annuendo.
 
"Non mi fido degli estranei, ma tu sei... diverso."
 
"Lo stesso vale per me."
La prese per mano e cominciarono a correre. Il cappello della ragazza volò via, ma non le importava. Rideva e correva mano nella mano con il ragazzo. Era come essere un'altra  persona. Si sentiva bene.
Arrivarono alla spiaggia. C'era una leggera brezza che rinfrescava l'aria.
 
"A quest'ora non c'è mai nessuno. E' il luogo perfetto per rilassarsi."
La ragazza annuì. Si sdraiò sulla sabbia e socchiuse gli occhi. Si girò di lato e vide una piccola rosa bianca a terra. La accarezzò dolcemente. Sentiva di aver già provato la stessa sensazione in passato. Sentiva che quella era la stessa rosa. Ma non aveva i ricordi per spiegarlo.
 
"Sai, la mia famiglia e i miei amici mi chiamano Tenshi perché dicono che i capelli bianchi come i miei li hanno gli Angeli."
Ridacchiò.
"Tenshi?"
Chiese il ragazzo, sorridendo. Quel nome gli riscaldò il cuore.
 
"Sì, significa Angelo."
Gli sorrise chiudendo gli occhi.
Il ragazzo ricambiò il sorriso, poi le si avvicinò.
 
"Anch'io ho pensato lo stesso quando ti ho vista."
 
"D-Davvero?"
Ella arrossì.
 
"Sì, ma non per i capelli. Tutto di te ricorda un Angelo. Gentilezza, dolcezza, bellezza... tutto. E ne ho avuto la conferma quando mi hai abbracciato."
 
"U-Uh?"
Chiese imbarazzata.
 
"I tuoi battiti e i miei combaciavano. Il tuo cuore dava forza al mio. Era come se stesse dicendo "Non cedere, ci sono io a sorreggerti." Questi sono battiti speciali. I tuoi, sono battiti di un Angelo."
La ragazza sorrise imbarazzata, lasciando scorrere una lacrima. Poi, si girò verso il sole, che stava pian piano sparendo all'orizzonte.
 
"Tu... ci credi in Dio?"
Chiese la ragazza.
 
"In Dio dici?"
Egli tenne lo sguardo fisso all'orizzonte, mentre i riflessi del tramonto gli illuminarono gli occhi. Sorrise dolcemente.
 
"Non lo so per certo, ma so che gli sono debitore per qualcosa."
 
"Anch'io mi sento... allo stesso modo."
Sorrisero.
 
"E tu... credi nella reincarnazione?"
Chiese il ragazzo.
 
"...Sì. E' lo stesso discorso di poco fa. Sento di esser grata per qualcosa, ma... è come se non avessi i ricordi per spiegarlo. Credo... credo che sia lo stesso anche per te."
Il ragazzo annuì. 
La ragazza canticchiò di nuovo la canzone. Era come se il mare e il cielo cantassero con lei.
Il ragazzo la ascoltava, senza distogliere lo sguardo dall'orizzonte.
Ora ne era sicuro. E sapeva per certo che anche la ragazza lo aveva notato.
Era sicuro del fatto che si fossero conosciuti in una vita passata. Vedere il tramonto accanto a quella ragazza gli provocava una tristezza irrefrenabile. Probabilmente c'era il tramonto anche allora, quando si sono detti addio.
 
"Sai... non ricordo cosa sia successo nella mia vita passata, però,se provo a chiudere gli occhi, sento la voce di qualcuno, vedo i loro volti, e il mio cuore si riempie di gioia. Per quanto sia doloroso cercare di ricordare, anche se piango, triste e sola, in fondo al cuore sento un tepore.  Sento come se non mi avessero mai abbandonata. Dio non può restituirci i ricordi. Egli vuole che la nostra vita sia sempre diversa, e più bella possibile. Però, non può toccare i nostri sentimenti. Ecco perché continuiamo a ricordare persone che dovremmo dimenticare, anche se non ricordiamo i loro nomi."
Il ragazzo strinse la mano della ragazza.
 
"Provo anch'io le stesse cose. Se chiudo gli occhi, sento le loro voci dire "Anche se saremo divisi, per quanto possiamo essere lontani, i nostri ricordi e le cose che abbiamo passato insieme non svaniranno." Questi ricordi, mi aiutano ad andare avanti."
Il sole era completamente sparito, lasciando il posto ad un cielo stellato.
 
"Questi ricordi sono..."
 
Alzarono entrambi lo sguardo al cielo. Una stella cadente fendette il firmamento.
Tra le stelle, apparvero dei volti, anche se sfocati.
Sembrava una foto.
Un ragazzo dai capelli rossi, una ragazza dai capelli bianchi, un ragazzo dai capelli blu, una ragazza dai capelli rosa e altre persone tutte insieme.
Gli occhi dei due diventarono lucidi.



 
"...Il mio tesoro più prezioso."

 
 
 
Contemplarono il cielo per un tempo interminabile, finché il ragazzo non rivolse la parola alla ragazza.
 
"Che maleducato, non ti ho chiesto come ti chiami."
 
"O-Oh, non preoccuparti. Il mio nome è..."



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Salve a tutti!
E' la prima Fanfiction che scrivo... spero che vi piaccia!
Naturalmente è ambientata subito dopo gli eventi di "Angel Beats!", ovvero dopo il filmato della "Rinascita" fatto vedere dopo i titoli di coda.
Beh... spero che il mio lavoro venga apprezzato!
Grazie per aver letto! :3
  
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